Ci sono alcuni piatti che prima erano economici ma che ora vengono serviti in ristoranti di lusso?

0 commenti

Il proverbio "La necessità è la madre dell'invenzione" descrive perfettamente la situazione quando si tratta di determinare le origini di alcune ricette.

Esse sono state inventate in diverse parti del mondo grazie all'ingegno della gente comune.

E anche se la gente comune ha dovuto cucinare i propri piatti a partire da una ristretta gamma di prodotti disponibili, i risultati finali si sono rivelati di tanto in tanto piuttosto buoni, e alcune di queste ricette sono ancora oggi utilizzate, vediamo qualche esempio!


1. Pasta



Durante il Rinascimento, la pasta con verdure, formaggio e aglio ha salvato dalla fame molti italiani poveri. Mangiavano la pasta a mani nude perché all'epoca le posate non erano disponibili per la gente comune.

Questo piatto divenne una parte inseparabile del menu italiano nel XVI secolo. E quando aprirono i pastifici, divenne finalmente un tesoro nazionale.


2. Tiramisu


Molte regioni d'Italia si contendono il diritto di definirsi la patria della ricetta di questo famoso dolce. Ma, molto probabilmente, fu creato a Tolmezzo (Ud) nel ristorante “Roma”. Il tuorlo d'uovo montato con lo zucchero serviva come bevanda energetica per i comuni lavoratori di questa città.

I famosi chef italiani hanno reso il gusto più sofisticato con il delicato mascarpone cremoso, i biscotti e il caffè. Sebbene la ricetta originale non contenga albumi d'uovo e liquore.


3. Salmone


Potrebbe sembrare un po' strano se diciamo che "i poveri scozzesi hanno dovuto mangiare salmone e trota", ma è vero. Molto tempo fa, il salmone era facilmente disponibile nelle acque scozzesi.

Oggi questo tipo di pesce è considerato una prelibatezza, costa molto, e non è considerato peggiore di altri frutti di mare, come le ostriche o le cozze, per il suo valore gastronomico.


4. Sushi



Il sushi è diventato da poco un piatto gourmet e non è stato incluso nei menu dei migliori ristoranti di tutto il mondo fino a poco tempo fa. I poveri pescatori giapponesi lo mangiavano.

I prezzi del sushi sono aumentati drasticamente a metà del XX secolo. Si ritiene che ciò sia accaduto perché il Giappone è diventato più legato ad altri paesi e ha iniziato ad attrarre più turisti.


Qual è il cibo più letale?

0 commenti



Questo? E' il cervello di scimmia fritto, è servito prevalentemente in Asia, e ironicamente, se mangi una cosa del genere, corri il rischio di sviluppare la malattia di Creutzfeldt-Jakob, somigliante alla sindrome della "mucca pazza". Scava molteplici fori nel cervello, fino ad uccidere il malcapitato.


Questa? è la Blighia sapida (Ackee). Il frutto nazionale Giamaicano, e può essere mangiato solo quando perfettamente maturo. Se lo si mangia acerbo, o se ne si ingeriscono i semi, il malcapitato svilupperà l'intossicazione acuta da frutto ackee, conosciuta anche come "nausea giamaicana", che può uccidere.


Questo? è il pesce palla (Fugu), ed è una leccornia giapponese. È inoltre estremamente velenoso, tanto che servono 2 anni di allenamento prima di acquisire la licenza per prepararlo e servirlo all'eventuale clientela. Un aculeo contenente neurotossina trovato nel pesce potrebbe uccidere fino a 30 esseri umani, e non esiste antidoto.




Ultima ma non per importanza, troviamo la Tegillarca granosa (blood clam), molto in voga nel Sud-est asiatico. Ingerirla può causare epatite, dissenteria e tifo, e ciò succede a circa il 15% delle persone che la provano.

