Mazzarelle: Un Tesoro della Cucina Abruzzese

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La cucina italiana è un mosaico di sapori regionali, ognuno con le sue peculiarità e storie. Tra le specialità che emergono dal panorama gastronomico abruzzese, le mazzarelle occupano un posto speciale. Questo piatto, ricco di tradizione e sapore, è un esempio perfetto di come la cucina contadina possa trasformare ingredienti semplici in una delizia straordinaria. Le mazzarelle, involtini di interiora di agnello avvolti in foglie di lattuga, rappresentano l'essenza della cucina abruzzese: rustica, genuina e profondamente legata al territorio.

Le mazzarelle sono un piatto tradizionale della cucina abruzzese, in particolare della città di Teramo e delle zone circostanti. La loro origine risale a tempi antichi, quando le famiglie contadine utilizzavano ogni parte dell'animale per creare piatti nutrienti e saporiti. Questo piatto riflette la filosofia del "non spreco", dove ogni elemento è valorizzato.

Le mazzarelle erano tradizionalmente preparate durante le festività pasquali e altre celebrazioni importanti, quando l'agnello era spesso il protagonista del pasto. Questo piatto rappresentava un momento di festa e di condivisione, un modo per celebrare la generosità della natura e il lavoro della comunità contadina. Le donne abruzzesi, custodi delle ricette tradizionali, hanno tramandato la preparazione delle mazzarelle di generazione in generazione, mantenendo viva una parte importante della cultura locale.

La forza delle mazzarelle risiede nella qualità e nella combinazione degli ingredienti. Ecco una panoramica dei principali elementi che compongono questo piatto:

Interiora di agnello: Tradizionalmente, le mazzarelle vengono preparate con interiora di agnello (fegato, polmone e cuore). Questi ingredienti, ricchi di sapore, sono la base del piatto.

Lattuga: Le foglie di lattuga vengono utilizzate per avvolgere le interiora, creando degli involtini che mantengono la loro forma durante la cottura.

Aromi: Aglio, prezzemolo e peperoncino sono gli aromi principali utilizzati per insaporire le interiora, conferendo al piatto un profumo e un gusto inconfondibili.

Olio extravergine d'oliva: Fondamentale nella cucina abruzzese, l'olio extravergine d'oliva viene utilizzato per la cottura e per arricchire il sapore delle mazzarelle.


La preparazione delle mazzarelle richiede attenzione ai dettagli e rispetto per i tempi di cottura. Ecco una guida passo passo per realizzare questo piatto autentico:

Ingredienti:

500 g di interiora di agnello (fegato, polmone e cuore)

10-12 foglie di lattuga

2 spicchi d'aglio

Un mazzetto di prezzemolo

Peperoncino q.b.

Olio extravergine d'oliva

Sale e pepe q.b.


Procedimento:

Preparare le interiora: Lavare accuratamente le interiora di agnello sotto acqua corrente fredda. Tagliarle a pezzetti piccoli e uniformi.

Tritare gli aromi: Tritare finemente l'aglio, il prezzemolo e il peperoncino. Mescolarli con le interiora di agnello, aggiungendo sale e pepe a piacere.

Preparare le foglie di lattuga: Lavare le foglie di lattuga e sbollentarle per un paio di minuti in acqua bollente. Scolarle e lasciarle raffreddare su un canovaccio pulito.

Formare gli involtini: Distribuire una piccola quantità di interiora su ciascuna foglia di lattuga. Arrotolare le foglie su se stesse, formando degli involtini, e fissarli con uno stuzzicadenti o del filo da cucina.

Cuocere le mazzarelle: In una padella capiente, scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva. Aggiungere le mazzarelle e farle rosolare su tutti i lati fino a quando saranno ben dorate. Abbassare la fiamma, coprire e cuocere per circa 30 minuti, aggiungendo un po' di acqua o brodo se necessario.

Servire: Disporre le mazzarelle su un piatto da portata e servirle calde, accompagnate da un contorno di verdure di stagione o patate arrosto.


Le mazzarelle non sono solo un piatto delizioso, ma incarnano anche i valori e le tradizioni della cucina abruzzese. Questo piatto è un esempio perfetto di come la cucina regionale italiana sappia trasformare ingredienti semplici in vere e proprie esperienze culinarie.

La preparazione e il consumo delle mazzarelle rappresentano un momento di convivialità e condivisione. Nella cultura abruzzese, il cibo è un mezzo per unire le persone, per celebrare occasioni speciali e per mantenere vive le tradizioni familiari. Ogni famiglia ha la propria versione della ricetta, tramandata di generazione in generazione, e ogni variazione racconta una storia unica.

Dal punto di vista nutrizionale, le mazzarelle offrono un equilibrio di proteine, vitamine e minerali. Le interiora di agnello sono una fonte eccellente di proteine, ferro e vitamine del gruppo B. La lattuga aggiunge una nota di freschezza e leggerezza, bilanciando il piatto.

Le mazzarelle riflettono anche l'ingegnosità della cucina povera, dove nulla viene sprecato e ogni ingrediente è valorizzato. La scelta di ingredienti locali e di stagione rende questo piatto sostenibile e accessibile, dimostrando come la cucina tradizionale possa essere economica senza compromettere il gusto e la qualità.

Le mazzarelle sono un piatto che racchiude in sé l'essenza dell'Abruzzo: una terra di sapori autentici, tradizioni radicate e una cucina che celebra la semplicità e la bontà degli ingredienti locali. Preparare e gustare questo piatto significa fare un viaggio nel cuore della cultura abruzzese, riscoprendo i sapori di una volta e apprezzando la ricchezza di una tradizione culinaria senza tempo.

Che sia un pranzo in famiglia, una cena tra amici o una festa speciale, le mazzarelle sapranno sempre conquistare i cuori e i palati di chi ha la fortuna di assaporarle. Buon appetito!







Bentō: L'Arte Giapponese del Pasto in Scatola

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Il bentō è una tradizione giapponese che consiste in un pasto confezionato, tipicamente contenuto in una scatola divisa in scomparti, ognuno dei quali contiene diversi tipi di cibo. Questa pratica, che risale a secoli fa, non solo riflette l'importanza del cibo nella cultura giapponese, ma rappresenta anche un'espressione d'arte culinaria e di cura per chi consuma il pasto. In questo articolo, esploreremo le origini, i componenti tipici, le varianti e l'importanza culturale del bentō.

Le origini del bentō risalgono al periodo Kamakura (1185-1333) in Giappone, quando i lavoratori e i guerrieri samurai portavano con sé pasti confezionati, chiamati "hoshi-ii," che consistevano in riso cotto e asciugato. Nel periodo Edo (1603-1868), il concetto di bentō si era evoluto e le scatole di bentō erano diventate più elaborate, spesso utilizzate per occasioni speciali e viaggi.

Durante il periodo Meiji (1868-1912), il bentō divenne popolare tra gli studenti e i lavoratori, portando a scuola o al lavoro pasti preparati a casa. Con il tempo, la tradizione del bentō si è diffusa in tutto il mondo, diventando un simbolo della cultura alimentare giapponese.

Un bentō bilanciato include una varietà di alimenti che combinano sapori, colori e texture diverse. I componenti principali di un bentō tradizionale sono:

Riso: Il riso è l'elemento principale del bentō, spesso servito come base del pasto. Può essere bianco, integrale o condito con semi di sesamo, umeboshi (prugne salate) o furikake (condimento a base di alghe, pesce essiccato e sesamo).

Proteine: Carne, pesce, tofu o uova sono comunemente inclusi. Le proteine possono essere preparate in vari modi, come teriyaki, fritti o grigliati.

Verdure: Una varietà di verdure, sia crude che cotte, aggiunge colore e nutrienti. Le verdure possono essere marinate, saltate in padella o in salamoia.

Tsukemono: Sottaceti giapponesi che aggiungono un tocco di sapore acido e salato al bentō.

Frutta: Frutta fresca come uva, mandarini o mele sono spesso incluse per un tocco di dolcezza.

Salse e Condimenti: Salse come la salsa di soia, il wasabi e il pickled ginger possono accompagnare il pasto.


Esistono molte varianti di bentō, ognuna con caratteristiche uniche che riflettono diverse occasioni e preferenze culinarie:

Ekiben: Bentō venduti nelle stazioni ferroviarie e progettati per essere consumati durante i viaggi in treno. Ogni regione del Giappone ha le sue specialità locali, e gli ekiben spesso presentano piatti tipici della zona.

Kyaraben: Bentō decorati artisticamente, spesso a forma di personaggi di anime, manga o animali. Questo tipo di bentō è particolarmente popolare tra i bambini e le mamme giapponesi mettono grande cura nel prepararlo.

Makunouchi Bentō: Una varietà tradizionale servita durante gli spettacoli teatrali kabuki. Solitamente include riso, pesce, carne, sottaceti e un assortimento di verdure.

Hinomaru Bentō: Una versione semplice composta da riso bianco con una sola umeboshi (prugna salata) al centro, rappresentando la bandiera giapponese.

O-bentō: Bentō preparati per eventi speciali come picnic, festival o cerimonie. Sono spesso più elaborati e decorati rispetto ai bentō quotidiani.


Il bentō non è solo un pasto, ma un'espressione di cultura, arte e amore. Preparare un bentō per qualcuno è un gesto di cura e attenzione, e il tempo e lo sforzo investiti nella sua preparazione riflettono il desiderio di fornire un pasto sano e appetitoso.

