Realizzare un Menu per un Ristorante

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Disegna una versione stilizzata del layout base del menu.
Inizialmente limitati a scegliere il design per le categorie, i titoli delle sezioni e la grafica. Ecco alcuni problemi da risolvere generali da tenere a mente:
    • Scegli uno schema di colori che rappresenti lo stile del ristorante. Per un ristorante lussuoso, colori scuri daranno un senso di serietà e professionalità. Per un ristorante con meno pretese, colori caldi e neutri saranno appropriati e invitanti. Per un ristorante con una clientela giovane o un tema più giocoso, la scelta migliore saranno colori accesi. A meno che tu non sia scontento dell'arredamento interno del ristorante, o abbia in programma di cambiarlo, la scelta più sicura sarà scegliere per il menu gli stessi colori del ristorante.
    • Ordina logicamente il tuo menu. Il tuo menu dovrebbe riflettere l'ordine con cui i tuoi clienti mangiano i piatti che offri. Per un ristorante classico, questo ordine sarà antipasti, primi, secondi, contorni, dolci. Tradizionalmente le bevande comuni sono elencate per ultime; bevande particolari (vini, cocktail) si trovano solitamente in una lista separata o in un inserto.
    • Dividi visivamente il tuo menu in sezioni. Dovresti dividere le categorie dei cibi usando dei titoli grandi e semplici, o se offri abbastanza pietanze, riservare una pagina a ogni categoria. Se offri una grande quantità di pietanze, potresti dover creare molte sezioni (Pizze, Focacce, Primi, Secondi) e delle sottosezioni (Pizze bianche, Pizze rosse, Carne, Pesce). Altre sottosezioni possibili includono:
      • Regione (Messico, Giappone, Thailandia)
      • Stile (alla griglia, fritti, zuppe, stufati)
      • Popolarità (specialità del ristorante, preferiti dai clienti)

Elenca le pietanze e i prezzi.
Il modo più semplice per farlo è creare delle colonne (Pietanza, Descrizione, Prezzo). Assicurati che sia chiaro a quale descrizione e a quale prezzo si riferiscano i piatti, soprattutto se il carattere è piccolo e le righe non sono ben definite. Un modo semplice per farlo è collegare le caselle con una serie di punti. Offrire una grande varietà di piatti è di solito una buona idea:
    • Assicurati di offrire alcuni piatti economici che costino meno della media delle pietanze, e alcune specialità dal valore superiore.
    • Valuta se offrire piatti specifici ad alcuni tipi di dieta. Piatti riservati ai vegetariani, ai vegani, ai bambini, o a persone che seguono diete con poche calorie o molto salutari ti garantiranno di attirare una grande varietà di clienti.
    • Decidi se praticare prezzi speciali in certi giorni o in certi orari, e per particolari gruppi di persone, come anziani, militari, ecc. Questo può significare offrire degli sconti in momenti di poca affluenza o a persone che rientrano in una certa categoria.
    • Se vuoi dare la possibilità ai clienti di personalizzare i piatti, inserisci il costo delle sostituzioni e delle aggiunte.
Descrivi ogni piatto.
I nomi stessi delle pietanze dovrebbero essere evocativi. Ad esempio "Pasta al pomodoro" non è un titolo accattivante, ma "Pasta di grano duro trafilata con pomodori freschi e basilico" attirerà l'attenzione dei tuoi lettori. Dopo il nome, includi una breve descrizione di tutti gli ingredienti del piatto. Es. "Penne di grano duro trafilate con sugo al pomodoro, pomodori freschi, basilico, parmigiano e olio di oliva." Può essere una buona idea far presente se una delle condizioni seguenti è applicata:
    • Il piatto è più piccante della maggior parte degli altri piatti sul menu.
    • Il piatto contiene degli allergeni comuni (es. noccioline)
    • Il piatto può essere consumato da un gruppo di persone che seguono una dieta particolare (celiaci, vegani, vegetariani, basso contenuto di sodio, ecc.)

