La cottura è un procedimento
che consiste nell'esporre il cibo a fonti di calore per trasformarlo
da crudo a cotto. Questo trattamento è una diretta conseguenza della
scoperta del fuoco e viene fatta risalire al paleolitico inferiore:
in insediamenti di Homo erectus di Ciu Ku Tien in Cina sono
stati trovati focolari di 400000 anni fa. Secondo altri la capacità
di controllare prima e di produrre il fuoco poi, andrebbero
retrodatate fino a circa un milione di anni fa (ritrovamenti in
Sudafrica).
Descrizione
La cottura risponde a diverse esigenze:- altera la consistenza e il sapore dei cibi rendendoli più digeribili
- elimina batteri, virus e animali (per esempio le uova dei parassiti Taenia solium e Taenia saginata) presenti nel cibo
- trasforma alcune sostanze tossiche rendendo commestibili cibi altrimenti nocivi
A determinate temperature, ph e tempi
di cottura, ha anche l'effetto di ridurre l'assorbimento di alcune
vitamine del cibo, riducendone la biodisponibilità e il valore
nutrizionale.
Per le proteine, la denaturazione
riduce il valore biologico, mentre favorisce la loro
coagulazione-solidificazione aumentano la percentuale e i tempi di
assorbimento in stomaco e intestino.
Se 100°C è la temperatura ideale
consigliata per l'eliminazione dei batteri (es. pastorizzazione
casalinga del latte, temperatura di cottura della pasta), per le
proteine vale un discorso diverso in quanto poche proteine non
vengono completamente denaturate fino ad annullarne le funzioni
biologiche con una cottura superiore a 65°C e prolungata nel tempo.
Una proteina denaturata non è una proteina distrutta, conserva
intatta la sua struttura primaria: la denaturazione fa parte della
normale digestione e continua nello stomaco ad opera dell'acido
cloridrico e nell'intestino tenue, ad opera di altri sali biliari. La
cottura non prolungata dei cibi proteici è al contrario una
predigestione che facilita il lavoro dello stomaco e i tempi di
assorbimento.
La denaturazione inizia a 60°:
collagene nel tessuto connettivo della carne, albumina nelle uova,
gelatinizzazione degli amidi; a 65° inizia la coagulazione delle
proteine del tuorlo, la denaturazione della mioglobina che conferisce
il colore rosso alla carne, e grigio dopo l'ossidazione del ferro. Le
proteine dell'albume con la cottura solidificano e il loro
assorbimento intestinale cresce dal 50 al 92%, e si evita il rischio
di infezioni batteriche.
Tipi di cottura
Esistono vari sistemi di cottura:- Con esposizione per irraggiamento alla fonte di calore degli alimenti.
- Al forno - elettrico, a gas, a legna, a microonde.
- Arrostitura - esposizione diretta alla fiamma o tramite una griglia o una piastra (di metallo o pietra).
- Bagnomaria - usata anche per la sterilizzazione di prodotti confezionati.
- Bollitura - immersione dell'alimento nell'acqua in ebollizione è una delle cotture più usate in cucina.
- Brasatura - è una tecnica mista, in quanto prevede prima la rosolatura con un grasso, poi il proseguimento della cottura con un liquido.
- Stufatura - cottura in umido fatta in casseruola sul fuoco a calore moderato.
- Frittura - immersione o esposizione superficiale a un grasso (burro, oli, strutto) ad alta temperatura (140°/180°)
- A vapore - cottura in un recipiente chiuso che permetta il passaggio del vapore dell'acqua in ebollizione all'alimento, evitando il contatto tra l'acqua e l'alimento
- Cottura a Bassa Temperatura - CBT - tecnica che consiste nel cuocere gli alimenti a temperatura costante ricompresa tra i 50 & i 60° C. Con la cottura a bassa temperatura l'alimento si cuoce attraverso il ricircolo del calore.
- Non vi è dispersione di succhi, umori e principi nutritivi.
Le carni restano più tenere e sugose.
Dispositivi per la cottura
I dispositivi per la cottura sono
moltissimi: sono cambiati nel corso dei secoli e si differenziano a
seconda delle culture.
I mezzi per procurare il calore (o
l'energia nel caso del forno a microonde) necessario alla cottura
sono:
- la combustione di legna, carbone, gas (GPL o metano)
- l'irradiazione da resistore
- l'esposizione a microonde
Gli utensili che separano il cibo dalla
fonte di calore sono quanto mai vari. Ricordiamo tra gli altri:
Per l'esposizione alla fiamma
- Spiedo
- Griglia
- Piastra metallica
- Pietra
- Barbeque
Contenitori metallici
- Pentola
- Casseruola
- Pentola a pressione
- Padella
- Bastardella
- Wok
- Vaporiera
Contenitori in terracotta
- Pignatta
- Terrina
Contenitori in porcellana o vetro da
fuoco in pyrex
Tempi e temperatura, e il punto di fumo
degli oli possono portare alla formazione di sostanze cancerogene
come: ammine eterocicliche nella cottura delle carni, e acrilamide
nella cottura degli amidi, in particolare nella frittura delle
patatine.