I ciccioli sono un prodotto
alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso del maiale nella
preparazione dello strutto.
Preparazione
Il grasso viene tagliato in piccole
parti e viene messo a cuocere su fuoco lento così da far fondere la
parte grassa e consentire l'evaporazione dell'acqua contenuta. Quando
i pezzi di grasso hanno acquistato un colore giallastro vengono
versati in un canovaccio, spremuti e infine insaporiti con l'aggiunta
di aromi, che possono essere chiodo di garofano, cannella, pepe, noce
moscata o altro, in dosi e proporzioni variabili a seconda del
norcino. A volte vengono salati.
La parte colata è lo strutto, la parte
solida residua sono i ciccioli. Dopo la torchiatura i ciccioli
possono essere lasciati in formella oppure sbriciolati a caldo. Si
conservano fino a due mesi.
In Calabria, ove il nome più
comunemente usato è "curcuci", la preparazione è diversa.
Sono la parte residua nella bolliture delle frittole, cioè di
tutte le parti del maiale non usate per gli insaccati o per il lardo
secco, unitamente ad una parte di grasso, ossia di sugna che
si liquefa nella predetta bollitura.
Caratteristiche
I ciccioli sono un alimento
ipercalorico che, nella tradizione contadina, rappresentava un ottimo
pasto, in unione alla polenta. Ora si utilizzano soprattutto per
accompagnare aperitivi ed antipasti. Sbriciolati rendono più gustose
focacce, pane e polenta e osei. In particolare in Irpinia viene fatta
una pagnotta che nell'impasto contiene appunto i ciccioli, detta
anche pizza pe ret frittole o pane con le cicole.
Denominazione
I ciccioli, diffusi in quasi tutta
Italia, vengono in alcune zone chiamati con nomi diversi: grasëtte
in piemontese; graséi in piacentino, grasó o grasól in reggiano;
grasooli in modenese, grasul in romagnolo; grasó o cicioli in
ferrarese, grasselli o sgrisci nelle Marche; in novarese, vercellese,
pavese e lodigiano gratón, in cremonese gratòon; gréppole nel
Mantovano e nel Bresciano; cicines o fricis in friulano; sfrizzoli
nel centro Italia; cìguele in Molise; lardinzi, siccioli, cicoli,
frittole, sprittoli, scittole in Campania; scarafuagli, curcuci,
risimoglie, frisulimit o sprinzuli in Calabria; frittula, ziringuri
in Sicilia; gherda, gerde, jelda o gigiole in Sardegna.
Ciccioli napoletani
A Napoli è molto diffusa una versione
dei ciccioli nella quale la carne di maiale, pressata, resta morbida
con abbondanti parti di magro. Questi ciccioli sono venduti affettati
in spessori non troppo sottili, e sono usati tipicamente come
companatico. Tipica è l'abbinata ciccioli e ricotta con pepe.
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