Laina

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La làina (dal greco antico λάγανον, láganon) è un tipo di pasta tipico della bassa Ciociaria. Per indicare questo particolare tipo di pasta lunga, si utilizza generalmente il singolare "laina", ma anche meno spesso il plurale "laine"; è indicata nelle varie località del Lazio meridionale anche come lacne, làccane o làcchene. La parola "laina" ha anche il significato generale di impasto ammassato steso con il matterello. La lacna stracciata di Norma è riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale laziale dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Lazio.
La laina si ottiene impastando la farina di grano duro con acqua ed un pizzico di sale. L'impasto va lavorato energicamente fino ad ottenere una massa uniforme, che poi, per mezzo del matterello (detto lainaturo), viene stesa formando una sfoglia. La sfoglia viene ricoperta con un sottile strato di farina, fatta riposare per alcuni minuti e poi arrotolata su se stessa, quindi tagliata con un coltello in strisce non sottili. Queste vengono infine lasciate ad asciugare. Il risultato sono delle fettuccine larghe e spesse, con dimensioni un po' incostanti.
Le laine sono un tipico piatto povero e si accompagnano tradizionalmente quindi con condimenti poveri. L'accostamento tipico è con il sugo ai ceci, legumi tipici ciociari; in diversi comuni della Ciociaria si svolgono sagre come quella della "Laina e ceci" od anche quella della "Laina e cicerchie".
Numerose citazioni dalla letteratura greca e latina fanno dedurre che questo piatto è esistito con continuità dall'epoca classica: ricordiamo Aristofane e Orazio, che usano i termini làganon (greco) e laganum (latino) per indicare un impasto di acqua e farina, tirato e tagliato a strisce. Il laganum, considerato inizialmente cibo dei poveri, acquisisce tanta dignità da entrare nel quarto libro del De re coquinaria di Marco Gavio Apicio. Egli ne descrive minuziosamente i condimenti tralasciando le istruzioni per la loro preparazione, facendo supporre che fosse ampiamente conosciuta.

Laena in Irpinia

Laena è il corrispettivo irpino, ancor oggi realizzata ad esempio a Sturno (AV). Laena e laenaturo sono termini che derivano da laena (sfoglia); il termine sembra derivare direttamente dal latino laena = mantello (sfoglia larga come un mantello).

Cosa si può usare come sostituto del burro

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Sostituto del burro? Niente potrebbe davvero sostituire quel sapore morbido e caldo, o il morbido effetto gommoso del vero burro su dei biscotti al cioccolato. Perché vorresti farlo? I francesi mangiano tonnellate di burro e sono sani.


Se prendi sul serio la sostituzione del burro, allora ci sono molte alternative, ma non sarà la stessa cosa e probabilmente ci vorrà un po' per abituarsi. Quello che usi sarà diverso a seconda del motivo per cui lo stai usando.
  • Per un toast, prova a mescolare un po' di olio di avocado con aglio tritato ed erbe fresche. Raffreddalo in un piatto per il burro e usalo proprio come il vero burro.
  • Per cucinare, prova l'olio di noci o di cocco. I sapori sono simili e il risultato potrebbe essere piacevolmente sorprendente.
  • Per la cottura, puoi tagliare il burro a metà e sostituirlo con un olio più leggero senza troppe modifiche nel prodotto finale, ma potresti dover aggiungere un po' d'acqua perché il burro dell'acqua al suo interno.
Personalmente, credo che il cibo che ti piace sia molto più sano per te indipendentemente dal conteggio delle calorie, quindi cerca di mangiare con le persone a cui tieni e assapora il tuo cibo per esperienze di vita ottimali.


Cucina haitiana

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La cucina di Haiti si basa su una combinazione di elementi francesi e africani, con qualche influenza amerindia.

Caratteristiche

La cucina di Haiti presenta numerose analogie con le altre cucine caraibiche, sebbene alcune caratteristiche peculiari le garantiscano un'identità ben definita. Le verdure e le carni sono ampiamente utilizzate; tra le prime troviamo impiegati soprattutto i pomodori, i cavoli e i peperoni (rossi e verdi), tra le seconde le più diffuse sono quella di pollo, di capra, di manzo e, in minor misura, di maiale. I piatti vengono abbondantemente insaporiti con erbe aromatiche e peperoni, rendendo la cucina haitiana piuttosto speziata ma non eccessivamente piccante.

Riso e fagioli

Il riso con i fagioli costituisce il piatto nazionale di Haiti, diffuso in tutte le zone della nazione. Esso viene consumato da solo o, più spesso, accompagnato da un po' di carne, soprattutto pollo, capra o manzo. Nelle zone più rurali è diffuso il mais moulu, accompagnato da sauce pois (salsa di fagioli) ed eventualmente da pesce.

Piatti tipici

Tra i piatti tipici di Haiti, oltre al già citato riso e fagioli, vi sono le bananes plésées (banane fritte), servite da sole come spuntino o come accompagnamento al tassot (manzo fritto) o al griot (maiale fritto). Tra gli stuzzichini celebri sono i Patés, fagottini di pasta ripieni di carne. Il bouillon è invece un ricco stufato a base di pomodori, patate e carne (capra o manzo) variamente speziato. Il pollo viene spesso cucinato facendolo marinare in succo di limone, pepe, aglio e cumino e poi bollendolo insieme a questa marinata. La salsa base della cucina haitiana è l'épis, a base di peperoni, aglio ed erbe aromatiche, usata per condire il riso con i fagioli ma anche zuppe e stufati.

