Beurre blanc

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La beurre blanc (la traduzione letterale dal francese è "burro bianco") è una salsa calda di burro emulsionato insieme a una riduzione di aceto e/o vino bianco (solitamente Muscadet) e scalogno. Di origine francese e simile alla salsa olandese, si differenzia dal suo servizio.

Origine
La chef Clémence Lefeuvre (Clémence Prau da nubile) inventò la beurre blanc apparentemente per caso, intorno agli inizi del XX secolo. Servì la salsa al suo ristorante "La Buvette de la Marine" nella frazione di La Chebuette nel villaggio di Saint-Julien-de-Concelles sulle rive della Loira, a pochi chilometri a nord di Nantes.
Il racconto vuole che lei intendesse preparare la salsa bernese per accompagnare il luccio, ma si dimenticò di aggiungere il dragoncello e il tuorlo d'uovo. Alcuni ritengono che l'invenzione sia avvenuta quando ella lavorava come cuoco per il marchese de Goulaine allo "Château de Goulaine". Aristide Briand, primo ministro francese e vincitore del premio Nobel per la pace, celebrò la morte della creatrice nel 1932.

Preparazione
Una buona beurre blanc dev'essere ricca e burrosa, con un sapore neutro per accompagnare altri condimenti, quindi disponibile all'aggiunta di erbe o spezie. Dovrebbe essere leggera, ma anche liquida e densa per guarnire il cibo.
La beurre blanc è prodotta riducendo vino, scalogno ed eventualmente erbe finché non sono secchi. Sebbene non necessaria, può essere aggiunta crema. Succo di limone può talvolta essere utilizzato al posto dell'aceto, e può ulteriormente essere aggiunto brodo. Freddi cubetti di burro vanno gradualmente incorporati alla salsa e, sciogliendosi, va mischiato il composto.
La salsa si può separare se riscaldata o raffreddata eccessivamente. In particolare se supera i 58 °C o scende sotto i 27 °C.

Varianti
La beurre rouge è una variante della beurre blanc fatta sostituendo il vino bianco con un vino rosso secco e l'aceto di vino bianco con uno di vino rosso.


Sgabei

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Gli sgabei sono un alimento tipico della Toscana in particolare della Lunigiana. Si tratta di pasta per il pane lievitata, tagliata a strisce, fritta in olio e salata in superficie. Essi vengono tradizionalmente consumati al naturale o farciti con formaggi o affettati. Negli ultimi decenni è frequente che lo sgabeo venga proposto anche come dolce, ripieno di crema pasticcera o cioccolata.

Origini
La ricetta degli sgabei ha origine nella val di Magra, nell'estremo levante ligure, dove le donne friggevano la pasta avanzata dalla produzione del pane nello strutto per creare una sorta di pane fritto da accompagnare a salumi e formaggi. La pasta del pane veniva arricchita con farina gialla che la rendeva più croccante e asciutta. Gli sgabei venivano preparati per gli uomini che si recavano al lavoro nei campi e che li consumavano all'ora di pranzo.

Preparazione contemporanea
Oggi vengono proposti soprattutto in occasione delle sagre paesane o come antipasto o seconda portata o antipasto in ristoranti e cucine dello spezzino e della Lunigiana. La forma attuale è in strisce di pasta lievitata della larghezza di 3-4 cm circa e della lunghezza variabile dai 15 ai 30 cm. La frittura avviene in olio d’oliva fino a quando lo sgabeo non diventa caldo e dorato.

