AGLIO ROSSO DI SULMONA

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L'Aglio Rosso di Sulmona, è un tipo di aglio che viene coltivato nella valle di Sulmona in Abruzzo. È noto per il suo caratteristico colore rosso e il sapore forte.

L'aglio viene piantato in autunno e raccolto in estate, quindi essiccato e stagionato per diverse settimane. Il processo di stagionatura conferisce all'aglio il suo caratteristico colore e sapore.

L'Aglio Rosso di Sulmona è riconosciuto dall'Unione Europea come prodotto a indicazione geografica protetta (IGP) dal 2010, il che significa che solo l'aglio coltivato nella valle di Sulmona può essere etichettato come Aglio Rosso di Sulmona.

Questo aglio è un ingrediente base di molti piatti tradizionali della regione Abruzzo, tra cui primi piatti, carni arrosto e zuppe. Viene utilizzato anche nella produzione di formaggi e insaccati della tradizione abruzzese.

Oltre che per i suoi usi culinari, l'Aglio Rosso di Sulmona è noto anche per i suoi benefici per la salute. È ricco di antiossidanti e ha dimostrato di avere proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie.




Bigoli con l'anatra

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I bigoli con l'anatra sono un piatto di pasta tradizionale italiano originario del Veneto, nel nord Italia. È un piatto ricco e saporito che tipicamente consiste in spaghetti lunghi e spessi chiamati bigoli e un sugo ricco e carnoso a base di anatra.

Per fare i bigoli con l'anatra, il primo passo è preparare il ragù d'anatra. Questo è tipicamente fatto cucinando lentamente le cosce d'anatra in una miscela di vino rosso, verdure ed erbe aromatiche fino a quando la carne è tenera e cade dall'osso. La salsa viene quindi filtrata e ridotta a una consistenza ricca e saporita.

Nel frattempo, i bigoli vengono cotti al dente, tipicamente in una grande pentola di acqua bollente salata. Una volta che la pasta è cotta, viene aggiunta al sugo e mescolata fino a quando le tagliatelle non sono ben ricoperte.

Il piatto è tipicamente guarnito con parmigiano grattugiato e prezzemolo fresco o altre erbe aromatiche e servito caldo. I bigoli con l'anatra sono un piatto sostanzioso e appagante, perfetto per le fredde serate invernali, e si abbinano bene con un vino rosso corposo come l'Amarone o il Barolo.



Pasta acino di pepe

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Gli acini di pepe sono un tipo di pasta piccola dalla forma rotonda, simile ai grani di pepe. Il nome "acini di pepe" è italiano per "grani di pepe". La pasta è tipicamente utilizzata in zuppe, insalate e sformati e può anche essere usata come sostituto del riso in piatti come il risotto. Gli acini di pepe sono fatti con farina di semola e acqua, e cuociono velocemente, solitamente in circa 5-7 minuti. Viene spesso utilizzato nella cucina italo-americana ed è facilmente reperibile nella maggior parte dei negozi di alimentari.  



Insalata di occhi di rana

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L'insalata Frogeye è un tipo di insalata di pasta popolare negli Stati Uniti. Tipicamente consiste in acini di pepe (minuscola pasta rotonda), ananas tritato, mandarini, marshmallow in miniatura, topping montato e occasionalmente altri ingredienti come cocco o ciliegie al maraschino. Il nome "frogeye" deriva dalle piccole dimensioni e dalla forma rotonda della pasta, che ricorda gli occhi di una rana.

Sebbene siano ignote le origini del nome del dolce, che significa "insalata di occhi di rana", si pensa che esso alluda umoristicamente all'aspetto della pastina, la quale ricorderebbe gli occhi delle rane.

La frogeye salad è tipica del giorno del ringraziamento e dei potluck nell'area occupata dalle Montagne Rocciose, nell'Idaho, nello Utah e, più in generale, nei territori del Corridoio Mormone.




