Tortilla

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Tortilla ([toɾtiʝa]) significa in spagnolo "piccola torta". La parola si applica a vari cibi diversi consumati in vari paesi di lingua spagnola. È usata in inglese per una gamma più ristretta di prodotti alimentari, principalmente a base di patate fritte originarie del Messico, e per una focaccia a base di mais o grano originaria dei popoli mesoamericani. Le tortillas sono state consumate per molti secoli in Messico. Recentemente, altri paesi hanno iniziato la loro produzione per servire il mercato degli espatriati messicani e la crescente domanda di cibo messicano, in particolare in Nord America, Europa e Asia orientale. Le Tortillas messicane sono comunemente preparate come Tacos con carne.

Tipi di tortilla

La tortilla indica due diverse classi di alimenti: da una parte le tipiche frittate a cui vengono aggiunti diversi tipi di ingredienti (patate nella ricetta originale), dall'altra le sottili focacce di mais o farina tipiche dell'America Centrale. In lingua inglese la parola spagnola è usata a volte, in maniera specifica, per la tortilla de patatas spagnola (ma non per frittate in generale), e molto spesso per la tortilla messicana e dell'America Centrale molto diverse, la tortilla di mais (tortilla de maíz o burrito). In alcune parti del messico si possono anche trovare tortillas de maiz blu.

Che cosa trovano di strano gli americani in Europa?

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Quando si è in Italia, gli americani tendono ad essere scioccati dal fatto che la cucina italiana non ha il sapore di quella a cui sono abituati.
Le differenze non sono solo nel sapore (le verdure di qualità superiore dell'Italia fanno sì che i nostri piatti abbiano un sapore molto più forte delle loro insipide controparti che ho mangiato in America), ma nel menu stesso. Pizza rolls, fettuccine Alfredo, pane all'aglio, spaghetti con polpette, parmigiano sono tutti piatti inventati da italo-americani che non troverete da nessuna parte d'Italia. La cosa più sconvolgente sembra essere l'assenza del "condimento italiano" per le insalate. Lo manteniamo semplice e utilizziamo solo olio d'oliva, aceto e sale.
Se davvero vi manca la cucina insipida e di bassa qualità dell'Olive Garden perché non riuscite a gestire il vero affare italiano, allora immagino che potete scegliere qualsiasi ristorante turistico che si assicurerà di servirvi qualcosa che un italiano non mangerebbe mai.


Al posto degli spaghetti con le polpette, provate la pasta fresca all'uovo fatta in casa con il ragù.


Non troverete pane all'aglio in Italia, ma abbiamo la bruschetta, pane leggermente tostato e condito con pomodori freschi, basilico, origano e aglio.


La parmigiana in Italia viene fatta solamente con melanzane e altri tipi di verdure. Nella ricetta originale non è presente la carne






Qual è un aspetto importante degli "All you can eat", che molti tralasciano?

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    Cosa ne pensi di questo?

Se non riesci a capire cosa c'è scritto ti aiuto io! Questo foglio dovrebbe trovarsi fuori ad ogni ristorante. Prendi tutto ciò che vuoi mangiare, ma mangia tutto ciò che prendi! Lo spreco era di 45 kg, che possono sfamare 180 persone.
Ebbene si, ai cosiddetti "All you can eat" capita spesso, se non sempre, che ognuno compri quantità enormi di cibo, che già da sé sarebbe uno spreco, poiché i molti stati si muore di fame e noi paesi occidentalizzati registriamo le percentuali più alte di obesità; in aggiunta a questo, date le esagerate porzioni ordinate, il cibo acquistato viene lasciato e quindi sprecato.


Basta fare una semplice ricerca su internet per scoprire che questo aspetto ci coinvolge direttamente… ben il 35% della popolazione mondiale è in sovrappeso; si parla di circa 1,4 miliardi di persone!
Ecco perché quel foglio dovrebbe trovarsi all'entrata di ogni ristorante! Anche tu, quando entri in un ristorante, non solo cerca di ordinare la dose giusta di cibo, ma mangia tutto ciò che c'è nel piatto!

Perché il business dei ristoranti è così difficile?

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Coronavirus. Idee, prospettive, proposte per i ristoranti ...


  1. alta competitivitá. Probabilmente é uno dei mercati piú affollati.
  2. Generalmente la stagionalità, sopratutto per quanto riguarda determinati ristoranti, potrebbe essere un elemento a sfavore, visto che se va male una stagionalitá é difficile recuperare in quella dopo, innescando un effetto domino negativo
  3. Ripetitivitá dell’offerta. Pochi ristoranti riescono a distinguersi e quindi tornando al punto uno, il mercato essendo già saturo, puó portare ad un punto di fallimento
  4. Cattiva conoscenza di gestione e del mercato in cui ci si trova. Il punto é che si pensa che sia facile, e quindi si comincia a tralasciare determinati aspetti quali il servizio, la qualità e tanti altri fattori che sono la base di questo genere di attivitá e senza si vengono a togliere le fondamenta per poter creare qualcosa di redditizio
  5. In ultima posizione perché é un fattore importante, ma non é un ostacolo invalicabile, la location. Se si trova in un luogo poco esposto e si fallisce nel farsi conoscere tramite il marketing, gli affari si riducono automaticamente
    Questi sono tutti i fattori che possono rendere piú difficile l’avviamento e il mantenimento dell’attività. Non é difficile in se, se si ha la testa, ma se si trascurano determinati fondamentali diventa tutto piú complicato e quelli elencati sopra sono generalmente i motivi per cui si fallisce.

