La ristorazione sostenibile è
un tipo di approccio gestionale alla ristorazione finalizzato a
ridurre gli impatti negativi sull'ambiente e ad incrementare, allo
stesso tempo, i benefit di natura socio-economica. Semplici procedure
e tecnologie innovative permettono infatti di incrementare
significativamente le prestazioni ambientali di una piccola - media
impresa, di ridurne i costi fissi di gestione e conseguentemente
offrire un servizio ad un prezzo concorrenziale.
Introduzione
L'ambiente ha acquisito negli ultimi
anni un ruolo sempre più importante nelle scelte e nelle decisioni
degli amministratori pubblici e dei cittadini, questi ultimi
declinati nei loro molteplici ruoli di “consumatori” di
territorio, tradizioni locali, prodotti e materie prime. In effetti,
oltre agli aspetti legati alla qualità e alla sicurezza,
organizzazioni e imprese si trovano a fronteggiare un numero
crescente di richieste relative alla qualità ambientale dei propri
prodotti e servizi. Come per gli altri settori economici, la domanda
di ristoranti eco-compatibili nel settore della ristorazione è
cresciuta negli ultimi anni. Non a caso la gestione sostenibile di un
ristorante si sta configurando sempre più come una best practice a
livello internazionale e anche nel nostro Paese negli ultimi anni
diversi sono i progetti avviati.
Panoramica
Internazionale
Nello scenario internazionale sono già
molteplici i progetti sviluppati nell'ottica di un miglioramento
della qualità ecologica del servizio di ristorazione; negli Stati
Uniti ad esempio: l'etichetta Green Restaurant Certification 4.0
Standards e la Green Seal GS-46, l'iniziativa ecologica della
National Restaurant Association denominata Conserve Solution for
Sustainability, le linee guida della American Beverage Association
che affrontano i temi della sostenibilità ambientale e sono rivolte
a tutti gli attori protagonisti nella produzione e nella
commercializzazione delle bevande; progetti simili sono stati
sviluppati anche in Nuova Zelanda (The Better Cafè and Restaurant) e
dal Dipartimento per la Protezione Ambientale di Hong Kong chiamato
GreenRestaurants.
In ambito europeo invece è di
rilevante importanza l'etichetta ecologica sviluppata dalla Nordic
Ecolabel, volta a migliorare la qualità ambientale del servizio di
ristorazione, mirando ad una riduzione significativa degli impatti
ambientali causati dalle diverse attività connesse a tale servizio.
Nordic Ecolabelling for Restaurants
In Europa lo standard di riferimento per il settore della
ristorazione è rappresentato dalla certificazione Nordic
Ecolabelling for Restaurants, sviluppata nel 2006 dal comitato Nordic
Ecolabel. Il Nordic Ecolabel for restaurants, etichetta volontaria
per la ristorazione, presuppone l'ottenimento della certificazione a
fronte del superamento di una soglia minima di prestazione
ambientale. Presuppone una verifica di terza parte per garantire la
soddisfazione dei criteri obbligatori e volontari previsti nella
checklist.
Nazionale
Il panorama nazionale manca invece di una vera e propria certificazione esclusiva per il settore della ristorazione. Le etichette ecologiche presenti in Italia e che trattano la gestione sostenibile di un ristorante sono quelle riguardanti il settore della ricettività turistica: EU Ecolabel, Legambiente Turismo, ICEA Eco-Bio Turismo e AIAB Agriturismo Bio-Ecologico. Le etichette ambientali per le strutture turistiche considerano le attività di somministrazione pasti esclusivamente se associate ad una offerta di pernottamento. Tuttavia in Italia sono diversi i progetti partiti in questi anni che trattano la tematica della ristorazione sostenibile in maniera organica, sia a scala regionale che a scala locale:Ecoristorazione Trentino - Provincia Autonoma di Trento
La Provincia Autonoma di Trento è
attualmente impegnata nello sviluppo di una etichetta ecologica di
terza parte, che verrà rilasciata solo agli esercizi di ristorazione
che garantiscono elevate prestazioni ambientali. L'intento infatti è
di migliorare il già eccellente servizio offerto dai ristoratori
trentini, aumentandone e valorizzandone l'attenzione ai temi
ambientali. Linea comune del progetto è lo sviluppo sostenibile,
nella accezione più larga del termine (ambientale, etica e sociale),
nel quale, all'ottimizzazione nell'uso delle risorse, si associano
comportamenti e tecnologie per ridurre i carichi ambientali e i costi
superflui di un settore tra i prioritari per lo sviluppo
territoriale.
