Barchette di peperoni su letto di rucola

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La bellezza di questa semplice ricetta è nei colori, il giallo e il rosso dei peperoni si combinano con il verde deciso della rucola rendendo questo piatto estivo piatto molto vivace.

Ingredienti

per N° 4 persone
  • 4 peperoni di media dimensione
  • 12 filetti di acciughe sott'olio (se vi piacciono, altrimenti potete non utilizzarle)
  • 100 g Pecorino Sardo Grattugiato
  • 100 q di Formaggio poco stagionato (scamorza, asiago fresco, fontina non stagionata, o più semplicemente quello che vi è rimasto in frigo)
  • capperi
  • un mazzetto di rucola fresca
  • 100 gr di Speck in un'unica fetta
  • sale q.b. (q.b. abbreviazione di "quanto basta")
  • olio extra vergine di oliva

Preparazione

  1. Private i peperoni dei semi e tagliateli a falde larghe (si devono ricavare tre falde per ogni peperone. Metteteli per microonde per 15 minuti a 750 W o fateli ammorbidire in una pentola a fuoco medio. ATTENZIONE: i peperoni non devono cuocere ma solo ammorbidirsi, quindi evitate di grigliarli o cuocerli troppo a lungo su fiamma viva.
  2. Quando le falde dei peperoni sono ammorbidite, preparate le barchette nel seguente modo: disponete una falda su di un tagliere e pressatela leggermente con la mano, facendo attenzione a non pezzarla. Farcitela quindi con, il pecorino, una fetta sottile del formaggio da voi scelto, un filetto di acciuga, qualche cappero (3-4) e un pizzico di sale (se vi piace anche del pepe). richiudete la barchetta facendo sempre attenzione a non spezzare la falda del peperone. Ripete l'operazione per tutte le falde.
  3. Finita questa operazione, oliate un tegame da forno e disponetevi le barchette. Passate in forno caldo a 250° per 10 minuti.
  4. Mentre i peperoni sono nel forno, tagliare lo speck a listarelle sottili e passarlo in pentola per renderlo croccante.
  5. Servite nel seguente modo: preparate 4 piatti piani (o un unico da portata) disponendo le foglie di rucola sul fondo del piatto, le barchette di peperoni (3 per piatto) sulla rucola e le listarelle di speck a pioggia sul piatto. Spolverare di sale (poco perché sia lo speck che il pecorino durante la cottura esaltano la solo salinità) e pepe e condite con un buon olio extra vergine di oliva.

Consigli

Per questa preparazione, prettamente estiva, vi consiglio di utilzzare peperoni rossi e gialli freschissimi, il colore e la croccantezza di questi frutti freschi daranno un tocco di originalità al vostro piatto.

Come ci ingannano nelle pubblicità

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Dall'esterno delle confezioni la dimensione fotografata del prodotto contenuto appare più grande .

Questa qui sotto del Tartufone Motta è semplicemente spudorata. Dalla scatola enorme esce fuori il dolcetto della foto. Hanno risposto che terranno presente la protesta.




Da quel giorno non ho più comprato prodotti Motta. Non so, ma c'è stata una rottura della fiducia.

Ma gli esempi possono continuare.

L'ultimo che mi viene in mente è una ricotta chiamata RICCOTTA con due C, che ho comprato giorni fa. La scatola è più alta, e senza motivo , della ricotta contenuta dentro . Il prodotto è anche di buona qualità e sapore: non avevano bisogno di presentare una confezione che farebbe supporre che sia piena fino in cima.


Dado vegetale

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Una ricetta pratica per fare il dado vegetale una volta l'anno e conservarlo in semplici vasetti e averlo fresco e sano sempre a portata:
  • 500gr carote
  • 500gr cipolle
  • 400gr sedano
  • 600gr sale (grosso o fine, a scelta)
  • 400gr erbe fresche: prezzemolo, basilico in maggioranza, ma anche menta, rosmarino, salvia, alloro, origano, timo, ecc ecc.
Pulire tutti gli ingredienti, passarli nel robot da cucina che sminuzza tutto, aggiungere il sale, mescolare accuratamente far riposare 15 minuti e togliere l'acqua creatasi in eccesso. Invasare. I vasetti chiusi durano anche più di un anno (il sale conserva). Quando si usa il dado, ricordarsi di richiudere il vasetto che altrimenti si secca.


Civraxeddas

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Questa preparazione è una antica ricetta sarda dell'Ogliastra.