Diffusione
In Italia settentrionale
Questo prodotto, con qualche differenza, è diffuso in diverse aree della regione padana e appenninica settentrionale:
  • a Massa, in Versilia e in parte della Garfagnana è chiamato panzanella, pur differendo totalmente dalla panzanella toscana, che compare solo da Lucca e Viareggio;
  • nel resto della Garfagnana], nella media Val di Serchio, nelle Apuane Meridionali e in Val di Lima è chiamato pasta fritta;
  • in Lucchesia, cioè nella Piana di Lucca e nelle colline immediatamente circostanti, in Val Freddana e Pizzorne, è definito quartuccio o ancora pasta fritta';
  • nella Provincia di Firenze viene chiamato coccolo;
  • nell'Emilia occidentale, in particolare nelle province di Parma e Piacenza è detto torta fritta;
  • nelle province di Reggio Emilia e Modena gnocco fritto;
  • a Bologna è la crescentina fritta;
  • a Mantova lo chiamano Pinsin;
  • a Carbonate, nel Comasco, gli sgabei sono il prodotto tipico in occasione della festa patronale.
Nel resto d'Italia e all'estero
  • A Napoli esistono le pizzelle, dette anche scugnizzi o straccetti nella versione che viene ricavata dallo sfrido dell’impasto della pizza. Di questi ultimi esiste la versione salata, solitamente condita con rucola e pomodorini, e quella dolce gli “angioletti”, immersi in crema di nocciola o pistacchio e spolverati di zucchero a velo. Le pizzelle includono svariati tipi di pasta cresciuta, più soffice e leggera di quella della pizza e possono essere servite in bianco con un po' di sale o zucchero, o accompagnare salumi e formaggi, oppure condite con una salsa di pomodoro, basilico e aglio precedentemente cotta e del formaggio a scaglie o grattugiato e/o una fettina di fiordilatte o provola. In questo caso assumono la denominazione di montanare di cui esiste una versione anche prima fritta e poi passata in forno.
  • In Abruzzo si prepara la pizza fritta, anche chiamata in dialetto la pizz’onta (pizza unta), per sottolineare che si tratta di una pizza che va fritta in abbondante olio.
Un tempo venivano mangiate al naturale con una spolverata di sale o di zucchero. Oggi le pizz’onte vengono accoppiate con i classici arrosticini o farcite con salumi e formaggi tipici abruzzesi.
  • I n Uruguay e Argentina, la cui popolazione ha storicamente avuto un enorme contributo migratorio italiano, vi è un prodotto molto simile, chiamato torta frita. Secondo la tradizione, nelle zone rurali, il pane veniva cotto in forni di argilla situati al di fuori delle case, per cui risultava impossibile farlo in giorni piovosi. Pertanto la stessa pasta del pane veniva fritta in sego bovino, in forza alla tradizione bovara di entrambi i paesi, all'interno delle case come un sostituto. Questa tradizione è conservata oggi e sempre, soprattutto in inverno, le persone preparano tortas fritas per 'accompagnare' il mate, mattina o pomeriggio. Le tortas fritas sono spesso consumati con Dulce de Leche o semplicemente spruzzate di zucchero.


Cile in fiamme e il presidente è al ristorante: polemiche su Pinera

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Rivolta in Cile



A far aumentare gli oppositori e le critiche, alcune immagini diffuse in rete che lo ritraggono mentre mangia una pizza in un ristorante, mentre tra le strade montava la rivolta

Una situazione davvero esplosiva che forse andrebbe gestitta con più sobrietà: non basta la decisione del presidente del Cile, Sebastian Pinera, di sospendere l'aumento del costo della metropolitana, all'origine delle proteste che hanno messo a ferro e fuoco la capitale Santiago. La rabbia della popolazione, infatti, non si placa e il leader cileno ha ormai perso buona parte della sua popolarità. A far aumentare gli oppositori e le critiche, alcune immagini diffuse in rete che lo ritraggono mentre mangia una pizza in un ristorante, mentre tra le strade montava la rivolta.
L'immagine, diventata subito virale, è stata scattata venerdì sera da due persone che hanno visto il presidente con la sua famiglia alla Pizzeria Romería, a Vitacura, intorno alle 20:30. Pinera stava festeggiando il compleanno di un familiare, appena poche ore dopo aver dichiarato lo stato di emergenza.
La portavoce del governo, Cecilia Pérez, ha difeso la cena del presidente dicendo che è "anche umano". Ma sui social divampa la polemica. Un utente ha paragonato Pinera a Nerone. "Quando Roma bruciò, l'imperatore Nerone'suonò la lira'. Quando Santiago brucia, l'imperatore Piñera 'mangia la pizza a Vitacura'", scrive Juan Claudio.
Mentre un altro chiede: "Come mai non hanno annullato il compleanno? Non potevano festeggiare un altro giorno? Non potevano farlo in privato? Non poteva scusarsi? C'era tanta voglia di pizza? Chi vuole mangiare con questo caos? Tutta la famiglia è tarata. Empatia dei sociopatici".
"Piñera dichiara #stato di emergenza per mangiare una pizza con calma", ironizza un utente. "Cecilia Pérez: il presidente è umano. Tutti abbiamo il diritto di mangiare una pizza a Vitacura mentre Santiago brucia. Ricorda i doveri quando sei povero. Ricorda i diritti quando sei Pinera. Ma quelli irresponsabili siamo noi. #ChileDesperto", scrive invece Rebecca.

