Birra Livorno
Gli «scrigni» con le mozzarelline
- 4 fette di pancarré
- un etto di prosciutto cotto
- 4 mozzarelline
- farina 00
- due uova
- pangrattato qb
- sale qb
- mattarello
- pellicola trasparente
Per prima cosa assottigliate con il mattarello le fette di pancarré, dopo averle collocate al centro di un pezzo di pellicola trasparente. Poi piazzateci sopra una fetta di prosciutto e, al centro, una mozzarellina.
Birra Metzger
Storia
Cronologia societaria
Cacioricotta di capra cilentana
Tutto il ciclo produttivo avviene con mezzi manuali.
Materia prima
Preparazione del caglio
Trasformazione
Successivamente la mistura viene lasciata raffreddare fino a raggiungere una temperatura di 36°-40° Celsius per essere poi portata a cagliatura con l'aggiunta di caglio di capretto in pasta, nella misura di 40-50 grammi per quintale.
Lavorazione
La stufatura si ottiene in maniera naturale esponendo per 24 ore le forme alla temperatura del locale di cagliatura.
La salatura viene effettuata poche ore dopo la formatura, o dopo la stufatura, a secco, mediante cospargimento con sale da cucina.
La stagionatura avviene generalmente su graticci, con una maturazione che, qualora si intenda avviare il prodotto al consumo da formaggio fresco, può avere durata brevissima, tipicamente 2 o 3 giorni (maturazione proteolitica). Nel caso del prodotto stagionato si prolunga invece per 3-4 mesi (maturazione proteolitico-lipolitica).
Varianti
In altri casi la cagliata può subire, dopo il rassodamento, la rottura in piccoli fiocchi della dimensione di un chicco di mais, lasciati in sosta nel siero per ulteriori 10-20 minuti.
Aspetto e qualità organolettiche
La pasta è bianca, morbida e priva di occhiatura nel prodotto fresco, secca, scagliosa e giallo paglierina, con occhiatura fine, nel prodotto maturo.
Il cacioricotta presenta una percepibile complessità aromatica, conferitagli anche dalle specie arbustive della macchia mediterranea e della gariga che entrano nell'alimentazione dell'animale. In virtù di esse la composizione aromatica presenta una notevole variabilità in funzione dei terreni di pascolo e del progredire della stagione di raccolta.
Uso alimentare
Riconoscimenti
Ciambota
Salsa bernese
Salsa bernese è una salsa fatta di burro chiarificato emulsionato nei tuorli d'uovo e aceto di vino bianco e aromatizzato con le erbe . È considerato un "figlio" della salsa madre olandese, una delle cinque salse madri del repertorio di alta cucina francese. La differenza sta solo nell'aroma: Béarnaise usa scalogno , cerfoglio ,pepe in grani e dragoncello in una riduzione di aceto e vino, mentre la salsa olandese è più spogliata, utilizzando una riduzione di succo di limone o vino bianco. (Un modo per preparare la Béarnaise, vedi sotto, è iniziare con Hollandaise e aggiungere gli altri ingredienti.) Il suo nome è legato alla provincia di Béarn , Francia.
All'aspetto è giallo chiaro e opaco, liscio e cremoso.
La bernese è una salsa tradizionale per la bistecca .
La salsa fu inventata accidentalmente dallo chef Jean-Louis Françoise-Collinet, l'inventore accidentale delle patate soffiate (pommes de terre soufflées), e servita all'apertura del 1836 di Le Pavillon Henri IV , un ristorante a Saint-Germain- en-Laye , non lontano da Parigi. Questa ipotesi è supportata dal fatto che il ristorante si trovava nell'ex residenza di Enrico IV di Francia, lui stesso un buongustaio, originario di Béarn, un'ex provincia ora nel dipartimento dei Pirenei atlantici, nel sud-ovest Francia.
Una salsa bernese è semplicemente burro chiarificato, un tuorlo d'uovo, uno scalogno, un po 'di aceto di dragoncello. Ci vogliono anni di pratica perché il risultato sia perfetto. - Fernand Point
Come la salsa olandese, esistono diversi metodi per la preparazione della salsa bernese. La preparazione più comune è un metodo a bagnomaria (frullare a una temperatura di 150 ° F (65,6 ° C)), dove si usa una riduzione di aceto per acidulare i tuorli. Escoffier richiede una riduzione di vino, aceto, scalogno, cerfoglio fresco, dragoncello fresco e grani di pepe schiacciati (successivamente filtrati), con dragoncello e cerfoglio freschi per finire al posto del succo di limone. Altri sono simili. In alternativa, gli aromi possono essere aggiunti a un'olandese finita (senza succo di limone).Joy of Cooking descrive una preparazione del frullatore con gli stessi ingredienti.
La salsa choron o salsa bernese Tomatée è una variante della bernese senza dragoncello o cerfoglio, ma con aggiunta di passata di pomodoro. Prende il nome da Alexandre Étienne Choron .
La salsa Foyot (aka Valois) è bernese con aggiunta di glassa di carne ( Glace de Viande ).
Sauce Colbert è Sauce Foyot con l'aggiunta di vino bianco ridotto.
Sauce Paloise è una versione della bernese con menta sostituita al dragoncello.
Cipolla di Vatolla
Luogo di produzione
Specie
Storia
Caratteristiche fisiche
La Cipolla di Vatolla ha due forme caratteristiche, quella a trottola e quella affusolata. Il colore delle tuniche esterne varia tra il paglierino ed il rosa tenue mentre il colore interno è biancastro con lievi riflessi rosati. La pezzatura si presenta di considerevole mole, dai 400-500 gr fino a 1000 gr e oltre, essa dipende dalle annate.Caratteristiche organolettiche
Coltivazione
Usi principali
Tutela e valorizzazione
La Cipolla di Vatolla è uno degli elementi della Biodiversità del Cilento e come tale rientra nel patrimonio UNESCO che tutela il territorio del Parco Nazionale del Cilento e la Dieta Mediterranea. La Regione Campania l'ha inserita nei prodotti tipici di tutela e il Gruppo di Azione Locale (GAL Cilento Regeneratio), l'Università di Napoli e l'Istituto di Alta Cultura "Fondazione Giambattista Vico" ne hanno fatto oggetto di studio in Misure attuative del PSL (Programma di Sviluppo Locale). Oggi si sta cercando di estenderne la produzione nel rispetto delle metodiche produttive al fine di renderla una leva al processo di sviluppo sostenibile del territorio. Tra le attività che vanno in questa direzione si segnala la "Festa della Cipolla di Vatolla" istituita dal 2014.Search this blog
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