Arròs negre

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L'arròs negre è un primo piatto spagnolo diffuso principalmente nella comunità Valenciana e nella Catalogna. A causa della sua somiglianza con la paella, il piatto viene anche soprannominato paella negra. Questo piatto è anche popolare a Cuba e a Porto Rico, dove è noto come arroz con calamares. Nelle Filippine, dove è considerato un sottotipo della specialità locale conosciuta come paelya, è noto come paella negra o paelya negra.

Caratteristiche
La ricetta tradizionale dell'arròs negre richiede nero di seppia o di calamaro, riso bianco, aglio, peperoni, cubanelle Sweet verdi, paprica dolce, olio di oliva e brodo di pesce. Tuttavia, molti cuochi aggiungono altri frutti di mare, fra cui granchi e gamberetti.
La fideuà negra è una variante fatta con le tagliatelle al posto del riso e viene solitamente servita con aioli.
L'arròs negre non va confuso con il riso nero, il nome collettivo di diverse cultivar di riso che hanno un colore scuro.

Penne alla vodka

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Le penne alla vodka sono un primo piatto di pasta a base di penne, condite con una salsa a base di panna e pomodoro sfumata con la vodka. Alcune varianti possono includere cipolla, pancetta o altri ingredienti.
La ricetta divenne molto popolare in Italia e negli Stati Uniti d'America intorno agli anni 1980, quando veniva offerta anche ai clienti delle discoteche. La ricetta divenne così un'icona della cucina alla moda dell'epoca, che prediligeva l'uso della panna nei primi piatti. Tutt'oggi le penne alla vodka sono un piatto tipico della cucina italoamericana.

Origini
Ugo Tognazzi creò la ricetta delle penne all'infuriata, una specie di arrabbiata con l'aggiunta di vodka aromatizzata al peperoncino.
L'origine esatta della ricetta non è nota, per quanto l'uso della vodka in cucina sia piuttosto raro.
La prima ricetta di un piatto di pasta con la vodka risale al 1974, quando l'attore Ugo Tognazzi, amante della buona cucina e lui stesso chef amatoriale per i suoi amici, pubblicò il ricettario L'Abbuffone. In tale opera, scritta dopo l'uscita del film La grande abbuffata, è inclusa la ricetta della pasta all'infuriata, descritta come una variante della pasta all'arrabbiata, realizzata con mezzo chilo di penne, mezzo chilo di pomodori pelati freschi, un cicchetto di vodka, peperoncino, aglio, olio d'oliva e alloro. Al posto del peperoncino naturale, si sarebbe potuto utilizzare una nota vodka polacca aromatizzata al peperoncino, famosa per essere "formidabile, tremenda, fortissima, piccantissima, micidiale".
Ci sono diverse rivendicazioni sulla paternità della ricetta, la quale sarebbe stata perfezionata presso il ristorante Dante a Bologna, oppure dallo studente James Doty della Columbia University, oppure da uno chef romano su incarico di una azienda che voleva reclamizzare in Italia e promuovere la propria vodka negli anni 1980, oppure presso il ristorante Orsini di New York dal cuoco napoletano Luigi Franzese.
Negli anni 1980 andò di moda anche un'altra ricetta a base di penne e vodka, chiamata Penne alla moscovita, realizzata però con salmone affumicato, panna e caviale, oppure panna e gamberetti. Data la particolarità e novità della ricetta rispetto alla cucina italiana tradizionale, veniva diffusa nelle discoteche della riviera romagnola con il nome generico di "penne alla vodka".

Penne alla vodka
Il 25 ottobre 2016 l'Associazione statunitense delle industrie del dolce e della pasta italiane riscoprì questa ricetta degli anni '80, riproponendola in occasione della 18ª edizione della giornata mondiale della pasta organizzata a Mosca. L'iniziativa ebbe molto successo, tanto che una ricerca negli USA ha evidenziato che le penne alla vodka sono diventate il secondo piatto di pasta più cercato nei motori di ricerca, dietro solo alla pasta alla bolognese.

