Bistecca alla tartara

0 commenti



La bistecca alla tartara (conosciuta anche come carne alla tartara) è un piatto a base di carne bovina o equina macinata o finemente tritata e consumata cruda.
La ricetta prevede che dopo essere stata triturata la carne deve o marinare nel vino o in altri alcolici oppure viene aggiunto del succo di limone e deve essere speziata. Viene servita con l'aggiunta di cipolla, capperi, un tuorlo d'uovo e talvolta con della salsa tartara o della salsa Worcester; è accompagnata da pane o crostini.
Questo piatto è diffuso principalmente nell'Europa centrale, in Francia, in Belgio e nei Paesi Bassi e può presentare diverse varianti.

Storia

Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale il popolo nomade dei tartari, originario dell'Asia centrale, non avendo tempo per cucinare, poneva la carne essiccata sotto le selle dei propri cavalli per trovarla ammorbidita al momento del pasto.
La bistecca alla tartara si diffuse nell'Impero russo e fu molto apprezzata dai marinai di Amburgo.

Pericoli sanitari

A causa della mancata cottura questo piatto ha probabilità maggiori di essere contaminato da batteri e parassiti.

Aioli

0 commenti

Aioli con olive


La salsa aioli (dal catalano allioli, dall'occitano alhòli, dal provenzale aiòli, cioè ai-oli, alh-òli, "aglio ed olio"), anche chiamata in spagnolo ajiaceite o ajoaceite, è una salsa tipica dell'area mediterranea composta prevalentemente da aglio, olio di oliva e limone e dal sapore molto forte.


Aioli secondo la ricetta catalana con aglio, sale, albume e olio di oliva



La versione classica prevede l'uso di aglio, macinato in un mortaio al quale viene aggiunto a filo dell'olio di oliva mescolando continuamente fino ad ottenere un composto cremoso. L'aggiunta troppo rapida di olio scompone l'emulsione e l'aglioli "impazzisce". Come emulsionante viene aggiunto talvolta un pochino di latte, un pezzo di patata lessa oppure dell'albume d'uovo. L'aglioli viene servito come antipasto insieme al pane o alle olive, viene anche accompagnato ai piatti di pesce, di carne o alle verdure.
Nella ricetta provenzale si battono nel mortaio quattro o cinque spicchi d'aglio con del sale grosso, sino a ottenere una crema densa, si aggiungono uno o due rossi d'uovo e si lavora il tutto come una maionese, aggiungendo un po' d'olio (extravergine di oliva), alla stessa temperatura dell'uovo, fino a ottenere una crema densa e compatta, aggiungendo alla fine il succo di un limone. Mistral, parlando dell'aioli, lo confrontava alla maionese, che lui definiva, spregiativamente, una "marmellata". "Nautri, li bon Prouvençau/ au sufrage universau,/ voutarèn per l'òli / E faren l'aiòli" (noi i buoni provenzali, al suffragio universale, voteremo l'olio e faremo l'aioli).
Tradizionale in regioni e isole dell'arco mediterraneo tra la Spagna e l'Italia fino a Malta con il nome di ajjoli, andando dalla comunità Valenciana alla Calabria, passando per la Catalogna, la Provenza, la Liguria e il Piemonte.




Perché è una cosa negativa che le crocchette di pollo utilizzino tutte le parti del pollo?

0 commenti


Molte persone non sanno che molte crocchette di pollo sono fatte di una miscela di diverse parti del pollo. Inoltre, solo circa il 40 percento delle tue pepite sono fatte di carne di pollo solida.


Non è proprio male, è solo un po 'disgustoso. Quando ci pensi, tutte le parti del pollo significano che c'è una cartilagine schiacciata e del grasso in quelle pepite, oltre a molti tagli indesiderati dalla carcassa stessa. All'interno delle pepite possono esserci anche tendini, tessuto connettivo e parti ossee, in particolare nelle pepite di un fast food.
È noto che molti fornitori di crocchette di pollo vendono crocchette composte da diverse parti del pollo, in particolare da McDonalds. Mcdonalds è anche noto per aggiungere molti additivi e ingredienti come olio di cartamo, destrosio, acido citrico e amido modificati. Di seguito è una foto di questo mix di crocchette di pollo trasformato in mcnugget.


Mentre alcuni marchi utilizzano tagli specifici del pollo, è quasi impossibile evitare che i fornitori di pepite utilizzino una varietà di parti del pollo e aggiungano anche additivi per ottenere consistenza.
Quindi cosa si può capire da tutto questo? Beh, generalmente la maggior parte delle crocchette di pollo sono insalubri e se avere tutte queste parti e additivi nel tuo pollo non ti disturba, puoi andare avanti e continuare a divorare il tuo snack preferito. Ma se sei fra coloro che non vogliono sgranocchiare cartilagine e tessuto connettivo, cerca di evitare di consumare pepite del fast food e opta invece per pepite da supermercato che sembrano più naturali o meglio ancora non mangiare affatto le pepite. Ad ogni modo, le pepite sono veramente insalubri, quindi probabilmente non dovresti consumarle troppo spesso!


