Agnello d'Alpago
Bar mleczny
Il primo milk bar, chiamato "Mleczarnia Nadświdrzańska", fu fondato nel 1896 a Varsavia da Stanisław Dłużewski, un membro della nobiltà terriera polacca. Sebbene il tipico bar mleczny avesse un menu a base di latticini, questi stabilimenti generalmente servivano anche altri piatti tradizionali polacchi non caseari .
Il successo commerciale delle prime latterie incoraggiò altri imprenditori a copiare questo tipo di ristorante. Quando la Polonia riconquistò la sua indipendenza dopo la prima guerra mondiale, le barrette di latte apparvero in gran parte del paese. Offrivano cibo relativamente economico ma nutriente, e così ottennero ancora più importanza durante la depressione economica degli anni '30 e la seconda guerra mondiale.
Dopo la caduta del regime nazista, la Polonia divenne uno stato comunista nel blocco orientale. Contrariamente alla propaganda ufficiale, la maggioranza della popolazione era povera e anche i ristoranti a prezzi moderati venivano derisi come "capitalisti". Durante gli anni del dopoguerra, la maggior parte dei ristoranti fu nazionalizzata e poi chiusa dalle autorità comuniste. A metà degli anni '60, le barrette di latte erano comuni come mezzo per offrire pasti economici alle persone che lavoravano in aziende che non avevano una mensa ufficiale. Servivano ancora principalmente pasti vegetariani e latticini, specialmente durante il periodo della legge marziale nei primi anni '80, quando la carne veniva razionata.
L'idea prevalente a quel tempo era quella di fornire a tutte le persone pasti economici nel luogo di lavoro. A volte, il prezzo dei pasti serviti nelle mense aziendali era compreso nel salario di un lavoratore. Tuttavia, c'era anche un gran numero di persone che lavoravano in aziende più piccole che non avevano una mensa a loro disposizione. Per questo motivo, durante il mandato di Władysław Gomułka, le autorità hanno creato una rete di piccoli ristoranti self-service. I pasti, sovvenzionati dallo stato, erano economici e facilmente disponibili per chiunque.
Oltre ai latticini crudi o trasformati, le barrette di latte servivano anche uova (omelette o cotolette), pasti a base di cereali o farina come i pierogi. Dopo la caduta del sistema comunista e la fine dell'economia pianificata , la maggior parte dei bar del latte fallì, poiché furono sostituiti dai normali ristoranti. Tuttavia, alcuni di loro sono stati conservati come reliquie dello stato sociale dell'era comunista per sostenere i membri più poveri della società polacca.
All'inizio degli anni 2010, le barrette al latte hanno iniziato a fare un ritorno. Sono diventati piccoli ristoranti economici che hanno approfittato della nostalgia PRL, fornendo cibo di buona qualità e servizio clienti. A causa della loro buona posizione, i bar del latte sono spesso vittime della gentrificazione e sono difesi da gruppi di attivisti. [5] Oggi i bar del latte sono di proprietà privata, ma in parte sovvenzionati dallo Stato, che gli consente di offrire prezzi bassi.
'Nduja
Agnello arrosto
Aspic
Aspic salato
Aspic dolce
Com'è organizzata la cucina di un ristorante che offre un ampio menù alla carta?
Si parla di sincronismo tra sala e cucina, di strutturazione del menu, di preparazioni fresche, dei tre sistemi di cottura, cottura e abbattimento, surgelamento, sous vide e cottura espressa.
Le attese troppo lunghe al ristorante sono molto meno tollerate rispetto al passato e sono fonte di cattive recensioni da parte dei clienti sui siti dedicati. Quando si ha fame e si devono spendere dei soldi per sé e la propria famiglia si diventa facilmente nervosi sopratutto se a tavola ci sono dei bambini piccoli che hanno esigenze prioritarie.
Il 70% circa della buona gestione di un ristorante dipende dall'organizzazione dello chef e il 30% circa dalla professionalità dei camerieri. Cucina e sala devono essere comunque sincronizzati.
Come rendere funzionale un ristorante si impara all'Istituto Alberghiero e si parte proprio dalla struttura del menu che deve escludere piatti dalla lunga preparazione prima della distribuzione e contenere pietanze presentabili ai clienti entro massimo 5/10 minuti.
La cosa piu' importante è programmare gli acquisti delle derrate, effettuare le preparazioni a regola d'arte e conservare le stesse correttamente.
Questo si può fare con un’attenta procedura di cottura e conservazione che è possibile con attrezzature adeguate ma soprattutto con la cultura del personale.
Riuscire a servire con precisione piu' clienti contemporaneamente che hanno ordinato pietanze formate da alimenti diversi e con differenti tipi di cottura e preparazione non è un'alchimia difficile bensì il risultato di molta organizzazione a monte.
