Cacio e Pepe al Pistacchio: Un Incontro di Tradizione e Gusto

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La cacio e pepe è uno dei piatti simbolo della cucina romana, celebre per la sua semplicità e il suo gusto ricco. Ma cosa succede quando si aggiunge una variante inaspettata, un tocco che richiama la Sicilia e la sua prelibatezza? La risposta è una rivisitazione straordinaria della ricetta tradizionale: cacio e pepe al pistacchio. Un'interpretazione che arricchisce il piatto con la croccantezza e la delicatezza del pistacchio, unendo la sapidità del pecorino alla rotondità del frutto siciliano.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 400 g di vermicelloni (o spaghetti, se preferite)

  • 150 g di pecorino romano grattugiato

  • 50 g di pistacchi sgusciati non salati

  • 50 g di burro

  • Pepe nero macinato fresco

  • Sale grosso q.b.

Preparazione:

  1. Preparare i pistacchi: Iniziate tostando i pistacchi in una padella antiaderente per 3-4 minuti, fino a che non rilasciano il loro aroma. Dopo di che, tritateli finemente con un coltello o, se preferite una granella più fine, utilizzate un tritatutto. La granella di pistacchio dovrà risultare croccante e non troppo polverizzata, per dare una consistenza interessante al piatto.

  2. Cuocere la pasta: Portate a bollore una pentola capiente di acqua salata. Cuocete i vermicelloni al dente, seguendo le indicazioni sulla confezione. Mentre la pasta cuoce, conservate un mestolo di acqua di cottura.

  3. Preparare il condimento: In una padella larga, sciogliete il burro a fuoco basso. Quando il burro è sciolto, aggiungete una generosa dose di pepe nero macinato fresco. Lasciate insaporire per un minuto, poi aggiungete metà della granella di pistacchi, continuando a mescolare per amalgamare i sapori.

  4. Mantecare la pasta: Quando la pasta è cotta, scolatela (conservando sempre un po’ di acqua di cottura) e trasferitela nella padella con il burro e i pistacchi. Aggiungete poco a poco l'acqua di cottura della pasta per rendere il condimento più cremoso.

  5. Unire il formaggio: Togliete la padella dal fuoco e aggiungete il pecorino grattugiato, mescolando velocemente per evitare che si formino grumi. Se necessario, aggiungete un altro po' di acqua di cottura per ottenere una crema liscia.

  6. Completare il piatto: Impiattate i vermicelloni, aggiungete la granella di pistacchi rimanente sopra e una spolverata di pepe nero fresco per un tocco finale.

Il cacio e pepe al pistacchio è un perfetto equilibrio tra la cremosità del formaggio, la croccantezza dei pistacchi e il piccante del pepe. Un piatto che trasforma una ricetta tradizionale in un'esperienza di gusto unica, ricca di sfumature, che conquisterà anche i palati più esigenti.

Provatelo per sorprendere i vostri ospiti con una rivisitazione creativa, ma al contempo rispettosa della tradizione culinaria romana!



Tagliata di Chianina con rucola, Parmigiano e sale di Maldon: l’eleganza essenziale della carne italiana

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In un panorama gastronomico che talvolta tende a complicare l’essenziale, esiste un piatto che rappresenta la purezza della materia prima elevata a gesto culinario raffinato: la tagliata di Chianina con rucola, scaglie di Parmigiano Reggiano e sale di Maldon. Pochi ingredienti, ma selezionati con cura, che si incontrano in un equilibrio armonico capace di soddisfare anche i palati più esigenti. Una ricetta che celebra l’Italia delle eccellenze, senza bisogno di artifizi.

Parlare di Chianina significa evocare una delle razze bovine più antiche e pregiate al mondo, originaria della Val di Chiana, tra Toscana e Umbria. Animale maestoso, dalla carne tenera e saporita, la Chianina è da sempre sinonimo di qualità e rispetto per la tradizione. Utilizzata per la celebre bistecca alla fiorentina, trova nella tagliata una declinazione più leggera e versatile, adatta anche a chi cerca un piatto nutriente ma equilibrato.

