La minestra
maritata è un tipico piatto di origine
campana, in genere preparata secondo la più stretta tradizione
napoletana per pranzi festivi, quali quelli in occasione di Natale e
Pasqua.
La dicitura maritata deriva dal fatto
che gli ingredienti di carne e verdura si "maritano",
partecipando insieme alla minestra. La ricetta nel corso degli anni è
stata notevolmente rimaneggiata, eliminando o modificandone gli
ingredienti, che sono sempre più rari da reperire in commercio.
Durante le festività tradizionali, tuttavia, nei mercatini rionali
di Napoli ancora si possono acquistare le verdure tipiche per
preparare la minestra maritata, che sono cicoria, piccole scarole
(scarulelle), verza, e borragine, che gli conferisce una nota
amarognola. In qualche variante si usa anche la catalogna (in
napoletano: puntarelle). La carne di uso tipico è quella di
maiale di minor pregio, con tracchie, salsicce (tipica era la
cosiddetta nnoglia, o salame pezzente), e altri tagli.
Nella tradizione più antica, invece
del pane tostato si usano gli scagliuozzi, tipiche frittelle
di farina di mais fritte dalla forma arrotondata, adagiate sul fondo
del piatto.
La preparazione ricorre anche nella
tradizione gastronomica ciociàra (della Ciociarìa, regione storica
del Lazio meridionale), dove tale ricetta trova ospitalità nei libri
di cucina ed è segnalata sui ricettari tipici della zona.
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