La salsa rosa, conosciuta anche come salsa cocktail, è un condimento dal sapore rotondo e delicato, perfetto per accompagnare pesci, crostacei (specialmente gamberetti), toast raffinati e waffles.
L'origine della salsa rosa è legata a diverse tradizioni culinarie internazionali. Negli Stati Uniti e in Canada, una ricetta del 1953 suggerisce una combinazione di salsa piccante, cren, succo di limone, Worcester, tabasco e cipolla grattugiata, senza l'aggiunta di maionese.
I britannici attribuiscono l'invenzione della salsa rosa negli anni '60 alla celebre chef televisiva Fanny Cradock, già considerata artefice del cocktail di gamberi. La sua versione include l'aggiunta di ketchup alla maionese.
Le ricette per la salsa rosa variano a seconda delle tradizioni culinarie regionali. In Europa, solitamente, la base è la maionese.
Europa
Belgio: La versione belga prevede l'utilizzo di whisky al posto del cognac, senza aggiunta di panna o yogurt.
Francia: In Francia, la salsa rosa può contenere sia cognac che whisky, e sorprendentemente, anche ketchup.
Italia: Le ricette italiane includono l'aggiunta di salsa di pomodoro o ketchup, senape, salsa Worcestershire e/o cognac alla maionese. La panna montata o lo yogurt vengono aggiunti alla fine.
Regno Unito: La Marie Rose sauce britannica comprende maionese, ketchup, pepe, tabasco, brandy, limone e salsa Worcestershire.
Spagna: In Spagna, si possono utilizzare succo di arancia e limone, con brandy locale come distillato.
Nord America
Negli Stati Uniti, la ricetta dello chef Frank Stitt del 2004 include ketchup o pomodoro, salsa piccante, cren, succo di limone, Worcester e tabasco.
Alimenti Simili
Esistono salse simili alla salsa rosa in tutto il mondo. Nelle Americhe, si preparano varianti come la salsa russa piccante, la salsa Thousand Island e la salsa golf del Sud America. È fondamentale distinguere la salsa rosa dalla salsa aurora, ottenuta mescolando salsa di pomodoro e vellutata.
La salsa rosa, con la sua storia e le sue varianti internazionali, continua a deliziare il palato, dimostrando che anche un condimento può raccontare una storia culinaria ricca e appassionante.
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