Inoltre, il bentō promuove un'alimentazione equilibrata. La varietà di alimenti inclusi garantisce un pasto nutriente che combina carboidrati, proteine, vitamine e minerali. La presentazione estetica del bentō, con i suoi colori vivaci e le sue forme armoniose, rende il pasto non solo delizioso ma anche visivamente piacevole.


Ingredienti

Riso bianco o integrale

Filetto di salmone teriyaki

Tamagoyaki (frittata giapponese)

Broccoli al vapore

Carote alla julienne marinate

Umeboshi (prugna salata)

Semi di sesamo tostati

Alghe nori tagliate a strisce

Salsa di soia


Procedura

Cucinare il riso: Preparare il riso e lasciarlo raffreddare leggermente prima di metterlo nella scatola del bentō.

Preparare il salmone teriyaki: Marinare il filetto di salmone nella salsa teriyaki, poi cuocerlo in padella fino a doratura.

Preparare il tamagoyaki: Sbattere le uova con un pizzico di zucchero e sale, poi cuocerle in una padella rettangolare per ottenere una frittata stratificata.

Cucinare le verdure: Cuocere i broccoli al vapore e marinare le carote con aceto di riso e un pizzico di sale.

Assemblare il bentō: Disporre il riso in uno scomparto della scatola del bentō, decorarlo con semi di sesamo e una prugna umeboshi al centro. Sistemare il salmone, il tamagoyaki, i broccoli e le carote negli altri scomparti. Aggiungere alghe nori e includere una piccola bottiglia di salsa di soia.


Il bentō è molto più di un semplice pasto confezionato. È una manifestazione della cultura giapponese, della cura nella preparazione del cibo e dell'importanza di un'alimentazione bilanciata. Che si tratti di un kyaraben per un bambino o di un elegante ekiben per un viaggio in treno, il bentō continua a essere un simbolo di tradizione, creatività e amore nella cucina giapponese.



Carciofolata: Un Tesoro della Cucina Italiana

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La carciofolata è un piatto tradizionale della cucina italiana che mette in risalto uno degli ingredienti più amati e versatili della gastronomia mediterranea: il carciofo. Ricca di sapore e nutriente, la carciofolata è una celebrazione della semplicità e della bontà degli ingredienti freschi e di stagione. In questo articolo esploreremo le origini, gli ingredienti, la preparazione e le varianti regionali di questo delizioso piatto.

Le origini della carciofolata sono radicate nella tradizione contadina italiana, dove l'utilizzo di ingredienti locali e stagionali era una necessità. Il carciofo, coltivato soprattutto nelle regioni del Centro e Sud Italia, è stato per secoli un ingrediente fondamentale nelle cucine delle famiglie italiane.

La carciofolata, come molti piatti della cucina italiana, varia leggermente da una regione all'altra, riflettendo le diverse influenze culinarie locali. Tuttavia, l'elemento comune è sempre il carciofo, cucinato in modo da esaltare il suo sapore unico e la sua consistenza tenera ma croccante.

Gli ingredienti per preparare una carciofolata possono variare a seconda delle varianti regionali e delle preferenze personali, ma gli elementi fondamentali includono:

Carciofi: Il cuore della carciofolata. È importante scegliere carciofi freschi e di qualità.

Aglio: Utilizzato per insaporire e dare profondità al piatto.

Olio d'oliva: Preferibilmente extra vergine, per un sapore più ricco e autentico.

Prezzemolo: Aggiunge freschezza e colore.

Limone: Per evitare che i carciofi si ossidino e per aggiungere un tocco di acidità.

Sale e pepe: Per il condimento base.


Altri ingredienti opzionali possono includere:

Vino bianco: Utilizzato per sfumare i carciofi durante la cottura.

Brodo vegetale: Per una cottura più saporita.

Parmigiano o pecorino: Per aggiungere un tocco di formaggio gratinato.

Prosciutto o pancetta: Per una versione più ricca e saporita.


Procedura di Preparazione

Pulizia dei carciofi: Rimuovere le foglie esterne dure e tagliare le punte spinose. Tagliare i carciofi a metà e rimuovere la barba interna. Immergere i carciofi in acqua acidulata con succo di limone per evitare che si anneriscano.

Soffritto: In una padella capiente, scaldare l'olio d'oliva e aggiungere l'aglio tritato. Cuocere a fuoco medio fino a che l'aglio non diventa dorato.

Cottura dei carciofi: Aggiungere i carciofi ben scolati al soffritto. Sfumare con il vino bianco (se utilizzato) e lasciar evaporare l'alcol. Aggiungere il brodo vegetale (se utilizzato) o dell'acqua, coprire e cuocere a fuoco lento fino a quando i carciofi sono teneri.

Condimento: Aggiungere sale e pepe a piacere e cospargere con prezzemolo tritato. Se si desidera, aggiungere parmigiano o pecorino grattugiato per un tocco di sapore in più.

Servizio: La carciofolata può essere servita calda come contorno o piatto principale, accompagnata da pane croccante o polenta.


La carciofolata può essere preparata in molte varianti a seconda della regione e delle tradizioni locali:

Carciofi alla Romana: Una variante laziale in cui i carciofi vengono farciti con un trito di aglio, mentuccia e prezzemolo, poi cotti lentamente in olio e acqua.

Carciofi alla Giudia: Una specialità della cucina ebraico-romana, in cui i carciofi vengono fritti interi fino a diventare croccanti.

Carciofi Ripieni: In alcune regioni, i carciofi vengono farciti con un misto di pane grattugiato, aglio, prezzemolo e talvolta salsiccia, poi cotti al forno.


La carciofolata è un piatto versatile che può essere gustato in diverse occasioni:

Pranzo Domenicale: Perfetto per un pranzo in famiglia, accompagnato da altri piatti tradizionali.

Cena Informale: Una scelta eccellente per una cena informale con amici, servita come antipasto o contorno.

Piatti Festivi: Ideale per le festività primaverili, quando i carciofi sono di stagione e al massimo del loro sapore.


La carciofolata rappresenta l'essenza della cucina italiana: semplicità, qualità degli ingredienti e rispetto per le tradizioni. Che si tratti della versione classica o di una delle sue numerose varianti regionali, questo piatto continua a deliziare i palati di chiunque lo assaggi. Preparare una carciofolata non è solo un modo per godere di un pasto gustoso, ma anche per connettersi con la ricca eredità culinaria dell'Italia. Buon appetito!


L'Eleganza della Cucina Francese: La Salsa Mornay

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La salsa Mornay è una deliziosa e cremosa salsa a base di besciamella arricchita con formaggio grattugiato, che incarna l'eleganza e il raffinato gusto della cucina francese. Questa salsa, versatile e indulgente, è stata creata come variante della classica salsa besciamella e ha guadagnato popolarità grazie al suo sapore ricco e alla sua consistenza vellutata. In questo articolo, esploreremo la storia, gli ingredienti e il processo di preparazione della salsa Mornay, insieme ai suoi molteplici utilizzi in cucina e al suo posto nella gastronomia francese.

La salsa Mornay prende il nome dal celebre chef francese Philippe de Mornay, che è stato uno dei primi a utilizzare questa deliziosa salsa nella sua cucina. Anche se le sue esatte origini sono oggetto di dibattito, si ritiene che la salsa Mornay sia stata creata nel XIX secolo come variante della salsa besciamella, arricchita con formaggio grattugiato, solitamente Gruyère o Emmental. Nel corso del tempo, la salsa Mornay è diventata una presenza comune nella cucina francese, utilizzata per arricchire una varietà di piatti, tra cui pasta, verdure gratinate, pesce e carne.

Gli ingredienti chiave per la salsa Mornay includono:

Burro: Il burro viene utilizzato come base per la salsa, conferendo ricchezza e un sapore burroso.

Farina: La farina è utilizzata per creare un roux, che serve a addensare la salsa e a renderla cremosa.

Latte: Il latte è l'ingrediente liquido principale della salsa, che viene aggiunto gradualmente al roux per creare una besciamella vellutata.

Formaggio grattugiato: Il formaggio grattugiato, tradizionalmente Gruyère o Emmental, è l'ingrediente distintivo della salsa Mornay, che aggiunge sapore e cremosità al piatto.

Noce moscata e Pepe bianco: Queste spezie vengono spesso aggiunte per aromatizzare la salsa e aggiungere profondità di sapore.


Il processo di preparazione della salsa Mornay coinvolge i seguenti passaggi:

Preparazione del Roux: In una pentola, il burro viene fuso e mescolato con la farina per creare un roux. Il roux viene cotto a fuoco medio-basso fino a quando non assume un colore dorato.

Creazione della Besciamella: Gradualmente, il latte viene aggiunto al roux, mescolando costantemente per evitare la formazione di grumi. La salsa viene portata a ebollizione e cotta finché non si addensa.

Aggiunta del Formaggio: Una volta che la besciamella ha raggiunto la consistenza desiderata, il formaggio grattugiato viene aggiunto alla salsa e mescolato fino a quando non si scioglie completamente.

Aromatizzazione: La salsa viene aromatizzata con noce moscata e pepe bianco macinato fresco, regolando il sapore secondo le preferenze personali.

Regolazione della Consistenza: Se necessario, la consistenza della salsa può essere regolata aggiungendo più latte per renderla più liquida o cuocendo a fuoco lento per ridurla e addensarla ulteriormente.


