Baked potato

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La baked potato, o jacket potato, specialità culinaria anglosassone, è una grande patata farcita. Essa può essere cotta nel forno a legna, nel microonde o grigliata sul barbeque. La farcitura varia a seconda del luogo.

Varianti locali

Regno Unito

Sulle strade del Regno Unito la jacket potato è stata uno dei cibi più venduti. Si stima che nella Londra di inizio Novecento si vendessero 10 tonnellate di jacket potato ogni giorno.
La patata viene cotta con la buccia, quindi farcita con fagioli, formaggio a scaglie e maionese. Il tonno, il pollo e il bacon sono farciture alternative della jacket potato, ma meno usate.
L'alimento è da poco tornato per le strade d'oltremanica come alternativa salutare ai fast food. Nel 1974 è infatti nata a Edimburgo la prima catena di jacket potato.

Scozia

In Scozia si consuma la jacket potato con la farcitura più curiosa: l'haggis. Si tratta di un insaccato di cuore, polmone e fegato di ovino, macinati insieme a cipolla, farina d'avena, grasso di rognone, sale, spezie e brodo, quindi cotti nello stomaco della pecora per circa tre ore. Questa varietà di jacket potato viene accompagnata da una salsa a base di whisky.

Stati Uniti

Negli "States" la patata viene farcita con burro ed erba cipollina. Le cucine americane servono la baked potato come contorno in accompagnamento ad un piatto di carne

Texas

Le jacket potato del Texas sono famose per le grandi dimensioni: possono infatti raggiungere il 20 centimetri di lunghezza. Il principale ingrediente di farcitura è, senza dubbio, la carne affumicata o grigliata, spesso accompagnata da un contorno di broccoli.

Svezia

Sebbene non faccia parte della tradizione culinaria della Fennoscandia, la jacket potato è apprezzata e consumata anche in Svezia, dove la si farcisce con un mix di frutti di mare conosciuto come Skagenröra.

Cultura

Alla jacket potato è dedicata Great big baked potato, una canzone di N.R. Streeter e H. Cladwell.

Filetto alla Wellington

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Il generale inglese Arthur Wellesley ricevette nel 1815 il titolo di duca di Wellington per la sconfitta di Napoleone a Waterloo. I cuochi al suo servizio non riuscivano a dimostrare le loro capacità a causa dei suoi gusti particolarmente difficili. L'indifferenza al cibo da parte del duca portò molti dei suoi chef al licenziamento, mentre altri si cimentarono nell'affannata ricerca di nuove ricette. Ad uno dei piatti presentati alla sua tavola venne dato il suo nome: una volta cotto "in crosta", cioè avvolto in uno strato di pasta sfoglia, il filetto sembra presentare una particolare somiglianza con gli stivali dello stesso generale "i Wellington's". L'aspetto del filetto alla Wellington è infatti quello di un lucido cilindro dorato.

Marmite

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Marmite è il nome di una crema spalmabile prodotta inizialmente nel Regno Unito e successivamente in Sudafrica, ne viene anche prodotta una variante in Australia e in Nuova Zelanda. Si spalma sui toast ed è a base di estratto di lievito, ottenuto dal processo di produzione della birra.

Caratteristiche

Di colore scuro, ha una consistenza appiccicosa, un odore intenso e un sapore caratteristico, che arriva a polarizzare l'opinione dei consumatori tra estimatori e detrattori; per questo gli inglesi utilizzano, in riferimento al prodotto, il popolare slogan "love it or hate it" (amalo o odialo).
Si trova abitualmente nei supermercati del Nord Europa, confezionata in barattolo. Viene molto utilizzata dai vegetariani.

Varianti

Con lo stesso nome in Nuova Zelanda e Australia viene commercializzato da un'altra azienda un prodotto più dolce, leggermente differente nella composizione. Negli stessi paesi viene prodotta la Vegemite, un'altra crema dalle simili caratteristiche.
In Svizzera viene prodotta la Cenovis, un'altra variante.
In Italia un prodotto simile è fabbricato dall'azienda Bovis e commercializzato in barattoli da 150 o 450 g.

Salsa Worcestershire

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La salsa Worcestershire, o anche salsa Worcester (in inglese «Worcestershire sauce» o «Worcester sauce»), è una salsa inglese, agrodolce e leggermente piccante, che prende il nome dalla contea inglese omonima del Worcestershire. Di colore bruno scuro, è adatta per le carni, i sughi, le minestre ed è indispensabile per alcuni cocktail quali per esempio il Bloody Mary.

Storia

Nacque nel 1835 su richiesta di un ex governatore inglese che aveva vissuto nel Bengala; commissionò a due farmacisti (John Wheeley Lea e William Perrins) di riprodurre una salsa indiana: i due fecero "l'intruglio" e lo misero in una botticella ma il risultato fu disastroso e la botticella dimenticata in cantina. Dopo qualche anno, i due ripresero dalla cantina il barile con quella salsa e si accorsero che era deliziosa, così fondarono un'azienda, la Lea & Perrins, dedita alla produzione di tale prodotto, ancora attiva, divenuta di proprietà del gruppo Heinz dal 2005.

Preparazione

Dalla sua creazione, la ricetta non è mai cambiata: la salsa viene fatta invecchiare per tre anni in botti di legno, e, tra gli ingredienti, si annoverano cipolle britanniche, aglio francese, acciughe sotto sale spagnole, cipolla scalogna olandese ed erbe aromatiche. Dopo l'invecchiamento, viene aggiunto aceto di malto, tamarindo di Calcutta, chiodi di garofano del Madagascar, peperoncino rosso della Cina e melassa di canna da zucchero dei Caraibi.

