Burger King

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Burger King Corporation è una celebre catena internazionale di ristorazione fast food. È presente con oltre 200 ristoranti in Australia sotto il nome Hungry Jack's.

Storia

Burger King (o BK), originariamente chiamato Insta Burger King nasce nel 1954 a Miami, in Florida, per iniziativa di James McLamore e David Edgerton, entrambi studenti della Cornell University School of Hotel Administration. McLamore visita il negozio di Dick e Mac McDonald a San Bernardino in California e capisce il potenziale della loro innovativa catena di produzione, creandone una propria versione. Per coincidenza, Ray Kroc vende la prima macchina per milkshake (frappé americano) a loro. Successivamente Kroc acquista la catena di ristoranti McDonald's dai suoi fondatori, espandendola a livello mondiale.
Nel 1975 la catena sbarca in Europa con un primo ristorante a Madrid. Del 1980, il suo primo ristorante in Francia a Parigi su l'avenue des Champs-Élysées;
Nell'agosto del 1992, il quartier generale Burger King a Miami viene gravemente danneggiato dall'uragano Andrew. Alla fine degli anni novanta, il logo dei "bun halves" (letteralmente "conchiglie di pane dolce") viene leggermente rinnovato (con l'aggiunta di una "blue swirl", il cerchietto blu attorno al logo).
Nel 1997; Burger King lascia la Francia per scarsi ricavi, chiudendo i suoi 39 ristoranti di cui 23 in franchising; i ristoranti vengono rilevati dalla belga Quick;
Nel 1998 Burger King approda in Italia con un primo ristorante a Milano, fra piazza Duomo e via Ugo Foscolo, in notevole ritardo in quell'area rispetto sia al suo emulo italiano Burghy, nato nel 1979 nella vicina piazza S. Babila ad opera dei fondatori del marchio (i supermercati Gs), sia al rivale di sempre McDonald's che nel 1995 ha assorbito tutta la catena Burghy. Probabilmente è questa ulteriore espansione di McDonald's nello Stivale a spingere BK ad insediarvisi, partendo proprio dalle storiche strade della cultura Paninara milanese, e lo fa grazie a un accordo con Autogrill, che acquista anche la Host Marriott Services, azienda che gestisce in licenza BK negli aeroporti e nelle strade,
Nel dicembre 2002, l'azienda inglese di bevande Diageo cede Burger King ad un gruppo di investitori guidati dalla Texas Pacific Group (TPG) per 1,5 miliardi di dollari. Nel febbraio 2006 la compagnia è collocata in borsa tramite una IPO. Dall'aprile 2006, il CEO di Burger King è John Chidsey, top manager di Pepsi, esperto di marketing che ha già lavorato anche presso eBay. Da maggio 2006 Burger King è presente nel listino NYSE con il simbolo BKC.
A inizio 2007, l'azienda annuncia il ritorno in Giappone; ed investimenti in Europa e Asia, e l'intenzione di aprire il primo ristorante in Africa (Egitto).
Dal 2007 la catena decide di potenziare gli investimenti nello Stivale con l'apertura di nuovi ristoranti, che nel 2013 diventeranno 100, in 15 regioni, e a marzo 2015 ben 122.
Il 2 settembre 2010 Burger King viene acquisita dalla 3G Capital of Brazil dei miliardari brasiliani Jorge Paulo Lemann e Marcel Herrmann Telles. Nel 2014 gli stessi proprietari acquistano anche la catena canadese Tim Hortons, riunendo i due brands nella Restaurant Brands International.
Il 22 dicembre 2012, torna in Francia aprendo un ristorante all'aeroporto di Marsiglia Provenza, e un secondo l'anno successivo alla gare Saint-Lazare a Parigi, entrambi in collaborazione con Autogrill.
Il 28 settembre 2015, Qualium Investissement, azionista unico di Quick annuncia di essere in trattative col Groupe BERTRAND, azionista maggioritario della joint-venture Burger King France, per rilevare il gruppo Quick e i suoi 509 ristoranti; i ristoranti francesi cambieranno insegna e diventeranno Burger King, il marchio Quick sarà invece mantenuto in Belgio, Lussemburgo e fuori dall'Europa.