Ingredienti per 2 persone

  • 500 g di controfiletto di Chianina (alto almeno 3 cm)

  • 1 mazzetto di rucola fresca

  • 60 g di Parmigiano Reggiano stagionato 30 mesi, in scaglie

  • Olio extravergine di oliva toscano, q.b.

  • Sale di Maldon, q.b.

  • Pepe nero macinato fresco

Preparazione

1. Temperatura della carne
Tirate fuori la carne dal frigorifero almeno 1 ora prima della cottura. Portarla a temperatura ambiente è fondamentale per una cottura uniforme e per preservare i succhi naturali.

2. Cottura
Scaldate bene una griglia in ghisa o una piastra. Non ungete la carne, ma la superficie di cottura. Quando è rovente, adagiate la Chianina e cuocetela 2-3 minuti per lato per una cottura al sangue, più a lungo se preferite una media cottura. Non foratela durante la cottura: si rischia di disperdere i succhi.

3. Riposo e taglio
Terminata la cottura, lasciate riposare la carne 5 minuti su un tagliere, coperta con un foglio di alluminio. Solo dopo affettatela in diagonale, in strisce larghe circa un centimetro.

4. Impiattamento
Disponete la tagliata su un letto di rucola. Aggiungete le scaglie di Parmigiano in modo uniforme, quindi condite con un filo d’olio extravergine e una spolverata leggera di pepe nero. Solo alla fine, completate con un pizzico di sale di Maldon, che, grazie alla sua struttura cristallina, aggiungerà una nota croccante e delicatamente salina.

Il vero segreto di questo piatto è nella qualità degli ingredienti. La carne di Chianina è tenera, intensa ma mai invadente; la rucola aggiunge freschezza e una nota leggermente piccante che bilancia il sapore della carne; il Parmigiano, stagionato al punto giusto, offre profondità e umami; il sale di Maldon, con la sua forma irregolare, non aggredisce ma esalta.

Un piatto che non ha bisogno di nulla di più, se non di essere servito con rispetto.

Per esaltare al meglio i sapori della tagliata, consigliamo un Chianti Classico Riserva o un Brunello di Montalcino, che con la loro struttura e finezza accompagnano perfettamente la succulenza della carne e la sapidità del Parmigiano.

La tagliata di Chianina con rucola, Parmigiano e sale di Maldon è più di un piatto: è un omaggio alla carne d’eccellenza, alla semplicità della cucina italiana e al gusto autentico. Un esempio perfetto di come l’arte culinaria, quando guidata dalla qualità e dal rispetto degli ingredienti, riesca a comunicare emozione attraverso la sobrietà.

Servitela in una cena elegante o in un pranzo domenicale: in entrambi i casi, lascerà il segno.



Farfalle con panna e prosciutto: la semplicità che conquista

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In un’epoca in cui l’alta cucina ama stupire con spume, riduzioni e fermentazioni esotiche, esistono piatti che, nella loro apparente semplicità, riescono ancora a raccontare la vera anima della cucina italiana: familiare, diretta, generosa. Le Farfalle con panna e prosciutto ne sono un esempio emblematico. Non servono preparazioni complesse né ingredienti introvabili: bastano pochi elementi ben calibrati, una buona pasta e il rispetto dei tempi di cottura per ottenere un piatto cremoso, avvolgente e appagante.

Questo piatto, diffusissimo nelle cucine domestiche dagli anni '80 in poi, è spesso stato sottovalutato o associato a una cucina frettolosa. Eppure, se preparato con attenzione e materie prime di qualità, può diventare un primo piatto raffinato nella sua essenzialità, capace di evocare ricordi d’infanzia e pranzi in famiglia.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di farfalle

  • 150 g di prosciutto cotto di alta qualità, tagliato a listarelle

  • 200 ml di panna fresca da cucina

  • 30 g di burro

  • 1 scalogno piccolo o 1/4 di cipolla bianca

  • Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.

