"Quando i molti contadini in fuga da fame e povertà salirono sulle navi, stipati come sardine alla volta del Nuovo Mondo, scoprirono che non avrebbero potuto portare con loro la carne suina, ritenuta fuorilegge dalle rigide normative americane in materia di igiene e sanità.
Come ovviare a un problema così tosto da risolvere? Con un’idea di quelle che vengono una volta nella vita: nascondere salami, salsicce e soppressate dentro il caciocavallo. Ecco com’è nato il caciocavallo del migrante, un prodotto di eccellenza gastronomica di Vallo di Diano in provincia di Salerno, una sorta di matrioska in cui il salume è nascosto precisamente al centro del tipico formaggio “a sacchetto"."