Pizza siciliana

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L'espressione pizza siciliana si riferisce a un insieme di varietà di modi per la preparazione della pizza. La pizza siciliana più conosciuta è lo sfincione originario di Palermo e diffuso in molte zone dell'isola, ma accanto ad esso esistono diverse altre varietà di pizze. Le differenze nella preparazione della pizza in Sicilia sono legate alla cultura e alla tradizione locale che, in un'isola vasta come la Sicilia, hanno portato a ricette dalle caratteristiche a volte assai diverse tra loro. Con i fenomeni di emigrazione che hanno toccato la popolazione siciliana all'inizio del XX secolo, alcune ricette sono sbarcate anche in altre nazioni mantenendo in parte le loro caratteristiche originarie, così ad esempio nel New Jersey si indica col termine inglese sicilian pizza la versione italoamericana dello sfincione.

Pizze siciliane

A Palermo è molto diffuso lo sfincione (in siciliano sfinciuni), una pizza al taglio venduta sia nelle rosticcerie che dagli ambulanti a base di pomodoro, cipolla, acciughe sotto sale, pangrattato e caciocavallo.
Nella provincia di Catania, da una tradizione che risale alla fine del XVII secolo, deriva la scacciata, molto simile ad un calzone o ad una pizza a due strati, che prevedeva due differenti versioni originali: in città a base di caciocavallo e acciughe dissalate, nelle zone intorno a Catania con broccoli, cavolfiori, patate lesse e addirittura carne speziata (salsiccia o brasato). Nelle friggitorie di Catania, ma diffusi anche altrove, troviamo i crispeddi, una specie di frittella o panino farcito con acciughe dissalate e finocchietto che viene successivamente fritto. Diffusi anche fuori città, vengono declinati in altre forme e ricette. Ancora in provincia di Catania, a Zafferana Etnea e Viagrande, è diffusa la pizza siciliana, un calzone fritto con formaggio, acciughe salate e funghi.
Nella provincia di Messina si cucina "u pituni missinisi", una variante di calzone ripieno d'indivia, caciocavallo, pomodoro e acciughe salate. Accanto ad esso si trova la focaccia alla messinese che, nella sua versione originale, prevede gli stessi ingredienti.
Ndella Provincia di Trapani la Rianata a base di molto origano e acciughe salate con la variante Rianella che prevede l'aggiunta della mozzarella.
Nella provincia di Siracusa, specialmente a Solarino e Sortino, si prepara il pizzolo (in siciliano pizzòlu), una pizza ripiena.
Nella provincia di Ragusa, in particolare nella zona dei monti Iblei, si trova la scaccia, una versione di pizza ripiena molto simile alla scacciata catanese.

Sicilian pizza

Negli Stati Uniti, in particolare fra le comunità italo-americane di Boston, del Connecticut, di New York, del New Jersey e di Utica (New York), con sicilian pizza si indica la versione americana dello sfincione che viene servito come cibo di strada in vaschette d'alluminio per l'asporto.

In pizzeria

La pizza siciliana si trova spesso nei menù delle pizzerie in Italia, anche in Sicilia, ma non è una ricetta standardizzata. In questi menù, le ricette delle pizze indicate come "pizza siciliana" hanno quasi sempre fra gli ingredienti uno o più fra acciughe sotto sale, capperi, cipolle, olive. Ma la caratteristica principale è soprattutto l'impasto, che nella pizza siciliana prevede l'utilizzo di una percentuale di farina di semola che è assente nella pizza napoletana, interamente realizzata con farina bianca.

Cheesesteak

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Il cheesesteak, conosciuto anche come Philadelphia cheesesteak, Philly cheesesteak, cheese steak o anche steak and cheese, è un panino inventato dall'italo-americano Pat Olivieri negli anni venti del ventesimo secolo e divenuto sinonimo della cucina di strada di Filadelfia (Pennsylvania) negli Stati Uniti d'America. In Italia il paese più conosciuto per questo prodotto gastronomico è Monte di Procida comune della città metropolitana di Napoli, proprio per l'affluenza dei suoi cittadini in terra statunitense e che l'hanno importato in Italia, rielaborato e denominato cistecca montese.

