Zuppa di miso

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La zuppa di miso (in giapponese misoshiru (味噌汁) è una zuppa tradizionale della cucina giapponese costituita sostanzialmente da brodo, in particolare dashi mescolata con pasta di miso.

Caratteristiche

La zuppa di miso prende il nome dal suo ingrediente principale, il miso, una pasta di soia fermentata dagli svariati usi in cucina, soprattutto nella cucina moderna giapponese, dove si utilizza spesso per marinare o gratinare.
Alla base della zuppa di miso vi è il dashi, un alimento composto da scaglie di tonnetto striato essiccato (katsuobushi) e da una grossa alga di nome kombu. Non serve aggiungere sale, in quanto il miso, per sua natura, è già molto salato. In questo brodo, per ottenere la zuppa, si dissolve la pasta di miso, a cui si possono aggiungere cubetti di tofu ed altre varietà di alga (wakame, per esempio).

Ingredienti solidi

In accordo con la tradizione giapponese gli ingredienti solidi della zuppa vengono scelti in modo da riflettere il variare delle stagioni. Così il negi (pianta simile all'erba cipollina) e il tofu si mischiano con gli ingredienti dal sapore delicato contenuti nella zuppa.
Nella zuppa possono essere utilizzati altri ingredienti: carote, daikon e patate, aggiunti nelle ricette della zuppa in Europa e America. Durante il mese di maggio vengono aggiunti alla composizione ingredienti quali funghi, cipolla, gamberetti, pesce grattugiato.

Preparazione

La zuppa di miso può essere preparata in diversi modi. Il miso viene sempre aggiunto a fine cottura, al fine di non alterare il suo sapore e le sue proprietà organolettiche, o uccidere, con la bollitura, i microrganismi contenuti al suo interno. Quando le verdure sono cotte, il brodo viene tolto dal fuoco, viene aggiunto il miso e gli altri ingredienti crudi, e la zuppa viene servita, calda.
In Giappone la zuppa di miso e il riso bianco sono i due piatti più importanti della colazione tradizionale giapponese. In Oriente sono molto comuni le confezioni di zuppa di miso istantanea, composti solitamente liofilizzati da aggiungere all'acqua calda. Il suo utilizzo è molto comune soprattutto sui posti di lavoro.

Carcerato

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Il carcerato è un piatto della cucina tradizionale pistoiese.

Preparazione
Si tratta di una pappa ottenuta facendo cuocere del pane raffermo unito al brodo di cottura delle interiora del vitello, a cui, a piacere delle persone, si può aggiungere, una volta nel piatto, formaggio grattato e pepe. Le interiora cotte vengono spesso servite come secondo con il nome di rigaglia. In alcuni casi insieme al pane vengono unite alcune verdure, come carote e piselli, e un poco di burro, anche se la ricetta originaria non le prevede.

Storia
Il piatto nacque nel carcere di Santa Caterina in Brana di Pistoia, che si trova tuttora accanto a quelli che un tempo erano i macelli comunali, quando detenuti e secondini si facevano dare gli scarti della macellazione per realizzare così un pasto più energetico del semplice pane e acqua.

Il nome sembra derivare dal fatto che a Pistoia i macelli comunali erano vicini alle carceri, i carcerati chiesero il permesso alle autorità di poter avere le interiora che venivano buttate via, da qui la possibile origine di questa zuppa.

Kraft Dinner

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Kraft Dinner (anche conosciuto con l'acronimo KD), conosciuto negli Stati Uniti e in Australia con i nomi Kraft Macaroni & Cheese Dinner e Kraft Mac & Cheese e nel Regno Unito come Macaroni Cheese e Cheesey Pasta è il nome di un marchio di maccheroni al formaggio in scatola distribuito prevalentemente in Canada e negli Stati Uniti dalla Kraft Foods. Il successo del marchio Kraft Dinner lo ha anche reso un piatto nazionale in Canada nonché il genere alimentare preferito dai canadesi.