La vera domanda è: chi diamine ha guardato il cervello di una scimmia e ha detto-

"Mmmh, sembra delizioso, accendi un fuoco che ora lo cuciniamo e ce lo mangiamo!"


Il latte più particolare del mondo

0 commenti

Per far fronte alla crescente richiesta da parte dei consumatori di alternative vegetali al latte animale, molte grandi aziende stanno lavorando a nuovi prodotti considerati più sani.



L’ultimo in ordine di tempo è il latte derivato dalle patate, commercializzato dalla società svedese Veg of Lund.

La formula è top secret, ma si sa che i tuberi vengono cotti e poi emulsionati con olio di colza. Riscaldando secondo le istruzioni questo mix, si ottiene una bevanda lattiginosa che può essere consumata come il latte tradizionale.

A renderla nutriente, oltre il potassio naturalmente presente nelle patate, vi è l’aggiunta di proteine di piselli, calcio, vitamine e acido folico.

Il latte di patata è privo di glutine, lattosio, soia e povero di zuccheri e grassi saturi.


Un fatto affascinante della storia che la maggior parte delle persone non conosce

0 commenti

Forchette!



Le forchette erano un sacrilegio, sì le stesse forchette nel cassetto della tua cucina.

Sebbene le forchette fossero usate in cucina in una forma o nell'altra, divennero particolarmente popolari per mangiare cibo da qualche parte intorno all'XI secolo in Italia e abbastanza presto la chiesa non fu molto affezionata a questo nuovo utensile apparentemente perché Dio aveva già conferito agli esseri umani delle "forchette naturali" conosciute anche come mani. A quel tempo in giro le persone usavano ancora le mani e un coltello (un vero coltello, non il suo contemporaneo fratello contundente) per raccogliere e mangiare il cibo ai tavoli.


Perché gli americani la chiamano pizza ai peperoni quando è fatta con salame piccante e non con peperoni?

0 commenti

In realtà loro usato il termine Pepperoni che è un tipo di salame piccante con peperoncino e paprika nato negli USA circa un secolo fa come derivazione della salsiccia napoletana. (A dire il vero assomiglia molto anche al chorizo spagnolo).

L'equivoco nasce perché in inglese peperoncino si dice "Pepper", con l'aggiunta della desinenza "—oni" perché suonava più italianeggiante.



Cosa pensa un americano delle nostre abitudini alimentari

0 commenti

In cucina non abbiamo rivali, su questo non ci piove.



Americani parliamoci chiaro: siamo probabilmente l’unica nazione al mondo che sa come, quando e quanto mangiare. Inutile prendersi in giro, in questo caso (e anche in qualche altro) italians do it better.

La politica non è il nostro forte, quest’anno neanche il calcio a dire il vero, e magari non brilliamo nelle questioni burocratiche, però non ci venite a spiegare come si mangia. Davvero, non attacca.

A quanto pare le nostre regole, o sarebbe meglio chiamarle abitudini, non quadrano a tutti, anzi appaiono proprio strambe ad occhi stranieri; lei si chiama Tia Taylor, americana di origine ma trapiantata a Milano da 4 anni per lavoro, gestisce un canale YouTube da più di 250 mila iscritti dove analizza tutte le “stranezze” italiane che ha incontrato durante la sua permanenza sulla penisola italiana spaziando dai modi di mangiare, agli uomini italiani mammoni, fino ad arrivare ai nostri modi di vestire: insomma un quadro generale di come veniamo visti attraverso il filtro “oltreoceano”.


- Il cibo ha un ordine

In un video intitolato 4 Crazy Italian Food Rules in poco più di 7 minuti Tia spiega come gli italiani a tavola abbiano delle regole ben precise, e di quanto risultino incomprensibili a chi non ci è abituato sin dalla nascita.

La prima cosa che a quanto pare manda in pappa il cervello gli americani, è il fatto che quando ci sediamo a tavola e iniziamo a mangiare esiste un ordine ben preciso in cui vengono distribuite le varie portate. Per ordine si intende proprio la cronologia con cui vengono serviti i vari piatti: antipasto, primo, secondo contorno e frutta, senza poterne invertire l’ordine.