Composizione
Oltre alle penne, il piatto è caraterizzato da una salsa a base di panna e pomodori oppure sugo alla marinara, combinazione di ingredienti piuttosto inusuale nella cucina italiana poiché l'acidità del pomodoro tende a separare l'olio dalla panna.
L'aggiunta della vodka serve quindi come emulsionante, consentendo così all'acqua e ai lipidi di rimanere mischiati insieme e stabili; si ritiene inoltre che la vodka favorisca il rilascio di determinati aromi del pomodoro, altrimenti non apprezzabili.

Gnocchi alla bava

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Gli gnocchi alla bava sono un piatto italiano tipico della Valle d'Aosta. Vengono preparati amalgamando degli gnocchi di patate alla fontina, sebbene sia anche possibile insaporirli con altri formaggi, fra cui la robiola, la toma, il grana o il gorgonzola, e la panna. Gli gnocchi alla bava prendono il nome dai suoi caratteristici filamenti di formaggio fuso.

Chawanmushi

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Il chawanmushi è un piatto della cucina giapponese che utilizza nella sua preparazione i semi dell'albero Ginkgo biloba.
È un budino a base di latte e uova mangiato in Giappone come antipasto usando comunemente il cucchiaio e servito tipicamente in una ciotola per il tè. Gli ingredienti principali sono svariati e alla base di uova si possono aggiungere funghi, gamberetti bolliti, kamaboko (un tipo di surimi). Viene aromatizzato con salsa di soia, dashi (brodo di pesce) e mirin (sakè dolce da cucina).

Pastella

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La pastella è un preparato gastronomico finalizzato alla preparazione di vivande fritte, che esse siano verdure, pesce o frutta.
Esistono diverse ricette per la sua preparazione, fermo restando che due elementi sono indispensabili; la farina (di grano tenero o di grano duro) e l'acqua (liscia o frizzante).
I due elementi vengono attentamente miscelati, versando lentamente acqua su una congrua dose di farina, evitando che si formino grumi. In alcune varianti regionali italiane si preferisce aggiungervi anche una modica quantità di birra, in grado di dare un gusto gradevolmente amaro al fritto.
Secondo alcune ricette il preparato così ottenuto viene arricchito da un uovo fresco, che darà oltretutto un gradevole colorito alla pastella, altrimenti di color bianco.
Quanto si vorrà friggere viene infine immerso nella pastella e cotto in olio bollente.

Frittura

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Per frittura si intende il cuocere gli alimenti in lipidi, cioè grassi animali oppure oli vegetali, caldi.
I lipidi usati possono essere, a temperatura ambiente, solidi o liquidi.

Storia
La frittura è un metodo diffuso in tutto il mondo e usato già nel 2500 a.C. in Egitto. In tale paese, si usava olio vegetale generico. Già nell'antica Roma si friggevano i cibi, dolci o salati che fossero, solitamente nell'olio di oliva. Le frictilia, una ricetta del periodo, sono le probabili antenate delle attuali chiacchiere o bugie di carnevale. La maggior parte della popolazione consumava il pasto del mezzogiorno e diversi spuntini per strada, acquistando dalle varie bancarelle o da locali semi aperti vicini alla strada. Questi negozi, le cauponae e le tabernae, vendevano diversi cibi fritti, quali frittate, frittelle, salsicciotti. Esistevano inoltre le vere e proprie botteghe di friggitori, citati anche dal poeta Marziale.
Il fritto nell'antica Roma era prevalentemente in olio di oliva o strutto. Invece nel Medioevo e fino a tempi recenti ha prevalso quest'ultimo. Nel Nord Italia ha prevalso il burro per la ricchezza in allevamenti bovini.
Recentemente si usano anche materie grasse alimentari sottoposte a frazionamento, che permette di separarle in una parte solida e una liquida adatta anche a friggere (per esempio l'olio di palma bifrazionato) da sola o mescolata con altri oli; queste sostanze sono definite "prodotti per friggere" e non sono propriamente oli.
Dato l'alto contenuto in grassi, gli alimenti fritti vanno consumati con moderazione, soprattutto da chi ha problemi cardiovascolari e di fegato. La quantità di grasso assorbita durante la frittura varia da grasso a grasso e da cibo a cibo.
Un rassegna sull'arte della frittura si svolge ad Ascoli Piceno, dove sono famose le olive ascolane, e si chiama Fritto misto all'italiana e dal mondo.

