Bacaro

0 commenti

Risultati immagini per Bacaro


Il bacaro (pron. bàcaro), o bacaréto, è un tipo di osteria veneziana semplice, dove si trova una vasta scelta di vini in calice (ómbre o bianchetti) e piccoli cibi e spuntini (cichéti), caratterizzata da pochi posti a sedere e da un lungo bancone vetrinato in cui sono esposti i prodotti in vendita. Più raro è il caso di bacari che servono piatti più elaborati o che offrono un vero e proprio servizio di ristorazione.
I bacari vengono frequentati sia da turisti sia da abitanti del luogo.
Oltre al vino, i bacari servono anche le caratteristiche bevande note come "spritz", mentre raramente vengono offerti al pubblico i tipici tramezzini veneziani, destinati ad altri tipi di esercizi, perlopiù bar o locali specializzati. L'esercizio tipico si è trasformato fino ad assumere una fisionomia mista, a metà fra l'osteria e il pub.

Etimologia

Il nome bacaro viene dai "bacari" (singolare: bacaro), un termine che, a sua volta, si vorrebbe derivato da "Bacco", dio del vino. Secondo un'altra teoria, deriverebbe da "far bàcara", espressione veneziana per "festeggiare". "Bacari" era il nome attribuito, un tempo, ai vignaioli e ai vinai che venivano a Venezia con un barile di vino da vendere in Piazza San Marco insieme con dei piccoli spuntini. Il bicchiere di vino che si beveva si chiamava "ómbra", perché i venditori seguivano l'ombra del campanile per proteggere il vino dal sole. Per evitare il faticoso trasporto ogni giorno, si cercava in seguito un locale fermo, che si usava come magazzino e come mescita.

Distribuzione

I bacari sono distribuiti più o meno in tutta Venezia. La più alta concentrazione è nei sestieri di Cannaregio e, soprattutto, San Polo.

Caratteristiche

Questi tipici locali si differenziano dalle comuni osterie per via della modalità di consumazione dei cibi, per il modo in cui questi sono presentati al pubblico, e per le dimensioni e struttura degli ambienti interni. Il bacaro, quindi, è solitamente di piccole dimensioni, con pochi posti a sedere, banconi con sgabelli simili a quelli dei bar e vetrine in cui vengono esposti i cibi. Questi, di solito, sono acquistabili a pezzo, al fine di comporre un piatto con diversi tipi di prodotto diverso. Il bacaro viene visto sia come un esercizio di ristorazione per il pranzo, sia come luogo di aperitivo. I turisti tendono a servirsi di tali esercizi per farvi un vero e proprio pasto completo (anche una decina di pezzi), mentre gli abitanti di Venezia lo usano perlopiù come un ritrovo per bere, o una tappa di più locali in una serata destinata al bere, e il cibo è solo un accompagnamento (uno o due pezzi), in modo da non assumere le bevande a stomaco completamente vuoto. Sono due filosofie completamente diverse nella fruizione dello stesso posto ed entrambe, ai giorni nostri, possono essere ritenute "principali", nonostante il bacaro sia nato perlopiù come luogo d'aperitivo piuttosto che di pranzo o cena.

Prodotti venduti: cicheti e ombre

I prodotti tipici del bacaro sono definiti "cicheti" in dialetto veneziano e spincióni a Padova (pron. cichéti, termine derivante dal latino ciccus, ovvero "piccola quantità", italianizzato in cicchetti). Si presentano con un'estrema varietà di forme: di solito sono a base di pesce (ma anche di salumi, carne, e altro) e possono essere semplici o complessi. Tra i cicheti più ricorrenti vi sono i crostini di baccalà mantecato, alici marinate, misto mare o "folpetti" in umido. Al cicheti a base di pane sono alternati quelli fritti: baccalà fritto, sarde in saor, verdure fritte ecc. Le composizioni, tuttavia, sono fra le più disparate ed originali; ciò che le accomuna, però, è la praticità del cibo informale: potendo essere mangiati senza l'utilizzo di posate, non richiedono la necessità di tagliarli o di sedersi a un tavolo.

Usi e costumi tradizionali legati ai bacari

Alcuni bacari sono frequentati da turisti, ma ve ne sono altri, più nascosti nei piccoli vicoli, che sono frequentati da veneziani a cui piace "andar a cicheti" (o fare il "giro d'ombra"), che vuole dire andare al bacaro, trovare degli amici e bere un "ombra". Il vino della casa si chiama sempre "ombra"; al bacaro non si trova solo del vino semplice ma può esservi anche una grande scelta tra vini di alta qualità. Tradizione in voga tra i pensionati, soprattutto a Cannaregio, è fare il giro dei bacari partendo dal ponte delle Guglie e arrivando fino a Santi Apostoli.

