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Un miele che può essere letale

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Ebbene sì! Anche se non lo si penserebbe mai, esiste una varietà di miele che può arrivare ad essere letale. E non stiamo parlando di indigestione, ma di veri e propri effetti venefici.
Il Mad Honey prodotto in pochissimi Paesi come Turchia e Nepal, contiene una neurotossina che può arrivare a causare seri problemi di salute. Lo dice il nome stesso del prodotto!
Il Mad Honey ha un colore scuro e rossastro che contiene una neurotossina che viene raccolta dal nettare di un tipo specifico di fiore di rododendro. Il fiore è piuttosto raro e se ne possono trovarne solo piccole quantità nel sud della Turchia, nel Caucaso e nel Nepal. Alcuni si trovano anche in Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa e alcuni stati dell'America.
Piccole dosi causano allucinazioni, grandi dosi portano convulsioni e possono persino causare la morte.
Gli effetti di questo miele pazzo erano conosciuti fin nell'antichità e veniva usato come una sorta di primitiva arma chimica. Oggi viene impiegato come medicina dagli abitanti dei villaggi turchi, che lo bevono nel latte a colazione e credono che aumenti la potenza sessuale.
Ovviamente sul Mad Honey si è scatenato anche un marketing spesso fuorviante da parte di aziende che spacciano come tale prodotti che non lo sono. Quindi: prestare attenzione! In tutti i sensi…



In alcuni ristoranti di fascia alta, gli chef si rifiutano di cucinare una bistecca ben cotta

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Il segreto di una buona bistecca (ma non solo) si chiama Maillard - Scienza  in cucina - Blog - Le Scienze

Noi italiani non sappiamo cucinare la carne, siamo bravi nei primi, nelle verdure, nel pesce, ma la carne non è di nostra competenza, non lo è mai stata per ragioni storiche, le nostre terre erano adatte alla coltivazione e sarebbe stato uno spreco usarle per il foraggio, gli allevamenti erano pochi, piccoli e siti in pochi luoghi, la carne era poca e se la potevano permettere solo i ricchi. Solo nel dopoguerra abbiamo iniziato l'allevamento industriale e la carne è stata disponibile per tutti. Ma non abbiamo ancora una cultura gastronomica relativa alla cottura della carne, crediamo che una bistecca, per essere buona, debba essere cotta in pochi minuti e grondare sangue, niente di più falso, basta viaggiare un po' all'estero, in paesi con una lunghissima tradizione "carnivora" e si capirà che la carne non deve mai assolutamente far uscire un goccio di sangue, anche se è al sangue, che significa che la parte interna è ancora di un colore rosato, non che gronda sangue!
Chi sa cucinarla, la cuoce a fuoco lento prendendosi tutto il tempo che necessita, la può anche fare ben cotta e resterà tenera e non asciutta.
Quelli che vogliono vedere il sangue nel piatto si iscrivano al club degli amici di Dracula, ma lascino perdere le bistecche.


Cosa è esattamente il "paradosso francese"

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Il Paradosso Francese si riferisce all'effetto benefico che avrebbe (uso necessariamente il condizionale), in una dieta ricca di grassi saturi (e non) quale quella francese, il vino.


Il ricercatore Serge Renaud dell’Università di Bordeaux, durante un talk show americano nel 1991, sottolineava come nonostante i francesi utilizzassero nelle loro diete burro, formaggi e grassi animali in generale, essi fossero un popolo estremamente longevo, con un tasso di mortalità per malattie cardiovascolari decisamente basso rispetto a quanto ci si aspetterebbe.


Lo studioso suggeriva come questo fosse possibile grazie al consumo quotidiano di vino rosso durante i pasti, poiché ricco di polifenoli ed antiossidanti naturali presenti nella buccia d'uva.
Il paradosso ebbe anche notevoli effetti economici, dal momento che si registrò in quegli anni un boom di vendite di vino rosso nel mercato statunitense.
Nonostante il successo che ricevette tale tesi, sono ancora molti i dubbi a tal riguardo e la ricerca scientifica continua senza sosta. Recenti studi infatti dimostrerebbero come, per neutralizzare gli effetti negativi degli acidi grassi insaturi, occorrerebbe circa un grammo di resveratrolo, ossia il polifenolo più conosciuto contenuto nel vino rosso, al giorno. Una tale quantità è contenuta mediamente in circa 70-80 litri di vino!




Spaghetti e polpette, fettuccine Alfredo. Piatti italiani popolari in America, inesistenti in Italia. Perché?

