I piani cottura a induzione sono migliori dei piani cottura a gas per cucinare

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Quando i piani cottura a induzione hanno colpito per la prima volta il mercato, erano più famosi tra gli ostelli.
Poiché sono sicuri e portatili. Molte persone sono ancora diffidenti nei confronti dei piani cottura a induzione poiché il concetto è ancora molto nuovo per loro e l'utilizzo è diverso dai tradizionali piani cottura a gas.


Pro della cucina a induzione
  • Sicuro
  • Energia ed economicità
  • Imposta la temperatura desiderata
  • Cucina pulita
  • Cottura veloce

Contro Di Cottura A Induzione
  • Dipendenza dall'elettricità
  • Costoso

Pro di una cucina a gas
  • Non dipendente dall'elettricità
  • Impostare la fiamma in base alle esigenze

Contro di un piano cottura a gas
  • Conservazione
  • Costoso
  • pericoloso
I piani cottura a induzione sono considerati molto convenienti e ad alta efficienza energetica, che ti farà risparmiare un sacco di soldi a lungo termine.
Dopo aver letto quello che ho appena scritto, penso che il piano cottura a induzione sia migliore del gas, ma ciascuno secondo la sua opinione.


Alcuni cibi che abbiamo sempre mangiato nel modo sbagliato

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Vediamo una lista di alcuni cibi che quasi tutti (io sono tra questi) mangiano nel modo sbagliato:
#1 Pacchetti di zucchero



Il design di queste confezioni di zucchero onnipresenti è stato sviluppato da Benjamin Eisenstadt. L'idea alla base è molto semplice: bisogna spezzare la bustina a metà piuttosto che strapparne la parte superiore. Se lo fai in questo modo, tutto lo zucchero finirà nella tua tazza, e ti rimarrà solo l'involucro in mano.

#2 Patatine Pringles


Mangiare le Pringles diventa molto più facile quando si posiziona un pezzo di carta A4 piegato all'interno del tubo, sappiamo tutti cosa succede infatti quando rimangono le ultime patatine sul fondo.

#3 Tic Tac


Tutto quello che dovete fare qui è girare la scatola sul lato, e i singoli tic tac dovrebbero cadere sulla linguetta speciale nel coperchio, nonostante questa fosse palese non ne avevo idea…

#4 Toblerone


Spingere il triangolo verso il resto della barra di cioccolato anziché verso l'esterno. Lo si può fare con un solo dito o con il pollice.

#5 Qualsiasi succo in un cartone


L'apertura su un cartone di succo di frutta si trova di solito più vicina a un lato rispetto all'altro. Se si versa il succo con quel lato più vicino al bicchiere, l'aria non può entrare nel cartone e schizzerà fuori in modo instabile. Il modo corretto per farlo è, infatti, quello di tenere il cartone con l'apertura in alto. Poi il succo uscirà senza problemi. Questo l'ho provato personalmente e funziona!


In quali paesi il McDonald's ha fallito

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In alcuni paesi la catena ha fallito per una serie di ragioni… Faccio qualche esempio:
  • Iran
Dopo la Rivoluzione iraniana del 79 il Mc non ha più potuto avere dei fast food nel paese, quindi quelli presenti prima di quell'anno furono costretti a chiudere.
  • Bermuda
Nel paese i fast food esteri sono completamente vietati.
  • Islanda
Per un po' erano presenti dei Mc in Islanda, poi c'è stata la crisi finanziaria del 2008 che ha colpito duramente il paese, di conseguenza le catene furono costrette a chiudere. In ogni caso il fast food non era troppo gradito lì.
  • Bolivia
Qui il Mc ha fatto veramente schifo ai cittadini, quindi fu un completo fiasco.
  • Giamaica
A quanto pare i panini del Mcdonald qui non saziavano abbastanza i giamaicani



Nell'epoca precolombiana, cosa mangiavano gli italiani e come mai le piante del nuovo mondo sono ora così diffuse nella cucina italiana