Raccomandazioni
Durante la cottura per via del calore la materia grassa si ossida, cioè si deteriora, e può generare sostanze tossiche, soprattutto una volta superato il punto di fumo. Questa temperatura è diversa per ogni tipo di grasso.
Per questo motivo il grasso non va né usato troppo a lungo o per troppe fritture né rabboccato, altrimenti il grasso aggiunto si deteriora più rapidamente.
La resistenza e il deterioramento di un grasso alla cottura dipendono dalla sua composizione in acidi grassi: i grassi con una quantità maggiore di acidi grassi saturi sono più resistenti mentre quelli con acidi grassi polinsaturi sono meno resistenti. La differenza si fa notare soprattutto nelle fritture successive alla prima o nelle fritture prolungate. Quindi i grassi più sani per la frittura sono quelli con la maggiore quantità di acidi grassi monoinsaturi, non quelli con meno saturi o più polinsaturi che sono i più sani nel caso dell'ingestione.
Queste regole di base valgono naturalmente anche quando per friggere si usa l'olio. Al riguardo, non ce n'è un tipo migliore in assoluto. In generale, un olio è più resistente se contiene una quota maggiore di acidi grassi monoinsaturi. Una circolare del 1991 dell'allora Ministero della Sanità raccomanda l'uso di oli a basso grado di insaturazione e oli monosaturi, come l'olio d'oliva, che ha un contenuto di acido oleico superiore a tutti gli altri e un punto di fumo abbastanza elevato.
Tuttavia, anche l'olio di semi di arachidi presenta un'alta resistenza ed è quindi raccomandato per una buona frittura. L'olio extravergine di oliva non è raffinato e ha di conseguenza una scorta di acidi grassi liberi superiore. Ciò lo rende ricco di sostanze pregiate, ma che ad alte temperature vengono degradate, assieme all’aroma, che tende a svanire.
Per tali ragioni, tranne a basse temperature o con una bassa acidità (ma le etichette non riportano il pH) l'olio extravergine di oliva non è indicato per le fritture. Gli oli di semi di girasole, mais e soia tendono a deteriorarsi facilmente se esposti all’aria e ad alte temperature.
Quindi, l'olio di oliva (non extravergine) e quello di semi di arachidi, soprattutto per le preparazioni dolciarie, sono quelli migliori per friggere, grazie anche al punto di fumo adeguato.

Tecniche di frittura
Le tecniche di frittura variano per la quantità di grassi richiesta, il tempo di cottura, il tipo di recipiente utilizzato e la manipolazione dei cibi. La rosolatura, la frittura al salto, la frittura in padella, la frittura bassa e la frittura profonda sono tutte tecniche comuni di frittura.
La frittura in padella, la rosolatura e la frittura al salto implicano la cottura dei cibi in uno strato sottile di grasso su una superficie bollente, come una padella, una piastra, un wok o un saltiere. La frittura al salto comporta di friggere rapidamente a temperature molto alte, rimescolando continuamente il cibo per evitare che si attacchi alla superficie di cottura e bruci.
La frittura bassa è un tipo di frittura in padella che usa solo la quantità di grasso sufficiente per immergere approssimativamente da un terzo alla metà di ciascuna porzione di cibo; il grasso usato con questa tecnica si usa tipicamente una volta sola. La frittura profonda, d'altro canto, implica immergere totalmente il cibo nell'olio bollente, che viene normalmente rabboccato e usato varie volte prima di essere eliminato. La frittura profonda di solito è un processo molto più elaborato e può richiedere l'uso di oli specializzati per risultati ottimali.
La frittura profonda è ora la base di una industria mondiale molto vasta e in rapida espansione. I prodotti fritti richiamano consumatori in tutte le fasce di età e virtualmente in tutte le culture, il processo è rapido, può essere reso facilmente continuo per la produzione di massa e il cibo emerge sterile e asciutto, con una vita di scaffale relativamente lunga. I prodotti finali possono essere facilmente impacchettati per la conservazione e la distribuzione. Esempi sono le patate fritte espresse e imbustate, le noci, le ciambelle fritte, le fettuccine istantanee, ecc.