Storia
Il prerequisito per fabbricare dei maccheroni al formaggio in scatola è l'utilizzo di formaggio a pasta fusa, i cui sali emulsionanti fanno perdurare il prodotto più a lungo. Sebbene James Lewis Kraft, originario di Fort Erie (Ontario), ma residente a Chicago, non avesse inventato il formaggio fuso, nel 1916 ideò un metodo per la fabbricazione del formaggio fuso e iniziò a costruire un'attività nel settore alimentare. Durante la Grande depressione, Grant Leslie, un commesso di Saint Louis (Missouri), ebbe l'idea di vendere dei maccheroni al formaggio confezionati e iniziò a distribuire pacchetti di formaggio grattugiato legate a scatole di pasta con un elastico. Nel 1937, la Kraft lanciò il prodotto negli Stati Uniti e in Canada. I tempi del lancio del prodotto dipesero dal suo successo: durante la seconda guerra mondiale, il razionamento del latte e dei prodotti lattiero-caseari, una maggiore necessità di alimenti privi di carne e l'aumento del numero di donne che lavorano fuori casa, contribuirono ad aumentare la domanda di Kraft Dinner, che era un pasto abbondante e a buon mercato per le famiglie. Inoltre, tale prodotto poteva essere conservato a lungo (dieci mesi) a temperatura ambiente e guadagnò l'interesse di molti canadesi non provvisti di frigorifero. Ogni confezione disponeva di un tagliando che permetteva di comprare nuovi pacchi di Kraft Dinner. In epoca di guerra, furono vendute 50 milioni di unità di Kraft Dinner.
Il colore delle confezioni di Kraft Dinner, che erano precedentemente gialle, fu cambiato nel 1954, anno in cui divennero blu. Nello stesso periodo, il prodotto fu promosso con una campagna pubblicitaria che incoraggiava i bambini a comprare la "scatola blu". Nel 1975, debuttò sul mercato una variante di Kraft Dinner con i noodles a spirale mentre, nel 1984, furono inaugurati i Velveeta Shells & Cheese con formaggio Velveeta. Nel 2006, le versioni di Kraft Dinner a base di Cheddar e Cheddar bianco iniziarono a contenere maccheroni biologici. Lo stesso anno furono introdotte le confezioni più piccole di Kraft Dinner che prendono il nome di Easy Mac Cups. Nel 2007, i noodles iniziarono a contenere il 50% di cereali integrali. Nello stesso anno debuttarono i Macaroni & Cheese Crackers che però non ebbero successo e la loro produzione fu pertanto interrotta l'anno successivo. Nel 2010 nacque Homestyle Deluxe, una linea di prodotti di tre gusti: cheddar, salsa ai quattro formaggi e Old World Italian.
Oggi vengono acquistate nel mondo 7 milioni di confezioni Kraft Dinner ogni settimana, di cui 1,7 milioni nel solo Canada. I soli canadesi consumano in media 3,2 scatole di Kraft Dinner all'anno, un quantitativo del 55% in più rispetto a quello degli statunitensi.

Ingredienti e valori nutrizionali
Una singola porzione di Kraft Dinner "classico" negli USA presenta 70 grammi di pasta secca e una quantità di polvere di formaggio pari a 4/3 cucchiai di margarina e 1/12 di una tazza di latte. Ha 350 calorie ed è ricco di sodio, grassi saturi, grassi totali e carboidrati totali.
Gli ingredienti includono: maccheroni (farina di grano, niacina, ferro, vitamina B1 e,B2 e acido folico) e una salsa di formaggio (siero di latte, grasso di latte, concentrato di proteine ​​del latte, sale, tripolifosfato di sodio, meno del 2% di acido citrico, acido lattico, fosfato di sodio, fosfato di calcio, tartrazina, giallo arancio S, enzimi e colture di avviamento).

Controindicazioni
I Kraft Macaroni & Cheese venduti negli Stati Uniti includevano originariamente i coloranti alimentari tartrazina e giallo arancio. In Europa, gli alimenti che contengono tartrazina richiedono un'etichetta di avvertenza che riporta la scritta "Questo prodotto può avere effetti negativi sull'attività e l'attenzione dei bambini". Nel 2014, nessuna delle varietà europee è stata prodotta con coloranti. Il 1° novembre 2013, la Kraft annunciò che i Kraft Dinner per bambini negli Stati Uniti non avebbero più contenuto quegli additivi e che sarebbe stato ridotta la percentuale di sodio, grassi saturi e altri sei grammi di cereali integrali. Nell'aprile del 2015, fu annunciato che tali cambiamenti, compresa l'eliminazione dei conservanti artificiali, sarebbero stati estesi a tutti i prodotti a partire dal gennaio 2016 e che la colorazione degli alimenti sarebbe stata effettuata con paprica, annatto e curcuma.

Koshari

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Il koshari - in arabo: كشرى‎ -, spesso traslitterato kushari, koshary o kosheri, è una popolare pietanza egiziana. Si tratta di un piatto a base di riso (in arabo: أرز‎, arz ), maccheroni (in arabo: مكرونة‎, makarūna ), lenticchie (in arabo: عدس‎, ʿadas ), ceci (in arabo: حمص‎, ḥummuṣ ) e uno strato di aglio egiziano (in arabo: ثوم‎, thūm ), aceto e salsa di pomodoro speziata. Di solito il tutto è guarnito con cipolle (in arabo: ﺑﺼﻞ‎, baṣl ) fritte e condito con il mastika.
Il koshari è in tal modo un piatto vegano, che può riflettere la dieta priva di carni dei Copti durante la Grande Quaresima oppure rifarsi alla velocità della preparazione e/o all'elevato costo della carne per le classi sociali più misere, ma si sta diffondendo l'usanza di aggiungervi fegato fritto o carne di shāwarmā come strato aggiuntivo, visto il loro costo non elevato.
Il koshari è uno dei più popolari, economici, e comuni piatti in Egitto, e molti ristoranti sono specializzati in questo tipo di pasto, anche da asporto.

Piatti simili
Il koshari è simile al kohsheri (Urdu: کھچری), piatto tipico indiano e pakistano, che è fatto con lenticchie e riso. La Mejadra è un piatto simile popolare in Siria, Giordania, Israele e Libano. Inoltre il koshari ricorda i piatti di riso e fagioli dei Caraibi come il gallo pinto.