Crespella

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La crespella, conosciuta anche con il termine francese di crêpe, è un tipo di cialda morbida, sottile e non croccante, cotta su una superficie rovente tonda.

La ricetta delle crespelle dolci
150 g di farina
3 uova
1 litro di latte
1 pizzico di sale
40 g di zucchero
0,3 litri di kirsch
1 cucchiai d'olio
Scorza di 1 limone
Qualche goccia di limone
Un po' di cannella in polvere
Versare in una terrina la farina e aggiungere il latte; sbattere il tutto con un frustino. Aggiungere il resto degli ingredienti, eccetto le uova. Dopo aver mescolato il tutto, versare le uova e rimescolare per l'ultima volta. Fare riposare in frigorifero per mezz'ora, dopodiché prendere una padella e ungerla una sola volta in poco olio. Mettere infine la padella sul fuoco e cuocere le crêpes (alla fine si aggiunge qualche goccia di limone).

C'è una ricetta più tradizionale:
300 g di farina
3 uova
1 litro di latte
1 pizzico di sale
60 g di burro
1/2 pacchetto di zucchero vanigliato
3 cucchiai di rum

Le crêpe vengono farcite di ripieni vari, dolci o salati e arrotolate o impacchettate su se stesse per racchiuderli. L'impasto è a base di latte, uova, farina e burro. La crêpe è generalmente considerata una pietanza tipica della cucina francese, tuttavia sono presenti preparazioni simili in vari paesi d'Europa.
Suo "parente prossimo" è il pancake e fanno parte della stessa famiglia le gaufre, conosciute anche come waffle.
Per crespelle o crispelle si intendono anche alcuni tipi di frittelle salate o dolci tipiche di alcune regioni italiane.

Cenni storici
Il nome proviene dal termine latino crispus (arricciato, ondulato), o dal termine greco κρίσπος (krìspos "avvolto"', "arrotolato"). Le crespelle condividono le origini di altre preparazioni a cialda e delle gaufre, ma l'attuale preparazione con la farina di frumento divenne comune solo nel IX secolo. Nel Medioevo erano preparate con acqua e vino al posto del latte.
In Francia sono un simbolo tradizionale di amicizia e alleanza e i mezzadri le offrivano ai loro padroni. Servite tradizionalmente in occasione della Candelora il 2 febbraio, si usava esprimere un desiderio quando si voltava la crêpe nella padella. Secondo la tradizione francese vengono consumate soprattutto alla Candelora poiché nel V secolo dei pellegrini francesi furono accolti, proprio alla Candelora, da papa Gelasio I. Solo dopo essere ritornati in patria, i pellegrini diffusero la pietanza.

Le crespelle dolci
Le crespelle dolci vengono condite ad esempio con confetture, marmellate, salse al cioccolato, nutella, creme, panna o mascarpone, burro o margarina e zucchero, liquori e sciroppi, noci, nocciole, mandorle, frutta di ogni tipo e canditi.
Una versione particolarmente famosa è la crêpe Suzette, ripiena di salsa all'arancia e infiammata con liquore Grand Marnier, inventata nel 1903 dal cuoco francese Escoffier e considerata, per il primo ventennio del 1900, il non plus ultra dei dessert di lusso.

Le crespelle salate
La crespella viene preparata più frequentemente in versione dolce. Le versioni salate tuttavia non mancano e sono preparate nella Francia nord occidentale utilizzando farina di grano saraceno: prendono il nome di galette e possono venire servite come spuntino, antipasto o secondo, accompagnandosi a formaggi, salumi, verdure, funghi, crostacei e salse varie. Tipiche della Bretagna, sono diventate il piatto più rappresentativo della cucina bretone.
In alcuni tipi di zuppe e minestre si usa tagliarle a striscioline e accompagnarle al brodo, solitamente di carne, come ad esempio si fa in Austria ed in Alto Adige per la Frittatensuppe.

