Cucina angolana

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La cucina angolana ha subito forti influenze dalla cucina portoghese, per via del passato coloniale che ha legato i due stati.
I portoghesi introdussero non solo alimenti e metodi di cottura della propria patria ma anche dalle altre colonie: molti piatti angolani, ad esempio, sono uguali o perlomeno simili ad alcuni piatti del Brasile.
Tra gli ingredienti della cucina angolana vi sono:
  • Olio di palma
  • Ricavati della cassava come, ad esempio, la farina di manioca (con la quale viene preparata la farofa, piatto diffuso anche in Brasile)
  • Legumi (fagioli)
  • Piri piri, tipo di peperoni originari del Brasile
  • Cocco
  • Pesce: quello usato più di frequente è il tilapia, una specie di Cichlidae localmente chiamato kacusso.
Tra i piatti tipici dell'Angola vi sono:
  • Funge, una sorta di polenta ottenuta con il mais
  • Muamba de galinha, gallina condita con crema di arachidi
  • Calulu di carne o pesce, stufati a base di carne o pesce essiccati
  • Cocada Amarela, un budino a base di cocco, zucchero e tuorli d'uovo

Corunda

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La Corunda è un piatto tipico della cucina messicana. Molto simile al tamale, vi si differenzia poiché avvolta da lunghe foglie di mais verdi, che vengono poi ripiegate in forma triangolare.
La corunda viene solitamente accompagnata da crema e salsa rossa, riempita di massa di mais e non condita da nessun ripieno di carne. Viene cotta al vapore fino alla doratura, e poi consumata svolgendo le foglie in cui è avvolta.
La corunda è un piatto tradizionale dello stato messicano di Michoacán.

Bruschetta

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La bruschetta è un piatto contadino diffuso in tutta Italia, nato dalla necessità che gli agricoltori avevano di conservare il pane. È oggi servito per lo più come veloce antipasto. L'etimologia del termine risale all'aggettivo romanesco brusco, con significato di abbrustolito ed è preparata con una fetta di pane abbrustolito condito con olio e sale e strofinato con aglio crudo.

Campania

Nella cucina napoletana la bruschetta è presente da secoli grazie alla grande produzione di pomodori della Campania. Diffusasi poi in tutta Italia, la bruschetta nacque come spuntino per gli agricoltori campani che durante le pause condivano queste fette di pane abbrustolite con i pomodori appena raccolti. Diventato poi un antipasto, conobbe la sua prima versione condita con olio, aglio e pomodoro talvolta anche origano. Successivamente si sono aggiunte versioni con alici, olive e formaggi vari. Con il passare del tempo ed il continuo mutare della cucina napoletana, da molti anni si possono assaggiare in tante versioni condite con creme e paté di peperoni, funghi, zucchine,piccoli tocchetti di melanzane, mozzarelle, scamorze e salumi vari.

Toscana

In Toscana il nome "bruschetta" deriva da "brusca" o "brusta" con il quale si identificava, fino al dopoguerra, il carbone di legna fine fatto per accendere i focolari nelle case. La brusca veniva preparata dai carbonai della Maremma Toscana e Laziale e venduta porta a porta. Nella zona della Maremma e sud della Toscana la bruschetta è un piatto antico che viene preparato con pane casereccio fatto rigorosamente senza sale e che per questo si conserva più a lungo e può essere tostato più facilmente creando una crosta esterna croccante e mantenendo un cuore morbido. In provincia di Firenze viene chiamata fettunta, in altri luoghi panunto. Quando il pane è caldo e croccante si strofina uno spicchio d'aglio sulla superficie e quindi si condisce con olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Si ritiene che questo cibo povero sia nato come spuntino per i lavoratori dei campi. Veniva preparato con il pane casereccio, anche raffermo, e insaporito con carni e salsiccia.

Piemonte

Esiste un tipo di bruschetta chiamata in piemontese soma d'aj, di origine tipicamente monferrina e langarola o della zona delle sorgenti del Po (saluzzese e pinerolese). Gli spicchi d'aglio vengono sfregati sulla crosta del pane abbrustolito.
Le fette di pane, così trattate, sono solitamente richiuse a formare un panino, con dentro fette di pomodoro, olio e sale. La soma era il cibo dei vendemmiatori quando, durante la pausa per il pranzo, veniva accompagnata con un grappolo d'uva dolcetto o moscato.

Puglia

Famosa per i suoi prodotti tipici da forno (pane, biscotti, frise, ...) la Puglia vanta una tradizione secolare sulla bruschetta. Alimento veloce e tipico della tradizione contadina pugliese, era preparato abbrustolendo delle fette di pane locale sulle braci sempre accese dei camini domestici e condito con olio di produzione locale, ottenuto esclusivamente da olive molite a freddo attraverso processi meccanici, e con pomodori, coltura tipica principalmente della provincia brindisina. Nel corso del tempo questa pietanza, come nel resto dell'Italia, è diventata una portata frugale degli antipasti tipici, aggiornando i condimenti a seconda dei gusti del consumatore e dei prodotti tipici del luogo in cui viene preparata.






Calabria

In Calabria la bruschetta viene chiamata "fedda ruscia" (fetta abbrustolita), si condisce semplicemente con pomodori, olio, sale, pepe e origano.

