Ziti al Forno con Sugo di Capretto, Patate e Piselli

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Nel cuore del Meridione, tra le alture dell'entroterra campano e lucano, esiste un piatto che racconta più di una semplice ricetta. Gli ziti al forno con sugo di capretto, patate e piselli sono il simbolo di una cucina che non ha fretta, che nasce dalla terra e cresce intorno al focolare familiare. È un piatto che si prepara per le grandi occasioni, per le domeniche di festa, spesso legato alla tradizione pasquale, ma capace di evocare, in ogni stagione, la forza evocativa della cucina rurale italiana.

Lo zito spezzato a mano, il capretto stufato lentamente, le patate che assorbono ogni sapore, i piselli che aggiungono un tocco gentile. E poi il forno, che sigilla tutto con una crosticina fragrante, dorata, saporita.

Ingredienti (per 6 persone)

Per il sugo:

  • 1,2 kg di carne di capretto (spalla e coscia, con osso)

  • 1 cipolla grande

  • 2 spicchi d’aglio

  • 1 bicchiere di vino bianco secco

  • 750 ml di passata di pomodoro rustica

  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro

  • Olio extravergine d’oliva q.b.

  • Sale, pepe nero e alloro

Per la pasta:

  • 500 g di ziti lunghi

  • 2 patate medie, a dadini

  • 250 g di piselli freschi o surgelati

  • 100 g di pecorino stagionato grattugiato

  • 100 g di provola affumicata a dadini

  • Basilico fresco (facoltativo)

Preparazione

  1. Prepara il sugo di capretto: in una casseruola capiente, rosola i pezzi di carne con un filo d’olio, l’aglio e la cipolla tritata finemente. Sfuma con il vino bianco e lascia evaporare. Aggiungi la passata, il concentrato, una foglia di alloro, sale e pepe. Cuoci a fuoco molto basso per circa 2 ore, coprendo a metà cottura. La carne deve diventare tenera e il sugo denso e profumato.

  2. Nel frattempo, lessa le patate in acqua salata per 5 minuti (devono restare sode), sbollenta i piselli per 3-4 minuti e scolali.

  3. Cuoci gli ziti spezzati a mano in acqua salata per la metà del tempo indicato sulla confezione. Scolali molto al dente.

  4. Sminuzza la carne di capretto e rimettila nel sugo. Se preferisci, puoi lasciarla in pezzi interi con osso per una versione più rustica.

  5. In una ciotola capiente, mescola la pasta con abbondante sugo, i piselli, le patate, il pecorino e metà della provola. Aggiusta di sale.

  6. Versa tutto in una teglia ben unta, copri con altro sugo, pecorino e la restante provola. Inforna a 200°C per circa 30 minuti, fino a quando in superficie si forma una crosticina dorata e croccante.

Questo piatto è molto più di una gratinatura ben riuscita: è la materializzazione del tempo lento. Ogni passaggio, dalla cottura della carne al profumo che invade la cucina durante la cottura in forno, è un ritorno a un’epoca in cui il cibo era rito, e la domenica non era completa senza qualcosa che borbottasse sul fuoco sin dall’alba.

Servito su una tavola imbandita, questo timballo contadino raccoglie intorno a sé i sorrisi e i racconti, si taglia a fette come un dolce solenne, e lascia sulle dita quel velo di sugo che è un invito a tornare bambini. C'è tutta la forza di una cucina povera ma sapiente, che non ha mai avuto bisogno di sofisticazioni per essere grande.


Abbinamento consigliato: un Aglianico del Vulture giovane o un Piedirosso campano: vini capaci di tenere testa all’intensità del piatto, esaltandone le note selvatiche e terrose.

Chiudete gli occhi, affondate la forchetta, e lasciate che gli ziti vi raccontino la loro storia.




Pepite Fritte Ripiene di Mac & Cheese: L’Oro Croccante della Comfort Food Revolution

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In un’epoca in cui la cucina di strada incontra l’alta creatività gastronomica, le pepite fritte ripiene di Mac & Cheese emergono come uno degli esperimenti più golosi e riusciti della cultura food contemporanea. Croccanti fuori, cremose e filanti all’interno, racchiudono l’essenza del comfort food americano reinterpretato in chiave pop, street e irresistibilmente sfiziosa.