Notizie e curiosità

Storicamente Burger King è sempre stata la seconda catena di Fast Food USA in ordine di grandezza, direttamente dietro McDonald's. Nell'anno fiscale 2002, la compagnia ha ottenuto vendite per un totale di 11.3 miliardi di dollari USA. Il primo ristorante Burger King aprì a Miami il 4 dicembre 1954, ora esistono più di 11.000 negozi in 65 diversi Paesi; il 66% dei ristoranti si trova negli Stati Uniti. La compagnia offre lavoro a più di 340.000 persone, le quali servono circa 11.4 milioni di clienti ogni giorno.
Si trova a Budapest il più grande ristorante Burger King. Burger King ha una storica presenza nelle basi dell'esercito statunitense e nelle sue installazioni sparse per il mondo, grazie ad un accordo siglato nel 1980. Al giorno d'oggi, nonostante altre catene abbiano punti vendita nelle basi USA, c'è un ristorante BK in ogni base all'estero; all'interno degli Stati Uniti, invece, la Marina ed i Marines hanno un contratto con la rivale McDonald's, tagliando di fatto fuori dagli affari Burger King.
Il 18 novembre 2011 la U.S. Città di Palermo ha annunciato che Burger King (presente in alcuni centri commerciali di proprietà del presidente Zamparini) è nuovo partner del club; il logo della famosa catena di fast food sarà sulle maglie della squadra rosanero come second sponsor a partire dalla dodicesima giornata del campionato di Serie A 2011-2012, e come main sponsor a partire dagli ottavi di finale della Coppa Italia 2011-2012.

Prodotti

  • Il prodotto più noto di Burger King è un hamburger chiamato Whopper, nato nel 1957 e caratterizzato dalla carne cotta direttamente sulla griglia (aspetto comune a tutti i suoi panini a base di bovino) e dalle sue grandi dimensioni; esso può essere personalizzato variando gli ingredienti ed è da ciò che è nato lo slogan storico di BK, inoltre esistono anche la versione doppia e quella Junior (più piccola), vendute in tutti i paesi.
  • In alcuni Paesi viene anche servito l'Angus Burger, fatto con l'omonimo tipo di carne.
  • Il "Tender Crisp" è un panino a base di cotoletta di pollo ed insalata.
  • I "King nuggets", altro prodotto popolare, sono pezzi di carne di pollo impanata.
  • Gli "Onion Rings" sono cipolle tagliate ad anelli e fritte in una speciale panatura, nei menu sono offerte in alternativa alle patatine, le quali a loro volta sono fornite da McCain®.
  • Nel 2014, BK lancia le Satisfries, patatine con una forma a zig-zag che, a detta dell'azienda, sono meno grasse del 30% rispetto a quelle classiche.
  • I "Wrap" sono un tipo di piadina arrotolata riempita, a scelta, con pollo o carne.
  • Il "Kids Meal", poi diventato "Diverking", è nato dall'esigenza di competere con l'"Happy Meal" di McDonald's. Solitamente viene sempre incluso nel menu un giocattolo che varia a seconda della campagna di marketing in corso, molto spesso legata a film.
  • Il "Big King XXL" è una variante più grande del panino Big King, venduta in molti paesi. In Spagna (dove BK ha un'importante presenza), il premier Zapatero ha ordinato la messa al bando della pubblicità di tale prodotto, perché "incita all'obesità", problema grave nel Paese.
  • Nel 2007 arrivano in Italia i "Chicken fries", bastoncini di pollo speziati e lunghi come le tradizionali patatine.
  • Altro prodotto a base di pollo sono le "Chicken wings": ali di pollo aromatizzate.
  • Sono vendute anche 3 insalate: Green Salad, Grilled Chicken Salad, Crunchy Chicken Salad.
  • In Italia sono disponibili questi dessert: 3 tipi di Hot Brownie (Fondente, Cioccolato Bianco e Lamponi), la Torta Cheesecake, il Tiramisù, il Muffin al cioccolato, i Sundae al cioccolato, alla fragola e al caramello, e dal 2013 i nuovi BK Fusion ai gusti Strawberry Crunch, Perugina, Oreo e Kit Kat e il Waffle caldo.
  • Le bevande possono variare a seconda della nazione: in molti paesi è distribuita Coca-Cola (e prodotti del gruppo), in altri come la Turchia la Pepsi. In alcuni è servita anche la birra.
  • Nel 2008 entra un nuovo prodotto, il panino Steakhouse.