La salsa Mornay è pronta per essere servita immediatamente su una varietà di piatti o può essere conservata in frigorifero per un uso successivo.

La salsa Mornay è estremamente versatile e può essere utilizzata in una varietà di modi in cucina. Alcuni dei suoi utilizzi più comuni includono:

Pasta al Forno: La salsa Mornay è un accompagnamento delizioso per la pasta al forno, come lasagne o pasta gratinata, aggiungendo ricchezza e sapore cremoso al piatto.

Verdure Gratin: Le verdure gratinate con salsa Mornay sono un contorno delizioso e confortante, perfetto per accompagnare una varietà di piatti principali.

Pesce e Frutti di Mare: La salsa Mornay può essere versata su filetti di pesce o frutti di mare cotti al forno o alla griglia, aggiungendo un tocco di eleganza e sapore lussuoso al piatto.

Carne alla Griglia: La salsa Mornay può anche essere utilizzata come salsa per condire carne alla griglia, come bistecche o pollo, aggiungendo un tocco di cremosità e sapore formaggio.

La salsa Mornay occupa un posto di rilievo nella cucina francese, dove è apprezzata per la sua raffinatezza e il suo sapore indulgente. Spesso associata a cene eleganti e occasioni speciali, la salsa Mornay rappresenta un momento di convivialità e condivisione intorno alla tavola, dove i commensali possono godere dei piaceri della buona cucina e della compagnia di amici e familiari.

La salsa Mornay è un gioiello della cucina francese, che incarna l'eleganza, la raffinatezza e il gusto autentico della gastronomia francese. Con la sua cremosità, il suo sapore formaggio e la sua versatilità in cucina, la salsa Mornay aggiunge un tocco di lusso a una varietà di piatti, offrendo un'esperienza culinaria indimenticabile per tutti coloro che hanno il piacere di assaggiarla. Che sia servita su pasta al forno, verdure gratinate o pesce alla griglia, la salsa Mornay è sempre un'aggiunta benvenuta che porta un tocco di eleganza e raffinatezza al tavolo.

Esplorando i Sapori della Liguria: Il Coniglio alla Ligure

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Il Coniglio alla Ligure è una gustosa e tradizionale ricetta della cucina ligure che incarna il sapore autentico e i sapori freschi della regione costiera del nord-ovest Italia. Questo piatto, ricco di storia e tradizione, rappresenta una delle prelibatezze culinarie più amate e apprezzate della Liguria. In questo articolo, ci immergeremo nel mondo del Coniglio alla Ligure, esplorando la sua storia, gli ingredienti chiave, il processo di preparazione e il suo posto nel cuore della cucina ligure.

Il Coniglio alla Ligure ha radici antiche che si perdono nei meandri della storia ligure. Questo piatto è nato come un'interpretazione regionale del coniglio stufato, arricchito con gli ingredienti tipici della cucina ligure e adattato alle risorse locali. La ricetta tradizionale è stata tramandata di generazione in generazione, passando da nonna a nipote e diventando parte integrante della cultura culinaria ligure.

Il Coniglio alla Ligure si distingue per l'uso di ingredienti freschi e aromatici che catturano l'essenza della cucina ligure. Tra gli ingredienti chiave troviamo:

Coniglio: La carne di coniglio è il protagonista indiscusso di questo piatto, offrendo una carne tenera e saporita che si presta bene alla lunga cottura.

Olio Extra Vergine di Oliva: L'olio extravergine d'oliva, un pilastro della cucina ligure, conferisce al piatto un sapore ricco e fruttato e una consistenza vellutata.

Aglio e Cipolla: Questi aromi essenziali aggiungono profondità di sapore e carattere al piatto, creando una base gustosa per la salsa.

Vino Bianco: Il vino bianco ligure viene utilizzato per deglassare la pentola e aggiungere un tocco di acidità e complessità alla salsa.

Erbe Aromatiche: Timo, rosmarino e salvia fresca sono spesso utilizzati per aromatizzare il piatto, aggiungendo freschezza e profumo.

Olive Taggiasche: Le olive Taggiasche, un'importante varietà di olive coltivate in Liguria, sono un ingrediente distintivo che conferisce al piatto un sapore unico e una nota salata.

Pinoli e Uvetta: Questi ingredienti aggiungono una nota di dolcezza e croccantezza al piatto, creando un equilibrio armonioso di sapori e testure.


Il Coniglio alla Ligure è un piatto che richiede tempo e attenzione per essere preparato nel modo corretto. Di seguito sono riportati i passaggi generali coinvolti nella sua preparazione:

Taglio del Coniglio: Il coniglio viene tagliato in pezzi gestibili, come cosce e spalle, per facilitarne la cottura e il servizio.

Rosolatura: I pezzi di coniglio vengono rosolati in olio d'oliva caldo finché non sono dorati su tutti i lati. Questo step è essenziale per sviluppare profondità di sapore e una crosticina dorata sulla carne.

Soffritto: Aglio, cipolla e eventualmente altre verdure vengono soffritti nell'olio d'oliva fino a quando diventano teneri e traslucidi.

Deglassare con Vino Bianco: Il vino bianco viene versato nella pentola per deglassare il fondo e liberare i succhi di carne e aromi concentrati.

Aggiunta di Erbe e Spezie: Le erbe aromatiche fresche vengono aggiunte alla pentola insieme alle spezie, come pepe nero e peperoncino, per aromatizzare il piatto.

Cottura Lenta: Il coniglio viene quindi cotto a fuoco lento in una salsa composta da vino, brodo e altri ingredienti aromatici, fino a quando non diventa tenero e succulento.

Aggiunta di Olive, Pinoli e Uvetta: Verso la fine della cottura, le olive Taggiasche, i pinoli e l'uvetta vengono aggiunti al piatto per completare i sapori e aggiungere testure.


Il Coniglio alla Ligure è spesso servito con contorni che celebrano i sapori e i prodotti locali della Liguria. Alcuni accompagnamenti tradizionali includono:

Patate Arrosto: Le patate arrosto croccanti sono un accompagnamento classico che si sposa bene con la salsa ricca e vellutata del Coniglio alla Ligure.

Verdure Grigliate: Le verdure di stagione grigliate, come zucchine, melanzane e peperoni, aggiungono freschezza e colore al piatto.

Focaccia Ligure: La focaccia ligure, un pane soffice e aromatico, è perfetta per assorbire la deliziosa salsa del Coniglio alla Ligure.

Vino Bianco Ligure: Un bicchiere di vino bianco ligure, come Vermentino o Pigato, completa perfettamente il pasto, offrendo un'esperienza sensoriale completa.


Il Coniglio alla Ligure non è solo un piatto delizioso, ma rappresenta anche un momento di convivialità e condivisione intorno alla tavola. Nelle famiglie liguri, preparare e servire il Coniglio alla Ligure è spesso un'occasione per riunire amici e parenti per condividere storie, risate e buon cibo. Inoltre, il piatto è spesso presente nelle celebrazioni e nei festeggiamenti locali, come matrimoni, compleanni e ricorrenze speciali, dove viene servito con orgoglio e condivisione.



L'Arte Culinary del civet: Un Viaggio nei Sapori e Tradizioni della Cucina Francese

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Il civet è una delle pietanze più emblematiche della cucina francese, con radici antiche che si intrecciano con la storia del paese e le sue tradizioni culinarie. Questo piatto ricco e succulento ha conquistato i palati di generazioni di gourmet, diventando un simbolo di eleganza e raffinatezza nella gastronomia francese. In questo articolo, ci immergeremo nell'arte culinaria del civet, esplorando la sua storia, i suoi ingredienti e il suo impatto sulla cultura gastronomica della Francia.

Il civet ha origini antiche, risalenti al medioevo, quando era considerato una prelibatezza riservata alle classi nobili e aristocratiche. Il termine "civet" deriva dalla parola francese "civette", che significa "cucciolo di lupo", poiché in passato la carne di lupo veniva spesso utilizzata per preparare questo piatto. Nel corso dei secoli, la ricetta del civet è stata adattata e rielaborata, utilizzando una varietà di carni selvatiche e ingredienti locali, ma mantenendo intatta la sua essenza di piatto di lusso.

Il civet è tradizionalmente preparato con carne di selvaggina, come ad esempio:

Lepre: La lepre è una delle carni più classiche utilizzate per preparare il civet, grazie al suo sapore robusto e alla sua consistenza succulenta.

Cinghiale: Il cinghiale è un'altra scelta popolare per il civet, offrendo una carne ricca e saporita che si presta bene alla lunga cottura.

Fagiano: Il fagiano aggiunge un tocco di eleganza al civet, con la sua carne tenera e saporita che si sposa perfettamente con le spezie e gli aromi del piatto.

Oltre alla carne, il civet include anche una varietà di ingredienti aromatici e condimenti, come cipolle, carote, aglio, alloro, timo, rosmarino, vino rosso e aceto di vino.


La preparazione del civet è un processo laborioso che richiede tempo, pazienza e maestria culinaria. Di seguito sono riportati i passaggi generali coinvolti nella preparazione di un civet tradizionale:

Marinatura della Carne: La carne viene tagliata in pezzi e marinata in una miscela di vino rosso, aceto di vino, erbe aromatiche e spezie per alcune ore o anche durante la notte, al fine di insaporirla e renderla più tenera.

Rosolatura della Carne: I pezzi di carne vengono rosolati in una pentola con olio caldo finché non sono dorati uniformemente su tutti i lati.

