Per sagne si intende un formato
di pasta tipico della cucina di una vasta area dell'Abruzzo, del
Molise, della Valle Latina e di altre zone montane del Lazio, nonché
del Salento leccese. Le tre regioni hanno riconosciuto questa pasta
come prodotto agroalimentare tradizionale. In particolare l'Abruzzo
fa riferimento alla ricetta tradizionale delle sagne a pezze e
cicerchie.
È caratterizzata dall'impasto a base
di soli acqua, farina e sale, che ne denotano l'origine povera (era
infatti la pasta "di tutti i giorni", in contrapposizione
della pasta all'uovo, propria dei giorni festivi). Oggi però non è
inusuale che all'impasto siano aggiunte uova.
Il formato tipico delle sagne è
romboidale; in base alla destinazione d'uso o alla zona si presentano
però anche come listelli piatti (e vengono anche chiamati
tagliolini) o sotto forma di piccoli quadrati, al massimo di
un centimetro di lato (anche detti pettele).
Questo formato di pasta viene
solitamente destinato alla preparazione del piatto sagne e
fagioli, alle volte declinato nella variante che prevede
l'aggiunta di cotiche di maiale. È molto comune anche l'uso dei
ceci; in tal caso si distingue per l'aspetto simile a una minestra,
dovuto all'estrema fluidità del sugo di pomodoro che accompagna la
pasta.
Nel Salento si chiamano sagne,
o anche, sagne 'ncannulate, cioè attorcigliate,
o sagne torte ovvero ritorte (come se fossero attorcigliate
attorno ad un supporto cilindrico) e sono lunghe lagane arrotolate su
se stesse che vengono servite con sugo di pomodori freschi, basilico
e cacio-ricotta (qualcuno aggiunge un po’ di pangrattato per
asciugare eventuali residui di acqua di scolatura), altri usano la
ricotta-scante (una crema di ricotta piccante, da uscante,
cioè che brucia), oppure con sugo di carne (maiale o agnello) con
aggiunta di peperoncino, a piacere.
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