Loco Moco

0 commenti

Risultati immagini per Loco Moco



Il loco moco è un piatto tipico della cucina hawaiana. Ci sono molte varianti ma di base il loco moco è costituito da riso bianco sormontato da un hamburger, uovo fritto e salsa gravy. Le varianti possono includere peperoncino, pancetta, prosciutto, spam, maiale Kalua, Linguiça, manzo teriyaki, pollo teriyaki, mahi-mahi, gamberi, ostriche e altre carni. Loco Moco è anche il nome di una catena di ristoranti hawaiani che servono piatti tipici in ciotole di riso.

Storia

Il piatto si dice sia stato creato dal "Lincoln Grill" o dal "May's Fountain" due ristoranti di Hilo. La più probabile origine del nome è che "loco" derivi da "locale" e moco sia stato aggiunto in seguito solo perché stava bene per assonanza.

Popolarità

Il piatto è molto popolare nelle Hawaii e viene incluso in molti menù di ristoranti hawaiani sulla terraferma. Il piatto è preparato secondo gli standard della cucina giapponese, riso, rifinito con hamburger, salsa gravy e uova fritte per creare un piatto che pur richiamando un piatto bento non ne richiede i tempi di preparazione.


Barbotta

0 commenti

Risultati immagini per Barbotta

La barbotta o puticiana è un piatto povero della tradizione della Lunigiana.
Si prepara con una varietà locale di cipolla, detta "di Treschietto" oppure con altri ortaggi come fiori di zucca. Un tempo veniva preparata sui tipici contenitori ("testi") in cotto o in ghisa.

Caruru

0 commenti

Risultati immagini per Caruru (gastronomia)


Il caruru è un piatto brasiliano, tipico della cucina baiana, in realtà di origine africana e importato in Brasile durante il periodo dello schiavismo. Pare comunque che anche gli indios del Nord-Est usassero un piatto simile. È uno dei piatti rituali nella religione sincretica del Candomblé.

Preparazione

Il caruru si prepara con un vegetale, il gombo, che viene tagliato a fettine e fritto con erbe varie: cipollina, peperoncino, aglio e altre spezie. È generalmente accompagnato da carne bianca, pollo o pesce, che può essere cucinata a parte o fritta insieme. È anche servito con acarajé o abará, ma anche riso bianco e gamberi secchi.

Cos'è la 2020 tip challenge?

0 commenti


È una challenge che sta seminando mance stellari a camerieri e baristi negli USA.


A pochi giorni dall'inizio del 2020, il primo fenomeno virale dell'anno ha già iniziato a diffondersi a macchia d'olio attraverso i social. Non si tratta di un video né di un meme, ma di una challenge: una sfida che gli utenti di Twitter, Facebook e altri social network stanno passandosi di mano in mano online ma soprattutto offline. È stata battezzata 2020 tip challenge e vi si partecipa lasciando una mancia di importo ben specifico al cameriere del ristorante, al barista del pub bar, al facchino dell'hotel o a qualunque altro operatore del settore al quale è possibile riservare questo trattamento.


Le origini della sfida risalgono ai primissimi giorni dell'anno, quando Danielle Franzoni, una cameriera statunitense, ha raccontato ai quotidiani locali di aver ricevuto una mancia decisamente sproporzionata da una coppia di clienti al ristorante dove lavora, nel Michigan: ben 2020 dollari su un conto totale da poco più di 23. Il messaggio lasciato dai clienti sulla ricevuta recitava solamente "Buon anno, Danielle. 2020 tip challenge", ma tanto è bastato a ispirare la stessa Danielle, che nella stessa sera ha lasciato una mancia più modesta ma comunque significativa nel ristorante dove si è recata a cena: 20,20 dollari.
La storia è bastata a colpire l'immaginazione degli appassionati di questo genere di sfide virali in tutto il mondo, soprattutto dopo che anche l'attore Donnie Walhberg ha deciso di partecipare alla challenge con un'altra mancia da 2020 dollari lasciata a un cameriere della catena Ihop. Parteciparvi del resto è semplice, e come dimostrato da Danielle non è necessario svenarsi per farlo: la maggior parte degli utenti che si sono lanciati nella 2020 tip challenge stanno infatti donando 2 banconote da 20 dollari o scegliendo l'importo da 20,20 dollari, immortalando il gesto e condividendolo sui social con l'hashtag #2020tipchallenge.


Quali sono le regole non dette del buffet?