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Quindi ante 1492… pollame , maiali , cacciagione per i ricchi , fagiani , lepri , cinghiali ecc.. poi le ricette che ebbero origine nel medioevo e tramandate fino a noi richiedevano cibo anche povero , coda alla vaccinara , trippa , fegato , guanciale , cotechino , zampone , la mucca dava latte ma anche la famosa fiorentina …quindi i contadini come si suol dire del maiale non buttavano via nulla , ma poi anche l'asino veniva preferito in cucina dopo aver reso servizio di duro lavoro per tanti anni… Pertanto esisteva come lo è ora , un cibo per ricchi e per poveri , carne , pesce , frutta , mele , pere , fichi … le verdure venivano mangiate crude o cotte, piselli, carote, poi c'erano piante spontanee come la cicoria il radicchio selvatico ma poi via via incroci e selezioni portarono alle attuali verdure e ortaggi .
Piante come fagioli, patate, melanzane, pomodori, zucchine, mais erano originarie dal Mexico al Perù e una volta coltivate da noi si acclimatarono, vengono ovviamente coltivate nel periodo estivo e i contadini in secoli di sapiente incrocio e selezioni fecero nuove e variegate tipologie di fagioli, zucchine, mais, pomodori, melanzane. Pertanto dopo più di 500 anni possiamo gustare la polenta, la salsa di pomodoro sulla pizza o negli spaghetti o una saporita caponata di melanzane o una buonissima pasta e fagioli.



Gnocchi

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Gnocchi: origine, storia e varianti - Gambero Rosso

Gli gnocchi sono una preparazione di cucina estremamente diffusa in molti paesi del mondo e presentano differenze notevoli da un tipo all'altro sia per forma che per ingredienti. Per semplificare possiamo definirli come piccoli pezzi di impasto, solitamente di forma tondeggiante, che vengono bolliti in acqua o brodo e quindi conditi con salse varie.

Tipi

Gli gnocchi sono un cibo antichissimo, preparato con farine differenti: farina di frumento, di riso, di semola, con patate, pane secco, tuberi o verdure varie.
Quelli più diffusi in Italia oggi sono preparati con le patate, molto diffusi sono anche quelli preparati con un semplice impasto di acqua e farina. Quelli preparati con il semolino vengono soprannominati alla romana; altri ancora utilizzano la farina di mais; inoltre vengono usati svariati altri ingredienti in base alla tradizione locale/regionale. Possono venire serviti come primo, come è tradizione in quasi tutta Italia, come piatto unico o come contorno. Quest'ultimo caso è più frequente per i knödel centreuropei.

Accorgimenti

Per poter ottenere gnocchi di patate più sodi possibile esistono vari accorgimenti, come l'uso di patate appropriate (particolarmente indicate le patate a pasta gialla di Avezzano), ma anche la preparazione, dove bisogna avere l'accortezza di impastare la pasta quel poco che basta: impastarla prolungatamente porta ad avere gnocchi più morbidi. Anche la pezzatura influisce sul risultato finale: più vengono preparati di dimensioni elevate e più saranno morbidi.

Storia

Gli gnocchi già descritti a partire dalla seconda metà del Settecento, nel 1880 si diffusero a macchia d'olio quelli a base di patate. Solitamente vengono conditi con sugo di carne o al ragù, ma anche in bianco con burro fuso e formaggio, con l'aggiunta di aromi come la salvia, o spezie come la noce moscata o la cannella. La storia degli gnocchi di patate ha inizio quando vennero importate in Europa le prime patate provenienti dal continente americano. Gli altri tipi di gnocchi comparvero dapprima nei banchetti rinascimentali della Lombardia; venivano impastati con mollica di pane, latte e mandorle tritate e venivano chiamati zanzarelli. Per preparare gli zanzarelli venivano utilizzati ingredienti particolari che ne determinavano la differente colorazione: ad esempio vi erano gli zanzarelli verdi, impastati con bietola e spinaci che sono molto tipici, e gli zanzarelli gialli, realizzati con l'aggiunta di zucca o di zafferano. C'erano poi malfatti bianchi, impastati con carne di pollo tritata, ed arancioni, quando venivano preparati con carote. Nel Seicento invece subirono un lieve cambiamento nel nome e nella preparazione. Venivano chiamati malfatti e invece delle mandorle e del pane veniva aggiunta farina, acqua e uova.

Curiosità

Nella città di Roma gli gnocchi rappresentano il piatto tradizionale del giovedì, seguendo il detto "Giovedì gnocchi, Venerdì pesce (o anche "ceci e baccalà"), Sabato trippa" (il proverbio sottolinea l'importanza del giovedì come giorno quasi festivo, che necessita d'un piatto elaborato e gustoso e che anticipa quello di magro del giorno successivo). Ancora sopravvivono antiche osterie e trattorie dove si segue la tradizione. Noto è il detto romano "Ridi, ridi, che mamma ha fatto li gnocchi", fuori da Roma reso solitamente con l'articolo i davanti a gnocchi, anziché l'articolo gli richiesto dallo standard italiano attuale.
In Campania dove vantano una antichissima tradizione, vengono anche detti strangulaprievete. Il giorno tradizionale in questo caso è la domenica; conditi con ragù napoletano e mozzarella e successivamente gratinati al forno, danno luogo alla ricetta degli "Gnocchi alla sorrentina".
A Verona un piatto di gnocchi con burro e salvia (o con la pastissada, lo stracotto di cavallo tipico della città scaligera) viene tradizionalmente consumato il "Venardì Gnocolàr", giorno della sfilata dei carri di Carnevale. E Papà del Gnoco è il nome della principale maschera del carnevale scaligero, di qui anche l'usanza di mangiarli il venerdì.
Anche a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, in occasione del carnevale locale, la tradizionale maschera di Re Gnocco offre ai propri sudditi gnocchi e vino il venerdì gnoccolaro.
Tipici del Piemonte sono invece gli gnocchi al Castelmagno.