Alimenti simili
Le crespelle appartengono alla famiglia delle cialde, insieme alle gaufre e ai pancake. In Mitteleuropa è diffusa una preparazione molto simile, che pure può essere dolce o salata: in Ungheria si chiama palacinta, in Romania si chiama "clatita", in Serbia, Croazia, Slovenia, Slovacchia ed Austria si chiama palacinka; i croati sostengono l'originalità della propria ricetta. Rispetto alla crespella, queste versioni sono normalmente più spesse e soffici, e tipicamente vengono arrotolate come cannelloni piuttosto che piegate in quattro. Una preparazione simile, tagliata in quadri o strisce, è inoltre alla base del Kaiserschmarrn. In Inghilterra esistono i cryspe, che sono cialde preparate con il solo bianco dell'uovo, farina e latte, fritte, condite con il grasso della frittura e zucchero e servite ben calde.
In Italia, tipiche della Valsesia sono le miacce, che in Canavese vengono dette "miasse" o "ofele"[6]. In Valtellina e in altre regioni si chiamano anche "paradelli".
Con il nome crespelle o crispelle si indicano anche frittelle dolci o salate presenti nella cucina di diverse regioni italiane. In alcune regioni, le crespelle salate sono ripiene di mozzarella e prosciutto o più semplicemente di formaggio. In Sicilia le crespelle sono chiamate crispeddi e vengono realizzate in versione dolce o salata. In provincia di Catania le crespelle salate vengono preparate con farina di grano duro e sono ripiene di acciuga salata o ricotta. In provincia di Ragusa le crespelle dolci sono insaporite internamente con semi di finocchietto e condite esternamente con zucchero e cannella o zucchero e miele. In Calabria le crespelle sono chiamate grispelle o crispedde, mentre nella provincia di Cosenza sono chiamate cuddrurieddri; nella versione salata sono ripiene con acciughe o pomodori secchi, mentre nella versione dolce sono spolverate esternamente di zucchero e possono essere ripiene di crema di ricotta.


Whopper

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Il Whopper è il panino di punta della catena internazionale di fast food Burger King e del suo franchise australiano Hungry Jack's. Introdotto nel 1957, ha nel tempo subito diversi ritocchi, comprese modifiche alla dimensione e al tipo di pane utilizzato. Il Whopper è uno dei prodotti più noti del settore dei fast food, tanto da spingere la catena Burger King ad adottare la tag-line «Home of the Whopper» (Patria del Whopper) per la propria pubblicità. Inoltre, l'azienda ha sfruttato il nome per il BK Whopper Bar, un bar «di fascia alta» pensato per piccoli spazi con un menù più ristretto. Il successo del Whopper ha spinto operatori della concorrenza, come McDonald's e Wendy's, a proporre hamburger simili in grado di competervi.
Burger King vende diverse varianti del panino, assieme a versioni specifiche sviluppate per i gusti locali di regioni e paesi in cui la catena è presente con i suoi ristoranti. Per mantenere alto l'interesse nel Whopper, vengono periodicamente presentate, per un tempo limitato, versioni speciali del panino; il prodotto è spesso al centro di promozioni, offerte, tie-in: alcune delle pubblicità dell'inizio del XXI secolo, in particolar modo quelle per il mercato europeo, sono state inoltre accusate di insensibilità culturale e misoginia.
Burger King ha registrato molteplici marchi globali inerenti al Whopper.

Storia
Il Whopper è stato proposto nel 1957 da James McLamore, cofondatore di Burger King, e in origine costava 37 centesimi di dollari (2,99$ nel 2007). McLamore lo creò in risposta a un hamburger di grandi dimensioni venduto da un ristorante rivale; ritenendo che il successo del prodotto fosse solo merito della taglia, sviluppò il Whopper, nome scelto proprio perché faceva pensare «a qualcosa di grande». Nel mondo dei fast food statunitensi bisognò attendere il Big Mac di McDonald's nel 1967 e il Big Shef di Burger Chef nei primi settanta per vedere un panino simile al Whopper.
All'inizio il Whopper era fatto con pane semplice, fino ai primi anni settanta, quando si passò a quello dalla superficie ricoperta di semi di sesamo. Nel 1985 il peso del Whopper fu incrementato a 120 g e il pane fu sostituito con un Kaisersemmel (o rosetta viennese). Questa mossa faceva parte della grande campagna pubblicitaria da 30 milioni di dollari (equivalenti a 53,2 milioni di euro del 2014) lanciata nel mezzo delle cosiddette Burger Wars (le "guerre" fra i fast food per il predominio sul mercato) e che si avvaleva dei volti di celebrità americane del momento, come gli attori Mr. T e Loretta Swit. Lo scopo di questa operazione era far risaltare Burger King e i suoi prodotti sui concorrenti, insistendo soprattutto sulle maggiori dimensioni dei propri panini, che, tuttavia, nel 1987 sarebbero state ricondotte a quelle precedenti, quando all'apice della Burger si insediò una nuova gestione che annullò molti dei cambiamenti appena introdotti. Nel 1994 si tornò al panino al sesamo, eliminando l'ultima traccia del "revamp" del 1985. Nel 1999 Burger King e il Whopper sbarcano in Italia, nelle zone dei Paninari milanesi, al tardivo inseguimento del proprio emulo italiano Burghy, da poco assorbito dalla Mac Donalds.
La confezione del Whopper è cambiata molte volte dalla sua nascita. A differenza di McDonald's, Burger King non ha mai utilizzato la scatola a forma di conchiglia in Styrofoam, un materiale plastico a base di polistirolo. Quando, alla fine degli anni ottanta, insorsero preoccupazioni sull'impatto ambientale di questo materiale, la società ebbe facile gioco nel vantarsi di aver sempre utilizzato il cartoncino per il suo scatolame, anche se, per risparmiare materia prima, il cartoncino sarebbe poi sostituito, nel 1991, con la carta cerata. Per un breve periodo nel 2002, volendone celebrare il 45º anniversario, il panino fu avvolto in un foglio d'alluminio dorato. Dal 2012, il Whopper viene servito avvolto a metà da un foglio di carta velina, in una scatola di cartoncino.