0 commenti

Catering | Carbone Catering, servizio catering a napoli

Non mangiare appena fuori dai tavoli del buffet! Riempi un piatto e portalo sul tuo tavolo.
  • Non prendere tutto (o quasi) un piatto in un solo viaggio! Sono stato a buffet dove hanno le zampe di granchio e non appena il nuovo lotto viene portato fuori, una persona corre e le prende tutte! Non solo, la stessa persona lo fa ogni volta che un nuovo vassoio viene portato fuori. No ... fermati! Non sei l'unico al ristorante.
  • Non portare un bambino ai tavoli del buffet e mettere i suoi piedi sopra i vassoi! Lo vedo sempre! Se il bambino cammina, c'è dello sporco sulle scarpe che può cadere nei vassoi. SMETTILA!
  • Non mettere a sedere un bambino sulla sporgenza dei tavoli del buffet.
  • Non mangiare così tanto da vomitare! Avrai davvero un altro pasto ad un certo punto di quella settimana!
  • Non usare le dita per estrarre qualcosa da un vassoio. Ci sono pinze lì per un motivo. Usali.
  • Non lasciare che il tuo bambino vada ai tavoli del buffet da solo. La maggior parte dei luoghi ha anche cartelli che dicono "I bambini sotto una certa età devono essere con un adulto".
  • Se hai i capelli lunghi, legali! Non ho bisogno dei tuoi capelli nel mio cibo.

  • NON condividere il tuo cibo con un'altra persona che non ha pagato per mangiare al buffet! Questo accade molto negli hotel dove una persona paga, carica la piastra e condivide con un'altra persona che non ha pagato. Questo non è giusto per nessuno.   



Stilton

0 commenti

Risultati immagini per Stilton (formaggio)


Lo stilton, detto anche blue stilton in lingua inglese, è un formaggio a pasta dura ed erborinata prodotto nel Regno Unito. Nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento Protected Designation of Origin (Denominazione di origine protetta) limitatamente alle contee inglesi di Derby, Leicester e Nottingham. Tuttavia anche nel Cambridgeshire viene prodotto questo tipo di formaggio, che però non può legalmente essere chiamato stilton cheese.

Storia

È opinione comune che il pioniere del formaggio stilton sia stato Cooper Thornhill, proprietario della locanda Bell Inn sulla great north road, nel villaggio di Stilton della contea di Huntingdon. Secondo la tradizione, nel 1730 Thornhill scoprì un particolare formaggio erborinato durante una visita ad una fattoria nei pressi di Melton Mowbray nella zona rurale della contea di Leicester.
Nel 1936 venne fondata la SCMA, Stilton Cheesmakers' Association, per regolare e proteggere la qualità e l'origine del formaggio, mentre nel 1966 gli venne riconosciuta la certificazione come marchio commerciale, garantendone la protezione legale, unico formaggio britannico ad aver mai ottenuto tale status.

Preparazione

Alla base del formaggio stilton vi sono il latte pastorizzato di bovina e il penicillium roqueforti. Per poter essere legalmente chiamato "stilton", il formaggio deve rispondere a dei criteri ben definiti dall'ente europeo:
  • Deve essere prodotto unicamente nelle tre contee del Derbyshire, Leicestershire e Nottinghamshire.
  • Deve essere quindi prodotto utilizzando solo latte bovino locale pastorizzato prima dell'uso.
  • Deve avere la classica forma cilindrica. Le forme cilindriche hanno un peso di circa 5 kg e devono maturare per circa 5-6 mesi
  • Deve essere permesso al formaggio di creare la propria crosta in modo naturale. La crosta è bruna, la pasta soda e cremosa.
  • Non deve essere pressato.
  • Deve avere le caratteristiche venature blu/verdi che si diramano dal centro del formaggio. Il sapore forte e leggermente piccante


Proprietà mediche

Una ricerca del 2005 da parte del British Cheese Board riportò che l'assunzione di circa 20 grammi di formaggio stilton nella mezz'ora precedente al riposo notturno, causasse nel 75% degli uomini e nell'85% delle donne sogni "vividi e reali".

Bologna sausage

0 commenti

Risultati immagini per Bologna sausage


La bologna sausage è un salume diffuso negli Stati Uniti ed in Canada, noto anche col nome di lyoner, boloney, baloney, polony o jumbo.
Il salume deve il suo nome ad una remotissima e molto vaga somiglianza con la mortadella bolognese, anche se la differenza di gusto è decisamente notevole, visto che può essere composta di pollo, tacchino, bovino, maiale o di proteina di soia (versione vegetariana).
La legislazione statunitense prevede che affinché un salume possa chiamarsi bologna sausage debba essere tritato fino ed omogeneo.
La bologna sausage compare anche nell'ultimo menù del Titanic.

 
  • 1437 International food © 2012 | Designed by Rumah Dijual, in collaboration with Web Hosting , Blogger Templates and WP Themes