Queste pepite non sono semplici finger food: sono bombe di gusto che uniscono l’iconico maccherone al formaggio statunitense a una panatura dorata e fragrante, pensate per conquistare palati di tutte le età. Nate probabilmente nei bistrot urbani e nei food truck americani, oggi sono diventate protagoniste di menù da aperitivo, brunch creativi e street festival internazionali.

Ingredienti (per circa 20 pepite):

Per il Mac & Cheese:

  • 200 g di maccheroni (elbow pasta o ditali)

  • 25 g di burro

  • 25 g di farina 00

  • 250 ml di latte intero

  • 150 g di cheddar grattugiato

  • 50 g di parmigiano reggiano

  • Sale, pepe nero e un pizzico di noce moscata

Per impanare e friggere:

  • 2 uova

  • 100 g di farina 00

  • 150 g di pangrattato (meglio se panko per extra croccantezza)

  • Olio di semi di arachide q.b. per friggere

Preparazione:

  1. Cuoci la pasta al dente in abbondante acqua salata. Scolala e mettila da parte con un filo d’olio per non farla attaccare.

  2. Prepara la besciamella al formaggio: in un pentolino sciogli il burro, aggiungi la farina e cuoci per un minuto mescolando. Versa il latte a filo continuando a mescolare con una frusta fino a ottenere una salsa densa. Aggiungi il cheddar e il parmigiano, regola di sale, pepe e noce moscata.

  3. Unisci la pasta al formaggio fuso e amalgama bene. Versa il composto in una teglia larga, copri con pellicola a contatto e lascia raffreddare completamente. Poi trasferisci in frigo per almeno 2 ore (meglio tutta la notte): il composto deve compattarsi.

  4. Forma delle pepite con le mani, grandi poco più di una noce. Se preferisci, puoi aiutarti con un cucchiaio da gelato per porzionarle con precisione.

  5. Passa ogni pepita prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato. Per una croccantezza estrema, puoi ripetere uovo e pangrattato una seconda volta.

  6. Friggi in olio caldo a 170°C, poche alla volta, fino a doratura uniforme. Scola su carta assorbente.

Consigli da chef:

  • Puoi arricchire il cuore delle pepite aggiungendo cubetti di pancetta affumicata, jalapeños per una nota piccante o tartufo grattugiato per una variante gourmet.

  • Se vuoi prepararle in anticipo, una volta impanate possono essere congelate e fritte direttamente da congelate all’occorrenza.

  • Servile con salse di accompagnamento: ketchup speziato, maionese al lime, salsa BBQ o una crema al formaggio blu.

Le pepite di Mac & Cheese non sono solo una trovata da fast food. Sono diventate una piccola ossessione globale, interpretate in infiniti modi da chef stellati, cuochi di casa e influencer del cibo. In esse si fondono la nostalgia dei sapori dell’infanzia e la voglia di novità. È questo connubio – fra il familiare e il sorprendente – a renderle così universali e amate.

Che si servano su un piatto di ardesia in un ristorante newyorkese o in un cartoccio di carta al festival del cibo di strada a Bologna, queste pepite sanno conquistare tutti. Perché ogni morso racconta una storia fatta di formaggio fuso, ricordi caldi e croccanti piaceri.

Un boccone tira l’altro. E nessuno ne vuole solo uno.



Lagane e Ceci: Il Cuore Umile e Gustoso della Tradizione Lucana

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Nel panorama della cucina regionale italiana, pochi piatti incarnano l’anima contadina e la sapienza gastronomica del Sud come le lagane e ceci. Piatto povero solo in apparenza, affonda le radici in una tradizione millenaria che attraversa la Magna Grecia, l’Impero Romano e le cucine delle nonne del Mezzogiorno. Con pochi ingredienti essenziali, questo primo piatto sa raccontare una storia di semplicità, ingegno e sapore profondo.