Soffritto: Le cipolle, le carote e l'aglio vengono soffritti nella stessa pentola fino a quando non diventano tenere e traslucide.

Deglassare: Il vino rosso viene versato nella pentola per deglassare il fondo e raschiare via tutti i succhi di carne e aromi concentrati.

Cottura a Lungo Lenta: La carne viene quindi aggiunta di nuovo alla pentola insieme alle erbe aromatiche e agli aromi, e viene lasciata cuocere a fuoco lento per diverse ore, fino a quando non diventa tenera e succulenta.

Riduzione della Salsa: Durante la cottura, il liquido si riduce e si addensa, formando una salsa ricca e vellutata che avvolge delicatamente la carne.


Il civet è un piatto che varia leggermente da regione a regione, con alcune varianti che includono ingredienti locali e metodi di cottura tradizionali. Ad esempio, nella regione della Borgogna, il civet di lepre è spesso preparata con funghi di bosco e servita con tagliatelle fresche o patate al forno. Nella regione della Provenza, il civet di cinghiale può essere accompagnata da polenta cremosa o da una baguette croccante.

Il civet occupa un posto speciale nel cuore e nella cultura gastronomica della Francia, simboleggiando l'arte culinaria sofisticata e il rispetto per la tradizione. Spesso associata a occasioni speciali e festività, come matrimoni, Natale e altre celebrazioni familiari, il civet rappresenta un momento di convivialità e condivisione intorno alla tavola. Inoltre, la caccia alla selvaggina e la preparazione del civet sono considerate un'arte che viene tramandata di generazione in generazione, creando un legame profondo tra le comunità rurali e la loro terra.

Il civet è molto più di un semplice piatto; è un simbolo della ricca storia, delle tradizioni e della passione della cucina francese. Con la sua carne succulenta, la sua salsa vellutata e i suoi aromi avvolgenti, il civet incarna l'essenza stessa della gastronomia francese, trasportando chiunque la assaggi in un viaggio sensoriale attraverso le terre e i sapori del paese. Che sia gustata in una locanda rustica di campagna o in un ristorante stellato Michelin, il civet è sempre un'esperienza culinaria straordinaria che celebra la bellezza e la diversità della cucina francese.


L'Elvis Sandwich: Esplorando il Gustoso Mondo del Panino Preferito del Re del Rock 'n' Roll

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L'Elvis Sandwich, noto anche come "The Elvis", è una creazione culinaria associata al leggendario musicista Elvis Presley. Questo sandwich decadente e indulgente è diventato un simbolo del gusto eclettico e del lusso eccentrico di Elvis, che ha guadagnato fama non solo per la sua musica rivoluzionaria, ma anche per il suo stile di vita stravagante. In questo articolo, esploreremo l'origine, gli ingredienti e l'impatto culturale dell'Elvis Sandwich.

L'Elvis Sandwich ha radici umili, con la sua creazione attribuita a Elvis Presley stesso, che è noto per averlo apprezzato come uno dei suoi piatti preferiti. Sebbene non ci sia una datazione esatta della sua invenzione, si ritiene che Elvis abbia scoperto questa delizia culinaria durante una delle sue visite a Graceland, la sua residenza a Memphis, Tennessee. L'Elvis Sandwich è diventato rapidamente un elemento fisso nel menu personale di Elvis e ha guadagnato fama tra i suoi amici, familiari e fan.

L'Elvis Sandwich è un piatto indulgente e calorico, composto da una combinazione di ingredienti audaci e gustosi. Di seguito sono riportati gli ingredienti chiave che compongono questo famoso panino:

Pane

L'elemento base dell'Elvis Sandwich è il pane, spesso utilizzato in forma di pane bianco o panini morbidi. Il pane è tostato leggermente per aggiungere una consistenza croccante al sandwich.

Burro di Arachidi

Il burro di arachidi è uno degli ingredienti distintivi dell'Elvis Sandwich, aggiungendo un sapore ricco e cremoso al piatto. Elvis era noto per amare il burro di arachidi e spesso lo incorporava nei suoi pasti preferiti.

Banana

Le fette di banana fresca sono uno degli elementi chiave dell'Elvis Sandwich, aggiungendo dolcezza e consistenza cremosa al piatto. Le banane vengono solitamente affettate e disposte uniformemente sul burro di arachidi.

Pancetta

La pancetta croccante e salata è un'altra componente essenziale dell'Elvis Sandwich, aggiungendo un contrasto di sapore e una nota di decadente indulgenza al piatto. La pancetta viene spesso cotta fino a renderla croccante e poi aggiunta al sandwich.

Miele o Marmellata

Alcune varianti dell'Elvis Sandwich includono anche un tocco di dolcezza extra sotto forma di miele o marmellata. Questi ingredienti aggiungono una nota di dolcezza e un ulteriore livello di complessità di sapore al piatto.


La preparazione dell'Elvis Sandwich è relativamente semplice e può essere adattata in base alle preferenze personali. Di seguito sono riportati i passaggi generali coinvolti nella preparazione:

Tostare il pane: Il pane viene leggermente tostato fino a renderlo dorato e croccante.

Spalmare il burro di arachidi: Una generosa porzione di burro di arachidi viene spalmata su una fetta di pane tostato.

Aggiungere le fette di banana: Le fette di banana vengono disposte uniformemente sopra il burro di arachidi.

Aggiungere la pancetta: Le fette di pancetta croccante vengono posizionate sopra le fette di banana.

Aggiungere il miele o la marmellata (opzionale): Se desiderato, una piccola quantità di miele o marmellata può essere spalmata sulla fetta di pane restante prima di chiudere il sandwich.

Chiudere il sandwich: Il sandwich viene completato con l'altra fetta di pane tostato e poi tagliato in metà o in quarti prima di essere servito.


L'Elvis Sandwich ha guadagnato una sorta di culto intorno a sé, diventando un simbolo della personalità eccentrica e indulgente di Elvis Presley. La sua combinazione unica di ingredienti ha catturato l'immaginazione di molti, ispirando varianti e reinterpretazioni in cucina casalinga, ristoranti e locali di street food. Inoltre, l'Elvis Sandwich ha contribuito a mantenere vivo il ricordo di Elvis Presley come figura iconica della cultura popolare, trasportando i fan direttamente nel suo mondo attraverso il gusto e l'esperienza sensoriale di uno dei suoi piatti preferiti.

L'Elvis Sandwich è molto più di un semplice panino; è diventato un simbolo di lusso, indulgenza e gusto eclettico associato alla leggendaria figura di Elvis Presley. Con la sua combinazione di ingredienti audaci e gustosi, l'Elvis Sandwich continua a incantare i fan di tutto il mondo, offrendo un assaggio della straordinaria vita e del leggendario gusto culinario del Re del Rock 'n' Roll.



Beni Shoga: Esplorando il Gustoso Mondo dello Zenzero Rosso Marinato Giapponese

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Il Beni Shoga è un condimento tradizionale giapponese composto da zenzero rosso marinato, noto per il suo sapore unico e la sua versatilità in cucina. Utilizzato principalmente come guarnizione per piatti come il takoyaki, l'okonomiyaki e il gyudon, il Beni Shoga aggiunge un tocco di freschezza, piccantezza e acidità che esalta i sapori dei piatti principali. In questo articolo, esploreremo le origini del Beni Shoga, il processo di preparazione, le sue applicazioni culinarie e il suo ruolo nella gastronomia giapponese.

Il Beni Shoga ha origini antiche in Giappone e viene spesso servito come accompagnamento per piatti della cucina giapponese come i piatti a base di riso, i noodle e gli okonomiyaki. Il termine "Beni Shoga" deriva dalla parola giapponese "Beni", che significa "rosso", e "Shoga", che significa "zenzero". Questo condimento prende il nome dal processo di marinatura dello zenzero fresco, che gli conferisce il caratteristico colore rosso e il sapore distintivo.

Il processo di preparazione del Beni Shoga è relativamente semplice ma richiede tempo e pazienza per ottenere il risultato desiderato. Di seguito sono riportati i passaggi generali coinvolti nella preparazione:

Selezione dello Zenzero

Per ottenere il miglior Beni Shoga, è importante selezionare zenzero fresco di alta qualità. Lo zenzero dovrebbe essere giovane e tenero, con una buccia sottile e privo di ammaccature o macchie.

Pelatura e Affettatura

Lo zenzero viene pelato e affettato a fette sottili. È importante affettare lo zenzero il più sottile possibile per garantire una marinatura uniforme e un risultato finale tenero.

Marinatura

Le fette di zenzero vengono quindi immerse in una soluzione di aceto di riso, zucchero e sale. Questa soluzione di marinatura conferisce al Beni Shoga il suo caratteristico sapore agrodolce e lo aiuta a sviluppare il suo colore rosso distintivo. Lo zenzero viene lasciato marinare per diversi giorni o settimane, durante i quali assorbe gradualmente i sapori della marinatura.

Conservazione

Una volta completata la marinatura, il Beni Shoga viene trasferito in contenitori ermetici e conservato in frigorifero. Può essere conservato per diverse settimane o mesi, garantendo un condimento fresco e saporito sempre a portata di mano.


Il Beni Shoga è un condimento estremamente versatile e può essere utilizzato in una varietà di piatti della cucina giapponese. Alcune delle sue applicazioni culinarie più comuni includono:

Takoyaki

Il Beni Shoga è spesso utilizzato come guarnizione per il takoyaki, una specialità giapponese a base di palline di pastella ripiene di polpo, cotto in una padella speciale.