Aggiungi delle foto con cautela.
Fotografare dei cibi, è notoriamente difficile. Se puoi permetterti di assumere un fotografo di cibi professionista, le immagini potrebbero aiutare a rendere più invitanti le pietanze. Il fascino del cibo però, deriva dal suo profumo, dalla sua consistenza e dalla sua forma tridimensionale, e per questo anche le foto migliori non riescono a render loro giustizia. Generalmente, è meglio lasciare all'immaginazione del cliente l'aspetto dei tuoi piatti.

Lavora sugli ultimi dettagli facendo un nuovo schizzo del menu.
Concentrati sulla scelta del carattere, sui margini, sulle spaziature e sulla composizione generale delle pagine:
    • Scegli dei caratteri semplici. Non farti attirare da caratteri stravaganti, che possono essere divertenti, ma daranno al menu un aspetto poco professionale. Non usare più di tre caratteri nel tuo menu, o sembrerà confuso.
    • Usa caratteri grandi e semplici per un ristorante con una clientela prevalentemente di persone anziane. Le persone acquisteranno di più se potranno leggere chiaramente le scelte.
    • Se hai un dubbio, preferisci sempre un design più semplice e chiaro. Fallo soprattutto se si tratta di un ristorante di alto livello, dove il buon gusto e la semplicità sono d'obbligo.
    • Per menu che contengono una grande varietà di piatti, valuta se abbinare un numero a ogni piatto, per garantire comunicazioni più semplici tra clienti e camerieri e tra camerieri e la cucina.
    • Cerca di dare un equilibrio visivo a ogni pagina. Disegna un quadrato intorno a ogni box di contenuti, poi valuta il posizionamento dei piatti e lo spazio vuoto che rimane. Le pagine sembrano sbilanciate? Alcune sezioni sembrano poco curate, come se il ristorante non avesse abbastanza piatti da offrire in quella categoria?
Decidi il layout finale.
Assicurati che le tue scelte stilistiche e il contenuto del menu siano accettati dal proprietario, dal gestore e dallo chef. Inoltre chiedi a un non addetto ai lavori di darti la sua opinione; ciò che potrebbe essere ovvio per una persona del mondo della ristorazione, potrebbe confondere un cliente comune.
Controlla gli errori e stampa la versione finale.
Fai molta attenzione ad eventuali errori, perché sviste di questo tipo sono una pessima pubblicità per il locale. Potresti anche assumere un revisore professionista, per essere sicuro di non aver tralasciato nulla.

 

Consigli

  • Preparati ai cambi stagionali del menu. Inserire i prodotti che non offri per tutto l'anno in un inserto ti consentirà di non dover stampare una nuova versione del menu.
  • Esistono molti modelli gratuiti sulla rete che puoi usare. Esistono anche dei programmi specifici per la realizzazione di menu, ma è possibile creare un menu usando qualsiasi programma di grafica, e se il layout è molto semplice potresti riuscire a crearlo anche con un semplice programma di trattamento testi.
  • Fai sempre approvare le tue scelte dal gestore e dallo chef prima di proseguire alla prossima fase di progettazione, o sarai costretto a eseguire numerose modifiche.
  • Se fai delle modifiche al contenuto di un menu, cambia anche la copertina. Questo suggerirà ai clienti che si tratta di una nuova versione, e li spingerà a cercare nuovi prodotti o a rivalutare piatti che non avevano mai provato.
  • Non stampare mai i menu con la tua stampante di casa, a meno che tu non disponga di una stampante laser di qualità professionale. Il costo di una stampa professionale è molto piccolo rispetto all'impatto che avranno dei menu stampati alla buona.
  • Quando i cambiamenti al contenuto riguardano i prezzi, incoraggia il proprietario ad includere nuovi piatti e a riordinare il menu. I clienti che noteranno il cambiamento di prezzo dei vecchi piatti, potrebbero decidere di cambiare locale.