Lasagne al forno

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Le lasagne al forno sono un classico piatto italiano composto da fogli di pasta a strati, un ricco sugo di carne a base di pomodoro e una cremosa salsa besciamella, il tutto cotto insieme nel forno. Ecco una ricetta che puoi provare:

Ingredienti:

  • 9-12 fogli di lasagne

  • 1 libbra (450 g) di carne macinata di manzo o maiale

  • 2 cucchiai (30 ml) di olio d'oliva

  • 1 cipolla, tritata

  • 2 spicchi d'aglio, tritati

  • 1 lattina (796 ml) di pomodori schiacciati

  • 1 cucchiaio (15 ml) di concentrato di pomodoro

  • 1 cucchiaino (5 ml) di basilico essiccato

  • 1 cucchiaino (5 ml) di origano essiccato

  • Sale e pepe a piacere

  • 4 tazze (1 litro) di salsa besciamella (vedi ricetta sotto)

  • 1 tazza (250 ml) di parmigiano grattugiato


Per la besciamella:

  • 1/2 tazza (125 g) di burro

  • 1/2 tazza (65 g) di farina per tutti gli usi

  • 4 tazze (1 litro) di latte

  • Sale e pepe a piacere

  • Pizzico di noce moscata


Indicazioni:

  1. Preriscalda il forno a 190°C (375°F).

  2. Cuocete le sfoglie di lasagne in acqua bollente salata per circa 8-10 minuti o comunque al dente. Scolare e mettere da parte.

  3. In una padella capiente, scalda l'olio d'oliva a fuoco medio-alto. Aggiungere la cipolla e l'aglio e soffriggere per 2-3 minuti o finché non si ammorbidiscono.

  4. Aggiungere la carne macinata di manzo o di maiale e cuocere, mescolando spesso, fino a doratura.

  5. Aggiungere i pomodori schiacciati, il concentrato di pomodoro, il basilico essiccato, l'origano essiccato, il sale e il pepe. Ridurre il fuoco al minimo e cuocere a fuoco lento per circa 20-25 minuti o fino a quando la salsa non si sarà addensata.

  6. Per preparare la besciamella, sciogliere il burro in una casseruola a fuoco medio. Aggiungere la farina e mescolare fino a che liscio. Aggiungere gradualmente il latte, sbattendo continuamente, fino a quando la salsa si addensa. Condire con sale, pepe e noce moscata.

  7. Per assemblare le lasagne, stendere un sottile strato di ragù sul fondo di una teglia da 23x33 cm. Coprire con uno strato di sfoglie di lasagna, seguito da uno strato di ragù, uno strato di besciamella e una spolverata di parmigiano. Ripetere gli strati, terminando con uno strato di besciamella e parmigiano sopra.

  8. Coprire la teglia con un foglio e cuocere per 25-30 minuti. Rimuovere la pellicola e cuocere per altri 10-15 minuti o fino a quando la parte superiore è dorata e spumeggiante.

  9. Lasciare riposare le lasagne per 10-15 minuti prima di servire.


Goditi le tue deliziose lasagne al forno fatte in casa!





Crocchè di patate

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Crocchè di patate è uno spuntino o un antipasto italiano a base di purè di patate mescolato con formaggio, uova e pangrattato, modellato in piccole polpette e poi fritto fino a doratura e croccante all'esterno.

Per fare i crocchè di patate vi serviranno:

  • 500 g di patate sbucciate e lessate

  • 50 g di parmigiano grattugiato

  • 2 uova

  • 50 g di pangrattato

  • Sale e pepe

  • Olio vegetale, per friggere


Istruzioni:

  1. Schiacciare le patate bollite fino a renderle lisce.

  2. Aggiungete al purè di patate il parmigiano grattugiato, le uova, il pangrattato, il sale e il pepe e mescolate bene.

  3. Prendi una piccola quantità di composto di patate e modellalo in un piccolo tortino.

  4. Ripeti con il restante composto di patate fino ad ottenere diverse polpette.

  5. Scaldare l'olio vegetale in una padella profonda a fuoco medio.

  6. Friggete i crocchè di patate a più riprese finché non saranno dorati e croccanti all'esterno.

  7. Scolare i crocchè di patate dall'olio con una schiumarola e farli sgocciolare su carta assorbente per eliminare l'olio in eccesso.

  8. Servite i crocchè di patate ben caldi con la vostra salsa di immersione preferita.

Goditi i tuoi deliziosi crocchè di patate!






Friggitoria

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"Friggitoria" è una parola italiana che si riferisce a un luogo dove si vendono cibi fritti. Deriva dalla parola italiana "friggere", che significa "friggere". Le friggitorie si trovano in molte parti d'Italia, in particolare nelle regioni meridionali, e sono tipicamente piccoli venditori ambulanti o stand gastronomici specializzati in snack fritti e stuzzichini, come arancini (polpette di riso fritte), fritto misto (un mix di frittura di mare) e supplì (crocchette di riso fritte). Negli ultimi anni le friggitorie sono diventate sempre più popolari come un modo facile e veloce per fare uno spuntino al volo, e hanno iniziato a comparire anche in altre parti del mondo, in particolare nelle aree con grandi comunità italiane.


