L’affettatrice per salumi, oggi presente in tutte le gastronomie e cucine professionali, ha una storia sorprendentemente ricca e variegata. Questo strumento, indispensabile per ottenere fette sottili e regolari di mortadella, prosciutto e altri salumi, ha origini che risalgono alla seconda metà dell’Ottocento e rappresenta una delle invenzioni più significative per la lavorazione dei salumi.
Il primo prototipo di affettatrice nasce a Bologna nel 1875 grazie all’ingegno di Alessandro Forni, un artigiano locale. L’obiettivo era semplice: permettere di tagliare i salumi in modo più uniforme e rapido rispetto al coltello manuale, senza compromettere la qualità del prodotto. Questa macchina rudimentale, sebbene lontana dai modelli moderni, rappresentava un importante passo avanti nell’automazione della lavorazione alimentare, anticipando un secolo di evoluzioni meccaniche.
La vera diffusione e industrializzazione dell’affettatrice avviene nel 1898 grazie a Wilhelm Van Berkel, un salumiere olandese. Van Berkel osservò che tagliare a mano la mortadella e altri salumi richiedeva tempo e precisione, e progettò una macchina capace di affettare in modo rapido e uniforme.
La sua invenzione era inizialmente a volano, cioè il movimento della lama veniva generato manualmente tramite una manovella. Questo sistema permetteva di ottenere fette sottilissime senza sforzo e con maggiore sicurezza rispetto al taglio tradizionale.
Il successo fu immediato. Van Berkel chiuse la sua salumeria per dedicarsi completamente alla produzione di affettatrici, aprendo fabbriche in tutto il mondo e trasformando la sua invenzione in un’industria globale. Ancora oggi, le affettatrici a volano d’epoca restaurate sono considerate pezzi da collezione molto apprezzati, sia per la loro estetica scenografica che per il valore storico.
Dalle macchine a volano dei primi del Novecento si è passati rapidamente a modelli elettrici, che hanno semplificato ulteriormente il taglio dei salumi, riducendo i tempi di lavoro e aumentando la precisione. Le affettatrici moderne possono regolare lo spessore della fetta, adattarsi a diversi tipi di salumi e sono dotate di sistemi di sicurezza avanzati, rendendole indispensabili sia per professionisti sia per appassionati di cucina.
L’invenzione dell’affettatrice ha avuto un impatto profondo sulla gastronomia:
Uniformità delle fette: la precisione nella misura delle fette ha migliorato la presentazione dei piatti.
Velocità di servizio: in gastronomie e ristoranti, il tempo necessario per servire salumi si è ridotto drasticamente.
Valorizzazione dei prodotti: fette sottili esaltano gusto e texture, migliorando l’esperienza gastronomica.
Oltre alla funzione pratica, le affettatrici d’epoca sono oggi utilizzate come elementi decorativi in ristoranti e locali gourmet, combinando estetica e storia della cucina.
Da Alessandro Forni a Wilhelm Van Berkel, l’affettatrice per salumi ha attraversato oltre un secolo di innovazioni, trasformandosi da strumento artigianale a macchina industriale e simbolo della cucina professionale. La sua invenzione non ha solo reso più facile tagliare i salumi: ha cambiato il modo in cui presentiamo, gustiamo e serviamo questi alimenti, diventando un oggetto imprescindibile nelle cucine di tutto il mondo.
L’affettatrice, in tutte le sue forme – dal volano d’epoca al modello elettrico moderno – resta un esempio perfetto di come un’invenzione semplice possa rivoluzionare interi settori, combinando utilità, precisione e bellezza estetica.
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