L’Arvoltolo è una pizzetta
fritta tipica dell'area del Lago Trasimeno, diffusa in due varianti:
dolce e salata. Ha origini molto antiche; infatti, era presente nella
cucina contadina umbra sin dal XVII secolo e veniva consumata nelle
giornate di festa, come colazione o merenda. Nell'area dell'orvietano
gli arvoltoli prendono il nome di tortucce. Sono chiamati
anche "poltricce"' o "frittelle" o "fregnacce",
secondo il vernacolo dei luoghi di provenienza; oggi, si trovano
prevalentemente sulla tavola delle famiglie più legate alla
tradizione, in alcuni ristoranti di cucina tipica e nelle sagre
paesane.
Ingredienti
Dosi consigliate per 4 persone:- 8 cucchiai di farina di grano tenero
- 5 cucchiai di olio extravergine di oliva
- Acqua qb.
- Sale o zucchero a scelta
- Olio di semi per friggere
Preparazione
Versare farina, acqua e olio in una
terrina, mescolando con cura, evitando la formazione di grumi. Dal
composto ottenuto ricavare dei dischetti, si consiglia di bucare la
pasta con una forchetta, in modo che non si gonfi. Nel frattempo,
scaldare l'olio di semi in una casseruola. Friggere nell'olio
bollente i dischetti, uno alla volta, girandoli, fino a farli dorare
da entrambi i lati. Togliere dall'olio e farli asciugare su carta
assorbente, eliminandone l'eccesso. Cospargerli con zucchero o sale,
a seconda dell'uso. Sono ottimi serviti caldi come antipasto da
consumare con affettati o come dolce da consumare a fine pasto.
Eventi e sagre
La tradizione culinaria dell'arvoltolo
rivive nel periodo estivo nelle caratteristiche sagre paesane. In
particolare, nel mese di luglio si svolge la Sagra della Tortuccia
a Castel Giorgio, che propone questo piatto nelle versioni salate,
dolci (con lo zucchero o con la Nutella) e farcite (con i salumi o
con le verdure). Inoltre, tra luglio e agosto si svolge la Sagra
del Cinghiale a Spezzatino, dell'Arvoltolo e dei prodotti tipici
umbri a Migliano e a settembre la Sagra dell'Arvoltolo a
Olmeto.
Curiosità
«Il nome arvoltolo deriva
forse proprio dalla necessità di girare e rivoltare (arvoltare,
in perugino) la pastella, per permetterne la cottura da entrambi i
lati.»
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(Trotta, 2011
op. cit.)
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