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'Fettucine Alfredo' viene da Roma: però la cucina Romana non è molto conosciuta negli Stati Uniti perchè non abbiamo gli ingredienti (fuori di New York e forse Philadelphia e Boston). Anche un ristorante a New York, Lupa, di Mario Batali, che doverebbe essere una trattoria Romana non lo è.
Una volta ero in Florida con i miei e volevo cucinare un sugo basilico e pomodoro per tutti. Non trovavo basilico fresco al supermercato e i miei parenti hanno comprato basilico secco. Quindi, non si può fare neanche un pesto. Intanto tanti pomodori si fanno crescere proprio in Florida.
Si vede dalle altre risposte che anche spaghetti e polpette vengono dall' Italia. Quando vado nei ristoranti Italiani negli Stati Uniti, non posso dire che vedo spaghetti e polpette o fettucine Alfredo spesso, e non li chiedo neanche. Però, quando ero molto giovane, i miei hanno comprato questo:


Fa schifo, ma non quando hai 7 anni e non conosci di meglio.


Cosa ne penso del rincaro in bar e ristoranti dopo il COVID-19

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Venerdì vado in pausa pranzo al solito locale dove andavo di solito prima del lockdown. Località: Maranello, giusto per dare una coordinata geografica.
Piadina crudo, squacquerone e rucola + mezzo litro di acqua naturale + caffè: 12 euro.
Guardo lo scontrino due volte: piadina 8 euro, acqua 2 euro, caffè 2 euro.
Conosco quel locale molto bene, ci andavo tutte le settimane.
L'acqua era a 1,5, il caffè pure e la piadina a 5 euro. Dopo un lockdown e un'estate, da 8 sono passato a 12 euro per il mio solito pranzo. Un 33% in più? Più o meno?
Sabato sera vado a prendere un pò di gnocco fritto (che dalle parti di Parma si chiama torta fritta) nella solita ottima trattoria dove andavo prima del lockdown. Località: Fidenza. Prezzo: 0,50 centesimi al pezzo. Prima era a 0,35 al pezzo. Più o meno un altro 30%? Grossomodo?


Ecco cosa penso del rincaro di bar e ristoranti?
Scrivo agli amici ristoratori questa letterina:
VERSIONE LUNGA
Caro barista, caro ristoratore che oggi hai meno clienti con i distanziamenti e le mascherine, che hai dovuto ridurre i coperti, che devi comprare gel e disinfettanti, sappi che il mio stipendio è rimasto invariato, anzi, ho fatto pure un po' di cassa integrazione, sappi che i miei buoni pasto sono rimasti invariati, e sappi che pure io mi devo comprare le mascherine e il gel. E in tutto questo non ho potuto chiedere nessun bonus allo Stato, né usufruire di dilazioni nei versamenti dei contributi previdenziali.
Tutto ciò premesso, mi spiace tantissimo dei costi in più che hai dovuto sostenere, ma io il 30% in più di prezzo non riesco a gestirlo, nè al bar, nè al ristorante, nè in pizzeria, perchè mi sono fatto due conti veloci veloci e si parla di diverse decine di euro alla settimana, non bruscolini. Spero tu non te ne abbia a male se farò delle scelte su dove investire i miei soldi per il pranzo, e se il tuo locale non rientrerà più tra le mie scelte, non prendertela con me, per favore, non è colpa solo della pandemia, ma di come hai scelto di gestirla.

VERSIONE BREVE
Ccà nisciuno è fesso





Quando è nato lo yogurt e quali sono alcune curiosità su di esso

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Le origini dello yogurt sono sconosciute ancora oggi, ma gli storici ritengono che sia stato inventato in Mesopotamia intorno al 5000 a.C.
Anche in India si parlava già di yogurt in tempi antichi. Negli antichi documenti indiani, la combinazione di yogurt e miele è chiamata "il cibo degli dei". Le tradizioni persiane sostengono che "Abramo doveva la sua fecondità e longevità alla regolare assunzione di yogurt".
In Grecia lo yogurt era considerato una prelibatezza, e la sua consumazione riservata ai banchetti più importanti. Tuttora in Grecia lo yogurt è alla base di molti piatti tradizionali.
In Mongolia esiste tuttora un proverbio molto antico che fa presumere come l'origine dello yogurt sia molto risalente nel tempo.
Chi si è scottato con l'acqua calda ha paura anche dello yogurt.
I mongoli, popolo nomade, erano infatti usi a consumare lo yogurt fin dall'antichità dato che rappresentava un modo per poter sfruttare il latte nel lungo periodo.




 
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