Dolci

Molti sono i dolci haitiani che impiegano la canna da zucchero e i suoi derivati. Tra di essi il fresco, una sorta di gelato fatto però di sciroppo di frutta e generalmente venduto dagli ambulanti lungo le strade. Tipico anche il pain patate, un pandolce a base di patate dolci, latte condensato e cannella.

Bevande

Diffusi nell'isola sono i succhi di frutta, soprattutto ananas, mango, avocado, arancia e frutto della passione. Altre bevande analcoliche diffuse sono i frullati e la malta, a base di orzo non fermentato e melassa. Tra gli alcolici diffusa è la birra ma soprattutto il rum, per la cui distillazione Haiti è, parimenti alle altre Antille francesi, famosa in tutto il mondo. Il rum haitiano deve la sua fama e unicità al fatto che le distillerie locali lavorano direttamente il succo della canna da zucchero e non la melassa.

I proprietari dei ristoranti guadagnano bene?

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Il mestiere dei buttadentro dei ristoranti turistici spiegato dai ...



Dipende.
Pensare che i ristoratori guadagnano tanto è un paradigma derivato dagli anni 80/90.
In quegli anni si che i ristoratori facevano fatturati da paura.
Lo conferma il fatto che gli stipendi di chef e maitre erano MOLTO più alti.
Oggi la ristorazione è stata stuprata da tutti questi programmi televisivi e persone che pensano che diventare ristoratori sia semplice.
Si improvvisano, aprono e falliscono dopo i primi 24 mesi.
Molti ristoratori non accettano il fatto che il mondo sta cambiando e continuano a fare di testa loro giustificandosi dicendo "si è sempre fatto così."
Saranno i prossimi a chiudere la serranda.
Quelli che invece guadagnano molti soldi nella ristorazione non sono ristoratori ma risto-imprenditori. Ossia dei ristoratori con la mentalità da imprenditore.
A cui non sta bene tirare a campare nella piccola pizzeria di paese ma creano veri e propri brand, catene e franchising.


Tintern (formaggio)

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Il Tintern è un formaggio originario del Galles, prodotto principalmente nella zona di Abergavenny, nel Monmouthshire, e che prende il nome dal vicino villaggio di Tintern.

Caratteristiche

Si tratta di un formaggio cremoso simile al Cheddar, aromatizzato con scalogno e cipolline, che si presenta coperto da un caratteristico strato di cera verde. Viene prodotto usando latte pastorizzato e viene solitamente imballato in forme da 2,25 kg.

Storia

Alle origini di questo tipo di formaggio, vi è forse la coltivazione dello scalogno da parte dei monaci dell'Abbazia di Tintern.


Budweiser

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La Budweiser, è una lager chiara prodotta dalla Anheuser-Busch InBev. In Italia commercializzata come Bud (nome popolare anche negli Stati Uniti, pronunciato) fino al 2002 e dopo il 2013, è una birra statunitense. Viene prodotta a Saint Louis, nello stato del Missouri, fin dal 1876. Lo slogan storico è King of Beers.

Ingredienti

Alcuni degli ingredienti utilizzati per la produzione della Bud sono di origine locale: difatti, sebbene la ricetta e la lavorazione sia standardizzata, la Anheuser-Busch ha deciso di produrre la birra in varie regioni del mondo, per garantire la freschezza del prodotto. Questi sono:
  • Riso
  • Malto
  • Luppolo
  • Lievito
  • Acqua

Storia

Nel 1857 l'immigrante tedesco Adolphus Busch arrivò negli Stati Uniti d'America dove nel 1864 iniziò a lavorare con Eberhard Anheuser il quale nel 1860 aveva comprato una birreria a Saint Louis. Successivamente nel 1876 introdussero la Budweiser Lager Beer, una birra lager leggera la quale riscosse discreto successo. Infatti durante il 1901 venne infranto il record di produzione di 1 milione di barili in un anno. Nonostante il successo, durante il periodo del proibizionismo americano l'azienda visse un periodo non florido e per sopravvivere iniziò la produzione di svariate tipologie alimentari, come gelati, lievito di birra, ma anche automobili e altro ancora. Superata questa fase, ci fu un periodo di crescita, che portò negli anni Settanta a un riconoscimento per il birrificio di St. Louis, il quale venne dichiarato Patrimonio Storico Nazionale e, negli anni Novanta, a rendere la società il birrificio di maggior successo negli Stati Uniti d'America.
La Bud in commercio oggi è una lager realizzata con tecniche di produzione di massa. Viene invecchiata sopra un letto di schegge di legno di faggio per renderla più frizzante.
Dal 1986 è la Birra ufficiale della Coppa del Mondo FIFA.

Il nome

Esistono altre due birre commercializzate con il nome "Budweiser"; si tratta di due birre boeme legate alla città di České Budějovice (in tedesco Budweis): la Budweiser Budvar e la Budweiser Bier Bürgerbräu.


Marmellata di castagne

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Crema di castagne o confettura di marroni.jpg


La marmellata di castagne (o confettura di marroni, o marronata, o marronita) è una crema dolce spalmabile ottenuta da una lunga lavorazione delle castagne.
Spesso è aromatizzata alla vaniglia e può anche contenere alcune tracce di liquore.
È in genere conosciuta anche come crema di marroni, nome però che secondo alcuni indicherebbe piuttosto la crema ottenuta da una lavorazione di pezzettoni di marron glacé.

Riconoscimenti

La marmellata di castagne è stata registrata come prodotto agroalimentare tradizionale dal Lazio.
Le Marche hanno invece registrato la composta di castagne.

 
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