  • Sale e pepe nero macinato fresco

  • Noce moscata (facoltativa)

Preparazione

1. Soffritto delicato
In una padella capiente, sciogliete il burro a fuoco dolce e fatevi appassire lo scalogno tritato finemente. Non deve dorarsi, ma solo diventare traslucido per non alterare l’equilibrio cremoso del piatto.

2. Il prosciutto
Aggiungete il prosciutto cotto tagliato a listarelle sottili e lasciate insaporire per 2-3 minuti. Deve leggermente rosolarsi, senza seccarsi, mantenendo una consistenza morbida e vellutata.

3. La panna
Versate la panna fresca nella padella e lasciate cuocere a fuoco basso per circa 5 minuti. Aggiustate di sale e pepe, quindi, se gradito, profumate con una grattugiata di noce moscata.

4. La pasta
Nel frattempo cuocete le farfalle in abbondante acqua salata, scolandole al dente. Conservate una tazzina di acqua di cottura.

5. Mantecare
Unite le farfalle al condimento, mescolate a fuoco basso per amalgamare bene. Se necessario, aggiungete un cucchiaio di acqua di cottura per rendere il tutto più fluido. Completate con una generosa spolverata di Parmigiano Reggiano.

Il segreto di questo piatto risiede nella delicatezza: la panna non deve mai bollire violentemente, il prosciutto non deve diventare croccante, e la pasta deve essere scolata con attenzione per assorbire la giusta quantità di condimento senza appesantire. È un piatto che gioca sul comfort, sulla rotondità, sul piacere immediato e sincero.

La scelta della pasta è tutt’altro che casuale: le farfalle, con la loro forma che trattiene bene i condimenti al centro, sono perfette per questo tipo di sugo. Offrono una masticazione interessante, alternando parti più sottili e angoli leggermente più al dente.

Pur essendo un piatto tradizionale nella sua forma base, la ricetta può prestarsi a leggere varianti: l’aggiunta di piselli primaverili per un tocco vegetale e dolce, oppure di una punta di senape per un accento più aromatico. Anche una versione con panna vegetale o pasta integrale è oggi sempre più diffusa per chi cerca alternative più leggere.

Le Farfalle con panna e prosciutto non vogliono stupire con effetti speciali. Al contrario, puntano tutto sulla nostalgia e sull’equilibrio, su quella sapienza domestica che si tramanda di generazione in generazione. È il piatto perfetto per chi, anche dopo una giornata lunga, cerca un momento di calma, di calore, di autentico comfort food all’italiana.

Accompagnatele con un bicchiere di Chardonnay fresco o una semplice acqua frizzante e lasciatevi trasportare da un gusto che, pur nella sua umiltà, non delude mai.



Paella Valenciana: il Cuore della Spagna in un Solo Piatto

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Incastonata tra le risaie di Albufera e le coste assolate della Comunità Valenciana, la Paella Valenciana rappresenta più di una semplice ricetta: è un simbolo di identità culturale, un rito collettivo e una celebrazione della convivialità. Lontana dalle varianti marinare che si sono diffuse nel mondo, la versione originale nasce come piatto contadino, preparato all’aperto nelle “huertas” con ciò che la terra offriva: riso, pollo, coniglio, fagiolini, garrofó (un legume tipico valenciano) e zafferano. Niente frutti di mare, niente chorizo: solo la purezza della tradizione, rispettata in ogni dettaglio.

Nella sua forma più autentica, la Paella Valenciana viene cotta all’aperto, sopra una fiamma viva, in una padella larga e bassa chiamata paellera. La sua cottura non è solo tecnica ma anche poesia, scandita da gesti antichi, profumi intensi e un silenzioso rispetto per il tempo che serve perché ogni chicco assorba il sapore del brodo.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di riso tipo bomba o senia (o arborio come alternativa)

  • 400 g di pollo (cosce e sovracosce a pezzi)

  • 300 g di coniglio a pezzi (facoltativo, ma tradizionale)

  • 200 g di judía verde plana (fagiolini piatti)

  • 100 g di garrofó (sostituibile con fagioli bianchi grandi)

  • 2 pomodori maturi (oppure 200 ml di passata rustica)

  • 1 bustina di zafferano (o pistilli se disponibili)

  • 1 cucchiaino di paprika dolce affumicata

  • 1 rametto di rosmarino fresco

  • 900 ml di brodo di carne (circa 3 volte il volume del riso)

  • Olio extravergine d’oliva

  • Sale q.b.

