I capunsei, detti anche “gnocchi
di pane”, dalla forma cilindrica affusolata, sono un tipico
prodotto della tradizione contadina mantovana, molto sostanzioso, che
può essere consumato in brodo o asciutto e condito con burro fuso o
ragù.
Una ricetta antichissima portata nella
zona di Volta Mantovana e delle colline moreniche da emigranti
tirolesi assimilabili pertanto ai canederli (in tedesco Knödel) per
l'utilizzo di uguale materia prima.
Quale riscoperta della cucina povera,
dopo la seconda guerra mondiale, il capunsel cominciò ad
essere servito anche nelle osterie e quindi nei ristoranti.
L'inserimento nel menu dei locali costituì la fortuna di questo
particolare piatto, che è stato così valorizzato e riconosciuto
dalla regione Lombardia.
La sua affermazione definitiva l'ha
avuta proprio quando la Regione lo ha "nominato" prodotto
protetto. La ricetta autentica del capunsel è venuta da una
ricerca gastronomica che ha interessato tutti i paesi dell'Alto
Mantovano.
A seconda delle varie località delle
colline moreniche mantovane, il capunsel viene cucinato con
alcune varianti. Per esempio a Solferino essi hanno una variante che
si fa risalire ai tempi dei Gonzaga, cioè l'aggiunta di amaretti
sbriciolati all'impasto. La confraternita del Capunsèl di
Solferino ha inteso promuoverlo e tutelarlo. I capunsei sono a
Guidizzolo serviti o in brodo o asciutti conditi con olio, burro,
prezzemolo, cipolla, aglio, basilico, salvia e rosmarino leggermente
soffritti. A Volta i capunsei sono serviti in burro fuso o con
un trito di erbe aromatiche.
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