Wiener Schnitzel

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Il Wiener Schnitzel è una specialità della cucina viennese, consistente in una sottile fetta di vitello impanata e fritta nello strutto.
La forma tradizionale viene servita con insalata di lattuga e insalata di patate. Pratica comune è anche aggiungere al piatto una fetta di limone, che viene spremuta dal commensale sull'impanatura. Ne è diffusa anche una versione fatta con carne di maiale anziché di vitello il cui nome corretto è Schnitzel Wiener Art (in Germania) oppure Wiener Schnitzel vom Schwein (in Austria); molto comune in Austria anche il Surschnitzel, versione con carne di maiale affumicata (kaiserfleisch), spesso servita con una confettura di mirtillo rosso come accompagnamento.

La contesa
Il Wiener Schnitzel è stato al centro di una disputa fra la cucina italiana, che lo considera una variante della cotoletta alla milanese portata in patria da Josef Radetzky quando ritornò dalla sua lunga residenza nel Lombardo-Veneto, e la cucina austriaca, secondo cui il piatto meneghino sarebbe solo una versione del Wiener Schnitzel, che i cittadini di Milano avrebbero imparato a cucinare osservando i cuochi dei reggimenti occupanti.
La contesa si può ritenere conclusa in quanto nel suo L'Italia prima dell'Unità (1815-1860) lo storico Romano Bracalini afferma, nel capitolo «Usi e costumi a tavola», che un documento del 1148, citato a sua volta da Pietro Verri nella sua Storia di Milano, riporta la cronaca di un pranzo solenne in cui, nella terza portata, compaiono i lombos cum panitio (ovvero lombata di vitello impanata, cioè la cotoletta).
I documenti citati dal Verri sono esposti al pubblico all'interno dei locali adiacenti alla Basilica di Sant'Ambrogio a Milano dal dicembre 2013. In effetti il Radetzky aveva sposato una Strassoldo, nobile friulana, i cui parenti andava a visitare durante i viaggi Milano - Vienna. Aveva così ordinato al suo cuoco d'imparare dai cuochi degli Strassoldo come cucinare la fettina impanata, che poi si faceva confezionare a Vienna e a Milano con leggere varianti di contorno.


Manti

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Il Manti (in turco Mantı; in kazako Мәнті; in armeno մանթի; in kirghiso манты; in arabo e in pashtu منتو, mantu; in uiguro مانتا, manta) è un tipo di pasta ripiena tipico della cucina turca, delle cucine caucasiche e dell'Asia centrale (in particolare della cucina armena, kazaka e afghana), della cucina uigura e della cucina dell'Hejaz.
Consistono in ravioli ripieni di carne di agnello, cavallo o manzo macinata e speziata che vengono bolliti o cotti al vapore. Dimensioni e forma dei Manti variano da luogo a luogo.
I Manti assomigliano molto al Buuz mongolo, al Momo nepalese e al Mandu coreano.

Cucina turca e armena

In Turchia e Armenia i Manti sono piccoli, vengono bolliti (o anche cotti al forno) e conditi con una salsa di yogurt e aglio e dell'olio al peperoncino. Vengono anche serviti in brodo.

Cucine dell'Asia Centrale

Nelle cucine dell'Asia Centrale i manti sono più grandi, e sono prevalentemente cotti al vapore in una pentola chiamata Mantovarka.
In Kakazistan sono tipicamente ripieni con carne di agnello (o cavallo) e pepe nero, e vengono serviti con burro, panna acida o salsa di cipolle.
Nelle cucine uzbeka, kirghisa e tagika i manti sono di solito ripieni di agnello, manzo, patate o zucca e grasso. Vengono conditi con burro, panna acida o una salsa fatta mescolando aceto e peperoncino in polvere.
In Uzbekistan i manti sono chiamati anche kaskoni.

Cucina afghana

In Afghanistan i Manti vengono cotti al vapore e serviti con una salsa tipica a base di yogurt, menta, succo di limone ed e aglio (seer moss). In genere, con questa salsa viene aggiunta anche della passata di pomodoro.

 
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