Cucina francese

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La cucina francese (cuisine française) fa riferimento a diversi stili gastronomici derivati dalla tradizione francese. Si è evoluta nel corso dei secoli seguendo anche i cambiamenti sociali e politici del paese. Il Medioevo ha visto lo sviluppo dei sontuosi banchetti che hanno portato la gastronomia francese a livelli superiori, con alimenti decorati e stagionati grazie a chef come Guillaume Tirel. Con la Rivoluzione francese, le abitudini sono tuttavie modificate con l'utilizzo meno sistematico di spezie e con lo sviluppo dell'utilizzo delle erbe aromatiche e di tecniche raffinate, a partire da François Pierre de La Varenne e da altri dignitari di Napoleone Bonaparte, come Marie-Antoine Carême.
La cucina francese non fu codificata che nel XX secolo da Auguste Escoffier per diventare il riferimento moderno in materia di alta gastronomia. È ancora oggi reputata come una dei riferimenti nel mondo in materia del suo aspetto culturale. L'opera di Escoffier lascia tuttavia da parte una gran parte del carattere regionale che si può trovare nelle provincie francesi. L'inizio del turismo gastronomico, con l'aiuto soprattutto delle Guide Michelin, ha contribuito ad un distinto ritorno alle fonti delle persone verso la campagna nel corso del XX secolo ed oltre. La cucina guascone influenza largamente la cucina nel sud-ovest della Francia.
In Francia inoltre, differenti stili di cucina sono praticati ed esistono moltissime tradizioni regionali, tanto che è difficile parlare di cucina francese come unificata. Esistono numerosi piatti regionali che si sono sviluppati al punto di essere (ri)conosciuti a livello nazionale. Molti piatti, in origine regionali, si sono imposti a livello nazionale con qualche variazione da regione a regione. I prodotti agricoli come il formaggio, il vino, la carne, etc., occupano un posto d'eccezione nella cucina francese, con numerosi prodotti regionali, che portano ad un alto livello l'agricoltura biologica o una protezione di denominazione come la denominazione d'origine controllata o l'indicazione geografica protetta.
Fine 2006, un gruppo di buongustai e di chef, come Paul Bocuse, Alain Ducasse, Pierre Troisgros, Marc Veyrat e Michel Guérard lottarono per far entrare la cucina francese nel patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Il presidente Nicolas Sarkozy appoggiò questa domanda il 23 febbraio 2008. Il «pasto gastronomico dei francesi», seguendo la proposta fatta dall'Istituto europeo di storia e di culture dell'alimentazione è stato aggiunto alla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, il 16 novembre 2010, da un comitato intergovernamentale dell'UNESCO riunito a Nairobi. Con la cucina messicana e la dieta mediterranea, iscritte lo stesso giorno, è la prima volta che delle tradizioni culinarie sono registrate in questa lista.