Okonomiyaki

L'okonomiyaki, una sorta di "frittata giapponese" a base di cavolo grattugiato e altri ingredienti, viene spesso servito con una generosa porzione di Beni Shoga sulla parte superiore.

Gyudon

Il Beni Shoga è un accompagnamento popolare per il gyudon, una ciotola di riso servita con carne di manzo cotta e cipolle, spesso condita con salsa di soia dolce e altri condimenti.

Ramen

Il Beni Shoga può essere utilizzato come guarnizione per il ramen, aggiungendo un tocco di freschezza e piccantezza al brodo ricco e agli ingredienti del ramen.


Il Beni Shoga svolge un ruolo importante nella gastronomia giapponese, aggiungendo profondità di sapore e contrasto a una varietà di piatti tradizionali. La sua piccantezza e acidità bilanciano i sapori ricchi e salati di molti piatti, mentre il suo colore vivace aggiunge un tocco di freschezza visiva. Con la sua versatilità e il suo sapore distintivo, il Beni Shoga è diventato un elemento essenziale nella cucina giapponese e continua a essere amato e apprezzato in tutto il mondo.


Chaat: Esplorando il Gustoso Mondo della Gastronomia Indiana

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Chaat è un insieme di piatti street food originari dell'India, rinomati per la loro esplosione di sapori e colori. Questa forma di cucina è amata non solo in tutta l'India, ma anche a livello internazionale, grazie alla sua varietà e alla sua vivacità culinaria. In questo articolo, ci immergeremo nel delizioso mondo del chaat, esplorando le sue origini, i suoi ingredienti e alcune delle sue varianti più popolari.

Il termine "chaat" deriva dalla parola hindi "chaatna", che significa "leccare" o "assaporare". L'origine esatta del chaat è difficile da tracciare, poiché la sua storia è ricca di influenze culinarie provenienti da diverse regioni dell'India. Tuttavia, si ritiene che il chaat abbia avuto origine nel nord dell'India, probabilmente nella regione dello stato dell'Uttar Pradesh, prima di diffondersi in tutto il paese.


Ingredienti Chiave

Papdi

Le papdi sono croccanti frittelle a base di farina di grano, spesso condite con semi di cumino, pepe nero e altre spezie. Sono uno degli ingredienti fondamentali di molti piatti chaat, come il papdi chaat.

Samosa

Le samosa sono triangoli di pasta ripieni di patate speziate, piselli, verdure o carne, fritti fino a ottenere una crosta dorata e croccante. Possono essere serviti da soli o come parte di piatti chaat più complessi.

Chutney

Le chutney sono salse a base di erbe, spezie, frutta e altri ingredienti. Le varietà più comuni includono la chutney di tamarindo (agrodolce), la chutney di menta e coriandolo (piccante e rinfrescante) e la chutney di ciliegie (dolce e aspro).

Yogurt

Lo yogurt fresco viene spesso utilizzato per bilanciare il calore e la piccantezza di molti piatti chaat. Può essere servito semplicemente come condimento o come base per salse e marinature.

Sev

Il sev è uno snack croccante a base di farina di ceci, tagliato a forma di vermicelli sottili e fritto fino a ottenere una consistenza croccante. È spesso utilizzato come guarnizione per i piatti chaat, aggiungendo una nota croccante e saporita.


Varianti Popolari

Papdi Chaat

Il papdi chaat è un piatto composto da papdi croccanti, patate, ceci, yogurt, chutney di tamarindo e chutney di menta e coriandolo, il tutto guarnito con sev e spezie come il chaat masala.


Aloo Tikki Chaat

L'aloo tikki chaat è realizzato con aloo tikki (polpette di patate speziate e fritte), servite con ceci, yogurt, chutney e sev.


Bhel Puri

Il bhel puri è un mix di riso soffiato, verdure tagliate a dadini, chutney e spezie, il tutto mescolato insieme per creare un'esplosione di sapore e consistenza.


Panipuri/Golgappa

Il panipuri, conosciuto anche come golgappa in alcune regioni, è un classico street food indiano costituito da gusci di farina croccante riempiti di una miscela di ceci, patate, tamarindo, chutney e acqua aromatizzata.


Dahi Puri

Il dahi puri è simile al panipuri, ma invece di essere riempito con acqua aromatizzata, il guscio viene riempito con yogurt e condimenti, creando un piatto fresco e cremoso.


Il chaat è molto più di un semplice street food in India; è diventato una parte integrante della cultura culinaria del paese. Le bancarelle di chaat possono essere trovate in ogni angolo delle città indiane, e il loro profumo invitante e i colori vivaci attirano residenti e turisti allo stesso modo.

Inoltre, il chaat ha guadagnato popolarità a livello internazionale, con molti ristoranti indiani che offrono una vasta selezione di piatti chaat nei loro menu. La sua combinazione unica di sapori dolci, salati, piccanti e aspri ha catturato il palato di persone di tutto il mondo, contribuendo a diffondere la sua fama e il suo apprezzamento.

Il chaat è molto più di una semplice esperienza gastronomica; è un viaggio attraverso la complessità e la diversità della cucina indiana. Con la sua combinazione di ingredienti freschi, spezie aromatiche e salse succose, il chaat offre un'esperienza culinaria unica e indimenticabile. Che si tratti di gustare un panipuri fresco nelle strade affollate di Mumbai o di assaporare un papdi chaat in un ristorante di Delhi, il chaat non delude mai, portando un sorriso e una soddisfazione a ogni boccone.

Chorba: Una Zuppa Ricca di Storia e Sapore

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La Chorba è una zuppa tradizionale diffusa in diversi paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, caratterizzata da una ricca combinazione di ingredienti e spezie. Il termine "Chorba" deriva dall'arabo"(shorba), che significa semplicemente "zuppa". Questo piatto ha radici antiche, che risalgono ai tempi dell'Impero Ottomano e si è evoluto nel corso dei secoli attraverso influenze culturali e culinarie provenienti da diverse regioni del mondo arabo.

La Chorba è una pietanza molto versatile e ogni regione, città o famiglia può avere la propria versione, adattando gli ingredienti e le spezie in base alle tradizioni locali e ai gusti personali. Nonostante le varianti, la Chorba è sempre stata un elemento fondamentale della cucina nordafricana e medio-orientale, apprezzata per il suo sapore ricco e avvolgente, nonché per la sua capacità di riscaldare il corpo e l'anima.

Non esiste una ricetta standard per la Chorba, ma ci sono alcuni ingredienti comuni che spesso si trovano in questa zuppa. Tra gli ingredienti più utilizzati ci sono carne (di manzo, agnello, pollo o maiale), pomodori, cipolle, carote, sedano, patate, legumi (come ceci o lenticchie), riso o pasta, e una varietà di spezie come cumino, coriandolo, cannella e pepe nero.

Preparazione degli Ingredienti: Tagliare la carne e le verdure a pezzi piccoli e uniformi. Se si utilizzano legumi secchi, è necessario ammollarli in acqua per diverse ore prima della preparazione.

Rosolatura degli Ingredienti: In una pentola capiente, riscaldare dell'olio d'oliva e rosolare la carne insieme alle cipolle finché non saranno dorate. Aggiungere le verdure e le spezie e farle soffriggere per alcuni minuti per sviluppare i sapori.

Aggiunta dei Liquidi: Aggiungere acqua o brodo (di carne o vegetale) alla pentola, sufficiente a coprire tutti gli ingredienti. Portare ad ebollizione e poi ridurre il fuoco e lasciare cuocere a fuoco lento fino a quando la carne e le verdure saranno tenere.

Aggiunta di Carboidrati: Se si desidera, aggiungere riso, pasta o legumi precotti alla zuppa e continuare la cottura finché non saranno cotti.

Regolazione del Sapore: Assaggiare la Chorba e aggiustare il sapore con sale, pepe o altre spezie a piacere.

Servizio: Servire la Chorba calda, eventualmente accompagnata da pane croccante o focaccia.


La Chorba si presta a numerose varianti e adattamenti, ognuno dei quali porta con sé un tocco unico e distintivo. Alcune delle varianti più popolari includono:

Chorba Frik: Preparata con bulgur verde (frik) al posto del riso o della pasta.

Chorba Mloukhia: Caratterizzata dall'aggiunta di foglie di mloukhia, una pianta dal sapore simile a quello degli spinaci.

Chorba Beida: Conosciuta anche come "zuppa bianca", questa variante non contiene pomodori e ha un colore chiaro dovuto all'assenza di ingredienti colorati come il pomodoro.


La Chorba è molto più di una semplice zuppa; è un piatto nutriente e ricco di benefici per la salute, grazie alla combinazione di ingredienti freschi e spezie aromatiche:

Fonte di Proteine: La presenza di carne o legumi nella Chorba fornisce una buona dose di proteine, essenziali per la salute muscolare e la riparazione dei tessuti.

Ricca di Vitamine e Minerali: Le verdure presenti nella Chorba sono ricche di vitamine e minerali essenziali per il benessere generale dell'organismo, come la vitamina A, la vitamina C, il potassio e il magnesio.

Effetto Riscaldante: Le spezie utilizzate nella Chorba, come il cumino e la cannella, non solo conferiscono un sapore unico, ma hanno anche proprietà riscaldanti che possono aiutare a combattere il freddo durante i mesi invernali.

Digestione Migliorata: Le spezie come il cumino e il coriandolo sono noti per favorire la digestione e alleviare eventuali disturbi gastrointestinali.