Pubblicità

Nei primi anni settanta, Burger King lanciò una campagna pubblicitaria dove impiegati dell'azienda cantavano le parole "Hold the pickles, hold the lettuce. Special orders don't upset us. All we ask is that you let us have it your way!" ("Togli i sottaceti, togli la lattuga. Gli ordini speciali non ci fanno arrabbiare. Tutto quello che chiediamo è di fartelo avere come tu lo vuoi!"). Le ultime quattro parole, con alcune varianti, sono usate per pubblicizzare il Whopper e da questa deriverà lo slogan.
Verso la fine degli anni settanta, durante la programmazione per bambini, Burger King usava una mascotte con lo stesso nome per pubblicizzare i propri prodotti. Il "Burger King" era un monarca che regnava nel regno di Burger King, insieme con il "Duca del Dubbio", suo acerrimo nemico, "Burger Thing" (un grosso pupazzo a forma di hamburger), "Sir Shakes-A-Lot" (un cavaliere molto goloso dei milkshake Burger King) e "Wizard of Fries" ("Il mago delle patatine", un robot alimentato a patatine fritte). Questo era, fondamentalmente, un parallelo con gli spot di McDonald's, i quali contenevano "Ronald McDonald", "The Hamburgler", "Mayor McCheese" ed altri pupazzi e mascotte.
Essa compare spesso nei film, ed è apparsa in alcuni titoli della serie Need For Speed.
Nel 2007, Burger King lancia il suo primo spot televisivo in Italia che riguarda le Chicken Fries, trasmessa da MTV e All Music; molto usati invece gli spot via radio, e tramite la stampa. Nello stesso anno i Simpson hanno contribuito a pubblicizzare Burger King grazie al loro film e al fatto di aver più volte ospitato nella serie la mascotte.
Caratteristiche le "guerre" a colpi di pubblicità comparativa diretta tra Burger King e Mc Donalds, sempre comunque ironiche

Hungry Jack's

Quando Burger King decise di espandere le proprie operazioni in Australia, esisteva un'altra piccola attività commerciale con lo stesso nome. Di conseguenza il primo negozio in franchising australiano (aperto a Perth) nel 1971 fu chiamato Hungry Jack's, prendendo spunto dal nome del fondatore del franchising, Jack Cowin. Hungry Jack vende l'usuale varietà di panini, compreso lo speciale Aussie Burger, che contiene un uovo fritto, pancetta, cipolla, e barbabietola, oltre alla carne, la lattuga e al pomodoro.
Quando il marchio Burger King fu libero da copyright, la compagnia volle cambiare il nome da Hungry Jack's a Burger King, ma Cowin intentò una causa che poi vinse, ottenendo 75 milioni di dollari come risarcimento per violazione dell'accordo di franchising.
Successivamente furono aperti molti negozi con il nome Burger King in svariate parti dell'Australia. I ristoranti Hungry Jack sono obbligati a seguire le periodiche variazioni dei menù standard di Burger King.
Negli ultimi tempi, Hungry Jack's aveva 210 punti vendita, contro gli 81 di Burger King.

Slogan

Questi sono alcuni degli slogan usati nelle pubblicità statunitensi:
  • Have it your way. -- Questo è lo slogan più longevo degli Stati Uniti. Burger King lo usa dal 1973 (in Italia è tradotto "così come lo vuoi") ed è un richiamo alla personalizzazione del panino di punta Whopper
  • Are you hungry for Burger King now?
  • Burger King: Where kids are king.
  • When you have it your way, it just tastes better.
  • If you ask us, it just tastes better.
  • Your Way Right Away
  • We're America's Burger King.
  • Home of the Whopper
  • The Fire's Ready
  • Fuel Your Fire
  • Never fried, always fired.
  • Get Your Burgers' Worth
  • @ BK You Got It!
  • We do it like you'd do it!
  • We know how burgers should be.
  • The BEST Food for FAST Times.
  • It takes Two Hands to hold my Whopper
  • Magic makes it Special when you're with Burger King.
  • BK Tee Vee: I love this place!
  • Aren't You Hungry?
  • Got the Urge? Come to Burger King
  • Burger King, where you're the boss!
  • BK4U
  • In the land of burgers, Whopper is king.
  • Got the Urge?
  • Wake Up With the King
  • Burger King Kids Club: Great food, cool stuff, kids only.