Storia

Medioevo

Nella cucina medievale francese ebbero larga diffusione fra l'aristocrazia i banchetti composti da molte portate servite contemporaneamente. Il cibo veniva portato alla bocca con le mani, la carne, tagliata in pezzi e tenuta fra pollice, indice e medio, era condita con ricche e dense salse; nei condimenti abbondava l'uso della senape.
Impasti e croste di pane erano una componente diffusa nei banchetti, spesso usate più come contenitori che come alimento e solo nel tardo Medioevo si diffuse la pasta brisée. I pasti si concludevano spesso con un issue de table che in seguito si evolse nel moderno dessert e che all'epoca consisteva in confetti (all'epoca costituiti da zucchero, miele e spezie) e da formaggi invecchiati e vino speziato come l'ippocrasso.
Gli ingredienti venivano scelti a seconda delle stagioni ma anche dei dettami religiosi, i prodotti erano conservati con sale, spezie, miele ed altri conservanti, all'abbondanza della tarda primavera, estate e autunno si opponeva una diminuzione della varietà nei mesi invernali. Il bestiame veniva macellato all'inizio dell'inverno, il manzo era salato mentre i suini erano salati o affumicati, lardi e insaccati erano affumicati nei camini mentre lingua e prosciutti erano messi in salamoia o seccati. In salamoia finivano anche i cetrioli mentre altre verdure venivano conservate sotto sale in grandi otri. Frutta, noci e tuberi venivano cotti nel miele per essere conservati. Balene, delfini e focene erano considerati pesci, in quaresima era abituale il consumo della carne salata di questi cetacei.
Laghetti artificiali d'acqua dolce ospitavano carpe, lucci, tinche, abramidi, anguille e altri pesci. Era allevato il pollame, piccioni e colombe erano riservati all'élite. Benché rara era apprezzata la selvaggina che comprendeva, cervidi, cinghiali, lepri, conigli e uccelli. Gli orti fornivano erbe aromatiche comprese alcune raramente utilizzate oggigiorno come il tanaceto, la ruta, la mentuccia e l'issopo. Le spezie all'epoca erano preziose e molto costose, fra di esse il pepe nero, la cannella, chiodi di garofano e noce moscata. Delle spezie molto usate all'epoca e non più presenti nella cucina francese sono il cubebe, il pepe lungo (entrambi da piante simili a quella del pepe nero), il pepe della Guinea e il galangal. I sapori agrodolci erano apprezzati e si ottenevano con l'aggiunta di aceti e di verjus mescolato con zucchero o miele.
Di grande importanza era la presentazione dei piatti, i colori brillanti erano ottenuti tramite il succo di spinaci oppure la parte verde dei porri, per il giallo si utilizzava lo zafferano o il tuorlo d'uovo, il rosso proveniva dai girasoli e il porpora dalla Crozophora tinctoria o dall'Heliotropium europaeum. Foglie d'oro e d'argento venivano collocate sulla superficie dei piatti, il risultato erano presentazioni molto vistose e ad effetto come ad esempio la tourte parmerienne un elaborato piatto con l'aspetto di un castello con tanto di torrette e decorazioni di foglie d'oro.
Una delle preparazioni più spettacolari dell'epoca erano il cigno o il pavone arrosto ricuciti entro la loro carcassa con le piume intatte e con zampe e becco rivestiti d'oro. La carne di entrambe queste bestie è piuttosto dura, fibrosa e di sapore poco gradevole per cui pelle e piume erano spesso farcite di carne di altri volatili come l'oca o l'anatra cotta e insaporita.
Lo chef più noto del Medioevo fu Guillaume Tirel meglio noto come Taillevent, che durante il XIV secolo lavorò in molte cucine reali, fu chef di Filippo VI, e in seguito del delfino, figlio di Giovanni II, il delfino divenne poi re Carlo V di Francia nel 1364, con Taillevent come capo cuoco. La sua carriera durò sessantasei anni e alla sua morte fu sepolto con tutti gli onori, sulla sua lapide è raffigurato in armi con uno scudo con tre pentole (marmites).