Ingredienti

per 4 persone

Per l'impasto

  • g. 200 di farina di grano tenero tipo "00"
  • g. 100 di farina di grano tenero tipo "0"
  • g. 180 di acqua
  • g. 10 di sale marino fine
  • g. 8 (poco meno di un panetto) di lievito di birra fresco
  • g. 10-15 di olio extravergine d'oliva

Per la farcia

  • Kg. 1 di patate
  • g. 150 di pecorino sardo
  • 1 cipolla gialla, non molto grande
  • 1 uovo
  • menta q.b.
  • 1 spruzzata di noce moscata
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • ciccioli q.b. omissibili per un piatto più leggero
  • sale q.b.

Preparazione

Per l'impasto

  1. Setacciare la farina
  2. Sciogliere il lievito in acqua debolmente tiepida (max 25 gradi) e aggiungere l'olio
  3. Aggiungere metà della farina ed iniziare ad impastare sino a che si ottiene una preparazione omogenea anche se un po' liquida
  4. Aggiungere il resto della farina, il sale e continuare ad impastare per una decina di minuti
  5. Lasciare riposare l'impasto per c.a. 3 ore
  6. Aiutandovi con un altro po' di farina 00 dividete l'impasto in due parti e stendetelo con un mattarello fino ad ottenere delle striscie piuttosto sottili
  7. Tagliate le striscie formando quadrati di c.a. 8-10 centimetri di lato.
  8. Lasciate riposare le striscie su una spianatoia infarinata e dedicatevi alla farcia.

Per la farcia

  1. Lessare le patate per c.a. 30-40 minuti (dipende dalla dimensione delle patate) in acqua bollente (per evitare shock termici è bene partire con acqua tiepida o fredda)
  2. Sbucciare le patate bollenti (aiutarsi con dei guanti o con uno strofinaccio) e passarle man mano con uno schiacciapatate (usare la trafila piccola) formando una purea.
  3. Lasciare intiepidire la purea
  4. Nel frattempo tagliate a fettine sottili la cipolla, mettetele in poco olio bollente e lasciate soffriggere lievemente.
  5. Tritate finemente l'aglio e la menta e grattugiate il formaggio
  6. Aggiungete alla purea la menta, la cipolla soffritta, il pecorino, l'uovo, il sale, spruzzate con un poco di noce moscata ed impastate fino a che la farcia non diventi omogenea.

Assemblaggio e cottura

  1. Riscaldare il forno fino ad una temperatura di 230-250 gradi
  2. Mettere su ciascun quadrato di pasta un po' di farcia, sino ad esaurire farcia e pasta.
  3. Per ciascun quadrato di pasta: prendere gli angoli e ripiegarli verso il centro della farcia componendo un fagottino aperto
  4. Riporre i fagottini su una placca ben distanziati
  5. Mettere la placca in forno e cuocere per c.a. 15 minuti, dando un colpetto finale di grill per dorare le estremità dei fagottini
  6. Sfornare e lasciar intiepidire in ambiente ben aerato qualche minuto e poi servire


Spaghetti alle acciughe

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E' una variante semplicissima degli spaghetti aglio e olio.

Ingredienti

per 1 persona

Ingredienti

Per 1 persona:
  • 100g di spaghetti
  • 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • 4 acciughe o alici sott'olio
  • sale q.b.

Preparazione

  1. Fare bollire l'acqua per cuocere gli spaghetti con un cucchiaino di sale
  2. in una padella mettere a scaldare l'olio d'oliva. Dopo 5 minuti aggiungere le acciughe o in alternativa le alici sott'olio per altri 3-4 minuti.
  3. Scolare la pasta e aggiungerla nella padella.
  4. Servire dopo aver rigirato bene gli spaghetti nella padella in maniera da insaporirli con l'olio e le acciughe.

Consigli

Nella padella dove si soffriggono le acciuge si può aggiungere dell'aglio.

Che metodo di cottura è la stufatura?

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Un piatto che richiede una lunga cottura


Lo stufato viene spesso confuso con lo spezzatino e il brasato. E' una cottura lenta che si protrae nel tempo in un recipiente di vario materiale con coperchio sopra. Il termine stufato deriva da stufa che nelle case di una volta serviva per riscaldare il focolare ma anche per cuocere. Si tratta di una cottura sotto i 100°C che favorisce l'intenerimento di carni non pregiatissime meno nobili ricche di fibre che in questo caso invece vengono ammorbidite immerse nel brodo. I contadini usavano il sugo di cottura come companatico. Con il metodo della stufatura si cucina il ragù bolognese, il ragù napoletano, la fricassea e anche lo spezzatino.