Preparazione

1. Il soffritto di carne
Scaldate l’olio nella paellera, e fate rosolare i pezzi di pollo e coniglio su fiamma viva fino a ottenere una doratura uniforme. La carne deve essere ben sigillata, croccante fuori e succosa all’interno.

2. Le verdure
Aggiungete i fagiolini tagliati a pezzi e i garrofó. Saltate per qualche minuto, poi unite il pomodoro grattugiato (o la passata). Lasciate insaporire fino a ottenere un fondo denso e aromatico.

3. Spezie e brodo
Aggiungete la paprika e lo zafferano sciolto in un mestolo di brodo caldo. Versate tutto il brodo, aggiustate di sale, e portate a ebollizione. È questo il momento in cui la carne rilascia tutto il sapore e il riso si prepara ad accoglierlo.

4. Il riso
Versate il riso distribuendolo uniformemente, senza mescolare più. Lasciate cuocere a fiamma viva per circa 10 minuti, poi abbassate e proseguite la cottura per altri 8-10 minuti. La superficie deve restare asciutta, mentre sul fondo deve formarsi la caratteristica crosticina (socarrat), considerata una vera delizia.

5. Riposo e servizio
Togliete dal fuoco, coprite con un canovaccio pulito e lasciate riposare 5 minuti prima di servire direttamente dalla paellera. Il rosmarino può essere aggiunto negli ultimi minuti per aromatizzare, ma va tolto prima di servire.

In Spagna, discutere su cosa possa o non possa essere messo nella Paella Valenciana è quasi una questione politica. Ogni ingrediente ha un posto preciso e ogni variazione può suscitare accese reazioni. Per i valenciani, questa non è solo una ricetta, ma un patrimonio immateriale, codificato persino da associazioni locali che ne tutelano l’autenticità.

La paella non si mescola durante la cottura, si serve direttamente nella padella e si mangia spesso a cucchiaiate condivise, come gesto di fraternità. Il rispetto per la materia prima e per le fasi della cottura è sacro: niente fretta, niente scorciatoie.

Quella della Paella Valenciana è una cucina povera diventata grande, un trionfo di terra, calore e fatica che si trasforma in festa. Ogni forchettata racconta la storia di chi ha lavorato i campi, allevato il pollame, raccolto le verdure. È una cucina che profuma di sole e di casa, dove ogni dettaglio conta: dalla qualità del brodo alla distribuzione del riso, fino al momento esatto in cui si spegne il fuoco per lasciare che il piatto “riposi”.

Accompagnatela con un vino bianco secco locale o una sangria leggera. Ma soprattutto, condividetela. Perché la vera Paella Valenciana è fatta per essere mangiata insieme, sotto il cielo aperto e con il tempo dalla vostra parte.





Trottole con Zafferano e Salsiccia al Profumo di Rosmarino: un Abbraccio Rustico ed Elegante

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In un perfetto equilibrio tra rusticità e raffinatezza, il connubio tra zafferano e salsiccia trova la sua massima espressione in un piatto che seduce per semplicità e intensità: le trottole con zafferano e salsiccia al profumo di rosmarino. Un primo che sa conquistare al primo assaggio, avvolgente e aromatico, con quel tocco dorato dello zafferano che colora la pasta e il palato, mentre la salsiccia regala una sapidità piena e carnosa, bilanciata dal sentore balsamico e terroso del rosmarino.

Le trottole, con la loro forma a spirale, trattengono perfettamente il condimento, restituendo a ogni boccone una sinfonia di sapori che evocano i pranzi della domenica, le cucine accese d’inverno, ma anche una certa eleganza da bistrot. È il tipo di piatto che non ha bisogno di presentazioni elaborate: parla con i suoi ingredienti, con la sua anima schietta, con il calore che porta in tavola.