Ancien régime

Durante l'ancien régime Parigi era l'epicentro culturale ed economico del paese, gran parte dell'attività culinaria si concentrava nella capitale. I mercati di Parigi, come quello di Les Halles, la Mégisserie, e quelli che si sviluppavano lungo la Rue Mouffetard erano i nodi cruciali della distribuzione dei prodotti alimentari. Ciò che diede alla produzione francese la sua identità caratteristica fu il sistema delle corporazioni sviluppato nel Medioevo e regolamentato dai governi comunali, coloro che operavano in un ramo dell'industria alimentare erano autorizzati a operare solo in quel preciso ramo, ciò incentivò meccanismi di concorrenza e di forte specializzazione.
Vi erano due gruppi fondamentali di corporazioni, quelle di coloro che fornivano le materie prime e cioè macellai, pescivendoli, mercanti di cereali e orticultori e quelle di coloro che fornivano preparazioni alimentari: panettieri, pasticcieri, salumieri e pollivendoli. Vi erano inoltre le corporazioni di coloro che vendevano sia prodotti crudi sia preparazioni pronte come i charcutiers e i rôtisseurs (che preparavano piatti di carne arrostita). Le corporazioni regolamentavano inoltre la formazione del personale nel settore, le qualifiche di aiuto-cuoco, cuoco e "mastro cuoco" erano infatti regolamentate e conferite dalle corporazioni.
Nel XV e XVI secolo la cucina francese assimilò diversi prodotti provenienti dal nuovo mondo, ma soprattutto ebbe una grande svolta che la portò a essere una delle più grandi cucine del mondo. Questo cambiamento avvenne grazie a Caterina de' Medici, Duchessa d'Urbino andata in sposa ad Enrico II Re di Francia. Caterina, infatti, era una grande appassionata di cucina e portò con sé in Francia tutta la scuola della cucina toscana, all'epoca molto raffinata. Come tutti i grandi chef, Caterina andava personalmente a comprare i prodotti necessari alla sua cucina ai mercati dove era diventata famosa come "La dame de Cordon Bleu" visto che indossava una fascia blu, essendo, oltre che la Regina di Francia, anche Ambasciatrice del Granducato di Toscana. La sua passione culinaria le fece aprire una scuola di cucina, ancora oggi nota come la scuola di "Cordon Bleu". Caterina introdusse nella cucina francese la sequenza dei piatti (separando il dolce dal salato), l'uso delle posate e l'accoppiamento dei sapori delicati dei prodotti freschi come le verdure in particolare. Vi sono resoconti di banchetti in cui Caterina de' Medici offrì sessantasei tacchini in una cena. Uno degli ingredienti principali del piatto tradizionale chiamato cassoulet, il fagiolo, giunge dal Nuovo Mondo.
Nella seconda metà del Seicento, grazie alla presenza a Versailles della corte più raffinata d'Europa, la cucina francese riceverà un nuovo e vigoroso impulso divenendo sempre più varia e sofisticata. Tuttora esiste, nel complesso del castello e del suo parco, un ristorante che esegue ricette d'epoca, ed il suo cuoco potrebbe essere definito "archeo cuoco".
Dopo la Rivoluzione Francese nacquero i primi ristoranti famosi, creati dai cuochi di corte e delle casate aristocratiche, rimasti improvvisamente senza lavoro poiché i nobili fuggirono in esilio all'estero.
L'Ottocento vide l'apogeo della cucina tradizionale, imperniata - come quella italiana - sulle varie tradizioni regionali, che verrà in seguito definita "cuisine de ménage", tuttora alla base dell'odierna. Antonin Carême diede un contributo decisivo a codificarla.

La cucina regionale in Francia

La cucina tradizionale francese è molto varia e rispecchia le differenti culture proprie di ogni regione.
Lista dei più famosi tipi di cucina regionale in Francia metropolitana e dei DOM (Dipartimenti d'Oltre Mare):
  • la cucina alsaziana
  • la cucina delle Antille
  • la cucina dell'Anjou
  • la cucina dell'Alvernia
  • la cucina basca
  • la cucina della Borgogna
  • la cucina della Bretagna
  • la cucina della Champagne-Ardenne
  • la cucina corsa
  • la cucina della Guascogna
  • la cucina del Limosino
  • la cucina della Lorena.
  • la cucina lionese
  • la cucina della Normandia
  • la cucina del Périgord
  • la cucina della Piccardia
  • la cucina del Poitou
  • la cucina della Provenza
  • la cucina della Savoia
  • la cucina tahitiana

I pasti francesi

La prima colazione

La prima colazione in Francia è molto simile a quella italiana (colazione intercontinentale).
Generalmente consiste in:
  • una bevanda calda (caffè o tè);
  • pane con burro e marmellata, spesso sostituiti da cereali
  • qualche frutto
Tipiche sono le viennoiseries, cioè prodotti di panetteria spesso a base di pasta sfoglia come per esempio i croissant, le madeleines o i pains au chocolat. In realtà le viennoiseries vengono spesso servite a colazione negli hotel o consumate nei bar, mentre non sono un'abitudine per le persone che consumano la prima colazione a casa.