Casu agedu

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Il Casu Agedu è un tipico formaggio dell'Ogliastra, subregione barbaricina della Sardegna centro-orientale, e della Barbagia di Ollolai, in quest'ultima regione prende il nome di Fruche. Viene prodotto con il latte crudo di capra, lasciato cagliare per 24 ore, con una temperatura tiepida, la stessa di cui ha bisogno lo yogurt, fresco di due giorni viene servito con la consistenza di un budino. Lo stesso prodotto viene messo sotto sale sino alla sua completa sciugatura prendendo il nome di "Casu e fitta" o "Fiscidu", quest'ultimo viene utilizzato per condire altri composti come minestroni ecc.


Blåbärssoppa

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La blåbärssoppa, zuppa di mirtillo, è una bevanda svedese ottenuta dal mirtillo nero, che può essere servita fredda o calda. La bevanda è dolce e contiene amido il quale dà una consistenza leggermente densa.
Negli USA la blåbärssoppa è importata e venduta sotto il nome commerciale Blåbär, per quanto non sia ottenuta dalla sezione Cyanococcus del genere vaccinium nordamericano bensì dal mirtillo nero, vaccinium myrtillus, che cresce allo stato naturale presso la Scandinavia e altre parti dell'Europa.
La parola svedese per il mirtillo nero, blåbär, significa letteralmente "mirtillo".
La blåbärssoppa può essere realizzata in casa da mirtilli, zucchero, acqua e fecola di patate o essere comprata già fatta o in forma liofilizzata, da mischiare con acqua.

Usi

La blåbärssoppa è tradizionalmente servita ai partecipanti della maratona sciistica Vasaloppet, essendo ricca di energia. I mirtilli sono stati tradizionalmente usati per combattere i disagi gastrointestinali e, in Svezia, la blåbärssoppa è spesso considerata un alimento adatto alle persone con problemi di stomaco, anche perché ricco di energia. Viene meglio servita in un bicchierino con 50% di vodka e 50% di blåbärssoppa con al di sopra crema montata; viene chiamata blåbärshot.





Allo Tiki

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L'Allo Tiki (ˈaːllo ˈtiːki) è un comune antipasto o snack indiano. Si tratta di una sorta di polpetta di patate miste a spezie, fritta per immersione.

Caratteristiche

La parola indiana Allo, o Aloo, significa patata; mentre con la parola Tiki, o Tikki, si intende generalmente una piccola cotoletta o una crocchetta di dimensioni che possono variare tra i 6 e i 15 centimetri.
Viene servito solitamente assieme a salsa chutney di tamarindo (saunth chutney) o di coriandolo e menta (hari chutney), a volte anche con uno yogurt locale chiamato dahi o con dei ceci. A Bombay è nota con il nome della variante locale Ragda pattice, e viene venduta da ambulanti, soprattutto sulla spiaggia di Chowpatti.
I McDonald's indiani includono nel loro menù il McAloo tikki burger, ovvero un classico panino farcito con allo tikki, anche se questa versione si distacca molto dal tradizionale piatto.


Cucina kashmiri

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La cucina kashmiri (Kashmiri: कॉशुर खयॊन / کأشُر کھٮ۪ن; Kashur khyon) o cucina del Kashmir è la cucina basata sulle tradizioni della regione indo-pachistana del Kashmir. Già i Rigveda menzionano il consumo di carne in quest'area mentre l'epico Nilamat Purana registra che gli abitanti di questo territorio erano forti consumatori di carni, un'abitudine che persiste ancora oggi.

Piatti


  • "Qabargaah" (i musulmani Kashmiri lo conoscono come Tabakhmaaz)
  • Dum olav
  • Gogji raazma
  • Goshtaba
  • Lyodur tschaman
  • Matschgand,
  • Modur pulaav
  • Monji haak/gogji haak
  • Mujh gaad,
  • Nadir yakhin
  • Shaem
  • Qeleeya
  • Syun pulaav
  • Yakhni
  • Wazwan

Chicken McNuggets

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I Chicken McNuggets sono delle crocchette di pollo vendute dalla catena di fast food McDonald's.