Ingredienti per 4 persone

  • 350 g di trottole (o altra pasta corta)

  • 300 g di salsiccia fresca di maiale

  • 1 bustina di zafferano (0,15 g)

  • ½ cipolla bianca

  • 1 rametto di rosmarino fresco

  • ½ bicchiere di vino bianco secco

  • 100 ml di panna fresca (facoltativa, per una versione più cremosa)

  • Olio extravergine d’oliva q.b.

  • Sale e pepe nero q.b.

  • Parmigiano grattugiato (a piacere)

Preparazione

1. Il soffritto aromatico
Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in padella con 2 cucchiai di olio extravergine e un rametto di rosmarino intero, che rilascerà lentamente il suo profumo. Lasciate insaporire per qualche minuto a fiamma bassa, senza far colorire troppo la cipolla.

2. La salsiccia
Eliminate il budello dalla salsiccia e sgranatela con una forchetta o con le mani. Aggiungetela al soffritto e fatela rosolare a fiamma vivace, fino a quando sarà ben dorata. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l’alcol. Togliete il rametto di rosmarino.

3. La crema allo zafferano
In una ciotolina, sciogliete lo zafferano in due cucchiai di acqua calda (o nella panna, se scegliete di utilizzarla). Aggiungete il liquido alla salsiccia e mescolate bene. Cuocete per 3-4 minuti per far amalgamare i sapori, regolando di sale e pepe.

4. La pasta
Lessate le trottole in abbondante acqua salata e scolatele al dente. Conservate un mestolino di acqua di cottura.

5. Mantecare
Versate la pasta nella padella con il condimento. Saltate a fiamma viva per 1-2 minuti, aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario, per ottenere una consistenza cremosa e avvolgente.

6. Servire
Impiattate ben caldo, completando con un’ulteriore spolverata di pepe nero macinato al momento, una grattugiata leggera di Parmigiano e, se desiderate, qualche ago di rosmarino fresco come guarnizione.

Le trottole con zafferano e salsiccia non sono semplicemente un primo piatto, ma una narrazione di contrasti: la dolcezza della cipolla si unisce alla sapidità intensa della carne, la nobiltà dello zafferano alla rusticità del rosmarino. Il risultato è un piatto avvolgente, che riscalda e nutre, che celebra i sapori dell'entroterra con un tocco raffinato.

Lo zafferano, conosciuto come “oro rosso”, dona non solo il suo caratteristico colore giallo brillante, ma anche un aroma unico e penetrante, capace di trasformare qualsiasi piatto in un’esperienza più complessa e ricercata. È un ingrediente prezioso, che chiede rispetto e misura, ma che – se ben dosato – riesce a sublimare anche gli accostamenti più robusti, come quello con la salsiccia.

Il rosmarino, protagonista discreto ma essenziale, chiude il cerchio aromatico, regalando una freschezza resinosa che solleva la grassezza del piatto, mantenendolo equilibrato e digeribile.

Un piatto perfetto per chi ama i sapori decisi ma ben armonizzati, ideale per una cena invernale tra amici o per coccolarsi nel fine settimana. Accompagnatelo con un bicchiere di Rosso Piceno o di Aglianico e lasciate che il profumo di zafferano e rosmarino invada la cucina: sarà già festa prima ancora di sedersi a tavola.













Mezzo Pacchero con Crema di Zucchine, Fiore di Zucca, Salsiccia Croccante e Cipolla di Tropea: il Ritratto del Sud in un Piatto

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Nella sinfonia gastronomica della cucina mediterranea, ogni ingrediente racconta una storia. Il mezzo pacchero rigato, con la sua generosa capacità di accogliere il condimento, diventa il palcoscenico ideale per una danza di sapori che unisce la delicatezza delle zucchine chiare, la dolcezza della cipolla di Tropea, la fragranza dei fiori di zucca e l’irresistibile intensità della salsiccia croccante. Un piatto che nasce da un’ispirazione estiva ma che conserva la forza dei contrasti tipici delle terre del Sud, con una texture avvolgente e un equilibrio gustativo sorprendente.