Anelletti al forno

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Gli anelletti al forno sono un piatto tradizionale siciliano che consiste in una piccola pasta a forma di anello cotta in salsa di pomodoro con carne, piselli e formaggio.

Ecco una ricetta per fare gli anelletti al forno:

Ingredienti:

  • Anelletti 500 Gr

  • 500 Gr di carne macinata

  • 1/2 tazza di cipolla tritata

  • 1/2 tazza di carota tritata

  • 1/2 tazza di sedano tritato

  • 1/2 tazza di piselli surgelati

  • 1 lattina di salsa di pomodoro

  • 1 tazza di parmigiano grattugiato

  • 1 tazza di mozzarella grattugiata

  • 3 cucchiai di olio d'oliva

  • Sale e pepe


Istruzioni:

  1. Preriscalda il forno a 180 ° C.

  2. Cuocere gli anelletti secondo le istruzioni sulla confezione finché non sono al dente. Scolare e mettere da parte.

  3. In una padella capiente, scalda l'olio d'oliva a fuoco medio. Aggiungere la carne macinata, la cipolla, la carota e il sedano e cuocere fino a quando la carne è dorata e le verdure sono ammorbidite.

  4. Aggiungi la salsa di pomodoro e i piselli alla padella e condisci con sale e pepe a piacere.

  5. Cuocere la salsa per circa 10 minuti, mescolando di tanto in tanto.

  6. Aggiungere gli anelletti cotti nella padella con la salsa e mescolare per unire.

  7. Trasferire la pasta e la salsa in una teglia.

  8. Cospargete sopra la pasta il parmigiano e la mozzarella.

  9. Cuocere gli anelletti al forno nel forno preriscaldato per 20-25 minuti, o fino a quando il formaggio si sarà sciolto e dorato.

  10. Togliete la teglia dal forno e lasciate raffreddare per qualche minuto prima di servire.

Goditi i tuoi deliziosi anelletti al forno!





Ristorante monopiatto

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Un ristorante che serve solo un piatto è chiamato "ristorante monopiatto" o "ristorante specializzato". In questo tipo di ristorante, l'intera attenzione è concentrata sulla preparazione e sulla presentazione di un singolo piatto, che di solito è il piatto principale del menu.

Un esempio di ristorante monopiatto è il "Pizzeria Bianco" di Phoenix, Arizona, negozio famoso per la sua pizza Napoletana, che ha fatto il successo del ristorante. Altri esempi possono essere i ristoranti che servono solo sushi o ramen.

Questa specializzazione può attirare clienti appassionati di quel particolare piatto e che cercano la migliore esperienza possibile. Tuttavia, può anche limitare la scelta e la varietà dei clienti, quindi è importante avere un piatto di alta qualità e soddisfare le aspettative dei clienti.






Antipasto

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L'antipasto è un antipasto italiano che tipicamente consiste in una selezione di salumi, formaggi, olive, verdure marinate e talvolta frutti di mare. La parola "antipasto" significa letteralmente "prima del pasto", ed è servito come antipasto per stuzzicare l'appetito prima del piatto principale. L'antipasto può essere servito su un piatto o in porzioni individuali, ed è spesso accompagnato da pane o crackers. Alcuni ingredienti popolari nell'antipasto includono prosciutto, salame, mozzarella, carciofi marinati, peperoni rossi arrostiti e funghi marinati. È un modo delizioso e popolare per iniziare un pasto nella cucina italiana.  



Canapè

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 Un canapè è un piccolo antipasto o stuzzichino composto da un pezzo di pane tostato o una base croccante (ad esempio un cracker o un biscotto salato) coperto da un'ampia varietà di ingredienti, come formaggio, salumi, frutta, verdure, salse o mousse . I canapè sono spesso serviti come finger food durante le feste o gli eventi sociali, e possono essere preparati in una vasta gamma di stili e gusti per soddisfare i palati di ogni ospite. Possono essere consumati in una sola bocca, senza bisogno di utensili, e quindi sono un'ottima opzione per gli eventi informali o le occasioni in cui si desidera socializzare.