Loghi di Burger King

Il famoso logo di Burger King apparve per la prima volta nel 1968 e rimase lo stesso fino a quando fu aggiornato nel 1998. Ciononostante, molti ristoranti acquisirono l'insegna col nuovo logo solo a partire dal 2002. Il logo, che doveva ricordare un hamburger, è caratterizzato dal nome del ristorante scritto in rosso e disposto su due linee; è schiacciato in mezzo a due metà di un panino (Bun Halves) ricordando proprio un sandwich ed è per questo che fu soprannominato logo 'Bun Halves'. Questo logo è l'equivalente degli archi dorati a forma di M del McDonald's. Il nuovo logo di Burger King è inclinato ed è avvolto da una linea blu circolare. Il logo nella versione di Hungry Jack, invece, è basato sul logo precedente, quello che è stato usato dall'anno della fondazione nel 1971. Il vecchio logo fu rivisto graficamente nel 1994 sia per i ristoranti di Burger King sia per quelli di Hungry Jack, ma fu poi cambiato nel 1998 col nuovo logo tuttora in uso. In Formula 1, nel Campionato mondiale di Formula 1 2010 il logo compare sulla Sauber-BMW motorizzata dagli otto cilindri della Ferrari di Pedro de la Rosa e Kamui Kobayashi nei Gran Premi di Spagna e Europa in Comunità valenciana.

Sagne

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Per sagne si intende un formato di pasta tipico della cucina di una vasta area dell'Abruzzo, del Molise, della Valle Latina e di altre zone montane del Lazio, nonché del Salento leccese. Le tre regioni hanno riconosciuto questa pasta come prodotto agroalimentare tradizionale. In particolare l'Abruzzo fa riferimento alla ricetta tradizionale delle sagne a pezze e cicerchie.
È caratterizzata dall'impasto a base di soli acqua, farina e sale, che ne denotano l'origine povera (era infatti la pasta "di tutti i giorni", in contrapposizione della pasta all'uovo, propria dei giorni festivi). Oggi però non è inusuale che all'impasto siano aggiunte uova.
Il formato tipico delle sagne è romboidale; in base alla destinazione d'uso o alla zona si presentano però anche come listelli piatti (e vengono anche chiamati tagliolini) o sotto forma di piccoli quadrati, al massimo di un centimetro di lato (anche detti pettele).
Questo formato di pasta viene solitamente destinato alla preparazione del piatto sagne e fagioli, alle volte declinato nella variante che prevede l'aggiunta di cotiche di maiale. È molto comune anche l'uso dei ceci; in tal caso si distingue per l'aspetto simile a una minestra, dovuto all'estrema fluidità del sugo di pomodoro che accompagna la pasta.
Nel Salento si chiamano sagne, o anche, sagne 'ncannulate, cioè attorcigliate, o sagne torte ovvero ritorte (come se fossero attorcigliate attorno ad un supporto cilindrico) e sono lunghe lagane arrotolate su se stesse che vengono servite con sugo di pomodori freschi, basilico e cacio-ricotta (qualcuno aggiunge un po’ di pangrattato per asciugare eventuali residui di acqua di scolatura), altri usano la ricotta-scante (una crema di ricotta piccante, da uscante, cioè che brucia), oppure con sugo di carne (maiale o agnello) con aggiunta di peperoncino, a piacere.

Escabeche

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Con escabeche (o scapece) si intende sia il procedimento per la conservazione di alimenti sotto aceto, che il prodotto ottenuto. Il metodo per processare un alimento in escabeche rientra nelle operazioni denominate in cucina come marinatura e la tecnica consiste nel cuocere l'alimento in aceto, olio d'oliva fritto, vino, alloro e pepe in grani. È la trasformazione di un procedimento di origine araba, rielaborato dalla tradizione culinaria spagnola.

