Prendiamo Juan Amador, uno chef
tedesco
eccellente.
Eccellente è pure riduttivo:
aveva
6 stelle in due ristoranti
contemporaneamente.
Avete letto bene, ha preso per ben
due volte 3 stelle. Per intenderci: Gordon Ramsey, uno dei
ristoratori più di successo, possiede un solo ristorante con 3
stelle Michelin.
Aver preso per ben due volte 3 stelle
Michelin dovrebbe renderti felice ed orgoglioso no? No.
Lui le odiava. E le ha ridate
indietro.
Poi lo vidi in un programma televisivo.
Credo fosse il 2015, se non ricordo male. E parlò. Non ricordo le
parole esatte, ma il senso era questo: "Io sono un cuoco e
voglio cucinare cibo che alla gente piaccia mangiare. Ma alla fine,
non potevo più farlo. Ho dovuto togliere dal menù i piatti che
piacevano ai miei clienti solo per fare un piacere alla Guida
Michelin. E questo non è il motivo per cui ho iniziato la mia
carriera da chef. Questo non è il motivo per cui mi sono fatto il
culo. Sono uno chef e voglio cucinare cibo che renda felice chi lo
mangia".
Nel 2016 ha aperto quello che potremmo
definire un bistrò e lo ha fatto come voleva lui: in modo rilassato.
Ed ha ottenuto subito 2 stelle. La cosa
bella è che ha ritrovato il divertimento nel cucinare,
concentrandosi sui suoi punti di forza e le sue capacità. Ora sembra
decisamente più felice.
Ma gli è costato sbattere in
faccia alla Guida Michelin le sue 6 stelle;
una cosa non facile, visto che ci
sono voluti anni di duro lavoro per raggiungere quel traguardo.
La sua storia mi ha fatto capire che i
riconoscimenti hanno poco valore se acquisirli segna in sé la fine
di una carriera.
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