Salame Milano

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Il Salame Milano, noto anche come Salame di Milano o Salame Milano, è un tipo di salsiccia stagionata originaria di Milano, in Italia. È fatto con carne di maiale macinata, grasso, sale e spezie varie, tra cui pepe nero, aglio e finocchio. La salsiccia viene in genere stagionata per diversi mesi, durante i quali sviluppa un sapore e una consistenza distinti.

Il Salame Milano è noto per il suo sapore delicato e leggermente dolce, e per il suo aroma caratteristico. Può essere gustato da solo come spuntino o utilizzato come ingrediente in una varietà di piatti, come panini, insalate e antipasti. Inoltre viene spesso servito insieme a formaggio e pane come parte di un tagliere di salumi all'italiana.

Le origini del salame Milano risalgono attorno al 1870, quando ne venne inventata la ricetta da Giuseppe Citterio, in una salumeria a Rho, vicino a Milano, che aveva l'intenzione di rendere continuativa la produzione di un cibo, quale il salame, che fino a quel momento era legato a cicli stagionali.

La produzione del salame si è poi con il tempo diffusa su tutto il territorio lombardo.

Il salame, solitamente di diametro tra i 6 e gli 11 centimetri, è caratterizzato da una macinazione a grana fine con le parti di grasso e magro distribuite in maniera uniforme grazie all'ausilio di un particolare strumento chiamato "finimondo", sorta di tritacarne che macina le carni in maniera molto fine.

La pasta di salame viene quindi insaccata in un budello naturale e lasciata stagionare dalle 3 alle 9 settimane a seconda del diametro del salame.

Dall'aspetto simile al salame ungherese, il salame Milano presenta un gusto più dolce e delicato e non ha sentore di affumicato.

Un ristorante che serve solo un piatto

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Il Beefmastor Inn di Wilson, NC, non ha un menu... perché serve solo un "piatto", ovvero una cena a base di bistecche. Dopo essere stati fatti accomodare, vi faranno solo tre domande:

Quale taglio di bistecca desiderate? (ve la taglieranno al tavolo).

Come volete che sia fatta la vostra bistecca?

Desidera le cipolle al vapore con la bistecca?




Il vostro pasto consisterà in un giro al banco delle insalate (in realtà una ruota gigante - è piuttosto figo!), la bistecca stessa, una patata al forno (ho scoperto che valeva la pena di fare un altro giro al banco delle insalate per avere dei condimenti per le patate!), una fetta di pane texano tostato e, se lo avete chiesto, le cipolle.

Il Beefmastor è sicuramente un'esperienza unica. Non è un locale di lusso (l'edificio assomiglia a una vecchia stazione di servizio) e l'interno è piuttosto piccolo. Non c'è un'ampia scelta di vini, ma è possibile acquistare una birra in lattina, se lo si desidera. Non c'è prenotazione: si mette il proprio nome sulla lista e poi si esce nel parcheggio e si fa un po' di coda mentre si aspetta che il proprio nome venga chiamato, cosa che avverrà quando il padrone di casa aprirà la porta e urlerà il proprio nome.

Non lasciatevi ingannare dalla mancanza di formalità... le bistecche sono davvero buone e la gente viene da ogni parte per gustarle.

Ma sì, questo è un ristorante che serve solo un piatto.

Modificato per aggiungere la terza domanda che ho dimenticato (quale taglio preferite?)

Inoltre, aggiungo altri dettagli che sono emersi nei commenti:

Le cipolle sono in realtà "cotte al forno", non al vapore come ho indicato in precedenza, anche se dalla loro consistenza avrei immaginato che fossero cotte al vapore.

Il tailgating è un'attività comunemente praticata prima degli eventi sportivi, in cui si arriva presto e si fa festa e si gioca prima dell'inizio dell'evento. (Nasce dal fatto che le persone abbassano i portelloni dei loro pick-up per fare festa). In occasione di eventi sportivi, la festa include il cibo, ma ovviamente quando l'"evento" consiste nell'andare a cena all'interno, si può certamente saltare il cibo. Ma in genere le persone portano birra e vino e socializzano nel parcheggio del Beefmastor prima che il loro tavolo sia pronto. È un'esperienza davvero unica!


Il ristorante che vanta gli standard igienici più raccapriccianti che abbiate mai visto?

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Il noto ristorante di Bangkok in cui si cuoce lo stesso stufato nella stessa pentola da ben 45 anni.