Origini

Benché esteso a tutto il bacino del Mediterraneo, di norma l'escabeche viene associato nei ricettari alla cucina spagnola. La parola escabeche, secondo il Dizionario Etimologico di Pascual Corominas, proviene dall'arabo sikbâg, che si riferisce ad un sugo di carne con aceto ed altri ingredienti; è un piatto tipico della Persia, che appare già nel libro Le mille e una notte.
La pronuncia volgare di sikbâg suonava come iskebech, da cui escabeche o escabetx in catalano. La forma castigliana escabeche apparve scritta per la prima volta nel 1525, nel Libro de los Guisados di Ruperto de Nola, edito a Toledo. Questo libro ha anche edizioni precedenti dove apparirebbe la parola escabeche; la prima edizione risale alla metà del secolo XIV, dove appare escabeig a peix fregit. Esiste anche un manoscritto catalano Flors de les medicines, della metà del secolo XV, nel quale appare un riferimento all'escabex.
Un'altra possibile origine fa risalire la parola escabeche al latino esca (prefisso latino per alimento) + alice (uno dei pesci più noti che vengono conservati in aceto salmistrato) o ancora a esca + Apicii (dal celebre gastronomo romano Apicio).
Esistono altre teorie che fanno risalire sempre all'arabo il nome escabeche, modificato dal Siciliano in "scapeci", termine utilizzato per indicare il tonno rosso cotto a vapore.


L'escabeche in Italia

Liguria

Lo "scabeccio" è un piatto di pesce marinato molto comune in tutta la Liguria. Si usano soprattutto triglie, boghe, acciughe e piccoli pesci in genere, fatti marinare per almeno un giorno in aceto, olio, sale, aglio, cipolle, rosmarino. Va servito a temperatura ambiente.

Puglia

La "scapece gallipolina" è un piatto tipico di Gallipoli così preparato: il pesce viene fritto con olio per friggere e dopo fatto marinare a strati alterni con mollica di pane imbevuta con aceto e zafferano in appositi mastelli in legno. La scapece viene venduta in occasione delle festività patronali e fiere.

Molise

In Molise, la "scapece molisana" (scapec, in dialetto molisano) è un tipico piatto usato come antipasto nelle feste popolari e sagre. La scapece molisana viene preparata in particolare con razze o palombi, polpi e calamari infarinnati e poi marinati con aceto, olio, sale e zafferano, a volte viene servita dopo averla lavata in vino bianco per attenuare il sapore dell'aceto.

Sicilia

A Trapani lo "scapece" è tradizionalmente la parte meno pregiata del tonno rosso (dopo la buzzonaglia) che viene conservato sott'olio. È chiamato anche maccarone.

Sardegna

Nella Sardegna meridionale e in particolar modo a Cagliari e dintorni compare in svariate ricette Su Scabecciu, il caratteristico sistema di marinatura con olio, aglio e aceto trovando applicazione in molti piatti di pesce e in un tipico metodo di conservazione delle olive, dette appunto "Olive a Scabecciu".

Abruzzo

In Abruzzo, lo Scapece è un tipico piatto del teatino, in particolare della città di Vasto; esso viene cucinato prima infarinandolo e poi facendolo mantecare con aceto, olio, sale, a cui viene poi aggiunta una bustina di zafferano.

L'escabeche nel mondo

Argentina

L'escabeche è una preparazione per vari tipi di carne in Argentina. Uno tra tutti, per esempio, l'escabecha el carpincho (escabeche di capibara, che è una specie di roditore di circa 70-100 cm di altezza).

Bolivia

L'escabeche è un piatto tipico della Bolivia: si prepara dalla pelle e dalle zampe di maiale cotte oppure dal pollo, di solito accompagnati da cipolle, carote e locoto, mischiati sotto aceto.
Si prepara anche un escabeche di verdure, mettendo locoto, la ulupica o l'abibi (piccoli frutti piccanti), cipolla, carota e cetriolini in una bottiglia di bocca grande e si versa all'interno l'aceto. Si lascia riposare un giorno per poi mangiarlo. In alcune regioni mettono anche olio nel vaso per poi utilizzarlo a gocce sui piatti come condimento.

