In cosa una banana marrone è migliore di una gialla?

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Questa immagine mostra i vari stadi di maturazione di una banana e le caratteristiche di ciascuno di essi.
I vantaggi nel mangiarla ad uno stadio di maturazione invece che ad un altro dipende dal tuo stato di salute.
Le banane acerbe hanno meno zucchero e quindi sono indicate per chi soffre di diabete, per non aumentare troppo la glicemia; infatti con il progredire della maturazione l'amido si trasforma in zucchero. Considera che nelle banane acerbe l'amido costituisce l'80–90% del contenuto di carboidrati.
Per lo stesso motivo le banane mature sono indicate per chi ha difficoltà di digestione.
E' importante sapere che in una banana quasi o completamente marrone si trova la più alta concentrazione di antiossidanti.
E' ricca di molti composti bioattivi, come carotenoidi, flavonoidi, fenoli, ammine, vitamina C e vitamina E, che hanno attività antiossidanti benefiche per la salute umana.
La buccia poi ne è ancora più ricca e recenti studi suggeriscono l'uso di questo prezioso sottoprodotto nella farmaceutica.
L'immagine seguente mostra invece la composizione in minerali e vitamine di una banana


Il contenuto in minerali e vitamine non cambia in funzione del grado di maturazione.
Come detto sopra, ciò che cambia è lo stato di elaborazione dello zucchero (con i benefici/svantaggi che ne conseguono) e in definitiva … il suo gusto.


Cosa si può mangiare a Napoli oltre alla pizza

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Pizzelle montanare


Pasta fagioli e cozze

Pasta e patate

Spaghetti con i pomodorini scattrisciati

Frittata di maccheroni

Gnocchi alla sorrentina

Pasta alla genovese

Sartù

Spaghetti con le vongole

Polpo alla luciana

Spigola all’acqua pazza

Baccalà alla cannaruta

Impepata di cozze
Alici arreganate

Coniglio all’ischitana

Salsicce e friarielli

Braciole al sugo

Parmigiana di melanzane

Gattò di patate

Zucchine alla scapece

Peperoni in padella

Scarola alla monachina

Insalata caprese

Insalata di rinforzo

Casatiello nzongna e pepe

Danubio

Pastiera

Sfogliatelle

Babbà

Zeppole di San Giuseppe



Chiuso per ferie!

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Manuale di viaggio di Paperino (Quack) - Scrivere i risvolti



Quale sarà il futuro del settore dei pubblici esercizi dopo il COVID-19?

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Lungi da me fare polemica, mi limito a riferire una mia esperienza.
La vedete la fetta di torta qui sotto? L'ho fotografata ieri prima di mangiarla, in un locale vicino a Fidenza. Nessun nome, l'intento non è di fare polemica, lo ripeto.


Se vedete la forchetta a fianco del piatto, potrete rendervi conto delle dimensioni. Una superficie più o meno identica a quella della crostatina del Mulino Bianco. Solo che non era un prodotto Barilla, ma nemmeno un prodotto artigianale. So distinguere bene una torta fatta in casa da una fatta in un forno di un panificio o di una pasticceria, da una fatta in una forno industriale. E questa torta appartiene a quest'ultima categoria. Come lo so? Semplice, perchè in quello stesso locale vendono anche le torte intere che puoi trovare a banco.
Prezzo della fetta oggi: 3€
Prezzo della fetta prima del lockdown 2,50€.
Lo so perchè ci andavo spesso.
E non ci tornerò più.
Il motivo del rincaro del 20% mi è ignoto, ma è una lezione che mi è servita perché adesso ho la certezza che non ripeterò più errori simili.
Ritengo che la politica di scaricare sul cliente i costi di sanificazione, distanziamenti e igienizzazione sia miope e deleteria, oltre che scorretta. Ma su quest'ultima affermazione pende una mia valutazione di parte. Devo anche dire che non ho trovato la stessa politica in altri locali che invece hanno lasciati invariati i prezzi. Mio cognato è proprietario di un bar e non ha ritoccato i prezzi di un centesimo. Gli ho chiesto perchè, nonostante le spese che ha sostenuto per plexiglass, minori sedute e gel igienizzanti:
Perché se alzo i prezzi perdo clienti.
Non fa una piega.
Il locale della torta ha perso un cliente, io, non so se ne perderà altri. Se riuscirà a mantenere lo stesso fatturato con meno clienti a cui spunta prezzi più alti, buon per lui.