La parola lagana compare già nei testi di Orazio, poeta latino che nel I secolo a.C. descriveva una sfoglia di pasta tirata a mano, precorritrice della moderna lasagna, ma ben diversa per composizione e utilizzo. L’accostamento con i ceci ha radici che affondano nella cultura contadina e nei principi dell’alimentazione mediterranea: un equilibrio perfetto tra carboidrati e proteine vegetali, che offriva energia e sazietà anche nei mesi più rigidi.

Nel Sud Italia – in particolare tra Basilicata, Calabria e Campania – lagane e ceci ha resistito all’omologazione gastronomica proprio grazie alla sua essenza rustica e al legame identitario con la terra.

Le lagane sono larghe tagliatelle di pasta fresca, prive di uova, realizzate solo con farina e acqua. La loro consistenza è corposa, pensata per reggere sughi densi e legumi robusti. L’impasto si lavora a mano e si stende con il mattarello, come si faceva un tempo sulle spianatoie in legno, in un rito che spesso univa le generazioni.

I ceci, messi in ammollo almeno 12 ore prima, vanno cotti lentamente, con aromi semplici come aglio, rosmarino e alloro. È questo passaggio che dà al piatto la sua intensità: il brodo dei ceci diventa la base cremosa in cui le lagane si insaporiscono e si amalgamano, restituendo un gusto pieno, profondo e avvolgente.

La ricetta tradizionale

Ingredienti per 4 persone:

  • Per le lagane:

    • 300 g di farina di semola rimacinata

    • 150 ml circa di acqua

    • Un pizzico di sale

  • Per il condimento:

    • 250 g di ceci secchi (oppure 500 g già lessati)

    • 2 spicchi d’aglio

    • 1 rametto di rosmarino

    • 1 foglia di alloro

    • Olio extravergine d’oliva q.b.

    • Sale e pepe nero q.b.

    • (Facoltativo) un pizzico di peperoncino

Preparazione:

  1. La sera prima: mettere a bagno i ceci in abbondante acqua fredda con un pizzico di bicarbonato.

  2. Il giorno dopo: sciacquare bene i ceci e cuocerli in acqua nuova, con alloro, rosmarino e uno spicchio d’aglio, per circa 2 ore (oppure 40 minuti se si usa una pentola a pressione). Salare solo verso fine cottura.

  3. Nel frattempo, preparare le lagane: impastare la farina con l’acqua e il sale fino a ottenere un composto liscio. Far riposare 30 minuti coperto da un canovaccio, poi stendere la pasta a uno spessore di circa 2 mm e tagliare delle strisce larghe 1-1,5 cm.

  4. In un tegame capiente, scaldare olio extravergine d’oliva con uno spicchio d’aglio (che poi andrà tolto) e, se piace, un pizzico di peperoncino. Aggiungere i ceci con un po’ del loro brodo di cottura.

  5. Cuocere le lagane direttamente nel tegame con i ceci, aggiungendo altra acqua calda se necessario. Mescolare spesso: la pasta rilascerà amido, legando il tutto in una crema densa e avvolgente.

  6. Servire caldo, con un filo d’olio a crudo e una macinata di pepe nero fresco.

Lagane e ceci non è solo una ricetta, è un inno alla cucina delle origini, a quel mangiare “di una volta” che parlava di terra, stagioni e famiglia. In un’epoca in cui l’alta cucina riscopre il valore dell’essenzialità, questo piatto si fa esempio lampante di come la sobrietà possa tradursi in eccellenza.

Senza sfarzo, senza eccessi: un piatto che conforta, nutre e racconta. Un piccolo capolavoro di equilibrio, come solo le grandi tradizioni popolari sanno offrire.



Il Ciareghì con Funghi Porcini: Un'Esplosione di Sapore della Tradizione Alpina

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Il "Ciareghì" è un piatto tipico della tradizione alpina, in particolare della Lombardia e delle valli circostanti, che racchiude in sé il calore e la ricchezza dei sapori montani. La ricetta che proponiamo, che vede l'abbinamento dell'uovo al tegamino con la polenta taragna e i funghi porcini trifolati, è un vero e proprio omaggio alla cucina rustica, genuina e saporita delle nostre terre più fredde.