Cile

In Cile si prepara la cebolla en escabeche (cipolla in escabeche), a base di cipolla valenziana fresca (non fermentata) e con l'aggiunta di aceto rosa.

Cuba

Generalmente si fa l'escabeche con il pesce, tagliato a fette, infarinato e fritto; in seguito si mette a marinare in una miscela in parti uguali di olio di oliva e aceto. Si aggiunge cipolla, peperoncino, olive ripiene con pepe e opzionalmente con capperi; la marinatura deve durare almeno una settimana.

Perù

L'ecabeche è un piatto tipico della cucina peruviana importato dagli spagnoli nell'epoca del Vicereame del Perù.

Uruguay

L'escabeche viene utilizzato di norma per conservare i funghi.

Pecora alla cottora

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La pecora alla cottora o cutturo (nell'aquilano) o pecora ajo cotturo (nella Marsica) o pecora alla callara (nel teramano) è un'antica ricetta tipica della tradizione abruzzese, diffusa soprattutto nella fascia montana, in particolare nell'area marsicana, nella conca aquilana e nella zona dei Monti della Laga.
Il piatto risalirebbe ai tempi della transumanza quando, lungo il cammino dagli Abruzzi al Tavoliere delle Puglie, i pastori consumavano le pecore morte di fatica oppure quelle azzoppate o ferite, cuocendole in appositi paioli di rame o di alluminio, detti appunto cotturo, cotturo o callara, sorretti da un treppiede e un gancio sopra il fuoco vivo di legna. Una seconda teoria fa risalire la tradizione della callara all'atto di gratitudine che veniva fatto dal o dai proprietari delle pecore ai pastori di ritorno dalla Puglia con le greggi.

Descrizione

Qualunque sia la verità sull'origine del piatto, per quanto riguarda la preparazione questa ha subito nel corso del tempo alcune varianti e data anche la vastità delle zone interessate, diverse sono anche le piccole differenze di ricetta da paese a paese, generalmente comunque due sono le versioni principali della ricetta.
In entrambi i casi la preparazione dura dalle quattro alle sei ore, poiché questo permette di fare in modo che la carne della pecora, che è abbastanza dura, arrivi fin quasi a sciogliersi. Durante la cottura che deve essere effettuata con fuoco medio forte e costante, bisogna fare attenzione a schiumare il liquido in cui viene cotta la carne, questo, perché il grasso della pecora durante la cottura tende a sciogliersi e a fare dei grumi.
Essendo un piatto povero e tipico della montagna e dei luoghi aperti, durante la cottura debbono essere inserite tutte le erbe che i pastori trovavano e quindi il timo, l'alloro, il rosmarino, la cipolla, il peperoncino. Ritornando alle due tipologie generali di ricetta, bisogna dire che queste differiscono per un semplice motivo, in un caso viene utilizzato abbondante sugo, leggermente allungato con acqua che si addenserà intorno alla carne e alle erbe durante la cottura, nel secondo invece non si usa il sugo ma viene creato una sorta di brodo.
Tradizione vuole che venga consumata in comune e intorno al fuoco, bagnando il pane (meglio se del giorno prima) nella pentola usata per la cottura, tuttavia oggi nelle varie sagre questo non viene più fatto.
Una sagra molto rinomata e antica, risalente al 1969, si svolge nel periodo estivo a Macchia da Sole di Valle Castellana, all'interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in provincia di Teramo. Un'altra sagra si tiene annualmente il 14 agosto a Rocca Pia, in provincia dell'Aquila e nello stesso periodo anche nel paese di Antrosano nella Marsica.

Tacchino alla canzanese

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Il tacchino alla canzanese è un piatto tipico abruzzese, diffuso soprattutto nella provincia di Teramo.
Il tacchino viene servito freddo, insieme alla gelatina ottenuta facendo riposare e raffreddando il brodo di cottura dello stesso.
L'animale, pulito, disossato e cucito per evitarne il disfacimento, viene sottoposto ad una lunga cottura in acqua insieme con le ossa frantumate. Al termine il brodo di cottura, filtrato e raffreddato, si trasforma in gelatina.
Questa pietanza è diffusa e commercializzata in tutto il teramano, anche se la ricetta industriale differisce da quella tradizionale.