Il pranzo

Un normale pasto completo consiste in:
  • un antipasto, detto entrée. Si tratta di un piatto spesso costituito da crudités (verdura cruda), a volte da charcuterie (salumi o patate), ma può anche includere alcuni tipi di frutta come pompelmo, meloni o avocado;
  • il piatto principale, in genere carne o pesce presentati insieme a verdure cotte, pasta o riso
  • un dessert, cioè della frutta, un dolce o uno yogurt o anche il formaggio è considerato un dessert.
Il pranzo è a volte accompagnato da vino o,occasionalmente, da birra. In genere termina con un caffè.

La cena

La sequenza delle pietanze è molto simile a quella del pranzo. Spesso al posto dell'antipasto viene servita una zuppa che può essere costituita da un brodo, una crema (di verdura, carne o pesce) o un "consommé" (freddo o caldo).

I pranzi delle feste

banchetti abbondanti tavolate con cibi assortiti di preparazione molto articolata.
La sequenza tradizionale, elaborata a partire dalla fine del seicento e fissata nell'Ottocento è questa:
  • hors d'oeuvre: cibi salati già pronti o crudi;
  • potage: minestra in brodo di carne;
  • entrées: vari piatti di frutti di mare, pesce, carne, pollame, cacciagione;
  • rôti: arrosto, è il piatto forte;
  • entremêt vert: verdura cotta;
  • entremêt doux: dolce cucinato per l'occasione;
  • escargots: sono lumache tipiche delle tavole ricche francesi
  • dessert: dolcetti già pronti .

Alcuni piatti

Gli antipasti

Gli antipasti sono composti quasi sempre di verdure cotte e accompagnate da salse di ogni tipo. Antipasti più elaborati sono i paté di selvaggina o pesce serviti "en croûte", cioè in crosta di pane, o "en terrine" se cotti in apposite terrine da forno. Antipasti meno popolari e molto più costosi sono le lumache (escargots), le ostriche (huitres) i molluschi (moules) e l'astice.

Le zuppe

Tra le zuppe tipiche, vi sono la soupe à l'oignon, o zuppa di cipolla gratinata, e la vichyssoise o zuppa di porri (spesso servita fredda). In Normandia è famosa la soupe à la graisse. In Provenza (ma si trova anche verso la Liguria) la soupe au pistou. Nei posti di mare si mangia spesso la soupe de poisson o zuppa di pesce, incluse la bouillabaisse d'origine marsigliese e la bourride (più verso ovest, in Hérault). Nel Limosino è una specialità la fricassée au tourain.

Le insalate

Molto utilizzate in Francia dove vengono spesso servite come antipasto o entrée, come nel caso delle carote o dei pomodori per esempio (raramente si utilizzano le lattughe o altre foglie verdi se non per la decorazione, le carote vengono grattugiate; si può aggiungere olio e limone con scalogno tritato e prezzemolo).
I francesi usano fare una vinaigrette prima, direttamente nell'insalatiera con olio (quello d'oliva viene sempre più usato oggigiorno) e aceto (quello balsamico viene sempre più apprezzato), sale, pepe e cipolla gialla o cipollina tritata o odori come erba cipollina, dragoncello, prezzemolo, cerfoglio (a secondo del tipo d'insalata verde alla quale meglio si addice).
Spesso vengono composte insalate miste, ma è anche usuale, senza ricorrere a tanti miscugli, aggiungere nel caso della lattuga, per esempio, qualche noce sgusciata insieme a groviera in dadini e, volendo, pure un po' di prosciutto cotto, anch'esso tagliato a dadini. Se si vorrà preparare quest'ultimo tipo, sarà opportuno utilizzare aceto di mele al posto di ogni altro per ottenere un sapore più fine.

La quiche

La quiche è una torta francese salata. Generalmente la base è composta da pasta brisée mentre la farcitura varia a seconda dei gusti. Esistono diverse ricette della quiche (della Lorena, normanna, parigina ecc.). In Francia la quiche è servita come antipasto.