Il nome "Ciareghì" (o "ciaregghi") è un termine dialettale che affonda le radici nelle tradizioni culinarie della zona prealpina. È un piatto che si è evoluto nel tempo, diventando simbolo della cucina contadina montana, dove ingredienti semplici come l'uovo, la polenta e i funghi venivano utilizzati per preparare piatti ricchi e nutrienti, ideali per affrontare i rigori dell'inverno.

La polenta taragna, in particolare, è un tipo di polenta che si prepara mescolando farina di mais con farina di grano saraceno, tipica delle valli bergamasche e bresciane. Questo tipo di polenta ha una consistenza più morbida e un sapore più deciso rispetto alla polenta classica, che si sposa perfettamente con i funghi porcini, un ingrediente pregiato che cresce spontaneamente nei boschi delle zone montane.

La preparazione di questo piatto richiede pochi passaggi, ma è fondamentale che ogni componente venga preparato con cura per esaltare al massimo i sapori. L'uovo al tegamino deve essere cucinato con attenzione per mantenere il tuorlo morbido, mentre la polenta deve essere cremosa e ben mantecata. I funghi porcini, infine, vanno trifolati con aglio e prezzemolo per sprigionare tutto il loro profumo.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 uova fresche

  • 300 g di polenta taragna

  • 200 g di funghi porcini freschi (o secchi se non sono disponibili freschi)

  • 2 spicchi d'aglio

  • 30 g di burro

  • Prezzemolo fresco tritato q.b.

  • Sale e pepe q.b.

  • Olio extravergine di oliva

Preparazione:

  1. Preparare la polenta taragna: Inizia preparando la polenta taragna. Porta a ebollizione circa 1 litro e mezzo di acqua salata in una pentola capiente. Quando l'acqua bolle, versa a pioggia la farina di polenta, mescolando continuamente per evitare grumi. Cuoci per circa 30-40 minuti, mescolando spesso, fino a ottenere una consistenza morbida e cremosa. Quando la polenta è pronta, manteca con una noce di burro e aggiusta di sale. Mantieni caldo.

  2. Trifolare i funghi porcini: Pulisci i funghi porcini con un panno umido, rimuovendo la terra in eccesso. Tagliali a fettine sottili. In una padella ampia, scalda un filo di olio extravergine di oliva con uno spicchio d'aglio schiacciato. Quando l'aglio inizia a dorarsi, aggiungi i funghi porcini e falli saltare a fuoco vivo per circa 10-15 minuti, finché non si ammorbidiscono e rilasciano il loro liquido. Aggiusta di sale e pepe e spolvera con prezzemolo fresco tritato prima di spegnere il fuoco.

  3. Cuocere l'uovo al tegamino: In un'altra padella, scalda una noce di burro. Rompi delicatamente le uova e cuocile al tegamino, facendo attenzione a non rompere il tuorlo. L'uovo deve essere cotto al punto giusto, con il bianco sodo ma il tuorlo ancora morbido. Aggiusta di sale e pepe.

  4. Assemblare il piatto: Su ogni piatto, disponi una porzione di polenta taragna, facendo un piccolo incavo al centro. Posiziona sopra l'uovo al tegamino e circondalo con i funghi porcini trifolati. Completa con una spolverata di prezzemolo fresco tritato e, se gradito, una grattugiata di formaggio grana.

  5. Servire: Servi il "Ciareghì" con funghi porcini immediatamente, ben caldo. Questo piatto, che racchiude la semplicità e la bontà della tradizione alpina, è perfetto per una cena rustica ma raffinata, che sa come coccolare i commensali con i suoi sapori intensi e genuini.