Boršč

0 commenti

Risultati immagini per Boršč



Il boršč (in russo e ucraino борщ, in polacco: barszcz) è una minestra a base di barbabietola originaria dell'Ucraina molto diffusa nei paesi slavi.

Preparazione

Oltre alla barbabietola possono essere utilizzati nella preparazione del boršč numerosi ingredienti supplementari, variabili a seconda della tradizione culinaria. Tra questi piuttosto comuni sono fagioli, cavolo, carote, cetrioli, patate, cipolle o pomodori, i funghi e la carne (pollo, maiale o bue).

Origine

Il boršč viene di norma attribuito alla cucina ucraina, ma fa parte dell'eredità culinaria locale di molti paesi dell'est e del centro Europa. I nomi del boršč possono variare: è chiamato Borschtsch in Germania, barščiai in Lituania, barszcz in Polonia, boršč (Борщ) in Russia e Ucraina (ma viene pronunciato [borç] in Russo e [borʃʧ] in Ucraino) borș in Romania

Aziminu

0 commenti

Risultati immagini per Aziminu


L'Aziminu è una zuppa di pesce tipica della Corsica cucinata utilizzando almeno sette tipi diversi di pesce.

Caratteristiche

L'Aziminu è simile alla bouillabaisse di Marsiglia, si utilizza lo scorfano, il cantaro, gallinella, pesce San Pietro, branzino, merlano, inoltre possono essere aggiunti granchi e qualche testa di congro. Il tutto viene aromatizzato con il pastis, l'olio di oliva e varie piante aromatiche della macchia mediterranea.

Rendi piu' ricca la salsa di pomodoro

0 commenti

Sugo di pomodoro, 15 varianti sfiziose, facili e veloci! - LEITV



Fai cosi…
Metti un kg di pomodori a pezzi, polposi e ben maturi tagliati in due, una grossa cipolla fatta a quarti, due spicchi d'aglio, un peperoncino non esagerato (opzionale, un rametto di rosmarino, in una pentola, aggiungi 2/3 cucchiai d'olio e una presa di sale grosso. fai cuocere piano ben coperta finché i pomodori e la cipolla si sfaldano... (40/50'). deve essere abbastanza brodosa, vacci piano col fuoco e non farla restringere troppo
Metti il tutto in una zuppiera , prendi il passaverdure e posalo sulla pentola col disco più fine. e dico passaverdure perché questo economico strumento e' indispensabile qui! passa tutto, finché non rimangono solo bucce e semi nell'utensile e da sotto non arriva più polpa.
Otterrai una crema, aggiustala di sale e , se troppo acida, un cucchiaino di zucchero.…riportala a bollore con due foglie di alloro. falla diventare densa come una polentina, mescolando spesso. FATTO!
Considera che raffreddandosi la salsa aumenterà un poco la sua consistenza.
Con questa salsa potrai: Condirci la pasta (con parmigiano o pecorino, come usa in Sardegna )
Condirci pizze al taglio, come la sardinara ligure
farci una super parmigiana di melanzane o una pasta alla norma, aggiungendo foglie di basilico fresco o surgelato.
Accompagnare, fredda o calda, un fritto impanato (stupenda con la milanese!)
Pucciarci un pezzo di pane come si deve, da fredda…e goderti l'aroma!
A casa mia, d'estate, col pesto e' sempre in frigo!


Carciofi alla romana

0 commenti

Risultati immagini per Carciofi alla romana


I carciofi alla romana sono un piatto tipico della cucina della Capitale. A Roma si preparano e si servono nei ristoranti soprattutto in primavera. Insieme ai carciofi alla giudia, rappresentano uno dei più famosi piatti a base di carciofi della cucina romana.

Preparazione

A Roma e dintorni questo piatto si prepara con carciofi della varietà Romanesco, raccolti tra febbraio e aprile nella regione costiera a nord-ovest di Roma, tra Ladispoli e Civitavecchia.
I carciofi vanno puliti con un coltello affilato, in modo da eliminare tutte le foglie dure e le spine mediante un movimento a spirale verso l'alto. Si lasciano solo pochi centimetri di stelo: il resto va pulito, tagliato a pezzi e cotto insieme ai carciofi. I carciofi devono poi essere immersi per alcuni minuti in acqua a cui è stato aggiunto succo di limone, in modo che non diventino marroni. Occorre poi aprirli e togliere il centro (presente solo verso la fine della stagione). Nella cavità risultante si mette una mistura di prezzemolo, mentuccia, aglio, sale e pepe. Alla fine, i carciofi vengono posti in una pentola abbastanza profonda, in equilibrio sullo stelo e in numero sufficiente perché ognuno sostenga l'altro e non cadano. Si aggiungono poi acqua, vino bianco e olio e si spargono sale e pepe. Si fanno poi brasare i carciofi nella pentola coperta finché il liquido non evapora del tutto. Possono essere consumati caldi o a temperatura ambiente.

 
  • 1437 International food © 2012 | Designed by Rumah Dijual, in collaboration with Web Hosting , Blogger Templates and WP Themes