Spaghetti aglio e olio

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Gli spaghetti aglio e olio (spaghetti aglio e uoglie) sono un piatto tipico della cucina napoletana, facente parte della schiera di ricette cosiddette della cucina piccina partenopea.
Con "aglio e olio" si indica un condimento estremamente semplice per insaporire la pasta, generalmente lunga, in particolare, vermicelli, spaghetti o linguine.
La ricetta, di origine napoletana, vede sostanzialmente una rivisitazione in chiave povera degli spaghetti alle vongole.
Il piatto un tempo era conosciuto anche come "vermicelli alla Borbonica" o anche come "vermicelli con le vongole fujute", quando nella versione in bianco.

Ricetta

Ingredienti

  • 200 g di spaghetti
  • uno spicchio d'aglio
  • mezzo bicchiere d'olio extravergine d'oliva
  • un ciuffo di prezzemolo
  • peperoncino o pepe
  • acciughe o alici salate

La ricetta

Far cuocere la pasta, in abbondante acqua salata, scolare al dente e condire in una zuppiera con un soffritto di aglio olio e peperoncino, infine completare il piatto con prezzemolo tritato. A piacere si possono aggiungere alcune alici salate nella fase di preparazione dell'intingolo.

Spaghetti alle vongole

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Gli spaghetti alle vongole sono un piatto napoletano a base di pasta e vongole. Come molti altri piatti della tradizione partenopea, dello stesso piatto esistono più versioni: rossa e bianca. Esiste perfino la versione senza vongole, che altro non è che spaghetti aglio e olio (aglio e uoglie) detti anche alla borbonica ovvero spaghetti cu 'e vongole fujute.
La pasta può essere vermicelli, spaghetti o linguine e va cotta al dente e poi mantecata in padella nel sauté di vongole, infine si completa il piatto con prezzemolo tritato fresco. I pomodorini, cotti e un po' appassiti, sono opzionali. È possibile condire gli spaghetti con peperoncino.

Vongole veraci

L'ingrediente principale tradizionale dei "veri" spaghetti alle vongole è la vongola verace (Ruditapes decussatus), che non va confusa con la vongola filippina (Ruditapes philippinarum), spesso chiamata verace nei mercati del nord italia, che è ormai quella maggiormente diffusa sul mercato, ed il lupino (Chamelea gallina).

Ricetta

Ingredienti

  • 200 g di spaghetti
  • 400 g di vongole
  • 400 g di pomodori da sugo, nella versione rossa
  • uno spicchio d'aglio
  • mezzo bicchiere d'olio extravergine d'oliva
  • un ciuffo di prezzemolo
  • Peperoncino, sale

Preparazione

Spurgate in acqua corrente le vongole per qualche ora, poi lavarle accuratamente e batterle leggermente, una ad una, con il lato aperto delle valve rivolto in basso (scartate quelle da cui esce anche poca sabbia), per assicurarsi che non contengano residui. Terminata questa operazione metterle in una larga padella in cui si è fatto precedentemente rosolare uno spicchio di aglio e, a piacere, del peperoncino in abbondante olio di oliva, coprire e far saltare il tutto a fuoco vivo fino alla completa apertura delle valve. Nel frattempo far cuocere la pasta in abbondante acqua salata e scolarla al dente. Versate poi la pasta nella padella con il sauté di vongole e mantecate per qualche secondo. Completare con prezzemolo tritato e, volendo, una spolverata di pepe, se non si è usato peperoncino.
Esiste anche una variante: gli spaghetti alle vongole si possono preparare anche in rosso. In questo caso seguire la procedura della versione in bianco, aggiungendo qualche pomodorino tagliato e le vongole dopo aver soffritto l'aglio, lasciar quindi cuocere per 10-15 minuti, terminare mantecando nel sugo ottenuto la pasta. Ricordarsi che nella ricetta tradizionale le vongole non vanno sgusciate.

 
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