Frittura profonda

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La frittura profonda (detta anche frittura in profondità o in immersione) è un metodo di cottura nel quale il cibo è immerso completamente in un grasso caldo, più comunemente nell'olio, piuttosto che in uno strato sottile, come avviene nella frittura convenzionale, fatta in padella. Normalmente, a questo scopo si usa una friggitrice o una friggitrice per patate; industrialmente, si può usare una friggitrice a pressione o una friggitrice sottovuoto. La frittura profonda si può eseguire anche usando olio che è riscaldato in una pentola. La frittura profonda è classificata come metodo di cottura con grasso bollente. Tipicamente, i cibi della frittura profonda cuociono rapidamente: tutti i lati del cibo sono cotti simultaneamente, in quanto l'olio ha un alto tasso di conduzione del calore.
Il termine "frittura profonda" (in inglese deep frying o anche deep-fat frying) e molti cibi moderni fritti in profondità furono inventati solo nel XIX secolo, ma la pratica è in circolazione da millenni. Le prime testimonianze e i primi libri di cucina suggeriscono che essa sia cominciata in alcuni paesi europei e arabi prima di diffondersi altrove.
La frittura profonda è ormai popolare in tutto il mondo, e i cibi fritti in profondità rappresentano una grande porzione del consumo calorico globale. Molti cibi sono fritti in profondità e intorno a questa pratica culinaria si sono sviluppate vere e proprie culture, soprattutto negli Stati Uniti meridionali, dove si tengono molti eventi dedicati al cibo fritto e a tutto ciò che lo riguarda.

Storia
L'espressione inglese deep-fried ("fritto in profondità") è attestata dall'inizio del XX secolo; fried chicken ("pollo fritto") è del 1832.
La frittura del cibo in olio di oliva è attestata nella Grecia classica dal V secolo a.C. circa. Il libro di cucina tardo-romano di Apicio (circa 400), sembra annoverare il primo uso della frittura profonda da parte degli antichi Romani per preparare il pullum frontonianum, un piatto di pollo. La pratica della frittura profonda si diffuse in altre parti d'Europa e in Arabia nei secoli seguenti. I cibi fritti in profondità come gli strauben arrivarono in Europa settentrionale entro il XIII secolo, e ricette di pesce fritto in profondità sono state trovate in libri di cucina in Spagna e Portogallo verso lo stesso periodo. Il falafel arrivò in Oriente dalle migrazioni delle popolazioni dall'Egitto già nel XIV secolo. La frittura profonda del cibo in Giappone fu probabilmente introdotta dai Portoghesi nel XVI secolo.
Prove della frittura delle patate si possono trovare fin dalla fine del XVI secolo in Europa. Le patate fritte, inventate alla fine del XVIII secolo, divennero popolari nell'Europa occidentale dei primi del XIX secolo. Nel 1860 Joseph Malin combinò il pesce fritto in profondità con le patatine (chips, ossia le patate fritte) per aprire il primo negozio fish and chips di Londra.
La frittura profonda moderna negli Stati Uniti cominciò nel XIX secolo con la crescente popolarità della ghisa, particolarmente per il Sud americano, che portò allo sviluppo di molti piatti moderni fritti in profondità. Le ciambelle fritte (doughnuts) furono inventate a metà del XIX secolo, mentre cibi come gli anelli di cipolla, il tacchino fritto, e i corn dogs furono tutti inventati all'inizio del XX secolo. In anni recenti, la crescita del fast food ha allargato la diffusione dei cibi fritti in profondità, specialmente le patate fritte.

