Perchè per diventare Chef non basta solo studiare alla scuola alberghiera.
E' un lavoro faticoso e che impone molta, molta gavetta e sacrificio.
Fare lo chef non significa sfilettare un branzino, ma passare ore in cella frigorifera a fare inventario e riordino del materiale.
Non significa bollire un Kg di spaghetti e farli saltare in padella, ma passare la mattinata tra fornitori e rivendite all'ingrosso per acquistare merce di qualità ad un buon prezzo.
Non significa preparare un'insalata mentre il petto di pollo è sulla piastra, ma coordinare la brigata di cucina e dare l'esempio attraverso dedizione, passione e forza.
Non significa entrare in una cucina con la qualifica in mano: se non ti sei fatto qualche anno a scrostare le padelle di alluminio non vali niente.
Non significa togliere una teglia dal forno e impiattare, ma si passano ore ed ore di fronte ad una piastra incandescente o ad una friggitrice o davanti al bollitore.
Ci sarebbero altre mille ragioni per cui fare lo chef richiede forza fisica, resistenza allo stress, capacità di adattamento e doti manageriali non indifferenti.
Insomma è un lavoro duro come il muratore, l'idraulico, il meccanico e tanti altri, e non è adatto a chi non è disposto a sudare 7 camicie.
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