Perché meno condimenti metti, più risaltano il sapore e la qualità dell'impasto e della cottura.
Per fare un buon impasto infatti servono farine di qualità, acqua non troppo dura e priva di cloro, poco lievito ed una lievitazione lunga ripartita anche in due o tre fasi (biga, poolish), un olio decente, poco sale ed infine una rapidissima cottura in un forno che raggiunga i 500°C.
In questo modo si ottiene una pizza fragrante, ben lievitata con alveoli larghi, ben digeribile e con cornicioni belli alti e croccanti.
Ovviamente tutto ciò richiede più tempo, più esperienza, materie prime più costose, personale più qualificato ed investimenti maggiori da parte del proprietario della pizzeria.
Per questi motivi alcune pizzerie di serie B (soprattutto le grandi catene) preferisco compensare la scarsità dell'impasto con prezzi più bassi oppure mettendo molto condimento, ma nel caso in cui si ordini una pizza molto semplice tutte le carenze dell'impasto vengono a galla con pizze gommose, dure, poco digeribili e dalla crosta non edible.
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