Storia

Sebbene alcuni riconoscano la paternità dei Chicken McNuggets e, più in generale, delle crocchette di pollo a Robert C. Baker, il vero e proprio inventore fu l'amministratore delegato Fred L. Turner, che li ideò nel 1979. Turner inventò un "finger food" a base di pollo, che fosse facile da masticare e che fosse consumabile sul posto di guida di una macchina. Commercializzati nel 1983, le crocchette erano inizialmente cotte nel grasso di manzo e contenevano pelle di pollo. Successivamente, si decise di sostituire l'olio animale con quello vegetale e di eliminare la pelle durante la lavorazione della carne.

Pizza siciliana

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L'espressione pizza siciliana si riferisce a un insieme di varietà di modi per la preparazione della pizza. La pizza siciliana più conosciuta è lo sfincione originario di Palermo e diffuso in molte zone dell'isola, ma accanto ad esso esistono diverse altre varietà di pizze. Le differenze nella preparazione della pizza in Sicilia sono legate alla cultura e alla tradizione locale che, in un'isola vasta come la Sicilia, hanno portato a ricette dalle caratteristiche a volte assai diverse tra loro. Con i fenomeni di emigrazione che hanno toccato la popolazione siciliana all'inizio del XX secolo, alcune ricette sono sbarcate anche in altre nazioni mantenendo in parte le loro caratteristiche originarie, così ad esempio nel New Jersey si indica col termine inglese sicilian pizza la versione italoamericana dello sfincione.

Pizze siciliane

A Palermo è molto diffuso lo sfincione (in siciliano sfinciuni), una pizza al taglio venduta sia nelle rosticcerie che dagli ambulanti a base di pomodoro, cipolla, acciughe sotto sale, pangrattato e caciocavallo.
Nella provincia di Catania, da una tradizione che risale alla fine del XVII secolo, deriva la scacciata, molto simile ad un calzone o ad una pizza a due strati, che prevedeva due differenti versioni originali: in città a base di caciocavallo e acciughe dissalate, nelle zone intorno a Catania con broccoli, cavolfiori, patate lesse e addirittura carne speziata (salsiccia o brasato). Nelle friggitorie di Catania, ma diffusi anche altrove, troviamo i crispeddi, una specie di frittella o panino farcito con acciughe dissalate e finocchietto che viene successivamente fritto. Diffusi anche fuori città, vengono declinati in altre forme e ricette. Ancora in provincia di Catania, a Zafferana Etnea e Viagrande, è diffusa la pizza siciliana, un calzone fritto con formaggio, acciughe salate e funghi.
Nella provincia di Messina si cucina "u pituni missinisi", una variante di calzone ripieno d'indivia, caciocavallo, pomodoro e acciughe salate. Accanto ad esso si trova la focaccia alla messinese che, nella sua versione originale, prevede gli stessi ingredienti.
Ndella Provincia di Trapani la Rianata a base di molto origano e acciughe salate con la variante Rianella che prevede l'aggiunta della mozzarella.
Nella provincia di Siracusa, specialmente a Solarino e Sortino, si prepara il pizzolo (in siciliano pizzòlu), una pizza ripiena.
Nella provincia di Ragusa, in particolare nella zona dei monti Iblei, si trova la scaccia, una versione di pizza ripiena molto simile alla scacciata catanese.

Sicilian pizza

Negli Stati Uniti, in particolare fra le comunità italo-americane di Boston, del Connecticut, di New York, del New Jersey e di Utica (New York), con sicilian pizza si indica la versione americana dello sfincione che viene servito come cibo di strada in vaschette d'alluminio per l'asporto.

In pizzeria

La pizza siciliana si trova spesso nei menù delle pizzerie in Italia, anche in Sicilia, ma non è una ricetta standardizzata. In questi menù, le ricette delle pizze indicate come "pizza siciliana" hanno quasi sempre fra gli ingredienti uno o più fra acciughe sotto sale, capperi, cipolle, olive. Ma la caratteristica principale è soprattutto l'impasto, che nella pizza siciliana prevede l'utilizzo di una percentuale di farina di semola che è assente nella pizza napoletana, interamente realizzata con farina bianca.

 
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