Cheeseburger

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Un cheeseburger è un panino ai semi di sesamo che contiene sostanzialmente uno o più hamburger con aggiunta di formaggio.
Tradizionalmente il formaggio viene posto al di sopra dell'hamburger, ma il panino può includere molte varianti nella struttura, negli ingredienti e nella composizione. Il formaggio solitamente è a fette e viene posto al di sopra dell'hamburger poco prima che esso completi la cottura per consentire di sciogliersi.
I cheeseburger possono essere serviti con lattuga, pomodoro, cipolla, senape, maionese, ketchup o cetrioli. Nei fast food si possono trovare anche varianti con mozzarella o con formaggio Cheddar, Emmental o Gorgonzola.
Le calorie contenute in un cheeseburger semplice sono intorno alle 300 per 100 g.. La presenza di diversi ingredienti e il tipo di formaggio contenuto in un cheeseburger, possono comunque aumentare in maniera sostanziale il valore nutrizionale del panino. Ad esempio, una fetta di formaggio Cheddar aggiunge 95 calorie e 4,5 grammi di grassi saturi. Altri tipi e quantità di formaggio hanno caratteristiche diverse, a seconda del loro contenuto nutrizionale.

Storia

Il cheeseburger divenne inizialmente popolare tra gli anni venti e gli anni trenta del Novecento negli Stati Uniti e ci sono diverse rivendicazioni su chi sia stato il primo uomo a creare un cheeseburger. Fra questi, Lionel Sternberger è noto per avere creato un cheeseburger a soli 16 anni mentre lavorava in una paninoteca di suo padre a Pasadena, in California, quando "sperimentalmente lasciò cadere un pezzo di formaggio su un hamburger sfrigolante". Altre voci dicono che il cheeseburger sia stato inventato intorno al 1934 al Kaelin's Restaurant a Louisville, nel Kentucky. Un anno più tardi, il primato fu anche attribuito al cuoco Louis Ballast del Dumpty Humpty Drive-In a Denver, in Colorado.
In Italia questo tipo di panino si diffuse a partire dai primi anni ottanta.
Oggi il cheeseburger viene consumato in tutto il mondo grazie alla notevole diffusione del servizio di ristorazione McDonald's.

Decreto cheeseburger

È stato soprannominato con il termine scherzoso cheeseburger bill (decreto cheeseburger) il decreto approvato dal Congresso degli Stati Uniti nell'ottobre 2005, che impedisce ai cittadini di potere fare causa alle multinazionali alimentari per i danni alla salute causati dal cibo spazzatura, il junk food.


California Roll

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Il California Roll è una forma atipica di sushi, preparato negli USA con ingredienti quali cetriolo, surimi e avocado. In alcuni paesi in sostituzione dell'avocado viene utilizzato il mango.

Cenni storici

A partire dal 1960 a Los Angeles arrivarono molti cuochi giapponesi che, cercando fortuna negli Stati Uniti d'America, pensarono di importare l'idea del sushi. Gli statunitensi però non avevano affatto la passione del pesce crudo; per far meglio accettare tale particolare gusto furono necessari alcuni esperimenti culinari. Molto noto all'epoca era il ristorante Tokyo Kaikan e un suo cuoco, Ichiro Mashita, ebbe l'idea di sostituire il tonno (per altro difficile da trovare) con l'avocado e così, dopo altri accorgimenti frutto di sperimentazione, nacque il California Roll. In seguito, dal 1980 in poi, tale pietanza si diffuse in tutti gli Stati Uniti.


Burro di arachidi

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Il burro di arachidi è un alimento ricavato dalla macinatura di semi di arachidi. Fonti non accreditate ne attribuiscono la paternità ad un farmacista di Saint Louis, George A. Bayle jr., il quale alla fine del XIX secolo inventò questo alimento come sostituto proteico della carne, allora alimento molto costoso e non accessibile a molte famiglie delle classi meno abbienti. Noto è infatti il notevole apporto di proteine vegetali che tale prodotto garantisce, oltre ad un considerevole contenuto di grassi (per lo più monoinsaturi) ed una buona percentuale di fibre ed acido linoleico.
Probabilmente il più famoso produttore di burro di arachidi è l'ex-presidente degli Stati Uniti d'America Jimmy Carter, che ha una piantagione a Plains in Georgia.
La pasta è ricca di acido palmitico, sale e zucchero. Oltre ai grassi, contiene proteine, fibra alimentare, vitamine, calcio, fosforo e potassio.
Il prodotto è analogo al mediorientale tahina, un alimento tradizionale da secoli, diffuso in Grecia, Nord Africa e paesi medio orientali a base di semi di sesamo.
Il burro d'arachidi è un alimento che non può mancare nella dispensa di ogni casa statunitense e viene servito solitamente in sandwich formati da due fette di pane, dove su una viene spalmato il burro d'arachidi (smooth, "cremoso" o crunchy, "croccante" a seconda delle preferenze) e sull'altra viene spalmata la marmellata, solitamente di fragole o mirtilli. Viene anche impiegato nella produzione di prodotti dolciari da forno, come i famosi Scorched peanut cookies, biscotti al burro di arachidi.

