I pisarei
e faśö anche pisarei
cui faśö, sono un piatto di pasta
tipico della provincia italiana di Piacenza, tra i più conosciuti
della cucina piacentina. Si tratta di gnocchetti di farina e
pangrattato conditi con un sugo a base di fagioli, lardo, cipolla e
pomodoro. Antica ricetta contadina povera ma completa, ancora oggi è
molto diffusa tra la gente e nei ristoranti del Piacentino.
Il piatto è stato valorizzato e
disciplinato con il marchio De.Co. dall'amministrazione comunale di
Piacenza.
Cenni storici
Una tradizione attendibile narra che la
ricetta alla base dei pisarei e faśö si sviluppò nel Medioevo
all'interno dei conventi del Piacentino grazie ai monaci che
sfamavano i pellegrini diretti a Roma, in transito sulla Via
Francigena, con ingredienti poveri ma nutrienti. Un tempo erano
impiegati i fagioli di tipo dolico (Dolichos), anziché i borlotti, e
la ricetta non prevedeva la passata di pomodoro, ingredienti che solo
successivamente furono introdotti in Europa dall'Americhe.
Etimologia
È presumibile che a dare il nome al
gnocchetto sia la vaga somiglianza con il pene dei bambini, che in
dialetto piacentino è chiamato appunto pisarel. Il termine
deriva dal verbo onomatopeico pisä, cioè urinare.
Preparazione
I pisarei sono ottenuti da un impasto
di farina, pane grattugiato e acqua, che viene arrotolato a formare
dei lunghi cilindri, i quali a loro volta saranno tagliati a
tocchetti delle dimensioni di un fagiolo. I tocchetti, a loro volta,
saranno schiacciati col pollice, avvolgendoli leggermente su se
stessi, perché assumano la forma caratteristica.
Riconoscimenti
Su proposta della Regione
Emilia-Romagna, i pisarei e fasö sono stati inseriti dal Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali come uno dei
prodotti agroalimentari tradizionali italiani tipici della provincia
di Piacenza.
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