Il materiale che compone i piatti da servire deve essere pronto, preparato in precedenza e a portata di mano. Un esempio il sugo per la pasta, già pronto per il turno di cucina del pranzo, o le salse per la carne.
Ciò vale anche per le verdure che devono essere già mondate e lavorate nel taglia verdura e pronte in cubetti, listelli o julienne, o lavate e pelate come le patate.
Innanzitutto occorre iniziare la preparazione con cibi freschi (non congelati o surgelati). E' opportuno poi abbattere la temperatura dei cibi che possono essere o conservati nel frigorifero per 5/6 giorni a 4°C oppure surgelati in entrambi i casi con l'abbattitore che permette di portare la temperatura almeno a -18°C al cuore del prodotto secondo le rigide tempistiche previste dalla legge.
Occorre che i cibi surgelati per essere conservati nel freezer siano posti in contenitori, registrati e con etichette sui contenitori che riportano la data e il contenuto del contenitore stesso. Con la corretta prassi di abbattimento, il cibo surgelato o refrigerato mantiene le stesse caratteristiche nutritive e organolettiche uguali al cibo fresco.
Ciclo produttivo ideale per trasformare una derrata alimentare in una portata da offrire al consumatore.
->Acquisto
->Stoccaggio/Conservazione
->Pulizia/Lavaggio
->Preparazione
->Cottura
->Abbattimento
->Conservazione
->Rigenerazione
->Servizio
Tecniche di cottura
Cook And Chill
Cottura (minimo 65°C) entro 30 min->
Abbattimento (0/3°C) Entro 5 giorni->
Rigenerazione (minimo 65°C) Entro 2 ore->Consumo
Cook And Freeze
Cottura (minimo 65°C) entro 30 min->
Abbattimento/Congelamento (-18°C) Dopo mesi->
Rigenerazione (minimo 65°C) Entro 2 ore->Consumo
Sous Vide
Confezionamento sottovuoto->
Cottura sottovuoto ->immediato
Abbattimento (0/3°C) ->entro 21 giorni
Rigenerazione Entro 2 ore->Consumo
Il contenitori con il cibo in policarbonato devono essere sempre disponibili in un attimo pronti per gettare le preparazioni nella padella. Anche i camerieri possono preparare velocemente i contorni se è necessario
Naturalmente per rigenerare i cibi conservati in questo modo occorre un forno a convezione vapore che disponga di un appropriato ciclo di rigenerazione.
E' importante che il forno a convezione vapore per il ciclo di rigenerazione abbia il controllo umidità specifico che eviti il formarsi di liquido nel cibo in fase di rigenerazione.
I cibi anche semilavorati che richiedono una lunga preparazione si prestano ad essere cotti prima;
La pasta, la frittura e la cottura alla piastra delle carni sono espresse, (cotture e preparazioni non programmabili);
La pasta viene cotta espressa in cuoci pasta con rabbocco continuo e acqua sempre in ebollizione senza aspettare ad ogni cottura che l'acqua torni a temperatura. Si usano cestelli di varie dimensioni: quadrati o piccoli tondi monoporzione. Si possono cuocere dunque vari tipi di pasta con diversa pezzatura in modo simultaneo.
Uno chef ben organizzato evita lo stazionamento dei piatti sotto le mensole con lampade ad infrarossi se non per pochi istanti ed evita di riscaldare i piatti col microonde che si seccano.
Una cucina funzionale inoltre deve avere un lay out dei piani di cottura ben strutturato. Occorre che da una parte del piano ci siano apparecchiature sufficienti per la cottura dei secondi, friggitrici, fry top, eventuale brasiera, fuochi d'appoggio, il tutto intervallato da piccoli piani neutri per appoggio e lavorazione e dall'altra apparecchiature per i primi cioè cuoci pasta, piani neutri e fuochi per spadellare e saltare la pasta.
Conclusione
Lo chef con la sua esperienza deve razionalizzare i flussi di lavoro in cucina evitando se possibile che essa resti ingolfata nei picchi di lavoro, studiando per tempo la struttura del menu, procedendo alla spesa, e alla preparazione/cottura/abbattimento del cibo. Un ristorante inoltre per avere un menù vario non può non avere un forno a convezione vapore e abbattitore.
Esiste un tipo di pane che è sano da mangiare? Qual è e dove si compra?
Si, il pane. Il pane vero.
Questo non è pane vero.
Neanche questo è pane vero.
Il vero pane ha questo aspetto.
Lo si compra in un panificio a pezzo o a peso.
È croccante e profumato e ha un buonissimo sapore.
Dopo un giorno o due diventa duro.
Così si può fare la fettunta.
Pancotto.
Panzanella.
Torta paesana.
Polpette di pane.
O pangrattato per i vostri altri piatti.
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