Idratazione: La Chorba, essendo una zuppa a base di acqua o brodo, aiuta a mantenere l'organismo idratato, specialmente durante i periodi di clima caldo o dopo l'esercizio fisico.

La Chorba è una zuppa che va oltre il suo semplice ruolo di piatto caldo e confortante; è un simbolo di convivialità, tradizione e cultura. Con le sue numerose varianti e la sua versatilità culinaria, la Chorba incarna la ricchezza e la diversità della cucina nordafricana e medio-orientale. Preparare e gustare una ciotola di Chorba è come fare un viaggio attraverso le terre e le tradizioni di queste regioni, godendo dei sapori autentici e delle storie millenarie che si celano dietro ogni cucchiaio.

Bauru: Un Classico della Cucina Brasiliana

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Il Bauru è un famoso panino brasiliano che prende il nome dalla città di Bauru, situata nello stato di São Paulo. Questo delizioso panino è diventato un simbolo della cucina locale grazie alla sua semplicità e al suo sapore inconfondibile. L'origine del Bauru risale agli anni '30, quando Casemiro Pinto Neto, uno studente universitario di Bauru, creò la ricetta in un bar di São Paulo, il Ponto Chic, uno dei bar più tradizionali della città.

Casemiro Pinto Neto, conosciuto dai suoi amici con il soprannome di "Bauru", chiese al cuoco del Ponto Chic di preparargli un panino secondo le sue istruzioni. Il panino doveva essere composto da roast beef, formaggio, pomodori e cetriolini sott'aceto, il tutto dentro una baguette senza mollica. Il risultato fu così delizioso che divenne subito popolare tra gli studenti e i frequentatori del bar, e il nome "Bauru" rimase per indicare questa particolare preparazione.

Il Bauru è un panino relativamente semplice, ma ogni componente deve essere di alta qualità per ottenere il miglior risultato. Gli ingredienti principali del Bauru includono:

Pane tipo baguette o francese

Roast beef (affettato sottilmente)

Formaggio (tradizionalmente mozzarella, ma possono essere usati anche altri tipi di formaggio)

Pomodori freschi (affettati)

Cetriolini sott'aceto (affettati)


Preparazione:

Preparazione del Pane: Tagliare la baguette a metà longitudinalmente e rimuovere parte della mollica interna per fare spazio agli altri ingredienti.

Formaggio Fuso: In una padella, sciogliere il formaggio (mozzarella) fino a renderlo morbido e filante. Questo passaggio è cruciale perché il formaggio fuso avvolge gli altri ingredienti, creando una consistenza cremosa e uniforme.

Assemblaggio del Panino: Distribuire uniformemente il roast beef affettato all'interno della baguette. Aggiungere i pomodori affettati e i cetriolini sott'aceto. Versare il formaggio fuso sopra gli ingredienti, assicurandosi che penetri bene tra gli strati di carne e verdure.

Chiusura del Panino: Chiudere la baguette e, se desiderato, riscaldare il panino per pochi minuti in un forno o su una piastra per rendere il pane croccante e il formaggio ulteriormente filante.

Servizio: Tagliare il panino a metà e servire immediatamente, godendo di ogni morso saporito.


Col passare del tempo, il Bauru ha conosciuto numerose varianti, adattandosi ai gusti e alle preferenze locali. Alcune delle varianti più comuni includono:

Bauru de Frango: Sostituisce il roast beef con pollo grigliato o arrosto.

Bauru de Pernil: Utilizza carne di maiale arrosto al posto del roast beef.

Bauru Vegetariano: Elimina la carne e aggiunge verdure grigliate come zucchine, melanzane e peperoni, mantenendo il formaggio fuso.

Bauru com Ovo: Aggiunge un uovo fritto al panino per una versione più ricca e proteica.


Il Bauru, pur essendo un panino, può offrire alcuni benefici nutrizionali, soprattutto se preparato con ingredienti freschi e di qualità:

Fonte di Proteine: Il roast beef e il formaggio forniscono un buon apporto di proteine, essenziali per la crescita muscolare e la riparazione dei tessuti.

Vitamine e Minerali: I pomodori e i cetriolini apportano vitamine A, C e K, oltre a minerali come il potassio e il magnesio.

Energia: Il pane fornisce carboidrati, che sono una fonte di energia rapida per il corpo, rendendo il Bauru un pasto ideale per un rapido spuntino energetico.

Grassi Sani: Se preparato con formaggi di buona qualità, il Bauru può contenere grassi sani, importanti per il funzionamento del cervello e la salute generale.


Il Bauru non è solo un semplice panino, ma rappresenta un pezzo della cultura brasiliana, unendo tradizione e innovazione culinaria. È comune trovare questo panino nei menu dei bar e dei ristoranti in tutto il Brasile, e molte famiglie hanno la propria versione casalinga di questa ricetta.

Il Ponto Chic di São Paulo continua a servire il Bauru secondo la ricetta originale di Casemiro Pinto Neto, e questo panino è diventato un simbolo non solo della città di Bauru, ma anche dell'innovazione culinaria brasiliana. Ogni morso di un Bauru è un viaggio nei sapori autentici del Brasile, unendo semplicità e gusto in un modo che solo la cucina brasiliana sa fare.

Il Bauru è più di un semplice panino; è un'istituzione culinaria che rappresenta la creatività e la passione per il cibo del popolo brasiliano. La sua storia affascinante, la semplicità degli ingredienti e la ricchezza di sapori ne fanno un piatto che merita di essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Che si tratti di una versione tradizionale o di una delle sue molte varianti, il Bauru rimane un classico intramontabile della cucina brasiliana, capace di conquistare il palato di chiunque lo assaggi.









Carciofi alla Romana: Un Tesoro della Cucina Romana

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Il carciofo è una pianta originaria del Mediterraneo, ed è conosciuta e apprezzata sin dall'antichità per le sue proprietà nutritive e medicinali. I Romani, in particolare, ne erano grandi estimatori e furono tra i primi a coltivarli sistematicamente. In particolare, i "Carciofi alla Romana" rappresentano una delle ricette più emblematiche della tradizione culinaria della città eterna.

Le prime tracce del consumo di carciofi risalgono agli Egizi, ma furono i Greci e i Romani a sviluppare tecniche di coltivazione più avanzate, rendendoli una presenza costante nelle loro tavole. Plinio il Vecchio, naturalista romano, parlava del carciofo come di una pianta molto apprezzata e coltivata in grande quantità. Durante il Rinascimento, il carciofo era un ortaggio di lusso, riservato alle tavole dei nobili e dei ricchi mercanti.

La versione romana dei carciofi, i Carciofi alla Romana, ha una lunga tradizione che affonda le sue radici nel cuore della cucina popolare. Questo piatto, semplice ma gustoso, è un esempio perfetto di come la cucina romana riesca a valorizzare al massimo gli ingredienti locali, trasformandoli in pietanze dal sapore unico e inconfondibile.

I Carciofi alla Romana sono preparati con carciofi della varietà "mammole", una tipologia di carciofo romano che si distingue per la sua forma rotonda e la consistenza tenera. Gli ingredienti principali per questa ricetta includono carciofi, prezzemolo, mentuccia romana (un'erba aromatica simile alla menta), aglio, olio extravergine d'oliva, limone, sale e pepe.


Ingredienti:

4 carciofi mammole

1 mazzetto di prezzemolo

1 mazzetto di mentuccia romana

2 spicchi d'aglio

1 limone

Olio extravergine d'oliva q.b.

Sale e pepe q.b.


Preparazione:

Pulizia dei Carciofi: Iniziare eliminando le foglie esterne più dure dei carciofi fino a raggiungere le foglie più tenere. Tagliare le punte spinose e rimuovere eventuali residui di barba interna. Immergere i carciofi in una ciotola con acqua e succo di limone per evitare che anneriscano.

Preparazione del Ripieno: Tritare finemente il prezzemolo, la mentuccia romana e l'aglio. Mescolare il trito con sale e pepe.

Farcitura dei Carciofi: Allargare delicatamente le foglie dei carciofi e inserire al loro interno il trito aromatico.

Cottura: In una pentola capiente, versare un generoso filo d'olio extravergine d'oliva. Sistemare i carciofi in piedi, con la parte farcita verso l'alto, e aggiungere acqua fino a coprirli per circa un terzo della loro altezza. Cuocere a fuoco medio con il coperchio per circa 30-40 minuti, o fino a quando i carciofi saranno teneri.

Servizio: I carciofi alla romana vanno serviti caldi, ma sono ottimi anche a temperatura ambiente.


Il carciofo non è solo delizioso, ma è anche ricco di nutrienti e benefici per la salute. Ecco alcuni dei principali vantaggi del consumo di carciofi:

Ricchi di Antiossidanti: I carciofi sono una fonte eccellente di antiossidanti, che aiutano a combattere i radicali liberi e a prevenire l'invecchiamento precoce delle cellule.

Benefici Digestivi: I carciofi contengono inulina, una fibra che favorisce la salute intestinale e migliora la digestione. Inoltre, stimolano la produzione di bile, facilitando la digestione dei grassi.

Supporto al Fegato: La cinarina, un composto presente nei carciofi, ha proprietà epatoprotettive e favorisce la rigenerazione delle cellule epatiche, aiutando a mantenere il fegato sano.

Riduzione del Colesterolo: Il consumo regolare di carciofi può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto "colesterolo cattivo") grazie alla presenza di fitosteroli.