Un primo elegante e rustico al tempo stesso, che incarna l’armonia tra orto e norcineria, tra dolce e salato, tra morbido e croccante. È una ricetta che conquista per colori, profumi e personalità.

Ingredienti per 4 persone

  • 320 g di mezzo pacchero rigato

  • 3 zucchine chiare medie

  • 1 cipolla rossa di Tropea

  • 200 g di salsiccia fresca

  • 6-8 fiori di zucca freschi

  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

  • Sale e pepe q.b.

  • Parmigiano grattugiato (facoltativo)

  • Qualche fogliolina di menta (opzionale, per un tocco fresco)

  • Brodo vegetale q.b. o acqua calda

Preparazione

1. Crema di zucchine
Lavate e spuntate le zucchine, quindi tagliatele a rondelle sottili. In una casseruola, fate appassire mezza cipolla di Tropea affettata finemente con un cucchiaio d’olio. Aggiungete le zucchine, un pizzico di sale e un mestolo di brodo vegetale. Coprite e lasciate cuocere per 10-12 minuti, finché saranno morbide. A cottura ultimata, frullate con un mixer a immersione fino a ottenere una crema liscia e vellutata. Tenete in caldo.

2. Salsiccia croccante
Spellate la salsiccia e sbriciolatela con le mani. In una padella antiaderente ben calda, rosolatela senza aggiungere grassi, finché non diventa croccante e dorata. Scolatela su carta assorbente per eliminare l’eccesso di grasso.

3. Cipolla e fiori di zucca
Affettate sottilmente la restante mezza cipolla di Tropea e fatela appassire con un filo d’olio in una padella, finché non risulta traslucida e dolce. Pulite delicatamente i fiori di zucca eliminando il pistillo interno, poi tagliateli a strisce e uniteli alle cipolle solo negli ultimi due minuti di cottura, per mantenerli integri e fragranti.

4. Cottura della pasta
Lessate il mezzo pacchero in abbondante acqua salata, scolatelo al dente e conservate un po’ di acqua di cottura. Saltate la pasta in padella con la crema di zucchine, aggiungendo un mestolino di acqua se necessario per legare bene il tutto.

5. Composizione del piatto
Aggiungete la salsiccia croccante, la cipolla caramellata e i fiori di zucca alla pasta. Mescolate delicatamente per non rompere i fiori. Servite subito, con un giro d’olio extravergine e, se gradito, una spolverata di parmigiano o qualche fogliolina di menta fresca per esaltare la nota erbacea.

Questo piatto è più di una semplice ricetta: è una narrazione di territori, un intreccio tra le campagne del Sud e le bancarelle dei mercati contadini. Le zucchine chiare, dal sapore tenue ma distintivo, offrono la base perfetta per esaltare la sapidità e la struttura della salsiccia. Il fiore di zucca, simbolo dell’estate mediterranea, aggiunge una delicatezza visiva e gustativa che impreziosisce il piatto, mentre la cipolla di Tropea – dolce e carnosa – porta con sé tutta la nobiltà della cucina calabrese.

Il mezzo pacchero, con la sua consistenza corposa e la sua anima partenopea, raccoglie e custodisce ogni sfumatura, offrendo un’esperienza piena e soddisfacente a ogni boccone.

In questa ricetta convivono tecnica e semplicità, gusto e leggerezza, rusticità e raffinatezza: è il tipo di piatto che racconta le stagioni e le radici, che può essere presentato con orgoglio in una cena elegante o condiviso attorno a una tavola di famiglia, tra chiacchiere e buon vino.

Un piccolo gioiello della cucina italiana, da riscoprire ogni volta con la stessa meraviglia.