Arròs negre

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L'arròs negre è un primo piatto spagnolo diffuso principalmente nella comunità Valenciana e nella Catalogna. A causa della sua somiglianza con la paella, il piatto viene anche soprannominato paella negra. Questo piatto è anche popolare a Cuba e a Porto Rico, dove è noto come arroz con calamares. Nelle Filippine, dove è considerato un sottotipo della specialità locale conosciuta come paelya, è noto come paella negra o paelya negra.

Caratteristiche
La ricetta tradizionale dell'arròs negre richiede nero di seppia o di calamaro, riso bianco, aglio, peperoni, cubanelle Sweet verdi, paprica dolce, olio di oliva e brodo di pesce. Tuttavia, molti cuochi aggiungono altri frutti di mare, fra cui granchi e gamberetti.
La fideuà negra è una variante fatta con le tagliatelle al posto del riso e viene solitamente servita con aioli.
L'arròs negre non va confuso con il riso nero, il nome collettivo di diverse cultivar di riso che hanno un colore scuro.

Penne alla vodka

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Le penne alla vodka sono un primo piatto di pasta a base di penne, condite con una salsa a base di panna e pomodoro sfumata con la vodka. Alcune varianti possono includere cipolla, pancetta o altri ingredienti.
La ricetta divenne molto popolare in Italia e negli Stati Uniti d'America intorno agli anni 1980, quando veniva offerta anche ai clienti delle discoteche. La ricetta divenne così un'icona della cucina alla moda dell'epoca, che prediligeva l'uso della panna nei primi piatti. Tutt'oggi le penne alla vodka sono un piatto tipico della cucina italoamericana.

Origini
Ugo Tognazzi creò la ricetta delle penne all'infuriata, una specie di arrabbiata con l'aggiunta di vodka aromatizzata al peperoncino.
L'origine esatta della ricetta non è nota, per quanto l'uso della vodka in cucina sia piuttosto raro.
La prima ricetta di un piatto di pasta con la vodka risale al 1974, quando l'attore Ugo Tognazzi, amante della buona cucina e lui stesso chef amatoriale per i suoi amici, pubblicò il ricettario L'Abbuffone. In tale opera, scritta dopo l'uscita del film La grande abbuffata, è inclusa la ricetta della pasta all'infuriata, descritta come una variante della pasta all'arrabbiata, realizzata con mezzo chilo di penne, mezzo chilo di pomodori pelati freschi, un cicchetto di vodka, peperoncino, aglio, olio d'oliva e alloro. Al posto del peperoncino naturale, si sarebbe potuto utilizzare una nota vodka polacca aromatizzata al peperoncino, famosa per essere "formidabile, tremenda, fortissima, piccantissima, micidiale".
Ci sono diverse rivendicazioni sulla paternità della ricetta, la quale sarebbe stata perfezionata presso il ristorante Dante a Bologna, oppure dallo studente James Doty della Columbia University, oppure da uno chef romano su incarico di una azienda che voleva reclamizzare in Italia e promuovere la propria vodka negli anni 1980, oppure presso il ristorante Orsini di New York dal cuoco napoletano Luigi Franzese.
Negli anni 1980 andò di moda anche un'altra ricetta a base di penne e vodka, chiamata Penne alla moscovita, realizzata però con salmone affumicato, panna e caviale, oppure panna e gamberetti. Data la particolarità e novità della ricetta rispetto alla cucina italiana tradizionale, veniva diffusa nelle discoteche della riviera romagnola con il nome generico di "penne alla vodka".

Penne alla vodka
Il 25 ottobre 2016 l'Associazione statunitense delle industrie del dolce e della pasta italiane riscoprì questa ricetta degli anni '80, riproponendola in occasione della 18ª edizione della giornata mondiale della pasta organizzata a Mosca. L'iniziativa ebbe molto successo, tanto che una ricerca negli USA ha evidenziato che le penne alla vodka sono diventate il secondo piatto di pasta più cercato nei motori di ricerca, dietro solo alla pasta alla bolognese.

Composizione
Oltre alle penne, il piatto è caraterizzato da una salsa a base di panna e pomodori oppure sugo alla marinara, combinazione di ingredienti piuttosto inusuale nella cucina italiana poiché l'acidità del pomodoro tende a separare l'olio dalla panna.
L'aggiunta della vodka serve quindi come emulsionante, consentendo così all'acqua e ai lipidi di rimanere mischiati insieme e stabili; si ritiene inoltre che la vodka favorisca il rilascio di determinati aromi del pomodoro, altrimenti non apprezzabili.

Gnocchi alla bava

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Gli gnocchi alla bava sono un piatto italiano tipico della Valle d'Aosta. Vengono preparati amalgamando degli gnocchi di patate alla fontina, sebbene sia anche possibile insaporirli con altri formaggi, fra cui la robiola, la toma, il grana o il gorgonzola, e la panna. Gli gnocchi alla bava prendono il nome dai suoi caratteristici filamenti di formaggio fuso.

 
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