I ćevapčići sono un
piatto a base di carne trita, variamente speziata, tipico della
cucina dei paesi della penisola balcanica. Sono ampiamente
diffusi anche in parte del Nord-Est italiano (nelle
province di Trieste, Gorizia, Udine), dell'Austria e
degli altri territori confinanti con l'ex Jugoslavia.
Si presentano come polpettine
cilindriche del diametro di un paio di centimetri e della lunghezza
di 7/8 centimetri, ma sono diffuse anche versioni più tondeggianti.
Sono solitamente composti di carne trita fina di manzo e agnello,
condita di sale, spezie e aromi. Vengono serviti cotti al barbecue,
sulla griglia o alla piastra. Solitamente si gustano con cipolla
(generalmente quella bianca) tagliata a dadini o anelli, ed ajvar,
una salsa piccante preparata con peperoni rossi macinati e
spezie, o con kajmak, un prodotto lattiero-caseario cremoso,
tipico dei Balcani. Una variante li vede infarinati e rosolati in
padella. A richiesta è possibile averli con una pallina di
formaggio. Possono essere serviti su un piatto o dentro una forma di
pane. Nella Bosnia ed Erzegovina i tipici ćevapčići
di Sarajevo tradizionalmente
si vendono come cibo di stradaserviti dentro le forme speciali
di pane dette somun.
Normalmente secondo piatto o
addirittura piatto unico, possono essere serviti anche come
antipasto, ovviamente in proporzioni più contenute.
La denominazione deriva dal termine
persiano kebab, insieme al diminutivo delle lingue
slave -čići (in croato, bosniaco: ćevapčići/ćevapi;
in sloveno: čevapčiči/čevapi).
In alcune zone, come la Serbia, vengono chiamati anche
solamente ćevapi, senza il diminutivo con cui sono
maggiormente conosciuti all'estero e, in particolar modo, in Italia.
In Macedonia vengono anche chiamati "kebapi" denominazione
piu vicina a quella originaria.
Secondo quanto riporta Branislav
Nušić, i ćevapčići vennero serviti per la prima volta
a Belgrado intorno al 1860 nella trattoria "Da
Tanasko Rajić" nei pressi del Grande Mercato (oggi Piazza degli
Studenti). Il proprietario della trattoria, il padrone Živko (che si
suppone abbia avuto origini dalla regione di Leskovac), secondo
le parole di Nušić, si era così arricchito che con il guadagno
riuscì a costruire una chiesa nella sua regione d'origine.