Alcune aziende attuano una controversa pratica commerciale con la quale diminuiscono la quantità di un prodotto mantenendone però il prezzo e, spesso, la confezione.
Pasta, detersivi, biscotti, carta igienica: le categorie di prodotti interessate dalla shrinkflation, dall’inglese to shrink (restringere) e inflation (inflazione, rincaro), sono ormai le più svariate.
L’espediente si basa soprattutto sul comportamento inconsapevole dei consumatori: acquistando abitualmente le stesse confezioni, generalmente non si presta attenzione alle modifiche dei quantitativi riportate sulle etichette, soprattutto in quanto il prezzo rimane inalterato.
Nonostante sia del tutto legale, questa pratica viene fortemente biasimata dagli utenti e dalle associazioni di consumatori in tutto il mondo.
Il fenomeno della shrinkflation non rappresenta una novità, ma negli ultimi mesi sembra aver fatto registrare una decisa accelerazione, con le aziende che tendono a giustificare il rincaro più o meno nascosto dei prezzi con l’aumento dei costi di produzione.
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