Esportazione del fenomeno

Nei primi anni del 2010 il fenomeno dei cicheti veneziani è esploso nel Regno Unito diventando una vera e propria moda culturale che si è associata a un'altra tradizione italiana, quella dell'aperitivo. L'usanza è internazionalmente conosciuta con il termine italiano "cicchetti" che ha sostituito quello originale veneziano. In Italia, invece, il fenomeno non si è molto sviluppato oltre i confini del capoluogo veneto, rimanendo fenomeno caratteristico della città di Venezia. Paradossalmente, al suo posto si sono diffuse, soprattutto a Milano, le pressoché identiche (ma storicamente più recenti) tapas della cucina spagnola.

Julia Child

0 commenti

Risultati immagini per Julia Child


Julia Child, da nubile: Julia Carolyn McWilliams (Pasadena, 15 agosto 1912 – Santa Barbara, 13 agosto 2004), è stata una cuoca, scrittrice e personaggio televisivo statunitense.
Autrice di libri di cucina, ha pubblicato nel 1961 assieme a due colleghe gourmand francesi il suo ricettario più conosciuto, Mastering the Art of French Cooking, scritto sulla base della sua esperienza di vita a Parigi dove abitò seguendo il marito, Paul Child, funzionario di un ente governativo statunitense. Il libro fu un successo tale che fu insignita della Presidential Medal of Freedom.
Il suo biografo, Noël Riley Fitch, l'ha definita «una pioniera del piacere in un paese puritano».
Pratica e razionale, per suo conto amava sostenere che:
(EN)
«The only time to eat diet food is while you're waiting for the steak to cook»
(IT)
«Il solo momento buono per mangiare cibi dietetici è mentre si aspetta che la bistecca sia cotta.»
(citato in The National - CBC TV)

Biografia

Figlia di John e Julia Carolyn ("Caro") McWilliams, era la maggiore di tre fratelli (oltre a lei, John III, 1914–2002, e Dorothy D., 1917–2006). Cresciuta in una famiglia altolocata, disprezzava i piatti della cucina tradizionale del New England preparati dal cuoco di famiglia. Studiò alla Westridge School e alla Polytechnic School e alla Branson School di Ross, California. Alta di statura (1,88 m), la Child in gioventù si dedicò al tennis, al golf e al basket. Continuò a praticare sport anche durante la frequentazione dello Smith College, dove si diplomò nel 1934 conseguendo un Bachelor of Arts in lingua inglese.
Conseguito il baccellierato (equivalente alla nostra laurea triennale), si trasferì a New York, dove lavorò come copywriter per l'ufficio pubblicità della W. & J. Sloane. Tornata in California nel 1937, passò gli anni successivi a scrivere per giornali locali continuando a lavorare in campo pubblicitario. Entrata a far parte dell'Office of Strategic Services (OSS) come ripiego per il mancato arruolamento, a causa della sua altezza, nello Women's Army Corps (WACs) o nella U.S. Navy, iniziò la carriera nel quartier generale a Washington, lavorando direttamente alle dipendenze del capo dell'OSS, generale William Joseph Donovan. Come assistente al settore ricerche della Secret Intelligence division, trascrisse decine di migliaia di nominativi su cartoncini bianchi che servivano da schedario. Per un anno lavorò poi all'OSS Emergency Rescue Equipment Section (ERES), sempre a Washington.

Il periodo in Asia

Nel 1944 fu inviata a Kandy, Ceylon (ora Sri Lanka), con compiti di registrazione e catalogazione delle comunicazioni OSS con la rete clandestina di agenti in Asia. Un ulteriore trasferimento la portò successivamente in Cina, dove le fu attribuito l'Emblem of Meritorious Civilian Service come responsabile del Registry of the OSS Secretariat.

Le nozze e il trasferimento a Parigi

La cucina di Julia Child esposta allo Smithsonian National Museum of American History
Dopo la guerra, Julia si sposò con Paul Cushing Child, il 1º settembre 1946 a Lumberville, in Pennsylvania,[7]; quindi la coppia si trasferì a Washington. Paul Child, originario del New Jersey[8], aveva vissuto a Parigi come artista e poeta, ed era già allora conosciuto per il raffinato palato.[9] Fu lui, mentre si apprestava ad entrare a far parte dell'United States Foreign Service, ad avvicinare la moglie ai segreti della grande cucina. Nel 1948 i due coniugi si trasferirono a Parigi dopo che l'US State Department assegnò Paul la carica di funzionario dell'United States Information Agency. La coppia non ha avuto figli.[6]