In particolare il disciplinare di certificazione verterà sui
seguenti ambiti di lavoro:
- alimenti e bevande > priorità ai prodotti biologici, locali, solidali;
- rifiuti > priorità alla riduzione, in particolare della frazione organica;
- energia > priorità al risparmio energetico;
- acqua > priorità al risparmio idrico;
- acquisti non alimentari > priorità ai prodotti ecologici;
- informazione, comunicazione, educazione ambientale > per
il coinvolgimento della clientela nelle buone pratiche ambientali.
Carta Volontaria del Ristorante
Sostenibile - Emilia-Romagna La Carta Volontaria del Ristorante
Sostenibile è un progetto promosso da CONFESERCENTI Emilia-Romagna e
sviluppato grazie al supporto scientifico di ARPA.
Cuore della fase di sviluppo del
disciplinare è stata la fase di sperimentazione in cui sono stati
coinvolti nove esercizi di ristorazione diversi per tipologia di
servizio offerto e numero di coperti e scelti in maniera da essere
eterogenei in tutta la regione. Per aderire al circuito dei
“ristoranti sostenibili” gli esercizi di ristorazione emiliano
romagnoli sono tenuti a soddisfare una serie di criteri ambientali
orientati alla riduzione degli impatti ambientali causati dalle
normali attività dei ristoranti e alla sensibilizzazione/esortazione
a stili di vita sostenibili. Il rilascio dell'etichetta ambientale è
vincolato al superamento di una soglia minima di prestazione
ambientale, che, a sua volta, si traduce a seconda del punteggio
ottenuto dall'esercizio in tre livelli di certificazione sequenziali:
1. Basso, 2. Medio e 3.Alto. I requisiti da soddisfare per ogni
livello di certificazione sono ripartiti in otto macroaree:
- Alimenti e bevande;
- Prodotti chimici;
- Energia;
- Acqua;
- Rifiuti;
- Prodotti ecologici e solidali;
- Sistema di gestione;
- Trasporti ed emissioni.
RISTECO, nasce come divisione ambiente
della Sotral SpA, che si occupa di servizi di logistica per la
ristorazione e raccoglie al proprio interno le competenze in campo
ambientale sviluppate da Life Cycle Engineering ed Environment Park
di Torino.
In particolare gli obiettivi di RISTECO sono:
- Implementare la raccolta differenziata nelle mense con avvio a idoneo recupero dei rifiuti generati;
- Progettare le piattaforme ed i sistemi di gestione dei rifiuti generati nella preparazione e somministrazione dei pasti;
- Implementare sistemi gestione ambientale per le aziende di ristorazione;
- Erogare moduli di formazione su tematiche ambientali per operatori della ristorazione;
- Fornire servizi di educazione ambientale e didattica rivolte
ai bambini.
Nell'ambito delle politiche agricole,
il progetto Sportello Mense Bio sostiene le produzioni agroalimentari
certificate, legate al territorio d'origine, ottenute con metodi
produttivi controllati, rispettosi della salute e dell'ambiente. Tale
attività è stata di recente regolamentata dalla legge regionale n.
29/2002 "Norme per l'orientamento dei consumi e l'educazione
alimentare e per la qualificazione dei servizi di ristorazione
collettiva". La norma esorta al consumo, nell'ambito della
ristorazione collettiva pubblica, di prodotti provenienti da
coltivazioni biologiche, integrate, nonché di prodotti tipici e
tradizionali regolamentati ai sensi della normativa comunitaria,
nazionale, regionale vigente. Ciò anche nella consapevolezza di
dover tutelare la salute dei propri cittadini e in particolare delle
categorie più esposte come i giovani, i malati e gli anziani, oltre
che per favorire il consumo di produzioni locali e quindi promuovere
lo sviluppo di attività agricole ecocompatibili nel proprio
territorio.