In alcuni ristoranti di fascia alta, gli chef si rifiutano di cucinare una bistecca ben cotta

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Come scegliere e cucinare una bistecca | Sale&Pepe



Questo è un argomento alquanto delicato, che a volte porta astio anche tra sala e cucina.
Io credo che sia giusto che il cameriere dica al cliente che la carne ben cotta, perde molte delle sue capacità organolettiche.
Vi posso dire con estrema certezza che, se uno chef è bravo nella cottura della carne, riuscirà a moderare la cottura in modo da non rovinare l'alimento.
Il 90% dei clienti che chiede la carne ben cotta lo fa solo perché non vuole vedere il sangue nel piatto.
Molti chef si rifiutano di cucinare pezzi di carne pregiata ben cotti.
Ricordiamoci però che è il cliente a pagare e a decidere come vuole mangiare il suo pezzo di carne, non gli chef.
Noi dobbiamo accontentare il cliente mettendolo in guardia e non fare i saputi.
La realtà della ristorazione non è quella che vediamo in televisione.


Tante persone credono che aprire un ristorante faccia guadagnare facilmente

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Tante persone non sanno neppure lontanamente cosa sia un business plan e credono che basti un calcolo semplicistico come questo per dire che con la ristorazione si possono fare un sacco di soldi:


E questo è anche il motivo del perché tanti esercizi commerciali ristorativi falliscono inesorabilmente dopo poco dalla loro apertura: improvvisazione.
Ray Kroc, l'inventore del McDonald's, iniziò a fare soldi non vendendo panini, ma con la formula del franchising. Tanto per fare un esempio illustre.
I calcoli di cui sopra sono "solo" la punta dell'iceberg.
Poi devi tenere conto di:
  • costi del personale
  • costi finanziari (il capitale che hai investito)
  • costi delle utenze
  • costi delle consulenze (commercialista, ecc)
  • costi di locazione
E alla fine scoprirai magicamente che quel markup del 384% è una bufala colossale.


Esiste una diatriba su come si fa la carbonara (Pancetta vs guanciale)

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Carbonara day: il sei aprile si celebra questa ricetta



Essendo vecchietto, e amante della cucina romana,. rispondo che , malgrado tutti i puristi, la carbonara e' una cosa molto giovane, non se ne ha traccia scritta o di memoria prima della seconda guerra mondiale. e che ha preso l'attuale forma solo dagli anni 80. Per questo non mi sento di essere categorico come fanno attualmente i romani. E da ragazzino, anni 60/70, ho mangiato varie versioni della stessa in parecchi ristoranti di Roma, dato che i miei avevano amici li e ogni anno si scendeva a trovarli.
Tutt'altra cosa sono Cacio e pepe, Gricia o Matriciana.
Quindi vado controcorrente e dico: Fatevela un po' come vi pare!!
A me piace molto la versione "codificata" con rosso d'uovo crudo , guanciale e Romano, ma ho ottimi ricordi di carbonare fatte in camper in Inghilterra o Eire, fatte con Bacon o Rasher locali.
Peraltro, dovendo cucinare anche per mia moglie, che odia l'uovo crudo, sono costretto a fare la cremina a caldo, utilizzando (orrore per i più ) un pochino di panna liquida.
Oltretutto Guanciale e Romano, fino a tre decenni fa , erano merce rara a nord di Roma.
Questa e' la ricetta che diede a mia madre uno chef di bordo , romano, di una grande nave passeggeri del tempo (Galileo Galilei), nei primi anni '70
Sbattete un rosso d'uovo con un cucchiaio di panna liquida e mezzo di Romano per ogni commensale. Se vi manca il Romano, usate parmigiano e aggiungete qualche goccia di Worchestershire sauce, per ricreare l'acidita' del pecorino.
Rosolate cubetti di guanciale (30 grammi a testa) o pancetta affumicata in pochissimo olio, senza renderli croccanti, aggiungendo un poco di acqua calda. (Avrete la pentola della pasta sull'altro fornello) per fargli dare il grasso. Ci sta benino una foglia d'alloro, che poi toglierete. Spegnete il fuoco quando la pancetta/guanciale 'e trasparente e avete un po' di grasso nel padellino.
Intento cuocete la pasta, ci vuole una pasta ruvida e spessotta, tortiglioni, fusilli bucati e similari, ovviamente di ottima qualità.
A pasta quasi cotta , unire uova sbattute e pancetta su fuoco lievissimo, lavorandole rapidamente finché acquistino una consistenza quasi cremosa…colare la pasta e metterla nella padella con la crema..mescolare bene a fuoco spento e servire rapidamente, accompagnandola con Romano o , in mancanza di esso, Parmigiano.
Datemi fuoco , ma assicuro che e' ottima ed e' un perfetto comfort food.


 
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