Ecco, anche il fatto che non mischiamo e mixiamo le portate tra loro non li rende troppo sereni a quanto pare; francamente, se avete un ordine più giusto e sano di mangiare le cose fatecelo sapere (facciamo però “la scarpetta” e questo ovviamente ci rende di diritto un popolo veramente incredibile).

Su poli opposti pare ci sia anche il consumo del cibo, più nello specifico “il dove” lo si consuma. Rientra decisamente nella norma per noi italiani consumare i nostri pasti, seduti al tavolo, preferibilmente in compagnia, magari degli amici (meglio se in famiglia la sera appena rientrati a casa), cosa che non viene fin troppo contemplata dai nostri colleghi americani che non ci vedono niente di male nel fare colazione mentre si va a lavoro in metro, o in macchina mentre si guida, o pranzare al volo mentre si cammina da una parte all’altra della città. Fellas, la pausa pranzo è sacra, take it easy!

Adesso però arriva la parte migliore, un tasto dolente quanto scottante per noi italiani; una barriera culturale difficile da superare, un’abitudine che noi popolo della pasta al dente, del Brunello di Montalcino, dell’olio extra vergine d’oliva e della pizza senza ananas non capiremo mai: il cappuccino! Questa dipendenza da caffè e latte schiumato che gli americani hanno e che noi non accetteremo mai.

- Il cappuccino no!

Sì confermiamo: il cappuccino si beve la mattina, con la pasta alla crema o pane e marmellata; no, non lo beviamo a cena per accompagnare una bistecca di carne o un cacciucco di pesce, no non lo beviamo neanche dopo i pasti (quello si chiama limoncello, ed è parecchio meglio!) e no non cambieremo mai opinione a riguardo. Vi abbiamo perdonato le fettuccine Alfredo, gli Spaghetti alla bolognese , la pizza con il ketchup, abbiate pietà del cappuccino.

Ogni volta che un turista, nelle nostre splendide città culturali, ordina un cappuccino per pranzo una nonna intenta a cucinare il ragù, in qualche parte della penisola, perde almeno 3 anni di vita.

Salva una nonna anche tu.


Che cosa trovano di strano gli americani in Europa?

0 commenti

Quando si è in Italia, gli americani tendono ad essere scioccati dal fatto che la cucina italiana non ha il sapore di quella a cui sono abituati.

Le differenze non sono solo nel sapore (le verdure di qualità superiore dell'Italia fanno sì che i nostri piatti abbiano un sapore molto più forte delle loro insipide controparti che ho mangiato in America), ma nel menu stesso. Pizza rolls, fettuccine Alfredo, pane all'aglio, spaghetti con polpette, parmigiano sono tutti piatti inventati da italo-americani che non troverete da nessuna parte d'Italia. La cosa più sconvolgente sembra essere l'assenza del "condimento italiano" per le insalate. Lo manteniamo semplice e utilizziamo solo olio d'oliva, aceto e sale.

Se davvero vi manca la cucina insipida e di bassa qualità dell'Olive Garden perché non riuscite a gestire il vero affare italiano, allora immagino che potete scegliere qualsiasi ristorante turistico che si assicurerà di servirvi qualcosa che un italiano non mangerebbe mai.


Al posto degli spaghetti con le polpette, provate la pasta fresca all'uovo fatta in casa con il ragù.


Non troverete pane all'aglio in Italia, ma abbiamo la bruschetta, pane leggermente tostato e condito con pomodori freschi, basilico, origano e aglio.



La parmigiana in Italia viene fatta solamente con melanzane e altri tipi di verdure. Nella ricetta originale non è presente la carne





 
  • 1437 International food © 2012 | Designed by Rumah Dijual, in collaboration with Web Hosting , Blogger Templates and WP Themes