Si chiama Progetto Km Zero l'operazione
con cui Coldiretti Veneto vuole convincere mense, chef e grande
distribuzione a proporre ai consumatori preferibilmente prodotti
stagionali del territorio. Il progetto “Km Zero” oggi è
regolamentato attraverso una Legge Regionale, la n. 7 del 25 luglio
2008, la prima a livello nazionale che riconosce gli esercizi che
adottano la produzione enogastronomia veneta, nella misura
percentuale dal 30 al 50 percento.
Il Parco Nazionale dell'Appennino
tosco-emiliano, in collaborazione con le federazioni Coldiretti di
Massa, Lucca, Reggio Emilia e Parma, dall'autunno 2008 propone una
competizione tra ristoranti in cui vengono proposti menu con
prodotti, locali e di stagione, provenienti dalle campagne vicine. I
pasti offerti nell'ambito del progetto Menu a Km Zero, oltre a
garantire qualità e freschezza nel rispetto dell'ambiente, riducono
l'inquinamento causato dai trasporti. Il progetto intende recuperare
e valorizzare il patrimonio agro-alimentare e gastronomico locale,
promuovere negli esercizi di ristorazione la valorizzazione dei
prodotti agro-alimentari del territorio del Parco nazionale,
incentivare forme di turismo correlate alle eccellenze del territorio
in una stagione turisticamente ancora marginale come l'autunno ed
incentivare le filiere agro-alimentari locali e tradizionali,
avvicinando produttori e consumatori, contribuire alla riduzione dei
gas "effetto serra" derivanti dal trasporto delle merci.
Ambiti d'intervento
Gli impatti ambientali dei servizi di ristorazione sono molteplici: consumi energetici e idrici, trasporto delle risorse alimentari, consumo di prodotti (per: pulizia, promozione, somministrazione pasti, etc.), produzione di rifiuti, etc.; pur non essendo disponibili molti dati di letteratura a questo riguardo sembra che l'interesse stia rapidamente crescendo e diversi studi e analisi sono stati effettuati nel corso degli ultimi anni.Menù La scelta degli alimenti, ingredienti e bevande offerti al cliente può contribuire notevolmente alla sostenibilità di questo comparto.
- Alimenti e ingredienti stagionali e a "km zero" garantiscono una riduzione dei consumi di energia altrimenti associati al trasporto e alla conservazione degli alimenti e, allo stesso tempo, sono una spinta all'economia locale; gli acquisti alimentari rappresentano infatti, nel settore ristorazione, la fonte principale di impatti negativi sull'ambiente (Baldwin C., Wilberforce N., Kapur A., 2010). Inoltre sono ampiamente dimostrati dalla comunità scientifica (Joshipura et al. 1999; Lampe, 1999; Cox et al. 2000) gli effetti benefici sulla salute in quanto verdura e frutta di stagione hanno concentrazioni maggiori di vitamine ed elementi nutritivi rispetto agli stessi alimenti che subiscono processi di trasporto e conservazione.
- Alimenti, ingredienti e bevande certificati secondo lo standard da agricoltura biologica della Comunità Europea. "La filosofia dietro a questo diverso modo di coltivare le piante e allevare gli animali non è unicamente legata all'intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche (se non di più) alla fondata volontà di non determinare nell'ambiente esternalità negative, cioè impatti negativi sull'ambiente a livello di inquinamento di acque, terreni e aria" (fonte: agricoltura biologica), oltre che a contrastare la perdita di biodiversità, considerata da diversi studi scientifici come uno dei principali impatti negativi dovuti alla conversione degli ecosistemi naturali in agricoltura intensiva (Rockstrom, 2009).
- Alimenti, ingredienti e bevande (non reperibili a "km zero" come ad es. spezie e frutta tropicali) provenienti dal commercio Equo&Solidale (certificati secondo lo standard internazionale Fairtrade). In maniera da essere coerenti con la "sfera" etica della sostenibilità, supportando progetti etico-sociali nei quali si cerca di far crescere aziende economicamente sane e di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e rispettoso.