Piatti a base di uova

Dalle classiche e variabilissime omelette al classico œuf à la coque, fino alle ricette di dolci e salati (come le meringhe o le clafoutis), anche le uova sono molto usate nella cucina francese.

Le salse

Sono d'origine francese sia la maionese (in francese mayonnaise) e le sue derivate come la rémoulade. Altre salse diffuse sono a base di burro, molto usato nella cucina francese, come per esempio la salsa bernese. Da Digione pare invece che venga la moutarde (o mostarda, o senape).

Le carni

Diverse ricette usano manzo (bœuf, come il bollito della pot-au-feu o il boeuf à la mode), vitello, pollo (poulet o coq, famoso il coq au vin della Borgogna), coniglio (come nel lapin à la liégeoise), maiale (porc, particolare la choucroute garnie), anatra e oca (canard, famoso e controverso è il foie gras, o il loro fegato ingrossato a forza), anche mischiati (come nella cassoulet della Linguadoca), agnello, pecora e cacciagione, in delicate e lunghe preparazioni come in cotture veloci (a partire dalla fondue che avviene direttamente a tavola).
Vengono apprezzate anche la trippa (come per la trippa alla moda di Caen), il rognone e altre frattaglie (abat), oltre alle lumache (escargot).

I formaggi

Alcuni tra i formaggi francesi più diffusi:
  • Beaufort
  • Bleus
    • Blu d'Alvernia
    • Bleu de Causses
  • Brie
  • Camembert
    • Camembert di Normandia (AOC)
    • Camembert al Calvados
    • Camembert fermier (Camembert artigianale)
    • Camembert stagionato al sidro
  • Cancoillotte
  • Cantal
  • Comté
  • Crottin de Chavignol
  • Epoisses
  • Fourme d'Ambert
  • Livarot
  • Mimolette
  • Mont-d'Or
  • Morbier
  • Munster
  • Pont l'évêque
  • Raclette
  • Reblochon
  • Roquefort
  • Saint-félicien
  • Saint-nectaire
  • Tomme de Savoie
  • Vacherin
  • Rambol

I dolci

La pasticceria francese come pâtisserie (tarte, pâte, gâteau, galette, biscuit, flan ecc.), confiserie (caramelle e confetti), crème glacée (gelati e sorbetti) e chocolaterie (cioccolatini e altri prodotti dal cacao) è famosa nel mondo. Anche nei nomi si usa spesso chiamare i dolci in francese in altre lingue (come per il crème caramel o la crème brûlée, la mousse, i babà, il profiterole ecc.) Sono famose la torta Tatin, l'éclair, la Millefoglie, la Saint Honoré e altre torte.

Gli alcolici

I vini francesi sono tra i più pregiati del mondo e prendono nome dalla località di provenienza, come lo Champagne e il Bordeaux (prodotto nel bacino della Garonna), i vini di Borgogna, e i vini bianchi della Valle della Loira e dell'Alsazia. Nella vallata della Charente, si produce il cognac, liquore famoso in tutto il mondo. Altri liquori noti e apprezzati sono il calvados, prodotto in Normandia, l'armagnac, il Cointreau, il Grand Marnier e il pastis, di Marsiglia. Meno conosciuto è il poiré, bevanda simile al sidro ottenuta dalla fermentazione del succo di pera. Il sidro è prodotto in grande quantità in Normandia e Bretagna, dove è la bevanda tradizionale. Tra gli alcolici che identificano la Francia nel mondo non si può dimenticare lo champagne.



Alcune pietanze

  1. Foie gras
  2. Paté in crosta (Pâté en croûte)
  3. Terrina di coniglio (Rillettes de lapin)
  4. Crema al cioccolato (Mousse au chocolat)
  5. Terrina di coda di bue (Terrine de queue de boeuf)
  6. Zuppa (Velouté)
  7. Pasta sfoglia
  8. Pasta frolla
  9. Pasta brisé o Pasta brisée
  10. Maionese
  11. Bisque
  12. Choucroute garnie
  13. Moelleux au chocolat
  14. Tartare
  15. Ratatouille
  16. Quiche
  17. Escargot
  18. Moules de bouchot




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