Proprietà Diuretiche: I carciofi hanno un effetto diuretico, che aiuta a eliminare le tossine e a prevenire la ritenzione idrica.

Supporto Cardiovascolare: Grazie al loro contenuto di potassio, i carciofi aiutano a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna e a proteggere la salute del cuore.


I Carciofi alla Romana non sono solo un piatto, ma un simbolo della cultura e della tradizione gastronomica di Roma. Durante la primavera, quando i carciofi sono di stagione, è possibile trovare questo piatto in quasi tutti i ristoranti della città. La preparazione e la condivisione dei Carciofi alla Romana rappresentano un momento di convivialità e celebrazione dei sapori autentici del territorio.

Nella cultura romana, i carciofi sono anche protagonisti di feste e sagre, come la Sagra del Carciofo Romanesco che si tiene ogni anno a Ladispoli, una cittadina vicino a Roma. Questo evento celebra il carciofo con degustazioni, spettacoli e mercati, attirando visitatori da tutto il mondo.

Pur rimanendo fedeli alla ricetta tradizionale, esistono alcune variazioni dei Carciofi alla Romana che possono arricchirne ulteriormente il sapore. Ad esempio, si possono aggiungere acciughe tritate al trito di erbe aromatiche per un tocco di sapidità in più. Inoltre, alcuni preferiscono utilizzare vino bianco al posto dell'acqua per la cottura, conferendo ai carciofi un aroma ancora più intenso.

I Carciofi alla Romana si abbinano perfettamente con diversi piatti della cucina romana. Possono essere serviti come antipasto, contorno o anche come piatto principale leggero. Gli abbinamenti più classici includono:

Vino: Un buon bicchiere di Frascati, vino bianco tipico della zona dei Castelli Romani, si sposa perfettamente con il sapore delicato dei carciofi.

Secondi Piatti: I Carciofi alla Romana sono eccellenti accanto a piatti di carne, come l'abbacchio alla scottadito o il saltimbocca alla romana.

Formaggi: Formaggi freschi e leggeri, come la ricotta o la mozzarella di bufala, possono essere un ottimo accompagnamento per bilanciare la consistenza e il sapore dei carciofi.


I Carciofi alla Romana sono un piatto che incarna l'essenza della cucina romana: semplicità, rispetto per gli ingredienti locali e sapori autentici. Preparare questo piatto significa immergersi in una tradizione culinaria millenaria, che continua a vivere e a evolversi nelle cucine di oggi. Ogni morso di un Carciofo alla Romana è un viaggio nei sapori e nei profumi di Roma, una città che sa sempre come conquistare il cuore (e il palato) di chi la visita.







Fettuccine Alfredo: Storia, Preparazione e Fascino di un Classico Italiano

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Fettuccine Alfredo è un piatto iconico della cucina italiana, noto per la sua semplicità e ricchezza di sapore. Questo piatto, composto essenzialmente da pasta fresca, burro e Parmigiano Reggiano, ha conquistato il palato di milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene la sua popolarità sia indiscutibile, la sua storia è avvolta da un mix di tradizione e leggenda. In questo articolo esploreremo le origini, la preparazione e l'impatto culturale delle Fettuccine Alfredo, cercando di comprendere cosa rende questo piatto così speciale.

Le Fettuccine Alfredo devono la loro esistenza a Alfredo di Lelio, un ristoratore romano che creò questo piatto nei primi decenni del XX secolo. Secondo la leggenda, Alfredo ideò questa ricetta nel 1908 per aiutare sua moglie incinta, che aveva perso l'appetito a causa della gravidanza. Volendo prepararle qualcosa di nutriente e appetitoso, Alfredo mescolò semplici ingredienti come fettuccine, burro e Parmigiano Reggiano, creando un piatto cremoso e delicato che lei adorò immediatamente.

Il piatto divenne presto famoso nel ristorante di Alfredo, "Alfredo alla Scrofa", situato a Roma. La notorietà delle Fettuccine Alfredo crebbe esponenzialmente quando le celebrità di Hollywood, Douglas Fairbanks e Mary Pickford, visitarono il ristorante durante la loro luna di miele negli anni '20. Affascinati dal piatto, i due attori portarono la ricetta con loro negli Stati Uniti, contribuendo a diffondere la fama delle Fettuccine Alfredo oltreoceano.

La bellezza delle Fettuccine Alfredo risiede nella sua semplicità. Gli ingredienti fondamentali sono pochi, ma devono essere di alta qualità per ottenere il risultato migliore. Ecco gli ingredienti principali:

Fettuccine fresche: La pasta fresca è essenziale per ottenere la giusta consistenza e sapore.

Burro: Utilizzare burro di alta qualità, preferibilmente non salato.

Parmigiano Reggiano: Formaggio Parmigiano Reggiano grattugiato fresco, che conferisce al piatto il suo caratteristico sapore cremoso e ricco.


Preparazione

Cuocere le fettuccine: In una grande pentola, portare a ebollizione abbondante acqua salata. Aggiungere le fettuccine fresche e cuocere fino a quando sono al dente. Scolare la pasta, riservando una tazza di acqua di cottura.

Preparare la salsa: Mentre le fettuccine cuociono, sciogliere il burro in una padella grande a fuoco medio. Una volta sciolto, ridurre il fuoco e aggiungere un po' dell'acqua di cottura della pasta, mescolando per creare una salsa emulsionata.

Unire gli ingredienti: Aggiungere le fettuccine cotte alla padella con il burro e mescolare bene per ricoprire la pasta con la salsa. Togliere la padella dal fuoco e aggiungere il Parmigiano Reggiano grattugiato. Mescolare vigorosamente fino a quando il formaggio si è sciolto e ha creato una salsa cremosa che avvolge le fettuccine.

Servire: Servire immediatamente le Fettuccine Alfredo, aggiungendo un'ulteriore spolverata di Parmigiano Reggiano e, se desiderato, un pizzico di pepe nero fresco.


Nel corso degli anni, le Fettuccine Alfredo hanno subito numerose variazioni, soprattutto negli Stati Uniti, dove il piatto è diventato sinonimo di comfort food. Tra le varianti più comuni troviamo:

Aggiunta di panna: Molte versioni americane includono panna pesante per rendere la salsa ancora più ricca e cremosa.

Pollo o gamberi: L'aggiunta di proteine come pollo grigliato o gamberi saltati è diventata una pratica comune.

Verdure: Per un tocco più sano, si possono aggiungere verdure come broccoli, spinaci o funghi.

Queste variazioni, sebbene deliziose, spesso si allontanano dalla semplicità e dall'autenticità della ricetta originale di Alfredo.


Le Fettuccine Alfredo non sono solo un piatto, ma un simbolo di ospitalità e tradizione italiana. Negli Stati Uniti, il piatto ha acquisito uno status quasi leggendario, spesso associato ai ristoranti italiani e ai pasti in famiglia. Nonostante le numerose varianti, l'essenza del piatto – la combinazione di pasta, burro e Parmigiano – continua a essere un punto di riferimento per molti.

In Italia, tuttavia, le Fettuccine Alfredo non sono così diffuse come si potrebbe pensare. Mentre sono sicuramente conosciute, non hanno la stessa popolarità dei classici come la Carbonara o l'Amatriciana. Questo potrebbe essere dovuto alla preferenza italiana per piatti che utilizzano ingredienti freschi e stagionali, piuttosto che ricette ricche e cremose.

Le Fettuccine Alfredo rappresentano un perfetto esempio di come la cucina possa evolvere e adattarsi a diverse culture, mantenendo al contempo la propria identità. La storia affascinante del piatto, unita alla sua semplicità e versatilità, continua a conquistare nuovi appassionati in tutto il mondo. Che si tratti della versione originale creata da Alfredo di Lelio o di una delle tante varianti moderne, le Fettuccine Alfredo rimangono un classico senza tempo della cucina italiana, capace di portare un tocco di eleganza e comfort a ogni tavola.

Ciceri e Tria: Un Capolavoro della Cucina Salentina

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La cucina italiana è famosa in tutto il mondo per la sua varietà e ricchezza di sapori. Ogni regione d'Italia ha le sue specialità culinarie, che riflettono la storia, la cultura e le tradizioni locali. Nel cuore del Salento, una regione situata nel sud della Puglia, troviamo uno dei piatti più rappresentativi e amati: Ciceri e Tria. Questo piatto antico e semplice, ma allo stesso tempo ricco di sapore, incarna perfettamente l'essenza della cucina salentina.

Per comprendere appieno Ciceri e Tria, è fondamentale esplorare le sue origini. La cucina salentina è stata influenzata da diverse culture e popoli nel corso dei secoli, tra cui greci, romani, bizantini e arabi. Questo ha portato alla creazione di piatti unici che combinano ingredienti semplici e locali in modi innovativi e deliziosi.

Il termine "Ciceri e Tria" deriva dal dialetto salentino: "ciceri" significa ceci, mentre "tria" si riferisce a una particolare tipologia di pasta fatta in casa, simile alle tagliatelle. Questo piatto ha radici antiche e si pensa che sia stato introdotto nella regione durante l'occupazione araba. Gli arabi, infatti, erano noti per l'utilizzo di ceci nella loro cucina e per la loro abilità nella produzione di pasta.