Energia Il consumo di energia
rappresenta una delle criticità principali per quanto riguarda la
gestione ambientale di un ristorante, si pensi alle numerose
apparecchiature presenti: forni, congelatori, stanze del freddo,
lavastoviglie, ecc. Se i consumi vengono normalizzati alla superficie
unitaria, il settore della ristorazione arriva a essere la tipologia
di attività commerciale più energivora in assoluto, come si desume
da uno studio condotto nel 2003 dall'Autorità Americana per
l'Energia (EIA), sul consumo energetico per edifici commerciali
statunitensi (Fonte: Commercial Buildings Energy Consumption Survey
(CBECS), Autorità Americana per l'energia). La riduzione dei consumi
energetici di un ristorante ha come ricaduta positiva, diretta, una
riduzione dei costi fissi di gestione e indirettamente un aumento di
competitività legato all'ottimizzazione del servizio. Inoltre si
avrà un nuovo appeal presso i consumatori più attenti all'ambiente.
Acqua I consumi idrici sono tra
i principali aspetti da prendere in considerazione per ridurre i
carichi ambientali connessi alla ristorazione: si stima che ad ogni
pasto sia associato un consumo idrico di 20-40 litri/pasto. Questo
dato considera solo l'uso di acqua imputabile agli aspetti diretti
(da bere, per cucinare, lavastoviglie, sanitari, etc.), mentre i
carichi ambientali “nascosti”, imputabili alla coltivazione e
alla lavorazione del cibo (allevamento, agricoltura), sarebbero ancor
più intensi, si pensi che: l'impronta idrica associata ad una
bistecca di manzo è di circa 4.650 litri d'acqua! Come per il
consumo di energia, ci sono diverse tecnologie o semplici scelte per
ridurre l'ammontare di acqua consumata. Questi accorgimenti
ridurranno anche le pressioni delle acque reflue prodotte dal
ristorante, che necessitano di essere opportunamente depurate e
smaltite. Si possono ottenere grandi riduzioni nei consumi di acqua
senza investire soldi in tecnologie, ma semplicemente cambiando
abitudini e informando/formando lo staff.
Prodotti ecologici La
preferibilità ambientale nelle forniture di prodotti e servizi
implica l'introduzione di criteri ambientali (minimi impatti su
acqua, suolo, aria, energia, rifiuti) nelle politiche di acquisto. Lo
scopo di questa politica green è ridurre gli impatti
ambientali associati alla domanda e al consumo di beni e servizi
lungo tutto il loro ciclo di vita: dalle fasi di estrazione delle
materie prime a quelle di smaltimento del prodotto a fine-vita;
questo approccio permette di estendere il proprio impegno ambientale
a tutte le filiere connesse alla propria attività ristorativa.
I sistemi di etichettatura ambientale
consentono di scegliere prodotti a minore impatto ambientale.
L'Ecolabel europeo, il sistema di etichettatura ecologica pubblico
regolamentato dall'Unione Europea, comprende tra i prodotti:
detergenti multiuso; detersivi per lavastoviglie; detersivi per
piatti; detersivi per bucato; carta da ufficio; tessuto carta; ecc. .
Rifiuti
I ristoranti producono grandi quantità
di rifiuti, tra le principali criticità associate alla produzione di
materiali di scarto figurano gli imballaggi e i rifiuti organici. In
proporzione i più impattanti sono gli scarti organici, costituiti
dai cospicui avanzi di cibo pre e post-consumo: “… se si donasse
il 5% degli avanzi alimentari annui si riuscirebbero a nutrire 14
milioni di persone” (fonte: Feeding America - associazione non
profit americana). Nella maggior parte dei casi i rifiuti organici
sono assimilati all'indifferenziato, causando l'incremento delle
emissioni in discarica per fermentazione anaerobica metano-genica,
condizione che rappresenta, in accordo con studi effettuati dall'EPA,
la principale fonte di metano antropogenico (gas con un potenziale di
effetto serra superiore all'anidride carbonica).
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