Tecnica
La frittura profonda del cibo è definita come un processo in cui il cibo è immerso completamente in olio, bollente a temperature tipicamente tra 177 °C e 191 °C. Un metodo comune per preparare il cibo per la frittura profonda consiste nell'aggiungervi intorno molteplici strati di pastella, come farina di granturco, farina, o tempura; si può usare anche il pangrattato. Dopo che il cibo è immerso nell'olio, la sua superficie comincia a disidratarsi e subisce le reazioni di Maillard che scindono gli zuccheri e le proteine, creando l'esterno bruno dorato del cibo. Una volta che la superficie si è disidratata, forma una crosta che impedisce l'ulteriore assorbimento di olio. Il calore si conduce in tutto il cibo facendo denaturare le proteine, gelatinizzare gli amidi e ammorbidire le fibre alimentari.
Sebbene la maggior parte dei cibi abbiano bisogno di coperture di pastella per protezione durante la frittura, essa non è necessaria per la pasta e le patate cotte, perché il loro alto contenuto di amido le rende in grado di trattenere più umidità e di resistere alla contrazione. Le carni si possono cuocere prima della frittura profonda per assicurarsi che dentro siano pronte pur trattenendo la succulenza.
Quando viene eseguita correttamente, la frittura profonda non rende il cibo eccessivamente grasso, perché l'umidità nel cibo respinge l'olio. L'olio bollente riscalda l'acqua all'interno del cibo, trasformandola in vapore; l'olio non può andare in direzione contraria a questo potente flusso, perché (a causa della sua alta temperatura) il vapore acqueo spinge le bolle verso la superficie. Finché l'olio è abbastanza caldo e il cibo non vi è immerso troppo a lungo, la penetrazione dell'olio sarà confinata alla superficie esterna. I cibi fritti in profondità alle temperature corrette assorbono "non più di un paio di cucchiai da tavola per 21⁄2 tazze di olio" usato. Questo tasso di assorbimento dell'olio è all'incirca lo stesso che si verifica con la frittura bassa, come in una padella.
Tuttavia, se il cibo è cotto troppo a lungo nell'olio, gran parte dell'acqua sarà perduta e l'olio comincerà a penetrare nel cibo. La temperatura di frittura corretta dipende dallo spessore e dal tipo di cibo, ma nella maggior parte di casi è situata fra 177-191 °C. Una prova informale per una temperatura vicina a questo intervallo consiste nell'aggiungere una minuscola quantità di farina nell'olio e osservare per vedere se sfrigola senza bruciare immediatamente. Una seconda prova consiste nel mettere una porzione di cibo a friggere in profondità e osservarla mentre sprofonda e risale. Lo sprofondamento senza riemersione indica che l'olio è troppo freddo; l'assenza totale di sprofondamento indica che l'olio è troppo bollente.
Si raccomanda di pulire spesso le friggitrici per prevenire la contaminazione. Il processo di cottura con l'olio può anche contaminare le superfici vicine poiché l'olio può schizzare sulle aree adiacenti. I vapori dell'olio possono anche condensarsi su superfici più lontane come muri e soffitti. Prodotti come il detersivo per i piatti e il bicarbonato di sodio possono pulire efficacemente le superfici interessate.

Utensili
La frittura profonda si fa con una friggitrice, con una padella come un wok o una pentola per friggere, con una cocotte, o una pentola in ghisa. Utensili addizionali sono i canestri per friggere, che si usano per contenere i cibi in una friggitrice e per scolarli quando si tolgono dall'olio, e i termometri da cucina, usati per misurare la temperatura dell'olio. Pinze, cucchiai fessurati, cucchiai di legno e setacci si possono usare per togliere o separare i cibi dall'olio bollente.
Gli utensili giapponesi per la frittura profonda includono lunghe bacchette di metallo; la pentola per la frittura profonda agemono-nabe, che è pesante per trattenere il calore e profonda per contenere l'olio; il mestolo con il retino ami-shakushi usato per raccogliere i resti della pastella; e la pentola con la griglia per asciugare l'olio abura-kiri.

