Il Nutraloaf è un "alimento",
o forse è meglio definirlo "preparato alimentare", che
viene somministrato nelle carceri di alcuni Stati degli USA come
forma di punizione, sì, un cibo come punizione.
Mentre la sua preparazione è relativamente semplice (mischiare,
frullare, cuocere in forno) la sua composizione è variabile, infatti
cambia di stato in stato.
Nel
2008, nella contea di Milwaukee, Wisconsin, il nutraloaf veniva
prodotto con questi ingredienti: patate, carote, salsa di pomodoro,
sedano, pollo o manzo macinato, olio vegetale, "dairy
blend"
(latte, burro e siero in polvere), preparato per biscotti, fagioli al
naturale, sale, peperoncino in polvere. Questa è solo una delle
tante ricette che si possono trovare in rete per replicare questa
bontà. È noto anche l'utilizzo di ingredienti come sciroppo di
glucosio, kool aid, uvetta, fiocchi di patate, spinaci in barattolo,
pollo separato meccanicamente, formaggio non-dairy (cioè vegano).In
alcuni casi viene servito freddo o a temperatura ambiente.
I dirigenti delle prigioni in cui viene servito come forma di
punizione puntualizzano come sia un cibo assolutamente nutriente e
dal quale un essere umano può trarre tutti gli elementi necessari
per una dieta equilibrata, e che la sua forma permetta di essere
consumato senza che vi sia il bisogno di fornire al prigioniero
posate (che potrebbero costituire armi improprie).
Ma,
di contro i detrattori fanno notare come, nonostante sia a tutti gli
effetti commestibile, non abbia un sapore o una consistenza
gradevoli, di sicuro niente che ricordi quello che comunemente
chiamiamo "cibo". Nel corso dei decenni il nutraloaf è
stato oggetto di numerose cause legali, che hanno interessato le
corti ad ogni livello, fino ad arrivare in un caso alla Corte
Suprema, portate avanti da prigionieri e attivisti civili che lo
considerano una forma di punizione crudele, e quindi proibita dalla
costituzione americana. In alcuni casi è stato decretato come
illegale, in quanto concepito appositamente per essere sgradevole a
tutti e 5 i sensi. In molti stati e contee non viene più utilizzato,
vista la natura controversa della pratica, ma in altrettante prigioni
viene correntemente somministrato come forma di punizione.
Nel District of Columbia è stato addirittura equiparato ad una
normale punizione, pertanto ciascun prigioniero sottoposto ad essa ha
diritto ad un'udienza processuale.