Nella tradizione si usava rosolare le carni o gli altri alimenti per aromatizzare la cottura e formare la reazione di Maillard. In genere si usa una base di odori e successivamente si aggiungono le verdure aggiungendo il brodo e un pò di vino eventualmente e portando il tutto all'ebollizione coprendo il recipiente. Il brasato viene preferito alla stufatura per i pezzi più grandi di carni e si può cucinare anche nel forno.

Nella ristorazione lo stufato si fa nei recipienti sui fornelli, nel forno professionale, nella brasiera e nella ristorazione collettiva si usa la pentola industriale con o senza mescolatore, ribaltabile o no. Lo spezzatino si può fare anche con la cottura a bagnomaria con un ottimo risultato.


Ottimo grazie alla cottura nel forno professionale


Spezzatino invece vuol dire carne "spezzata" tagliata a trincetti, cubetti. Lo stufato non è solo fatto con la carne ma è un tipo di cottura anche per verdure, pesce e legumi (fagioli etc). Già l'Artusi nel capitolo degli Umidi ne "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene (1895)/Ricette/Umidi" ne aveva parlato ampiamente.

Una cottura salutare. Se non viene fatta la rosolatura e dunque senza aggiunta di grassi la cottura è più leggera. Anche il tipo di carne è importante: meglio preferire quelle magre che però spesso sono meno tenere e meno saporite e quindi vanno condite di più in cottura e risultano alla fine più pesanti.

Alimenti Lo spezzatino si può fare con carni bianche, rosse, selvaggina, pesci come baccalà e anguilla, verdure e anche funghi.

Infine: qual è la differenza con il brasato? Il brasato deriva da "brasi" brace in piemontese. Su una casseruola messa sul fuoco si cuoce un pezzo intero di carne dopo averlo rosolato. Da qui brasare e anche il nome delle brasiere professionali, ideate per le cotture "umide".



Quali alimenti non dovrebbero essere conservati in frigorifero?

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La mozzarella.



Questo alimento non va mai messo in frigo, nemmeno d'Estate. Se si vuole raffreddarla va conservata nella sua busta di plastica insieme al suo latticello e messa in un recipiente pieno d'acqua e ghiaccio.


I pomodori.



Il freddo li conserva ma ne altera il sapore, li rende farinosi e ne impedisce la maturazione. Meglio conservarli nella cesta della frutta.


Il basilico.



Il freddo ne altera il sapore, inoltre in frigo tende a prendere l'odore di altri alimenti e appassisce. Meglio metterlo in un vaso con acqua oppure pulirlo, farlo asciugare e congelarlo.


L'aglio e le cipolle.



Il freddo fa germogliare l'aglio piú in fretta e lo fa diventare molle e gommoso per cui meglio evitare, conservarlo in un luogo asciutto. La cipolla invece col freddo marcisce rapidamente e per di piú riempie il frigo col suo tipico odore. Meglio conservarla in un luogo asciutto e buio, possibilmente avvolta nella carta.


Le patate.



Il freddo accelera la maturazione trasformando l'amido, rendendole farinose e dolciastre ed accelerando la maturazione. Vanno conservate in un luogo asciutto e buio e avvolte nella carta per non farle umidire. Se diventano verdastre significa che si é formata solanina, un alcaloide tossico, e vanno buttate.


L'avocado.



Questo frutto arriva acerbo sui banchi dei supermercati quindi non va messo in frigo proprio per farlo maturare. Il freddo inoltre lo rende molle e di colore scuro quindi meglio evitare di conservarlo lí, meglio metterlo nel cesto della frutta.


Le banane.



Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo; le banane in frigo non maturano diventando molli e nere, vanno messe nel cesto della frutta.


L'olio.



Che sia d'oliva o di semi non importa, l'olio non va mai messo in frigo. Il freddo ne altera il sapore e il colore e l'umidità favorisce l'irrancidimento. Meglio conservarlo al buio nella sua bottiglia scura.


Il pane.



lI freddo lo fa diventare secco e friabile e la troppa umidità favorisce lo sviluppo di muffe. Meglio conservarlo nella sua busta di carta o ancora meglio nella sacca di cotone apposita.


Il miele.



Questo é un errore che fanno in troppi. Il miele non va messo in frigo perché col freddo cristallizza facilmente diventando duro e con un sapore alterato. Meglio metterlo in una credenza e al buio per evitare anche qui la cristallizzazione.

 
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