Il Caffè Bardi è stato un
locale storico di Livorno situato all'angolo tra piazza Cavour e via
Cairoli. Attivo tra il 1908 e il 1921 fu punto di incontro degli
artisti labronici dell'epoca, soprattutto pittori, ma anche scultori,
scrittori, autori teatrali e musicisti. Il Caffé è ricordato anche
perché fu il luogo dove nel 1920 si concretizzò l'idea del Gruppo
Labronico.
Il Caffè fu aperto nel 1908, lo stesso
anno della morte di Giovanni Fattori e divenne subito un punto
d'incontro per artisti noti e meno noti, non solo labronici ma anche
provenienti da fuori città. Poco tempo dopo l'apertura del Caffè
venne presa la decisione di affrescarne le pareti e a tale progetto
parteciparono i pittori Benvenuto Benvenuti, Umberto Fioravanti,
Giulio Ghelarducci, Olinto Ghilardi, Corrado Michelozzi, Renato
Natali, Mario Puccini, Gastone Razzaguta e Gino Romiti.
Tra i frequentatori più assidui si
ricordano i pittori Manlio Martinelli, Gino Romiti e Renato Natali,
il maestro Giuseppe Pietri e lo scrittore e poeta Giosuè Borsi che
fu festeggiato prima di partire per la guerra insieme allo scultore
Umberto Fioravanti e a Gualberto Catani, semplice appassionato di
musica e di poesia.
Al Caffè Bardi è legata la leggenda
secondo cui Amedeo Modigliani avrebbe gettato alcune sue opere
scultoree nell'adiacente Fosso Reale. Secondo la versione più
accreditata della vicenda, il pittore, di ritorno da Parigi nel 1909,
avrebbe mostrato le sue sculture agli amici del Caffè, senza
riscuotere alcun apprezzamento: anzi, deriso, avrebbe deciso di
liberarsene immediatamente, buttandole nel vicino fosso. Secondo una
variante, le avrebbe invece caricate su un carretto e gettate
nottetempo nello stesso fosso a poche centinaia di metri di distanza,
in prossimità del Mercato delle vettovaglie.
Dopo la chiusura intervenuta nel 1921,
gli affreschi originali vennero rimossi e solo parte di essi, per la
precisione i pannelli, furono salvati dalla famiglia Bardi. I locali,
ricostruiti, dopo aver ospitato una banca per numerosi anni, oggi
sono la sede di un negozio di prodotti per la casa. La presenza del
Caffè è ricordata da un'epigrafe apposta nel 2003 sulla facciata
del palazzo prospiciente piazza Cavour.
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