Gli strangozzi sono una pasta
lunga a sezione rettangolare, tipica del comprensorio
Folignate-Spoletino ma diffusi anche in tutta l'Umbria, nelle Marche
e nel Lazio. Sono chiamati anche, a seconda delle zone, stringozzi,
strengozzi, strongozzi, nel perugino vengono chiamati
umbricelli e nel ternano sono conosciuti come ciriole o
manfricoli . L'aspetto è simile a quello dei tagliolini, ma,
a differenza di questi, sono più spessi e senza uovo.
Prodotto "povero" che,
secondo la scheda di prodotto agroalimentare tradizionale, va
realizzato a mano stendendo una sfoglia, spessa circa 2 mm, di
pasta di farina di grano tenero, acqua ed eventualmente sale. La
sfoglia è poi tagliata a strisce di circa 3/4 mm di larghezza e
la lunghezza di circa 30 cm.
Il prodotto viene realizzato anche
artigianalmnete dai 4/5 pastifici della zona con semola di grano
duro, tramite un processo di estrusione o laminazione, e ammatassato
nella tipica forma ad 8.
La forma è molto simile a quella delle
stringhe in cuoio da scarpe, dal cui nome si pensa derivi quello
degli stringozzi. Esiste anche una leggenda secondo la quale le
stringhe venivano usate, al tempo dello stato Stato Pontificio, dagli
anticlericali per strangolare i prelati da qui la confusione con il
prodotto chiamato strozzapreti; quest'ultimo è del tutto diverso
essendo lungo circa 8 cm a forma di S, ottenuto dall'estrusione
di un impasto all'uovo.
Le ricette
Vengono spesso conditi con tartufo nero
di Norcia, funghi porcini o sanguinosi, asparagi o con un sugo di
pomodoro di magro piccante (strangozzi alla spoletina). A volte
vengono usati per la preparazione dei maccheroni con le noci, tipico
dolce del periodo natalizio.
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