Piatti, cibi e cultura
I cibi fritti in profondità sono comuni in molti paesi, e sono stati descritti come "un alimento base di quasi tutte le cucine da strada su tutti i continenti". Ci sono centinaia di piatti che sono associati alla frittura profonda, dato che la maggior parte dei cibi possono essere fritti in profondità. Tra questi cibi sono da includere, ad esempio, carne, pollame, pesce e verdure. Il fish and chips, ad esempio, combina il pesce e le patate, entrambe fritte in profondità. Le patate fritte, i doughnuts, gli anelli di cipolla e gli hushpuppies sono cibi fritti in profondità molto comuni. Altri cibi comuni fritti in profondità includono i pancakes cinesi fritti you bing, il jin deui sudest asiatico e il tempura giapponese. Tra i cibi fritti in profondità meno comuni sono da annoverare le foglie d'acero, i sandwich di burro di arachidi e gelatina, la pizza fritta in profondità, le barrette Snickers e il gelato.
Negli Stati Uniti, il Chicago Tribune nota che "potete friggere in profondità quasi qualsiasi cosa".
Il Sud degli Stati Uniti si è dimostrato un moderno centro di innovazione nel campo del cibo fritto in profondità. Secondo il proprietario di un ristorante di frittura profonda nel Sud, "Se qualcosa è commestibile, puoi scommettere che qualcuno a sud della linea Mason-Dixon ha provato a cuocerlo nell'olio".

Africa
In Africa settentrionale, i piatti fritti in profondità fanno parte della cucina. Un cibo comune in questa regione sono le frittelle fritte in profondità, chiamate "spugne". In aree dell'Africa meridionale, i cibi da strada includono patate e patatine cassava fritte in profondità. I cibi fritti in profondità nelle campagne del Sudafrica includono tra gli altri pesce e patatine (fish and chips), vetkoek e koeksisters.

Asia
Insetti fritti in profondità per consumo umano venduti su una bancarella a Bangkok (Thailandia)
Il tempura è un popolare cibo fritto in profondità che consiste generalmente di pesce e verdure impastellati e fritti. I piatti giapponesi fritti in profondità, o agemono, comprendono altri stili oltre al tempura, come il karaage, il korokke, il kushikatsu e il tonkatsu. In aree del Sud-est asiatico come la Thailandia, gli insetti sono comunemente fritti in profondità per il consumo umano. Articoli di fast food all'occidentale come donuts, pollo fritto e patate fritte stanno diventando popolari anche in Asia.
Pesce fritto in profondità, tofu e chả giò si mangiano comunemente nella cucina vietnamita.
La frittura profonda si usa anche per fare vari tipi di bánh, inclusi bánh rán (palla di riso fritto), bánh cam (palla di sesamo), bánh tiêu (ciambella vuota), bánh rế (pancake di patate dolci), bánh chuối chiên (frittella di banane), bánh tôm (frittella di gamberi) in stile Hồ Tây e bánh gối (torta a cuscino).
I bastoncini di pasta fritta, conosciuti come youtiao in cinese, si mangiano in molti paesi dell'Asia orientale e sud-orientale.
A Hong Kong, gli intestini fritti di maiale sono un cibo popolare. In Asia meridionale, popolari spuntini fritti in profondità sono i samosa e i pakora.

Europa
Molti paesi in Europa usano l'olio di colza puro o idrogenato per la frittura profonda. La barretta Mars fritta in profondità ebbe origine in Scozia, con il Carron Fish Bar di Stonehaven che asserisce di averla inventata all'inizio degli anni '90. Fish and chips (pesce e patatine) è un piatto fritto in profondità popolarissimo in Inghilterra sin da quando nacque a Londra nel XIX secolo, diffondendosi rapidamente tra la classe operaia. La sua popolarità continua con 229 milioni di porzioni di pesce e patatine vendute annualmente in Inghilterra.
C'è una fiera campionaria annuale dedicata ai cibi fritti in profondità chiamata International Symposium on Deep-Fat Frying ("Simposio internazionale sulla frittura profonda") che ospita dibattiti sulla frittura profonda nonché esposizioni delle aziende coinvolte nel processo.
La tradizione belga richiede che le patate fritte siano fritte in profondità nel grasso filtrato del bestiame, chiamato localmente blanc de boeuf od ossewit.