Sanguinaccio insaccato

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Il sanguinaccio è un insaccato di diverse parti di maiale (per lo più interiora e sangue), arricchito con vari ingredienti in base alle tradizioni culinarie della regione in cui viene preparato. È simile al Blutwurst tedesco, alla morcilla spagnola, alla morcela portoghese, al black pudding britannico, al mustamakkara finlandese ed al blodpudding svedese.
  • Nella cucina alpina, e nella cucina piemontese il sanguinaccio (sanganèl in friulano, boudin in valdostano, bodin in piemontese, birölt in Alta Valtellina) si consuma cotto insieme con la polenta, in Piemonte si mescola il sangue del maiale a pane e/o patate riso barbabietole e spezie e si consuma anche come insaccato.
  • Nella cucina ligure, conosciuto col termine dialettale di berodo, l'insaccato è preparato con l'aggiunta di pinoli, sale, latte non scremato e cipolle.
  • Nella lombarda si mescola il sangue del maiale a pane e/o patate e spezie e viene denominato marzapane (da non confondere con l'omonimo dolce di mandorla tipico di Sicilia e Puglia)
  • Nella cucina dell'Alta Val Camonica, il sanguinaccio è un insaccato con una pasta simile a quella del cotechino, con l'aggiunta del sangue. Viene consumato in due modi: lessato insieme ad altri salumi (come il cotechino) e patate, oppure seccato in cantina e mangiato dopo qualche mese di essiccazione. Viene denominato sanguigni o sanguignino.
  • Nella cucina toscana si prepara secondo la ricetta del mallegato o biroldo con l'aggiunta di varie spezie, tra cui i semi di finocchio selvatico,nella zona del senese viene preparato un insaccato chiamato buristo.
  • Nella cucina calabrese è conosciuto col termine di sangiari. Viene preparato con il sangue di maiale, più l'aggiunta di ricotta o vino cotto. In altre parti della Calabria (sibaritide) viene preparato come crema cotta partendo dal sangue fresco di maiale e cacao in polvere, a fuoco lento (spesso al caminetto) e in genere viene aggiunta noci e o uva passa. Da questo punto di vista è molto simile al sanguinaccio dolce della Basilicata e in questa versione viene conservato in barattoli come per la marmellata.
  • Nella cucina pugliese (lu sangunazz) e siciliana (detto sangeli), per la preparazione viene usato l'intestino, che cotto con del sangue messo all'interno viene tagliato a fettine e mangiato.
  • Nella cucina lucana esistono diversi tipi di sanguinaccio a seconda delle zone. Nella zona del Vulture, viene preparato con l'aggiunta di cioccolato fondente, vaniglia, cacao amaro e cannella. Vi è un'altra variante regionale che è composta da friselle tritate, biscotti secchi, riso, miele, caffè, cioccolata fondente e uva sultanina.
  • Nella cucina nord - campana e molisana, cioè in area matesina (ru sanguanatu/ le sanghenàte) viene preparato aggiungendo al sangue, riso, cacao,pinoli, bucce d'arancio, uva passa. Mangiato freddo a fette a mo' di dolce o riscaldato in padella o sulla brace o insaccato (Molise).

Tatws pum munud

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Le tatws pum munud («patate in cinque minuti») sono un tradizionale stufato gallese con pancetta affumicata, brodo, patate e verdure. Tutti gli ingredienti sono tagliati a fettine sottili. Per questo motivo si cuoce di norma in una grande padella da frittura e si serve in un piatto piano piuttosto che in una scodella. Tra le verdure si usano in genere cipolle, carote (affettate per il lungo) e piselli. In luogo della pancetta affumicata si usa a volte il macinato. Il piatto si accompagna tipicamente con crosta di pane e burro e si serve a volte con salsa Worcestershire.

Welsh

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Il welsh, chiamato anche welsh rabbit o welsh rarebit, è un piatto originario del Galles a base di formaggio cheddar fuso (originariamente si usava il formaggio del cheshire, ormai difficile da trovare). È tradizionalmente servito su una grossa fetta di pane grigliato e poi messo dentro il forno. Oltre che nel Galles e in Inghilterra, il welsh viene anche servito nelle brasserie del Nord-Pas-de-Calais in Francia.

Ricetta

Nella ricetta originale, si versa della birra scura dentro una scodella, e la si porta fino all'ebollizione. Ci si fa poi fondere del formaggio cheddar, aggiungendoci eventualmente un cucchiaio di mostarda. Si dispone poi una fetta di pancarré precedentemente grigliata e ricoperta di prosciutto dentro un piccolo piatto. Si ricopre il tutto con il composto fuso cheddar/birra/mostarda. Il piatto è dunque inserito dentro una griglia elettrica e messo a gratinare per cinque minuti fino a fargli prendere un bel colore dorato.
Esistono molte varianti della ricetta del welsh, in cui degli ingredienti (come la birra e il prosciutto) non compaiono. In altre ricette si aggiungono degli ingredienti supplementari (come besciamella o bacon).

Etimologia

Il nome di Welsh rabbit era in origine un modo di designare questo piatto come un sostituto di bassa qualità della carne di coniglio. In effetti, nel XVII e XVIII secolo era usuale designare come gallesi (welsh) le contraffazioni, i surrogati ed altri prodotti di qualità inferiore all'originale. Il nome è rimasto, talvolta storpiato in Welsh rarebit. Nel Galles il piatto viene chiamato caws-wedi-pobi (che significa « formaggio cotto »).

 
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