Il gazpacho è uno dei simboli culinari della Penisola iberica.
Gli ingredienti che occorrono per la sua preparazione prevedono i pomodori, peperoni, cetrioli, pane, cipolla, olio e sale.
Come può questo piatto essere di matrice greco-romana se il pomodoro fu importato nel vecchio continente solo nel XVI secolo?
Gli esperti di cucina iberica ritengono il gazpacho un discendente di un’antica bevanda ellenica, il kykeon, ricetta rinfrescante a base di acqua, vino, farina d’orzo e menta.
Furono gli Arabi a diffondere questa bevanda nel Mediterraneo e in particolare in Andalusia, dove rimasero dall’VIII secolo al 1492.
Altri studiosi ritengono che l’antenato del moderno gazpacho sia opera dei legionari romani che viaggiavano portandosi sempre pane, aglio e aceto per preparare il pasto mentre marciavano.
A volte non potevano accendere neppure il fuoco e per rendere masticabile il pane raffermo lo ammollavano in acqua fredda.
Solo alla fine del XVIII secolo fecero la loro comparsa i pomodori nella ricetta.