A Bangkok c'è un ristorante che cuoce e serve lo stesso stufato da 45 anni. Si tratta di una forma di "brodo perpetuo": una tecnica utilizzata di frequente nel medioevo, che consisteva nel mantenere la stessa pentola sul fuoco per un tempo indefinito, aggiungendo ogni volta acqua e nuovi ingredienti. In questo modo, gli stessi sapori si tramandano da una generazione all'altra.




Quali cibi non scadono mai?

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Il primo fra tutti i cibi che non scadono mai è l'aceto.

Il sale. Essendo privo di acqua è più difficile si deteriori.

Discorso analogo per lo zucchero. Anche questo è privo di acqua, quindi si deteriorerà con più difficoltà.

Gli alcolici ad alta gradazione, grazie all'alcol e allo zucchero presenti al loro interno non scadono mai, anzi, con gli anni possono addirittura migliorare.

Come per lo zucchero, anche il miele non ha scadenza.

Lunghissima conservazione, anche fino a 30 anni per il riso bianco.

• Lunga conservazione anche per i legumi essiccati.

Infine, aggiungerei anche il cioccolato fondente che seppur non raggiunga gli anni degli altri prodotti può essere mangiato anche due anni dopo la sua scadenza.




Perché il ketchup ha un nome così poco inglese anche se è stato inventato in America?

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All’ora di pranzo, i rudi operai dell’800 che nelle praterie costruivano le ferrovie americane si facevano servire come camerieri dai cinesi.

Poveretti, non solo come lavoratori dovevano sgobbare, poi dovevano pure servire i “bianchi”. Il razzismo, noto con amarezza, esiste da sempre.
Però bisogna ammetterlo,
 come cuochi ci sapevano fare. Questi cinesi servivano piatti buoni e saporiti, che andavano a ruba. Erano abbondanti e ricoperti da una squisita salsina rossa a base di pomodoro, cipolla e spezie.

Ma come si chiamava questa delizia? “Kesiap! Kesiap!” ripetevano i cinesi, termine che poi diventerà la famosa salsa ketchup (una delle poche parole comuni a non avere origini occidentali).
La verità emerse molti anni dopo: i cinesi dovevano cucinare e mangiare prima dei bianchi, poi radunavano gli avanzi e li ricoprivano di kesiap, che aveva un sapore molto forte e nascondeva il tutto.

Lezioni che ricavo da questa storiella:
1) la mia diffidenza odierna per certi ristoranti ha origini antiche, come il razzismo
2) ma la storia (anche con la esse minuscola) può insegnare qualcos’altro su questo fenomeno
3) 
guai infatti a credersi superiori e più furbi degli altri, se la penso così il rischio è grosso. Verrò fregato senza manco saperlo e mangerò avanzi. Sai le risate.
4) il razzismo non è una buona cosa insomma, spesso si ritorce contro chi lo usa, 
forse è meglio essere tolleranti
5) bisogna quindi aprire i porti, frontiere etc? Esiterei, ma alla fine la mia risposta sarebbe sì. Soltanto con una 
buona integrazione e senza rinchiudersi potrà esserci un futuro migliore per tutti. Non tutti saranno d'accordo naturalmente ma ne resto convinto. Discorso delicato, mettiamoci sopra un po' di ketchup



Qual è il modo tradizionale italiano di fare maccheroni con il formaggio?

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Non ce n'è perché maccheroni e formaggio è una ricetta americana, non italiana. Abbiamo un piatto simile, però, che sono i maccheroni al gratin (con una chiara influenza francese).



Per 4 porzioni occorrono circa 250 grammi di pasta corta (qui vedete un maccherone corto rigato ma a me piacciono di più gli ziti o gli ziti di sigaretta), 50 grammi di burro, più un poco di latte, 50 grammi di farina, mezzo litro di latte, circa 100 grammi di Parmigiano Reggiano, sale, pepe e noce moscata.

Iniziate preparando una besciamella con 50 grammi di burro, 50 grammi di farina e mezzo litro di latte intero. Insaporite con un pizzico di sale, un po' di pepe bianco e noce moscata grattugiata fresca. Usate metà del burro rimanente per ungere una teglia. Guarnire la pasta (cotta per poco più della metà del tempo previsto dalla confezione) con metà della besciamella e metà del formaggio. Mettere la pasta nella teglia, ricoprire con il resto della besciamella, il resto del formaggio e qualche fiocchetto di burro. Cuocere in forno a 180°C per 25-30 minuti, quindi grigliare la parte superiore per 2-3 minuti. Lasciare riposare e raffreddare per almeno 5-10 minuti prima di servire.