Il "Ciareghì con funghi porcini" è un piatto che incarna la filosofia della cucina montana, fatta di ingredienti semplici ma pieni di sapore, cucinati con amore e passione. La combinazione della polenta taragna, dell'uovo al tegamino e dei funghi porcini trifolati crea un'armonia perfetta, che rende ogni boccone un'esperienza indimenticabile. Questo piatto è perfetto per le occasioni in cui si desidera assaporare il gusto autentico delle valli italiane, portando un po' di montagna sulla tavola.



Gnocchetti di Ricotta alla Maggiorana: Un Piacere Semplice e Raffinato della Cucina Italiana

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Gli gnocchetti di ricotta alla maggiorana rappresentano una delle prelibatezze più genuine e semplici della tradizione gastronomica italiana. Questo piatto è un perfetto esempio di come pochi ingredienti di qualità possano dar vita a una ricetta dal sapore delicato e avvolgente. La combinazione della morbidezza della ricotta con la freschezza e il profumo della maggiorana crea un equilibrio perfetto, capace di conquistare anche i palati più esigenti.

Gli gnocchi, in generale, sono uno degli alimenti più tradizionali e amati della cucina italiana, con una lunga storia che risale all'antica Roma, quando venivano preparati con semolino e acqua. Con il tempo, le ricette si sono evolute e sono emerse varianti regionali, che riflettono la ricchezza e la diversità della tradizione gastronomica. Gli gnocchi di ricotta, però, sono un'evoluzione relativamente recente, risalente al Rinascimento, quando l'introduzione di nuovi ingredienti, come i latticini, ha arricchito la cucina italiana.

La ricotta, in particolare, è un formaggio fresco e leggero che ha trovato largo impiego nelle preparazioni di molte regioni italiane. Questo tipo di gnocchi, che sfrutta la ricotta come base principale, è tipico di alcune aree del Centro e del Sud Italia, ma la sua popolarità è ormai diffusa in tutto il paese.

L’aggiunta della maggiorana, un’erba aromatica che cresce spontaneamente in diverse regioni italiane, arricchisce il piatto con un tocco di freschezza e un sapore che si sposa perfettamente con la morbidezza della ricotta. La maggiorana è da sempre utilizzata nelle cucine mediterranee per il suo aroma delicato ma persistente, che ben si adatta a piatti a base di formaggi freschi e pasta.

La preparazione degli gnocchetti di ricotta alla maggiorana è relativamente semplice e veloce, il che la rende ideale anche per un pasto improvvisato ma ricco di gusto. Per prima cosa, è fondamentale utilizzare una ricotta di alta qualità, fresca e ben sgocciolata, in modo da ottenere una consistenza morbida e compatta per l'impasto.

Ecco una guida dettagliata alla preparazione.

Ingredienti per 4 persone:

  • 500 g di ricotta fresca

  • 150 g di farina 00

  • 1 uovo

  • Un ciuffo di maggiorana fresca

  • Sale e pepe q.b.

  • Burro q.b. (per mantecare)

  • Parmigiano grattugiato (opzionale, per guarnire)

Preparazione:

  1. Preparare l’impasto: In una ciotola capiente, unisci la ricotta ben sgocciolata, l’uovo, la farina, un pizzico di sale e pepe. Lavorando con una forchetta, mescola gli ingredienti fino a ottenere un impasto morbido ma ben amalgamato. Non bisogna lavorarlo troppo, per evitare di compromettere la consistenza morbida degli gnocchi.

  2. Formare gli gnocchetti: Su un piano di lavoro leggermente infarinato, prendi piccole porzioni di impasto e forma dei cilindri lunghi circa 3-4 cm. Taglia i cilindri in piccoli pezzi, ottenendo così gli gnocchetti. Per dare loro la tipica forma rigata, puoi passarli delicatamente su una forchetta, premendo leggermente con le dita.

  3. Cottura degli gnocchi: Porta a ebollizione una pentola di acqua salata. Quando l’acqua inizia a bollire, aggiungi gli gnocchetti poco alla volta. Gli gnocchetti saranno pronti quando saliranno in superficie, segno che sono cotti.