America settentrionale
Negli Stati Uniti, l'olio di soia si usa spesso per la frittura profonda. I bignè, originariamente un piatto francese, sono una pasta fritta in profondità popolare nella città statunitense di New Orleans. Il cibo fritto in profondità è una parte centrale della cultura del Sud americano, dove molti ristoranti servono solamente cibi fritti in profondità. Il proprietario di uno di questi ristoranti disse una volta che il cibo fritto in profondità "nel Sud è un modo di vivere". Il fast food è uno dei modi più comuni per consumare il cibo fritto in profondità in America settentrionale.
Le novità gastronomiche fritte in profondità oggi sono popolari nelle fiere statunitensi, specialmente in quelle del Sud americano. Centinaia di portate sono servite in queste fiere. Alcune di esse includono birra, burro e gomma da masticare fritti in profondità. In aggiunta, la frittura profonda si può usare come forma d'arte friggendo oggetti non commestibili, come l'elettronica. Artisti come Henry Hargreaves hanno fritto in profondità riproduzioni di articoli elettronici come iPad, Game Boy e laptop.
I concorsi di cibo fritto in profondità si tengono frequentemente in fiere come la State Fair of Texas ("Fiera di Stato del Texas"), dove si svolge un concorso annuale per il cibo fritto in profondità più creativo. Tra i vincitori notevoli del passato sono da annoverare la Coca-Cola fritta (fried Coke) e il burro fritto in profondità (deep-fried butter), entrambi inventati da Abel Gonzales. Dal 2013, una gara in un reality show statunitense chiamato deep-fried Masters, prodotto dalla Discovery Networks, tiene gare di frittura profonda in varie fiere statali in tutto paese.

Oceania
Le latterie in Australia possono fornire vari tipi di cibi fritti in profondità, insieme ad altri tipi di cibi.

America meridionale
Il buñuelo è una palla di pasta fritta in profondità, che rappresenta uno spuntino e un cibo di strada molto popolare in America meridionale, come pure in America centrale e in Grecia. Il picarone, un dolce peruviano originatosi nel periodo coloniale, è una torta fritta in profondità con zucca e patate dolci, popolare in Perù e Cile, specialmente durante le feste del raccolto.

Deterioramemto dell'olio
Il surriscaldamento o l'uso eccessivo dell'olio di frittura porta alla formazione di prodotti di ossidazione e di polimerizzazione dal sapore rancido e di altri composti deleteri, indesiderati o perfino tossici come l'acrilammide (proveniente dai cibi amidacei). Ricerche recenti suggeriscono che il deterioramento dei grassi può essere peggiore quando il grasso o l'olio si friggono con il cibo rispetto a quando si provano da soli in un laboratorio. La frittura profonda sottovuoto aiuta a ridurre significativamente la formazione di acrilammide, ma questo processo non è ampiamente usato nell'industria alimentare a causa dell'alto costo d'investimento richiesto.
Alcune prove e indicatori utili di un eccessivo deterioramento dell'olio sono i seguenti.
Sensoriali: inscurimento, fumo, schiumatura, ispessimento, sapore rancido e odore sgradevole quando si riscalda. Questo però è il modo meno affidabile per decidere quando cambiare l'olio, perché si tratta di fattori molto soggettivi e che possono dipendere da cause diverse.
Strisce di prova: consentono di decidere quando cambiare l'olio solamente in base al contenuto misurato di acidi grassi liberi (free fatty acids, FFA).
Analizzatore di olio: strumento di misurazione per definire esattamente il punto in cui cambiare l'olio in base al rapporto TPM/TPC (Total polar material/Total polar compounds, "Materiale polare totale/Composti polari totali").
Laboratorio: acidità, valore di anisidina, viscosità, composti polari totali, trigliceridi polimerici.
Strumenti che indicano con sufficiente accuratezza i composti polari totali (attualmente il miglior misuratore singolo di quanto un oggetto sia fritto in profondità) sono disponibili attualmente ad uso della ristorazione e dell'industria.