Quale snack non andrebbe mai portato in ufficio?

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I tramezzini / panini con tonno e uova.

Le uova sode non andrebbero mai mangiate in ufficio.

Un panino con uova sode e tonno potrebbe essere uno spuntino proteico e nutriente, ma i tuoi colleghi probabilmente non ne saranno entusiasti.

Il tonno ha un odore piuttosto forte, ma mescolalo con l'uovo sodo e avrai una combinazione che trasformerà la tua scrivania nelle solfatare di Pozzuoli.

L'uovo sodo contiene ferro nel tuorlo e reagisce con lo zolfo nell'albume, creando quel cattivo odore uovo marcio. Ciò si verifica solo se l'uovo è stato cotto troppo e il tuorlo è giallo. Un uovo sodo perfettamente cotto ha un tuorlo arancione intenso e non ha odore.


Cosa non dovresti mai ordinare in un ristorante?

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La domanda fa riferimento a cosa evitare di mangiare al ristorante per non sentirsi male e per non avere un risultato deludente. Oggi è difficile rimanere delusi in un esercizio di ristorazione, perché esistono i siti delle recensioni piuttosto approfondite. Rispetto inoltre a 40/50 anni fa ci sono specifiche normative sulla produzione conservazione degli alimenti, per scongiurare mal di pancia e arrabbiature.

Molti dicono di evitare l'acqua che non sia delle bottiglie. L'acqua nelle caraffe proveniente dalla rete idrica invece è ottima perché microfiltrata e purificata da alcuni sistemi con risultati a volte migliori rispetto alle bottiglie tradizionali, come avviene con le fontanelle refrigerate nella ristorazione collettiva. Una cosa che si può valutare per scegliere un locale di ristorazione è la pulizia dei bagni, che sono un po' la cartina di tornasole dell'igiene di tutto il resto dell'ambiente. Oggi inoltre ci sono molte cucine in vista divise dal pubblico da un vetro, attraverso il quale visionare l'igiene dei locali di cucina.



Da non esperti non è possibile valutare la freschezza di un alimento nel piatto a parte l'eventuale odore cattivo o il colorito strano. Anche il fatto di andare ad esempio a Milano e ordinare il pesce fresco e rischiare sulla sua freschezza è un grande mito da sfatare. Ci sono località in Italia a centinaia di km dal mare, che ogni giorno, grazie al trasporto su mezzi idonei e attrezzati, secondo il legame refrigerato possono offrire pesce fresco ogni giorno compreso il lunedi. Piuttosto per il pesce crudo il ristorante dovrà abbatterlo per uccidere le larve dell'Anisakis come prescrive la legge. Meglio evitare alimenti con criticità in partenza come le ostriche crude che possono portare epatite virale da HAV, colera, gastroenterite da coliformi fecal (strizzare il limone sopra alle ostriche non serve a niente).

Anche i cibi fritti sono sicuri perché l'olio dovrebbe essere sostituito in base alla sua usura. Unico fattore di rischio è la pesantezza se la frittura non è eseguita bene o l'olio non è filtrato coi moderni sistemi nella friggitrice. Un ristorante non può riproporre un alimento già cotto trasformandolo in altro cibo, come ad esempio il roast beef cotto riposto in frigo, macinato e trasformato in polpette il giorno dopo. Oggi ci sono serrati controlli da parte della ASL. Una volta le pietanze venivano lasciate fuori dal frigo prima e dopo la cottura/trasformazione e si deterioravano. Vale la regola che il cibo meno è manipolato meglio è. Anni fa in pizzeria mangiando la pizza veniva molta sete dopo. Questo era dovuto al fatto che la mozzarella a cubetti non veniva conservata in frigorifero, come invece succede oggi perché prescritto dalla legge e avariandosi provocava arsura.


Come si prepara il brodo di carne e la carne bollita?

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Uno dei modi più genuini e tuttavia gustosi per gustare la carne è sicuramente il metodo bollito. Cosa c’è di meglio, in una gelida sera di inverno, di un buon piatto di lingua o di cappello del prete, magari conditi con un’ottima salsa verde?

Inoltre, bollendo la carne, niente va sprecato. Infatti l’avanzo di acqua che utilizzerete per cuocere la trasformerete direttamente in un ottimo brodo fatto in casa, evitando così di spendere inutilmente per acquistare prodotti preconfezionati dalla dubbia lista ingredienti.

Ma quale carne scegliere? E come procedere nella maniera ottimale?