Pirožki

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I pirožki (singolare pirožòk; l'accento è sull'ultima i) sono una pietanza russa, consistente in una specie di focaccia che contiene diversi tipi di ripieno. Possono essere anche semplici, anche se di solito sono farciti, oppure realizzati in varie forme fantasiose con strisce di pasta decorative.
Una varietà comune di pirožkì sono dei panini farciti a base di pasta lievitata spennellati con l'uovo per produrre il tipico colore dorato. Di solito contengono carne (spesso di manzo) o frattaglie, oppure un ripieno di verdure (purè di patate, funghi, cipolle e uova o cavolo) o di pesce. I pirožkì dolci, invece, possono essere ripieni di frutta cotta o fresca (mele, ciliegie, albicocche, ecc.), marmellata o ricotta.

Antica trattoria Bagutto

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L'Antica trattoria Bagutto è un ristorante di Milano, nel quartiere di Ponte Lambro nella periferia est della città.
Si tratta del ristorante più antico d'Italia e del secondo in Europa, dopo lo Stiftskeller St. Peter di Salisburgo (nell'803): il suo nome (Berlochium dal termine longobardo con il significato di "luogo dove si mangia) compare in un documento di scambio di beni immobili datato al 1284. La sua collocazione, al quarto miglio della strada Paullese (via di origine romana tra Milano e Cremona), nei pressi di un guado che permetteva l'attraversamento del Lambro, rende possibile un'origine anche più antica.
Sorgeva nel comune, oggi scomparso, di Morsenchio, sulle rive della roggia Spazzòla o roggia Molinara, sulla quale erano impiantati dei mulini, tra cui il mulino della Spazzòla, tuttora esistente.
Dal XV secolo fu proprietà dell'organizzazione caritatevole milanese "Luogo pio delle Quattro Marie" e l'osteria assunse nel tempo diversi nomi: "Hosteria dei Gamberi" nel Quattrocento, nel 1580 "Hostaria delle Quattro Marie alla Canova" (Canova era il nome del vicino podere, sempre proprietà dell'organizzazione caritatevole.
Agli inizi del Settecento passò ai conti Durini, quindi alla famiglia Ranieri e nel 1780 alla famiglia Merlini. Nel 1807 vi avrebbe sostato Napoleone I quando nominò duca di Lodi Francesco Melzi d'Eril. Nel 1871 passò ai Conti e nel 1894 fu acquistato da Mosè Mandelli, ai cui discendenti tuttora appartiene.
La struttura conserva un caminetto cinquecentesco.

Canederli

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I canéderli o Knödel dal ted. Knot (nodo, grumo) o knedlíky in ceco sono un primo piatto tipico della cucina tedesca sudorientale, austriaca, ceca, slovacca, polacca, trentina, altoatesina e bellunese. Si tratta di grossi gnocchi composti di un impasto a composizione variabile di pane raffermo.

Knödel, Klöße e canederli

Mentre nella cucina tedesca questi grossi gnocchi sono molto diffusi con uno sterminato novero di varianti e nomi differenti (oltre a Knödel anche Klöße), nella cucina italiana sono presenti unicamente nelle cucine regionali dell'Alto Adige, del Trentino, del Friuli, della Venezia-Giulia, del Bellunese e dell'alta Valtellina. In particolare, "canederli" è un termine tradotto di Knödel, e che si riferisce unicamente alle ricette di Knödel più diffuse nell'area del Tirolo. In friulano i canederli sono chiamati chineglis o chineghi. A Trieste vengono chiamati gnochi de pan (gnocchi di pane). Nelle valli ladine prendono il nome di bales o balotes, in veneto balòte o bałote, da bala (sfera, palla).
Una prima rappresentazione di "Knödel" si trova in un affresco nella cappella di Castel d'Appiano risalente attorno al 1180.

Canederli "salati"

In questo caso l'impasto è composto generalmente da cubetti di pane raffermo, latte e uova, (ma esistono varianti che, al posto del pane, prevedono polenta di grano saraceno), solitamente insaporito con aggiunta di speck (o pancetta) (Speckknödel) oppure formaggio (Käseknödel) e prezzemolo e farina
Dall'impasto di tutti gli ingredienti vengono modellate delle "palle" di circa 4–6 cm di diametro (il formaggio, nella misura di un cubetto, può essere posto nel cuore del canederlo), che sono poi cotte in acqua salata. Possono essere serviti con il brodo di cottura o anche "asciutti", con il burro fuso.
Si tratta di un piatto la cui ricetta è molto antica e che, nella cucina contadina, permetteva il riciclo del cibo avanzato.
Tipiche pietanze per accompagnare i canederli in versione "asciutta" sono: spezzatino (gulasch), crauti, verza cruda, cicoria selvatica.

Canederli "dolci"

Stessa forma (grossa palla) ma ricetta completamente diversa per i Marillenknödel (canederli d'albicocche) o gli Zwetschgenknödel (canederli di prugne, da Zwetschge, termine del locale dialetto tedesco per prugna): si prepara lo stesso impasto di patate e farina che si usa per fare gli gnocchi, e lo si stende formando una sfoglia dello spessore di circa un centimetro. Le albicocche (o le prugne) vengono private del nocciolo, e nella cavità rimasta si aggiunge un po' di zucchero (tipicamente, mezzo cubetto) e, talvolta, cannella e/o chiodi di garofano. A parte viene abbrustolito del pane grattugiato assieme a burro, zucchero e cannella, finché lo zucchero non caramella. Quindi i frutti, preparati come sopra, vengono avvolti nella sfoglia, formando degli sferoidi del diametro di 5 - 7 centimetri. Vengono lessati, e, a cottura ultimata, rotolati nel pan grattato precedentemente preparato. Questa preparazione, nella tradizione, non viene servita come dessert ma come piatto unico.
Altra variante di canederlo dolce è lo Germknödel, un dolce a forma di canederlo, ricoperto da una gustosa salsa, solitamente alla vaniglia.

 
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