Nel panorama gastronomico mondiale, la cucina italiana è spesso
associata ai suoi piatti iconici, come la pizza e gli spaghetti al
pomodoro. Tuttavia, un piatto che racconta più di tutti la vera
essenza della tradizione culinaria del nostro Paese, forse ancor più
di un semplice piatto di pasta al pomodoro, è la pasta e ceci, un
piatto che è un vero e proprio simbolo della cultura gastronomica
italiana, soprattutto per chi sa apprezzare le radici storiche che si
celano dietro ogni pietanza.
Contrariamente alla percezione comune, non è il pomodoro
l'elemento centrale della cucina italiana in senso assoluto. La sua
diffusione nelle preparazioni italiane risale solo al Settecento,
quando il pomodoro divenne un ingrediente comune nella cucina di
tutte le regioni, anche se inizialmente considerato con sospetto per
via del suo sapore amaro. Prima di allora, i piatti tipici italiani
erano molto diversi e affondano le loro radici in una tradizione che
ha come protagonisti i legumi, tra cui i ceci.
La pasta e ceci, infatti, rappresenta una delle pietanze più
antiche della gastronomia italiana. I legumi, e in particolare i
ceci, sono sempre stati protagonisti nella dieta degli italiani fin
dai tempi degli antichi romani. Già allora si preparavano ricette a
base di legumi, che venivano mescolati con altri ingredienti come la
pasta, per ottenere piatti nutrienti e sostanziosi. La pasta che oggi
conosciamo, tuttavia, non era la stessa di allora: nell’antichità
si utilizzava una sorta di "laganum", un tipo di pasta che,
seppur simile nella forma a quella che conosciamo oggi, veniva
preparata in foglie larghe, simili alla lasagna, o tagliata in
strisce più sottili, una sorta di antenato degli odierni
maltagliati.
È interessante notare come i primi a portare la pasta in Italia
non furono i "nostri" italiani, ma i Greci. Già nel IV
secolo a.C., i Greci portarono in Calabria la tradizione della pasta,
che si diffuse rapidamente in molte regioni del Sud Italia, dove il
piatto a base di pasta e legumi è tuttora molto diffuso. La
Calabria, la Campania e la Sicilia sono solo alcune delle aree in cui
la pasta e ceci rappresenta una vera e propria pietanza da tradizione
contadina, cucinata con ingredienti semplici, ma ricca di storia e
sapore.
La preparazione della pasta e ceci è semplice, ma perfetta nella
sua essenzialità. Il piatto tradizionale si compone principalmente
di due ingredienti: pasta e ceci. I ceci, solitamente lasciati in
ammollo per tutta la notte, vengono cucinati in un soffritto di
aglio, olio d’oliva e rosmarino, per poi essere immersi in un brodo
che arricchisce il sapore. La pasta, che può variare da formato a
formato a seconda delle tradizioni regionali, viene aggiunta alla
fine, lasciando che si cuocia nel brodo ricco di sapore.
Il segreto di questo piatto sta nel bilanciamento perfetto tra la
cremosità dei ceci e la consistenza della pasta, che assorbe i
sapori della zuppa, rendendolo un piatto nutriente, completo e
particolarmente adatto a riscaldare l'anima durante le fredde
giornate invernali.
Nonostante la sua semplicità, la pasta e ceci ha una forte
connotazione simbolica nella cultura gastronomica italiana. È un
piatto povero, nato dalla necessità di nutrirsi con ingredienti
facilmente reperibili e poco costosi, ma è anche un simbolo della
grandezza della cucina italiana, capace di trasformare ingredienti
umili in un piatto straordinario. E non si tratta solo di una
tradizione del passato: oggi la pasta e ceci è anche un piatto che
unisce, in modo inaspettato, le generazioni, che si ritrovano a
tavola per condividere un piatto che è storia, cultura e famiglia.
In un’epoca in cui i riflettori sono spesso puntati su ricette
più complesse, è bello ricordare che le vere radici della cucina
italiana si trovano anche nei piatti più semplici e più antichi,
come la pasta e ceci, che ancora oggi raccontano la nostra storia e
il nostro amore per la buona cucina.
E così, mentre molti continuano a celebrare gli spaghetti al
pomodoro come il piatto simbolo della cucina italiana, la pasta e
ceci rimane una testimonianza silenziosa, ma potente, di quanto la
vera cucina tradizionale possa raccontare più di quanto immaginiamo.