I tagli di carne da bollire sono quelli ricchi di grasso e connettivo, gli stessi utili a preparare arrosti, spezzatini e brasati. Perché? Perché i tessuti grassi e connettivi necessitano di cotture lunghe, in maniera da sciogliersi bene bene ed invadere il tessuto muscolare che li contiene, rendendolo tenerissimo e assai gustoso. Per capirci, non andremo mai a bollire i primi tagli, quelli da bistecche, come scamone, noce, fesa e sottofesa. Sceglieremo invece tagli come cappello del prete (il migliore!), fusello (più magro), pesce e tagli con osso. Tra questi, quello ideale è il biancostato, costato di pancia molto ricco di grasso, il quale può svolgere la multi funzione di insaporire il brodo ed essere gustato nel piatto.

Vediamo come procedere.

Andate dal vostro macellaio di fiducia, evitando supermercati e grandi distributori. Acquistate:

1 gallina o ½, facendovela dividere in 2 o 4 pezzi

·

1 o 2 pezzi di biancostato, più grasso è, meglio è


1 pezzo di cappello del prete/fusello/pesce/lingua (di manzo, vitello, maiale… quella che preferite)


Se volete mangiare vitello, vi consiglio invece un pezzo di reale con osso

1 osso di maiale


Procuratevi poi:

Cipolle

Carote

Sedano

Aglio, rosmarino e salvia

2 o 3 cucchiai di olio EVO

Riempite una pentola d’acqua e inseriteci dei pezzi di gallina, la cipolla tagliata a metà, la carota, una gamba di sedano, le spezie, l’olio, il pezzo d’osso di maiale e un pezzo di biancostato. Portate a ebollizione. Il liquido portate ad ebollizione è già il vostro brodo!!! A questo punto, quando l’acqua bolle, salate e gettate il pezzo forte, cioè quello che meglio dovrà figurare nel piatto e che perciò getterete dopo la bollitura in modo che non disperda troppi dei suoi succhi nell’acqua, come invece avrà fatto la carne buttata nell’acqua ancora fredda.

Fate bollire a lungo, anche un paio d’ore a fuoco basso.

Ora è tutto pronto: dividete i prodotti e consumateli nel tempo a piacimento. Io consiglio di: Consumare subito il “pezzo forte”, quello gettato dopo la bollitura (cappello del prete, lingua, reale di vitello…), lasciando per altri pasti la gallina e il biancostato gettati in acqua fredda. Fate raffreddare il brodo prima di metterlo in frigo, copritelo con pellicola e conservatelo nei ripiani alti, dove il frigo è meno freddo e il brodo congela meno facilmente. Scaldatelo per cuocervi pasta all’uovo o altra carne, per fare il risotto, per bagnare lo spezzatino… o per tutto quello che vi piace!!!

Gallina, biancostato, cappello del prete, lingua, ossa di maiale, reale di vitello con osso:






Minestra con pasta fagioli e cotiche.

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La cotica o cotenna è la pelle del maiale. È un taglio – va detto – molto grasso, sconsigliato in caso di problemi di colesterolo e da limitare a 1 volta al mese per chi segue diete ipocaloriche. Consumate nel giusto quantitativo (30g a testa circa), non sono certo dannose per la salute, ma invece estremamente ricche di gusto e soddisfacenti per lo stomaco. Si sposano molto bene con diversi sapori, e rendono al massimo nei piatti in umido.

Oggi le vediamo in un piatto semplice e rapido da preparare. Vediamo cosa ci serve:

• Ditalini di pasta 1h a testa

• Cotenne di maiale 30g a testa

• Fagioli bianchi o borlotti

• Pomodoro fresco tritato

• Brodo di carne

• Cipolle

• Aglio

• Lardo

• Burro o strutto

• Pepe nero

• Parmiggiano Reggiano



Procediamo!

Portate il brodo di carne a ebollizione e metteteci a cuocere fagioli e cotenne, tagliate prima a quadratini di 1,5 cm. La cotenna è cotta quando diventa quasi trasparente e bella morbida. Intanto tritate aglio, cipolla e lardo, e a parte tritate il pomodoro fresco. Ungete una pentola col burro o lo strutto (va bene anche olio EVO) e buttate a fiamma bassa cipolla aglio e lardo facendoli soffriggere bene. Quando il composto è dorato, aggiungete il pomodoro tritato. A questo punto unite il brodo con dentro fagioli e cotenne con tutto il resto fate cuocere a lungo, la cotenna in totale deve cuocere 30-40 minuti.

