La trippa
(di etimologia incerta forse dal francese e dall'inglese tripe
a sua volta di origine celtica tripa
comune correlato con il gaelico tarp
"mucchio, cumulo"), è una frattaglia usata in gastronomia
e ricavata dalle diverse parti dello stomaco del bovino e non, come
molti credono, dall'intestino.
Descrizione anatomica
Nei bovini lo stomaco è composto da
quattro cavità distinte:
- il rumine (Ciapa, Croce, Larga, Panzone) è la parte più spessa e più grassa della trippa, rappresenta circa l'ottanta per cento di tutto lo stomaco bovino.
- il reticolo (Beretta, Cuffia, Nido d'ape), ha un aspetto spugnoso e la sua forma ricorda una cuffia.
- l'omaso (Centupezzi, Foiolo, Libretto, Millefogli, Centopelli) è la parte più magra della trippa e si presenta con una caratteristica struttura lamellare ovvero con innumerevoli pieghe di colore bianco che fanno ricordare un libro aperto.
- l'abomaso (Caglio, Francese, Frezza, Lampredotto, Quaglietto, Ricciolotta), che è l'unica cavità equivalente allo stomaco vero e proprio, quello più vicino all'intestino, ovvero la parte più scura della trippa di colore marrone e piuttosto grassa che richiama alla mente dei nastri arricciati insieme.
Uso gastronomico
La trippa è un alimento consumato da
lungo tempo: i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la
utilizzavano per preparare salsicce. Oggi la trippa costituisce un
alimento tradizionale di molte regioni d'Italia, in particolare della
cucina veneta, romana, toscana e milanese, viene tagliata a strisce e
quindi cotta in maniere diverse. Per lo più la trippa viene venduta
già lavata e parzialmente cotta, e richiede poi un ulteriore tempo
di cottura sia per acquistare la giusta morbidezza sia per potersi
impregnare degli aromi che le conferiscono un sapore appetitoso.
I piatti tipici della tradizione
gastronomica italiana a base di trippa sono:
- Trippa alla Genovese - in umido con fagiolame
- Trippa di Moncalieri — trippa pressata a forma cilindrica, della gastronomia piemontese
- Trippa alla fiorentina — al tegame e accompagnata da salsa di pomodori e altre verdure
- Trippa alla Romana — con salsa di pomodori
- Lampredotto — Il popolare lampredotto che viene usato dai trippai fiorentini per preparare il tradizionale panino con salsa verde
- Busecca — trippa alla milanese
- Trippa alla parmigiana - accompagnata da un sugo al pomodoro con l'aggiunta del parmigiano grattugiato
- Zuppa marescialla - piatto tipico della tradizione
povera napoletana, con varie frattaglie (pancia, bonetto, mille
pieghe o centopelli, franciata)
- Andouillette — insaccato a base di trippa di maiale o di un misto di trippa di maiale e di bovino
- Tripes à la mode de Caen — specialità francese di Caen
- Tripes en brochette de la Ferté-Macé — specialità della Normandia
- Pieds et paquets — specialità marsigliese
- Chkémbè tchorba — trippa in umido diffusa sia in Bulgaria che in Romania
- İşkembe — trippa in umido diffusa sia nell'est Europa che nel Medio Oriente
- Ciorba de burta - trippa in brodo molto densa Romania
- Patsas - trippa in brodo Grecia
Nella cultura di massa
Il famoso detto romano nun c'è
trippa pe' li gatti è stato coniato verso i primi del '900 dal
primo cittadino dell'epoca Ernesto Nathan, allorché si accingeva a
eliminare dal bilancio delle spese di Roma una voce di spesa per il
mantenimento di una colonia di felini randagi.
A Milano la busecca, come
viene chiamata in milanese, è considerata talmente emblematica che
l'epiteto busecconi cioè mangia-trippa è divenuto una
denominazione scherzosa dei Milanesi stessi.
Valori nutrizionali
La trippa non ha elevato valore
nutrizionale rispetto alle altre parti di carne bovina. Tuttavia la
sua digeribilità è più faticosa a causa dell'abbondanza di tessuto
connettivo elastico, il che la rende sconsigliabile per i soggetti
ancora nella prima infanzia. L'elevato contenuto in colesterolo la
rende inoltre controindicata ai colesterolemici. Contrariamente a
quanto si può pensare, la trippa può essere consumata, molto
moderatamente, anche da chi soffre di uricemia o gotta. Infatti
l'elevata presenza di purine è limitata alla trippa prima della
cottura: il lungo procedimento di ebollizione porta all'estrazione e
alla conseguente quasi totale eliminazione delle medesime.
I valori nutrizionali, per ogni 100 grammi di parte edibile, sono
espressi nella seguente tabella (gr=grammi; mg=milligrammi;
kcal=chilocalorie):
Composizione | Unità di misura | Quantità |
---|---|---|
Acqua |
gr
|
72
|
Proteine |
gr
|
15,8
|
Grassi |
gr
|
5
|
Carboidrati |
gr
|
0
|
Calorie |
kcal
|
108
|
Calcio |
mg
|
8
|
Fosforo |
mg
|
50
|
Ferro |
mg
|
4
|
Sodio |
mg
|
46
|
Potassio |
mg
|
19
|
Colesterolo |
mg
|
150
|
Vitamina B1 |
mg
|
0,14
|
Vitamina B2 |
mg
|
0,18
|
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