Chimichanga

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Il chimichanga, conosciuto anche come chivichanga o chimmy chonga, è un piatto tipico della cucina del sud degli Stati Uniti d'America e di alcuni stati del Messico.
Si tratta di una tortilla riempita con numerosi ingredienti, in particolare riso, formaggio e machaca.

Storia

Le origini del Chimichanga sono controverse.
Le parole chimi e changa provengono da due termini spagnolo messicano: chamuscado, il cui significato è bruciato, e changa, relativo a chinga, parola che riassume una serie di volgarità. Nella cucina messicana, vi è un alimento chiamato Chamuco, una banana bruciata in olio.
Nel 1922, secondo una fonte, la proprietaria del ristorante El Charro di Tucson in Arizona, Monica Flin, fece accidentalmente cadere dell'impasto nell'olio bollente. Immediatamente iniziò a pronunciare una parolaccia in spagnolo che inizia con "chi..." ma si bloccò subito, e al posto di dire chingada le uscì la parola, chimichanga, un equivalente spagnolo della parola "thingamajig"
Una chimichanga con fagioli fritti e riso fu servito in un ristorante dell'Illinois.
Woody Johnson, fondatore del Macayo Mexican Kitchen, sostenne di aver inventato la chimichanga nel 1946, quando mise, per esperimento, alcuni burritos in una friggitrice. Questi "burritos fritti" diventarono così popolari che dal 1952, quando il Woody El Nido, il ristorarante di Woody Johnson, divenne Macayo's, la chimichanga fu una delle principali portate del menù. Johnson aprì il Macayo's nel 1952.
Nonostante non vi siano registrazioni ufficiali che indichino quando il piatto sia apparso per la prima volta, il folklorista pensionato Jim Griffith, affermò di aver visto dei chimichangas al ristorante Yaqui Old Pascua Village di Tucson, verso la metà degli anni 1950.
Un'altra variante della chimichanga fu attribuita ai messicani immigrati in America.
A seguito della variante della chimichanga, diffusa in Messico, un'altra origine potrebbe essere quella che gli immigrati negli Stati Uniti introdussero soprattutto attraverso Nogales in Arizona. Una terza e più probabile possibilità, è che la chimicanga, o chivichanga, sia stata a lungo parte della cucina della Pimería Alta in Arizona e Sonora, estendendo la sua presenza verso sud, fino nello stato messicano di Sinaloa, dove comunque hanno dimensioni più piccole.
La conoscenza e l'apprezzamento del piatto si diffusero lentamente fuori Tucson, aumentando sempre più nei decenni successivi. Anche se ora la chimichanga è diffussissima nei menù, sia Texani che Messicani, un'ulteriore ipotesi indica che la sua presenza all'interno degli Stati Uniti sembra aver avuto origine nella località di Pima Country, Arizona.
Secondo i dati presentati dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, una classica chimichanga da peso medio di 183 grammi, contiene 443 kilocalorie, 20 grammi di proteine, 39 grammi di carboidrati, 23 grammi di grassi totali, 11 grammi di grassi saturi, 51 milligrammi di colesterolo e 957 milligrammi di sodio.

Þorramatur

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Il Þorramatur è una selezione di cibo tradizionale islandese, composta principalmente di carne e prodotti ittici curati in maniera tipica, tagliati a fette o pezzi e serviti con rúgbrauð (pane di segale denso e scuro), burro e un cicchetto di Brennivín (tipica acquavite islandese).
Questo piatto viene consumato durante l'antico mese nordico in gennaio e febbraio, e in particolare durante le celebrazioni della festa di Þorrablót.

Ingredienti

I tradizionali ingredienti sono:
  • Kæstur hákarl, carne di squalo putrefatto
  • Súrsaðir hrútspungar, testicoli di pecora bolliti in latte acido
  • Svid, testa di pecora arrosto e bollita
  • Sviðasulta, insaccato di svið
  • Lifrarpylsa, salsiccia di fegato impastata con farina di segale
  • Blóðmör, sanguinaccio di sangue di agnello e sugna impastati con farina di segale e avena
  • Harðfiskur, merluzzo o eglefino essiccato servito con burro
  • Hangikjöt, carne di agnello affumicato
  • Lundabaggi, lombi di pecora stagionati
  • Hvalspik, grasso di balena fresco
  • Selshreifar, pinne di foca

 
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