Aspetto della cotica cotta


Mescolate di tanto in tanto. All’ultimo buttate la pasta. Quando è cotta, il piatto è pronto! Servite con parmiggiano grattuggiato e una spolverata di pepe. Buon appetito!


Ristoranti con stelle Michelin

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L'Italia ha 12 ristoranti con 3 stelle Michelin e 385 che ne hanno vinta almeno una. Siamo il terzo paese con più ristoranti stellati. Giappone secondo posto e Francia primo posto.

Questi sono i migliori ristoranti d'Italia, secondo la Guida Michelin.


  • Villa Crespi, Orta San Giulio (Novara).

  • Enrico Bartolini al Mudec, Milano.

  • Uliassi, Senigallia (Ancona).

  • Da Vittorio, Brusaporto (Bergamo).

  • Piazza Duomo, Alba (Cuneo).

  • St. Hubertus Rosa Alpina, San Cassiano (Bolzano).

  • Dal Pescatore, Canneto sull'Oglio (Mantova).

  • Le Calandre, Rubano (Padova).

  • Osteria Francescana, Modena.

  • Enoteca Pinchiorri, Firenze.

  • Reale, Castel di Sangro (Aquila).

  • La Pergola, Roma.


La gente fa sul serio quando mangia l'oro?

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Sì, è sicuro. L'oro è altamente non reattivo; ecco perché non si appanna. Passa attraverso il sistema senza alterare nulla.

E no, non lo vedrete alla fine del percorso digestivo. Questo perché c'è pochissimo oro. Una cosa fantastica dell'oro è che può essere ridotto praticamente a un atomo. La quantità su quell'hamburger è di gran lunga inferiore a un grammo d'oro. Il suo valore di mercato è di pochi dollari, forse meno. Il prezzo della foglia d'oro è determinato più che altro dalla manodopera accurata che occorre per applicarla senza sgualcirla.

Non c'è niente di male nel rendere il cibo bello. La gente paga sempre per un cibo bello. Il cibo dovrebbe essere piacevole, e gli aspetti visivi fanno parte del piacere.

Credo che questo sia un esempio particolarmente sciocco. L'oro non aggiunge nulla se non "Guarda, c'è dell'oro". Stanno solo aggiungendo ingredienti costosi, e non sono poi così costosi. Non hanno messo alcuna abilità nel bilanciare i sapori. Questi ingredienti sono comuni nella cucina raffinata, ma sono interessanti solo se trattati bene, cosa che in questo caso non sembra accadere. È un lusso finto. Tutto questo è un espediente di marketing. Probabilmente non lo vendono nemmeno, ma sembra che lo facciano per attirare la stampa.

Ma questo non invalida il concetto di oro come decorazione sul cibo. Mentre sembra stupido su un hamburger, può sembrare elegante su un pezzo di cioccolato:



O una torta:



Questi sono lussi, ma sono veramente belli. Richiedono una certa abilità per essere applicati. (La torta, almeno, è un'impresa straordinaria. Le applicazioni dorate sui dolci sono in realtà molto semplici). Sono attraenti e sono commestibili. La spesa è un complemento all'abilità richiesta, non una trovata di marketing.


Qual è un frequente equivoco in cui caschiamo tutti, puntualmente?

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Lo vedi quel liquido rossastro che viene rilasciato dalla carne in fase di cottura?



Quasi tutti credono si tratti di sangue.
In realtà non è così.

Quest'ultimo viene completamente rimosso durante il processo di lavorazione e quando compriamo la bistecca dal nostro rivenditore di fiducia ne è già completamente priva. Il sangue, infatti, tende a coagulare a contatto con l'aria.

Il liquido che vediamo in fase di scongelamento o durante la cottura non è altro che una miscela di acqua e mioglobina, una proteina che si trova all'interno dei tessuti muscolari e che ha la funzione di captare l'ossigeno dall'emoglobina circolante per rifornire gli stessi. Quando questi vengono danneggiati la sostanza viene rilasciata.

Questa proteina è composta da diversi elementi, tra cui il ferro (da ciò il colore rosso) e si trova in prevalenza negli animali che utilizzano molto i loro muscoli. Per questo motivo la carne equina è di un rosso intenso, perché ha elevatissimi livelli di mioglobina a differenza della cosiddetta carne bianca come ad esempio quella di pollo o di tacchino.


 
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