  4. Mantecare gli gnocchi: In una padella, sciogli una noce di burro a fuoco basso e aggiungi le foglie di maggiorana fresca, lasciandole insaporire per un paio di minuti. Una volta che gli gnocchi sono pronti, scolali delicatamente e trasferiscili nella padella con il burro e la maggiorana. Manteca gli gnocchetti per qualche minuto, in modo che assorbano i sapori.

  5. Servire: Impiatta gli gnocchetti di ricotta alla maggiorana e, se desideri, aggiungi una spolverata di parmigiano grattugiato per un tocco di sapore in più. Servili caldi e gustali immediatamente, magari accompagnandoli con un buon vino bianco secco.

La ricetta dei gnocchetti di ricotta alla maggiorana è ideale per un pasto familiare, ma anche per una cena elegante. La delicatezza della ricotta e l'aroma della maggiorana creano un equilibrio perfetto, capace di soddisfare anche i palati più raffinati. Con pochi ingredienti e una preparazione semplice, questo piatto è una vera e propria celebrazione della cucina italiana più genuina.



La Cotoletta Tomahawk: Un'Esperienza di Gusto Unica

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Quando si parla di carne di alta qualità, la tomahawk è senza dubbio una delle scelte più prelibate e sorprendenti. Se poi aggiungiamo il tocco della frollatura, che conferisce sapore e tenerezza, il risultato è un piatto che riesce a conquistare anche i palati più esigenti.

Cos’è la Cotoletta Tomahawk?

La tomahawk è un taglio di carne pregiata che prende il nome dalla forma del suo osso lungo e ricurvo, simile a un'ascia tradizionale (da cui "tomahawk", l'ascia usata dai nativi americani). Questo taglio proviene dalla costata di manzo ed è noto per la sua grande dimensione e la generosa quantità di carne, che la rende ideale per un piatto abbondante e succulento.

La frollatura di 30 giorni, pratica che consiste nel lasciare riposare la carne in ambienti controllati, permette alla carne di sviluppare un sapore più intenso e una maggiore tenerezza. Questo processo esalta la qualità della carne, creando una consistenza che si scioglie in bocca.

Preparazione della Cotoletta Tomahawk

Ingredienti:

  • 1 costata di carne tomahawk (frollata per 30 giorni), con uno spessore di 2,5 cm

  • Sale grosso q.b.

  • Pepe nero macinato al momento q.b.

  • Aglio (facoltativo)

  • Rosmarino (facoltativo)

  • Olio extra vergine di oliva (per la cottura)

Procedimento:

  1. Preparate la carne: Prima di cuocere la tomahawk, è fondamentale farla riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti. Questo aiuta a ottenere una cottura uniforme. Asciugate bene la carne con della carta da cucina per rimuovere l'umidità in eccesso, che potrebbe impedire una corretta rosolatura.

  2. Condire la carne: Cospargete la carne con sale grosso e pepe nero macinato al momento. Se lo desiderate, potete aggiungere aglio e rosmarino per esaltare il sapore, ma la carne di alta qualità come la tomahawk non ha bisogno di troppi condimenti. L'importante è che il sapore della carne venga esaltato, non mascherato.

  3. Cottura: In una padella molto capiente, possibilmente in ghisa, riscaldate un filo di olio extra vergine di oliva. Quando l'olio è ben caldo, adagiate la carne nella padella. Rosolate bene ogni lato della carne per 3-4 minuti a fuoco vivace per formare una crosticina dorata e caramellizzata. Questo processo aiuterà a sigillare i succhi all'interno della carne.

  4. Cottura in forno: Dopo aver rosolato la carne sui lati, trasferitela in un forno preriscaldato a 180°C e cuocete per circa 8-10 minuti, o fino al grado di cottura desiderato. Se preferite una cottura più al sangue, riducete il tempo. Per una cottura più uniforme, usate un termometro da cucina: per una cottura al sangue, puntate a 50°C, per media a 60°C, e per ben cotta intorno ai 70°C.

  5. Riposo: Una volta pronta, lasciate riposare la carne per almeno 5 minuti prima di tagliarla. Questo permette ai succhi di distribuirsi uniformemente nella carne, garantendo una maggiore succosità.