Prodotti simili
La concorrenza (globale nel caso di McDonald's, più limitata al Nord America per Wendy's) ha spesso cercato di inserire hamburger simili nei loro menù, spesso soprannominati «Whopper Stopper» nella fase di progettazione. Ad esempio, McDonald's ha proposto almeno sei diversi panini, tra cui il McDLT, l'Arch Deluxe e il Big 'N Tasty, mentre Wendy's propose il Big Classic, uguale nel contenuto ma in una rosetta.


Descrizione
Il Whopper è un hamburger, costituito da due crostini di pane al sesamo che racchiudono una polpetta piatta di carne di manzo («patty»), dal peso di «quarter-pound», cioè un quarto di libbra (113,4 g), «grigliato alla fiamma sul momento»; il condimento è di maionese, ketchup, pomodoro, cetrioli, lattuga e cipolla affettata. È possibile aggiungere, a richiesta, ingredienti aggiuntivi come formaggio in sottilette, bacon, mostarda, jalapeños, oppure altre salse (come la barbecue), ma si può anche far escludere o aumentare la dose di qualunque ingrediente, rispettando lo slogan distintivo «Così come lo vuoi». Nella propria pubblicità, Burger King ha dichiarato che sono possibili 221.184 diverse combinazioni del panino.

Versioni speciali del Whopper
Vengono vendute in tutto il mondo versioni con due o tre polpette all'interno, chiamate, rispettivamente, Double e Triple Whopper, o di dimensioni ridotte, il Whopper Jr.
Dapprima presentato in Europa, e solo nel 2008 giunto negli Stati Uniti d'America, l'Angry Whopper è invece caratterizzato da un gusto piccante. Alla ricetta tradizionale aggiunge sottilette di formaggio Cheddar, cipolle «angry», jalapeños e nachos. Nel marketing della catena, il prodotto è associato all'idea del Messico.
Il Windows 7 Whopper, fu lanciato in Giappone per promuovere l'omonimo sistema operativo per PC della Microsoft ed ebbe un inatteso successo di pubblico, tanto che la durata della promozione fu aumentata di nove giorni rispetto ai sette previsti in origine. Il panino era caratterizzato da sette polpette sovrapposte, per un'altezza di 13 centimetri e un peso di quasi un chilogrammo.


Chile con queso

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Il chile con queso o queso è una salsa piccante a base di formaggio a pasta fusa e peperoncino della cucina Tex-Mex e originario dello stato messicano di Chihuahua.
Solitamente i formaggi che vengono usati per cucinarla sono formaggio a pasta fusa o a base di latte pastorizzato come, ad esempio, la velveeta, il Monterey Jack o la crema di formaggio. Il Chile con queso viene spesso servito nei ristoranti Tex-Mex come salsa per accompagnare le tortilla, le tortilla chip e le pita.
Questo piatto ha avuto origine nello stato messicano settentrionale di ed è una variante del queso chihuahua e del queso flameado.


Enchilada

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La enchilada (o, solitamente, enchiladas) è un piatto tipico della tradizione culinaria messicana, composto da una tortilla ripiena, arrotolata su se stessa e condita con salsa chili. Il ripieno della tortilla può essere di vari tipi: carne, formaggio, verdura, fagioli.
Cibo popolare e di strada, è diffuso in tutti i paesi dell'America Centrale.


 
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