La combinazione di ceci e pasta fritta o cotta è un esempio perfetto di come la cucina salentina riesca a trasformare ingredienti poveri in un piatto di grande valore gastronomico. Tradizionalmente, questo piatto veniva preparato per celebrare momenti speciali, come feste religiose o raccolti abbondanti, ma oggi è diventato un elemento fisso della cucina quotidiana del Salento.


Ingredienti e Preparazione

Gli ingredienti principali di Ciceri e Tria sono semplici e facilmente reperibili: ceci secchi, farina di grano duro, acqua, olio d'oliva, aglio, cipolla e alloro. La semplicità degli ingredienti è compensata dalla cura e dal tempo necessario per la preparazione, che conferiscono al piatto il suo sapore unico e autentico.


Preparazione dei Ceci

Il primo passo per preparare Ciceri e Tria è la preparazione dei ceci. I ceci secchi devono essere messi a bagno in acqua per almeno 12 ore prima della cottura. Questo processo non solo ammorbidisce i ceci, ma aiuta anche a ridurre il tempo di cottura. Dopo l'ammollo, i ceci vengono scolati e messi a cuocere in una pentola con acqua fresca, una foglia di alloro, una cipolla e uno spicchio d'aglio. La cottura deve essere lenta e a fuoco basso, per permettere ai ceci di diventare teneri e di assorbire i sapori degli aromi.


Preparazione della Tria

Mentre i ceci cuociono, si prepara la tria. La pasta fresca viene fatta mescolando farina di grano duro e acqua fino a ottenere un impasto liscio ed elastico. L'impasto viene poi steso con un mattarello e tagliato a strisce sottili, simili alle tagliatelle. La tria viene poi divisa in due parti: una parte verrà fritta in olio d'oliva fino a diventare croccante e dorata, mentre l'altra parte verrà cotta in acqua bollente salata.


Unione degli Ingredienti

Una volta che i ceci sono cotti e la tria è pronta, si passa all'unione degli ingredienti. In una pentola capiente, si riscalda dell'olio d'oliva e si aggiunge uno spicchio d'aglio schiacciato. Quando l'aglio è dorato, si aggiungono i ceci con il loro brodo di cottura. Si porta il tutto a ebollizione, poi si aggiunge la tria cotta e si lascia cuocere insieme per qualche minuto, permettendo ai sapori di amalgamarsi. Infine, si aggiunge la tria fritta, che conferisce al piatto una consistenza croccante e un sapore unico.

Oltre al suo delizioso sapore, Ciceri e Tria è un piatto che offre numerosi benefici nutrizionali e ha un significato culturale profondo nella tradizione salentina.

I ceci sono un'ottima fonte di proteine vegetali, fibre, vitamine e minerali. Sono particolarmente ricchi di ferro, magnesio, potassio e vitamina B6. Le fibre contenute nei ceci aiutano a mantenere una buona salute digestiva e possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. La pasta fatta in casa, preparata con farina di grano duro, fornisce carboidrati complessi che forniscono energia a lungo termine.

L'olio d'oliva, un elemento fondamentale della dieta mediterranea, è ricco di acidi grassi monoinsaturi e antiossidanti, che sono benefici per la salute del cuore. L'aglio e la cipolla, utilizzati nella preparazione dei ceci, non solo aggiungono sapore, ma hanno anche proprietà antinfiammatorie e antibatteriche.

Ciceri e Tria non è solo un piatto nutriente, ma è anche un simbolo della cultura e delle tradizioni del Salento. È un piatto che racconta la storia di una terra e della sua gente, delle loro lotte e delle loro celebrazioni. Preparare e condividere Ciceri e Tria è un atto di amore e di connessione con le proprie radici.

Questo piatto è spesso preparato in occasione delle feste patronali e delle celebrazioni familiari, diventando un momento di condivisione e di gioia. La sua preparazione richiede tempo e dedizione, e spesso coinvolge tutta la famiglia, creando un legame speciale tra le generazioni.

Ciceri e Tria è molto più di un semplice piatto di pasta e ceci. È un simbolo della cucina salentina, una testimonianza della ricchezza culturale e della tradizione di una regione unica. Ogni boccone di questo piatto racconta una storia di semplicità, amore e dedizione, e porta con sé i sapori e i profumi del Salento.

Preparare Ciceri e Tria è un'esperienza che va oltre la cucina: è un viaggio nella storia e nelle tradizioni di una terra affascinante. Che tu stia scoprendo questo piatto per la prima volta o che lo stia preparando per la centesima volta, Ciceri e Tria saprà sempre regalarti un momento di autentica felicità e connessione con le tue radici.


Batsoà: Un Viaggio nel Cuore della Tradizione Valdostana

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Nel cuore delle Alpi, tra maestose montagne e pittoreschi villaggi, si trova la regione italiana della Valle d'Aosta, un luogo ricco di tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione. Tra i tanti piatti prelibati che caratterizzano la gastronomia locale, c'è il Batsoà, una zuppa rustica che incarna lo spirito montano e il calore dell'accoglienza valdostana. In questo articolo, esploreremo le origini, la preparazione e il fascino di questa delizia culinaria.

Il Batsoà è un piatto tipico della tradizione culinaria della Valle d'Aosta, una regione che vanta una ricca storia gastronomica influenzata dalle sue radici alpine e dalla sua posizione di confine con la Francia e la Svizzera. Il nome stesso, "Batsoà", deriva dal dialetto valdostano e significa "brodo di pane".

Le origini di questa zuppa risalgono a tempi antichi, quando i contadini e i pastori della regione dovevano fare affidamento su ingredienti semplici e facilmente reperibili per soddisfare il loro appetito e resistere alle rigide temperature invernali. Il Batsoà rappresentava quindi una soluzione nutriente ed economica per affrontare le dure giornate di lavoro nei campi o sulle montagne.


Gli Ingredienti e la Preparazione

Ingredienti

La preparazione del Batsoà richiede ingredienti semplici ma genuini, tra cui:

Pane raffermo: Tipicamente pane di segale o integrale, tagliato a fette spesse.

Brodo di carne o vegetale: Fatto in casa o acquistato, a seconda della disponibilità e delle preferenze personali.

Burro: Utilizzato per soffriggere il pane e aggiungere ricchezza al sapore.

Formaggio: Fontina, un formaggio tipico della Valle d'Aosta, grattugiato per arricchire il sapore della zuppa.

Salvia e rosmarino: Erbe aromatiche che conferiscono profumo e gusto alla zuppa.

Aglio: Per aggiungere un tocco di sapore e profondità.


Preparazione

La preparazione del Batsoà è semplice ma richiede pazienza e attenzione ai dettagli:

Preparazione del Pane: Tagliare il pane raffermo a fette spesse e lasciarlo asciugare all'aria per qualche ora o durante la notte.

Soffriggere il Pane: In una padella, sciogliere il burro e aggiungere le fette di pane. Rosolare leggermente da entrambi i lati fino a quando diventano croccanti e dorati.

Preparazione del Brodo: Portare il brodo di carne o vegetale a ebollizione in una pentola capiente. Aggiungere le erbe aromatiche e l'aglio per insaporire il brodo.

Assemblaggio del Batsoà: Disporre le fette di pane soffritto in una ciotola da forno resistente al calore. Coprire con abbondante formaggio grattugiato.

Finitura e Gratificazione: Versare il brodo caldo sul pane e il formaggio fino a coprire completamente il tutto. Cospargere con ulteriore formaggio grattugiato e, se desiderato, una spruzzata di pepe nero.

Cottura e Servizio: Infornare il Batsoà in forno preriscaldato a 180°C e cuocere fino a quando il formaggio non si sarà completamente sciolto e dorato in superficie. Servire caldo e gustare questa prelibatezza montana.


Il Batsoà è molto più di una semplice zuppa: è un'esperienza sensoriale che porta con sé il profumo dei boschi alpini, il calore della tradizione familiare e il sapore unico della Valle d'Aosta. Le sue radici umili e la sua preparazione semplice lo rendono un piatto accogliente e confortante, perfetto per le fredde serate invernali o come pasto sostanzioso dopo una giornata trascorsa all'aria aperta.

Ciò che rende il Batsoà così speciale è la sua capacità di trasformare ingredienti di base in un piatto dal gusto straordinario. Il pane raffermo, reso croccante dal burro, si amalgama perfettamente con il brodo caldo e il formaggio fuso, creando strati di sapore che si fondono armoniosamente in ogni cucchiaiata. La presenza di erbe aromatiche aggiunge profondità e complessità alla zuppa, mentre l'aglio conferisce un tocco di robustezza.

Il Batsoà rappresenta anche un legame tangibile con la natura e la cultura della Valle d'Aosta. Gli ingredienti utilizzati - pane, formaggio, erbe aromatiche - sono tutti prodotti locali che riflettono l'essenza stessa della regione alpina. In ogni cucchiaiata di questa zuppa si possono percepire i sapori e gli aromi dei pascoli alpini, dei boschi di conifere e dei pascoli verdi che caratterizzano il paesaggio montano della Valle d'Aosta.

Infine, il Batsoà rappresenta una tradizione culinaria da preservare e trasmettere alle future generazioni. Come molte ricette della cucina regionale italiana, questa zuppa è un simbolo di identità culturale e un ponte verso il passato. Preparare il Batsoà significa onorare le tradizioni dei nostri antenati e celebrare il patrimonio culinario italiano nelle sue molteplici sfaccettature.

Il Batsoà è molto più di una semplice zuppa: è un viaggio nel cuore della Valle d'Aosta, un'esperienza culinaria che nutre il corpo e l'anima.

 
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