Maid café

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Un Maid Café è un particolare tipo di caffetteria a tema nata agli inizi del XXI secolo in Giappone. Il primo maid café è stato probabilmente il Cure Maid Café, aperto nel quartiere di Akihabara nel maggio 2001. Pensati inizialmente per la clientela di appassionati di fumetto ed animazione che frequenta il quartiere, questi locali hanno riscosso crescente successo e notorietà, allargandosi ad un pubblico più vasto e travalicando i confini nazionali. Sulla scia della popolarità del fenomeno, sono stati trasmessi show televisivi, pubblicati manga e avviate intere linee di prodotti.

Caratteristiche

Caratteristica fondamentale di un maid café è la maid, una ragazza in un particolare tipo di divisa da cameriera di foggia vittoriana o francese, riccamente decorata con pizzi e l'immancabile grembiule. Al costume si accompagna la cura dell'ambiente e l'istruzione delle cameriere, che accolgono i clienti con la frase. «Ben rientrato a casa, onorato padrone!» (おかえりなさい、御主人様! Okaerinasai, Goshujin-sama!) e possono intrattenerli con giochi ed esibizioni canore. Il fenomeno è affine al cosplay, e spesso è vissuto come tale dalle stesse maid.

Butler's Café

Per la clientela femminile sono nati i Butler's Café, in cui è il personale maschile (butler) a servire ai tavoli: specularmente alle maid, il butler segue un canovaccio che riprende gli stereotipi del domestico inglese. Il primo Butler's Café è lo Swallowtail Café, aperto dall'imprenditrice venticinquenne Emiko Sakamaki in collaborazione con una famosa fumetteria. Sakamaki sostiene l'importanza della cura esteriore del butler, «riconoscibile dalle belle mani». Nell'ultimo periodo sono apparsi anche i primi Butler's Café italiani, il primo ad adottare un personale misto fin dalla sua nascita è stato il Chocorose Maid And Butler Cafè con sede a Torino. In seguito anche i maid café più famosi, come il "Team Nyan Maidolls", il "Maid Okaeri Café", il "Pretty Guardian Cafè",l' "Honey cafè " , il "Kiseki Maid Cafè" e il "Tanoshimi Maid Café" si sono orientati all'utilizzo di uno staff misto.



Vastedda fritta

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La Vastedda fritta è una frittella dolce o salata tipica di Gratteri (provincia di Palermo) in Sicilia. La vastedda fritta è stata ufficialmente inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

Preparazione

La sua preparazione non differisce molto da quella del gnocco fritto o della pizza fritta campana.
La vastedda fritta viene preparata con farina, lievito, olio extravergine d'oliva tagliata in rettangoli in cui viene posta al centro un'acciuga salata, dissalata piegata in due e poi fritta. Può essere anche dolce, a fine frittura, in questo caso viene passata nello zucchero.

Tradizione

A Gratteri località in cui tradizionalmente viene preparata la vastedda fritta si organizza ogni anno una sagra ad essa dedicata.

Vastedda fritta modicana

La semplicità della preparazione ha reso la vastedda un preparazione molto diffusa. A Modica in provincia di Ragusa ne esiste una versione che prevede l'uso delle uova nell'impasto e del formaggio Ragusano DOP nel condimento.


Cotoletta alla bolognese

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La cotoletta alla bolognese è uno dei piatti tipici di Bologna, di origine molto antica e molto ricco, che consiste in una cotoletta di carne (di vitello o pollo), prima fritta in strutto.
Viene quindi brevemente immersa in brodo di carne, per insaporirla ed "inumidirla" quindi la si mette in una teglia, la si ricopre con una abbondante fetta di prosciutto e una generosa manciata di parmigiano reggiano. La si passa quindi al forno caldo fino a che il formaggio sovrastante si scioglie. Particolarmente ricca è la versione con il tartufo. Una volta uscita dal forno la si ricopre di tartufo (o meglio di "trifola", un tartufo bianco piccolo e molto profumato degli appennini circostanti Bologna). È usanza di alcuni mettere anche una punta di concentrato di pomodoro nella teglia da passare al forno. La ricetta è stata depositata dalla Accademia italiana della cucina presso la Camera di Commercio di Bologna il 14 ottobre 2004.

Asparago verde di Altedo

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Asparago verde di Altedo è un prodotto ortofrutticolo italiano a indicazione geografica protetta.
L'asparago verde di Altedo Igp può esser coltivato esclusivamente in 30 comuni della città metropolitana di Bologna e 26 della provincia di Ferrara perché le qualità dell'asparago dipendono dall'origine geografica, e la coltivazione avviene in una area geografica determinata.
È conosciuto per la delicatezza del gusto e per l'assenza di fibre che li rende particolarmente teneri.
L'unica lavorazione ammessa è il lavaggio e refrigerazione con acqua fredda.
L'asparago è l'ortaggio più ricco di fibre e contiene limitate quantità di grassi, proteine e zuccheri, mentre è ricco di elementi minerali come calcio, fosforo, magnesio e potassio. Questo ortaggio ha anche un contenuto di antiossidanti, di vitamina A, vitamina B6 e vitamina C ed è un'eccellente fonte di acido folico.
La sua proprietà più significativa è quella diuretica, che facilita l'eliminazione dall'organismo dei liquidi in eccesso e delle scorie prodotte dal metabolismo, ma ha inoltre un effetto rimineralizzante, aumenta la fluidità del sangue e può stimolare l'intestino pigro.

 
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