  6. Servizio: Tagliate la carne in fette spesse, lasciando intatto l'osso, che conferirà un aspetto rustico e imponente al piatto. Servite la cotoletta con un contorno di verdure grigliate o una fresca insalata per bilanciare la ricchezza del piatto.

Il Risultato: Un’Esperienza di Gusto

La cotoletta tomahawk frollata per 30 giorni con uno spessore di 2,5 cm rappresenta un’esplosione di sapore e consistenza. La carne, estremamente tenera grazie alla frollatura, si presenta succulenta e dal sapore ricco e deciso, senza risultare mai troppo grassa o fibrosa. La crosticina dorata, insieme all'interno tenero, è un piacere per il palato. Ogni boccone è una festa di sapori intensi, che raccontano la storia della carne e della sua preparazione.

In ogni taglio si sente la qualità della carne, e il sapore risulta esaltato dalla cottura perfetta, che mantiene l’umidità all’interno e crea un contrasto delizioso con la parte esterna croccante. La cotoletta di tomahawk è una pietanza da gustare con calma, che richiede il giusto accompagnamento, come un buon vino rosso corposo, per rendere ancora più memorabile l’esperienza gastronomica.




Panna e Prosciutto: Un Piacere Semplice e Gustoso

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La combinazione di panna e prosciutto è uno dei grandi classici della cucina italiana, un piatto che con la sua semplicità riesce a conquistare ogni palato. Facile e veloce da preparare, è ideale per chi cerca un primo piatto ricco e cremoso, ma senza rinunciare alla qualità e al gusto.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 350 g di pasta (penne, rigatoni, farfalle o qualsiasi tipo di pasta corta)

  • 150 g di prosciutto cotto (meglio se di qualità, come il prosciutto cotto di alta qualità o quello artigianale)

  • 200 ml di panna da cucina (preferibilmente fresca e non a lunga conservazione)

  • 50 g di parmigiano reggiano grattugiato

  • Pepe nero q.b.

  • Olio extra vergine di oliva q.b.

  • Sale q.b.

Preparazione:

  1. Cuocere la pasta: Iniziate portando a bollore una pentola capiente di acqua salata. Cuocete la pasta al dente, seguendo il tempo indicato sulla confezione. Mentre la pasta cuoce, passate al passo successivo.

  2. Preparare il condimento: In una padella capiente, scaldate un filo di olio extra vergine di oliva. Tagliate il prosciutto cotto a striscioline o cubetti, a seconda delle preferenze, e fatelo rosolare nella padella per un paio di minuti, fino a che non diventa leggermente dorato.

  3. Aggiungere la panna: Quando il prosciutto è ben rosolato, aggiungete la panna da cucina e mescolate bene. Lasciate cuocere a fuoco basso per 3-4 minuti, in modo che la panna si amalgami con il prosciutto e diventi una crema leggera. Se necessario, aggiustate di sale e pepe nero a piacere.

  4. Mantecare la pasta: Quando la pasta è pronta, scolatela conservando un po' di acqua di cottura. Aggiungete la pasta direttamente nella padella con il condimento di panna e prosciutto. Mescolate bene per far insaporire la pasta e, se il condimento risultasse troppo denso, aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta per renderlo più cremoso.

  5. Completare il piatto: Togliete la padella dal fuoco e aggiungete il parmigiano grattugiato. Mescolate bene per ottenere una consistenza cremosa e vellutata. Se volete, completate con un’ulteriore spolverata di pepe nero fresco.

Impiattate la pasta ben condita, aggiungendo eventualmente un po' di parmigiano extra e un filo di olio evo per un tocco finale.

Il panna e prosciutto è un piatto che non ha bisogno di fronzoli per essere delizioso. La dolcezza della panna, la sapidità del prosciutto e la cremosità del formaggio si fondono in un'esplosione di gusto semplice, ma irresistibile. Perfetto per un pranzo in famiglia o una cena veloce e soddisfacente, questo piatto è una vera coccola per il palato.


 
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