Gnocchetti con Salsiccia, Funghi Champignon e Provola alla Salvia: il Trionfo dei Sapori Autunnali in Tavola

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C'è qualcosa di profondamente rassicurante in un piatto di gnocchi caldi, che affonda le radici nella cucina casalinga più autentica. Se poi vengono abbinati a ingredienti saporiti come la salsiccia, i funghi champignon e la provola leggermente affumicata, il risultato è un abbraccio di gusto che sa di bosco, di domeniche in famiglia, di comfort food. Gli gnocchetti con salsiccia, funghi e provola aromatizzata alla salvia rappresentano una ricetta tanto semplice quanto sorprendente, in grado di unire la ricchezza della tradizione italiana con un tocco aromatico raffinato.

Questo piatto è l’espressione perfetta dell’autunno, ma si adatta con eleganza a ogni stagione: la consistenza morbida degli gnocchi, il sapore deciso della salsiccia, la cremosità filante della provola e il profumo balsamico della salvia creano una sinfonia che non lascia spazio all’indifferenza.

Vediamo come prepararlo, passo dopo passo.

Ingredienti per 4 persone

  • 500 g di gnocchetti di patate (fatti in casa o confezionati di qualità)

  • 250 g di salsiccia fresca (dolce o piccante, a seconda del gusto)

  • 300 g di funghi champignon freschi

  • 200 g di provola affumicata (meglio se leggermente stagionata)

  • 6-8 foglie di salvia fresca

  • 1 spicchio d’aglio

  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco

  • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

  • Sale e pepe q.b.

  • Parmigiano grattugiato (facoltativo, per servire)

Preparazione

1. Pulizia e taglio degli ingredienti
Lavate accuratamente i funghi champignon sotto l’acqua corrente, asciugateli con carta da cucina e affettateli sottilmente. Private la salsiccia del budello e sbriciolatela. Tagliate la provola a cubetti e mettete da parte. Tritate grossolanamente le foglie di salvia, lasciandone qualcuna intera per la decorazione finale.

2. Cottura della salsiccia e dei funghi
In una padella ampia scaldate l’olio extravergine con lo spicchio d’aglio e le foglie di salvia intere. Aggiungete la salsiccia sbriciolata e fatela rosolare a fiamma vivace per 5 minuti, fino a quando non risulterà ben dorata. Sfumate con il vino bianco e lasciate evaporare l’alcol.

Aggiungete i funghi champignon e fate cuocere a fiamma media per circa 10-12 minuti, mescolando di tanto in tanto, finché i funghi non risulteranno teneri e ben insaporiti. Eliminate l’aglio e regolate di sale e pepe.

3. Cottura degli gnocchetti
Portate a bollore abbondante acqua salata. Cuocete gli gnocchetti fino a quando non salgono in superficie, segno che sono pronti. Scolateli con una schiumarola e trasferiteli direttamente nella padella con il condimento.

4. Mantecare con provola e salvia
Unite i cubetti di provola aromatizzata alla salvia tritata al condimento in padella e fate saltare il tutto per un paio di minuti, a fiamma dolce, per permettere al formaggio di sciogliersi delicatamente senza diventare gommoso. Se necessario, aggiungete un mestolo di acqua di cottura per rendere il piatto più cremoso.

5. Impiattamento e servizio
Distribuite gli gnocchetti nei piatti e, a piacere, completate con una spolverata leggera di parmigiano grattugiato. Decorate con qualche foglia di salvia fresca e servite immediatamente.

Gli gnocchetti con salsiccia, funghi e provola alla salvia sono un primo piatto dal sapore intenso e bilanciato, capace di esaltare ogni singolo ingrediente. La salsiccia, con la sua grassezza, si sposa perfettamente con la freschezza e la morbidezza dei funghi; la provola affumicata aggiunge una nota decisa e avvolgente, mentre la salvia regala quel profumo erbaceo che rende ogni boccone più profondo e aromatico.

Una ricetta da riscoprire a ogni cambio di stagione, versatile e facilmente personalizzabile: potete sostituire i funghi champignon con porcini o finferli, utilizzare provola dolce per un gusto più delicato o aggiungere un pizzico di peperoncino se amate il piccante.

Che si tratti di una cena in famiglia, di un’occasione speciale o di un semplice pranzo tra amici, questo piatto saprà sempre fare la sua figura. Una coccola calda, gustosa e appagante, perfetta da condividere.



 
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