Lagane e Ceci: Il Cuore Umile e Gustoso della Tradizione Lucana

 

Nel panorama della cucina regionale italiana, pochi piatti incarnano l’anima contadina e la sapienza gastronomica del Sud come le lagane e ceci. Piatto povero solo in apparenza, affonda le radici in una tradizione millenaria che attraversa la Magna Grecia, l’Impero Romano e le cucine delle nonne del Mezzogiorno. Con pochi ingredienti essenziali, questo primo piatto sa raccontare una storia di semplicità, ingegno e sapore profondo.

La parola lagana compare già nei testi di Orazio, poeta latino che nel I secolo a.C. descriveva una sfoglia di pasta tirata a mano, precorritrice della moderna lasagna, ma ben diversa per composizione e utilizzo. L’accostamento con i ceci ha radici che affondano nella cultura contadina e nei principi dell’alimentazione mediterranea: un equilibrio perfetto tra carboidrati e proteine vegetali, che offriva energia e sazietà anche nei mesi più rigidi.

Nel Sud Italia – in particolare tra Basilicata, Calabria e Campania – lagane e ceci ha resistito all’omologazione gastronomica proprio grazie alla sua essenza rustica e al legame identitario con la terra.

Le lagane sono larghe tagliatelle di pasta fresca, prive di uova, realizzate solo con farina e acqua. La loro consistenza è corposa, pensata per reggere sughi densi e legumi robusti. L’impasto si lavora a mano e si stende con il mattarello, come si faceva un tempo sulle spianatoie in legno, in un rito che spesso univa le generazioni.

I ceci, messi in ammollo almeno 12 ore prima, vanno cotti lentamente, con aromi semplici come aglio, rosmarino e alloro. È questo passaggio che dà al piatto la sua intensità: il brodo dei ceci diventa la base cremosa in cui le lagane si insaporiscono e si amalgamano, restituendo un gusto pieno, profondo e avvolgente.

La ricetta tradizionale

Ingredienti per 4 persone:

  • Per le lagane:

    • 300 g di farina di semola rimacinata

    • 150 ml circa di acqua

    • Un pizzico di sale

  • Per il condimento:

    • 250 g di ceci secchi (oppure 500 g già lessati)

    • 2 spicchi d’aglio

    • 1 rametto di rosmarino

    • 1 foglia di alloro

    • Olio extravergine d’oliva q.b.

    • Sale e pepe nero q.b.

    • (Facoltativo) un pizzico di peperoncino

Preparazione:

  1. La sera prima: mettere a bagno i ceci in abbondante acqua fredda con un pizzico di bicarbonato.

  2. Il giorno dopo: sciacquare bene i ceci e cuocerli in acqua nuova, con alloro, rosmarino e uno spicchio d’aglio, per circa 2 ore (oppure 40 minuti se si usa una pentola a pressione). Salare solo verso fine cottura.

  3. Nel frattempo, preparare le lagane: impastare la farina con l’acqua e il sale fino a ottenere un composto liscio. Far riposare 30 minuti coperto da un canovaccio, poi stendere la pasta a uno spessore di circa 2 mm e tagliare delle strisce larghe 1-1,5 cm.

  4. In un tegame capiente, scaldare olio extravergine d’oliva con uno spicchio d’aglio (che poi andrà tolto) e, se piace, un pizzico di peperoncino. Aggiungere i ceci con un po’ del loro brodo di cottura.

  5. Cuocere le lagane direttamente nel tegame con i ceci, aggiungendo altra acqua calda se necessario. Mescolare spesso: la pasta rilascerà amido, legando il tutto in una crema densa e avvolgente.

  6. Servire caldo, con un filo d’olio a crudo e una macinata di pepe nero fresco.

Lagane e ceci non è solo una ricetta, è un inno alla cucina delle origini, a quel mangiare “di una volta” che parlava di terra, stagioni e famiglia. In un’epoca in cui l’alta cucina riscopre il valore dell’essenzialità, questo piatto si fa esempio lampante di come la sobrietà possa tradursi in eccellenza.

Senza sfarzo, senza eccessi: un piatto che conforta, nutre e racconta. Un piccolo capolavoro di equilibrio, come solo le grandi tradizioni popolari sanno offrire.



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