Al Cappello Rosso è il più
antico luogo di accoglienza a Bologna, tuttora esistente.
Sito in Via de Fusari 9, a pochi metri
da Piazza Maggiore, Al Cappello Rosso svolge ancora oggi la funzione
di albergo e di osteria (nota quest'ultima come Osteria del
Cappello).
Numerose leggende sono sorte circa
l'origine della locanda del Cappello.
La prima attestazione risale al
1379, in un breve passaggio di un libro redatto dall'Ufficio delle
Bollette in cui compare il nome del proprietario e del suo garante
economico.
Nel Medioevo, il Cappello era un nome
abbastanza diffuso tra le osterie europee essendo uno dei segni
distintivi dei pellegrini e dei mercanti, così come la croce, la
bilancia e il carro, etc.
L'insegna di questa locanda è tuttavia
di chiara matrice ecclesiastica: i fiocchi che caratterizzano il
cappello sono riconducibili al galero di un priore o di un vescovo,
mentre il colore rosso ricordava ai ministri della fede che per la
chiesa dovevano essere disposti a versare il proprio sangue.
Dal 1682, per oltre un secolo, Al
Cappello Rosso viene indicato dai numerosi Bandi cittadini come
l'unico luogo in cui potessero soggiornare gli ebrei in transito in
città, rappresentando un ruolo decisivo nel dialogo tra le due
religioni nello Stato Pontificio.
Nel 1712 l'incisore Giuseppe Maria
Mitelli inserì l'osteria nel "Giuoco nuovo di tutte le osterie
che sono in Bologna". In questo gioco la locanda è raffigurata
nella casella 41 da quel caratteristico cappello rosso fioccato che,
ancora oggi, ne rappresenta l'insegna, indicato come il luogo in cui
si mangiano le migliori pernici. Insieme all'Osteria del Sole è
l'unica presente nel gioco ad essere ancora attiva a Bologna.
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