Rischi
Una colonna di fuoco erompe da una pentola e si diffonde attraverso il soffitto sovrastante.
Quando si frigge in profondità, possono svilupparsi incendi molto gravi, con gli incendi delle friggitrici per patate che sono la causa principale di incendi domestici nel Regno Unito.
L'olio di cottura è infiammabile, e accendendolo a una temperatura troppo alta si possono causare incendi. Inoltre, i tentativi di spegnere un incendio dell'olio con acqua causano una situazione estremamente pericolosa, un traboccamento, in quanto trasformano improvvisamente l'acqua in vapore a causa dell'alto calore dell'olio, facendo schizzare a sua volta l'olio ardente in tutte le direzioni e aggravando così l'incendio. Questa è la principale causa di incendi domestici nel Regno Unito. Invece, gli incendi dell'olio devono essere spenti con un estintore privo di acqua o per soffocamento. Altri mezzi per spegnere l'incendio di un olio includono l'applicazione di polvere secca (ad es., bicarbonato di sodio, sale) o di schiuma antincendio. La maggior parte delle friggitrici commerciali sono munite di sistemi automatici di soppressione degli incendi a base di schiuma.
L'olio di cottura bollente versato può causare anche gravi ustioni di terzo grado. Nello scenario peggiore, le ustioni gravi possono essere fatali. Le temperature più alte e la tendenza dell'olio ad attaccarsi alla pelle rendono l'olio di cottura bollente versato di gran lunga più pericoloso dell'acqua bollente versata. I bambini possono mettere accidentalmente le mani in cima al fornello, giocando con i materiali mentre vengono cotti, o rovesciando accidentalmente la pentola, il che può causare notevoli ferite. Si dovrebbe usare la massima cura quando si frigge in profondità in presenza di bambini, per proteggere la loro sicurezza tutte le volte.

Ambiente
La frittura profonda produce grandi quantità di olio esausto, che devono essere smaltite correttamente. L'olio esausto può inondare le fognature, attaccarsi alle pareti delle condutture fognarie e interferire con il trattamento delle acque di scolo. L'olio esausto proveniente dalla frittura profonda viene sempre più spesso riciclato e raffinato in biodiesel. Le patate che sono conservate in magazzini con umidificazione artificiale contengono più acqua, il che rende più lungo il tempo richiesto per friggerle in profondità come patatine. Questo aumenta l'impronta di anidride carbonica della produzione commerciale di patatine perché è richiesta più energia per friggere in un periodo più lungo. Secondo una certa fonte, una friggitrice domestica media consuma 2.000 watt.

Salute
Il processo di friggere il cibo in profondità è generalmente nocivo per i suoi valori nutrizionali. Gli oli che i cibi assorbono nella loro pastella contengono tipicamente grandi quantità di grassi, specialmente grassi saturi e grassi trans. Il consumo di grandi quantità di grassi saturi e trans è stato collegato a un più alto rischio per alcuni tumori, incluso il carcinoma della prostata. Mangiare cibi fritti in profondità è stato collegato anche a più alti livelli di colesterolo, obesità, attacchi cardiaci e diabete. I cibi fritti in profondità a certe temperature possono contenere anche acrilammide, un possibile carcinogeno. Per giunta, i processi di degradazione dei grassi durante la frittura profonda producono come risultato la perdita di valore nutrizionale nei cibi trattati. L'olio di cottura della frittura profonda riutilizzato può in aggiunta causare l'innalzamento della pressione arteriosa e l'ipertrofia vascolare.
Alcuni studi hanno trovato che la frittura profonda negli oli di oliva e di semi di girasole è meno nociva per la salute e in alcuni casi ha effetti positivi sui livelli di insulina. L'olio può essere riutilizzato alcune volte dopo l'utilizzo originale dopo aver filtrato i solidi. Tuttavia, l'uso eccessivo dello stesso può farlo scindere e rilasciare composti nel cibo che possono essere carcinogeni, possono colpire la salute del fegato o influenzare la capacità del corpo di assorbire le vitamine. Alcuni paesi europei hanno fissato parametri sanitari per la sicurezza dell'olio per friggere.

 
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