Nella cultura di massa

Julia Child ha fatto conoscere la cucina francese e le relative tecniche culinarie al pubblico statunitense attraverso diversi libri e trasmissioni televisive di cucina, principalmente la trasmissione The French Chef andata in onda dal 1963 in cui presentava ricette che utilizzavano ingredienti complicati, cucinati in modo quantomeno stravagante. Nelle sue presentazioni culinarie cambiava il tono della voce rivolgendosi direttamente e in modo buffo al cibo, con esiti comici ma nel consapevole tentativo di tenere desta l'attenzione dell'audience.
La sua vita è raccontata nel film del 2009 di Nora Ephron Julie & Julia, interpretato da Meryl Streep nel ruolo di Julia Child studentessa al Cordon Bleu e Amy Adams in quello di Julie Powell, autrice statunitense del libro Julie & Julia: 365 Days, 524 Recipes, 1 Tiny Apartment Kitchen basato sull'opera della Child. Julia Child è stata autrice anche di un'autobiografia intitolata My Life in France (servita anch'essa come base per il film della Ephron) in cui racconta del tempo in cui visse in Francia. Da tale esperienza di vita nacque il suo amore per la cucina francese.
Child è stata oggetto di parodie per il suo curioso modo di presentare i programmi televisivi di argomento culinario che le venivano affidati. In particolare una riuscita imitazione della gourmand è stata fatta da Olaf il cuoco svedese, personaggio dei Muppet. Child ha scritto nella sua autobiografia di ritenere che lo chef svedese fosse ispirato a lei e di avere trovato la cosa molto divertente.[senza fonte]

Bisteccheria

0 commenti

Risultati immagini per Bisteccheria


Una bisteccheria è un ristorante specializzato in bistecche e carne alla griglia. Questa tipologia di ristorante offre normalmente bistecche di bovino e suino, anche se è possibile trovare tagli di ovino, pollame e selvaggina. Le carni sono generalmente servite con contorni di verdure o patate arrosto.

Origine del termine

Il termine "bisteccheria" è un neologismo derivante dall'apposizione del suffisso derivativo -eria, indicante nomi di negozi, laboratori e attività commerciali, al sostantivo "bistecca", equivalente italiano dell'inglese "beef-steak". "Bisteccheria" rappresenta in effetti il corrispettivo italiano dell'inglese "steak-house".

Teppanyaki

0 commenti

Risultati immagini per Teppanyaki


Il Teppanyaki (鉄板焼き dal giapponese teppan (鉄板) "piastra", e yaki (焼き) "grigliato") è un tipo di cottura della cucina giapponese.

Origine

Lo stile teppanyaki nasce nel ristorante giapponese Misono, che introdusse una sorta di commistione tra la cucina giapponese e quella occidentale con la cottura dei cibi sul teppan nel 1945.

Lo stile

La cucina teppanyaki nasce dalla volontà di trovare il modo di cucinare e mangiare nello stesso "piatto".
In questo tipo di cucina il maestro teppanyaki, provvisto di un grande cucchiaio, una forchetta e due spatole, mette a cucinare la pietanza cruda su una speciale piastra calda, il teppan, che fa parte del tavolo dove si trovano i commensali. Si può servirsi direttamente con le hashi (bacchette) dalla piastra o da piatti che si trovano nella parte normale del tavolo. Altre volte il cibo arriva già cotto e la piastra garantisce che resti caldo nel corso del pasto. In locali più popolari, la piastra fa parte del bancone, dove i clienti consumano i cibi seduti su alti sgabelli.
Tra i piatti elaborati più famosi realizzati con lo stile teppanyaki vi sono gli okonomiyaki e gli yakisoba, ma questa cucina prevede anche la cottura di carni nota come yakiniku (焼き肉? letteralmente carne grigliata) (come il famoso manzo di Kobe) e verdure come ad esempio carote, aglio, cipolla.

Negli Stati Uniti

Il genere ha avuto molto successo all'estero, specialmente negli Stati Uniti, dove il teppan è spesso sostituito da una griglia chiamata hibachi. Tale sistema è divenuto famoso grazie alla catena di ristoranti Benihana, che aprì il primo locale a New York nel 1964. Questi ristoranti hanno subito la notevole influenza delle steakhouse americane, con il copioso uso di carni di ogni genere (manzo, maiale, pollo, etc), associate con patate fritte e salse come il ketchup e la maionese. L'influenza giapponese si conserva negli utensili impiegati dai cuochi e nelle evoluzioni che questi compiono lanciando i cibi in aria.

Anthony Bourdain

0 commenti

Risultati immagini per Anthony Bourdain


Anthony Michael Bourdain (New York, 25 giugno 1956) è un cuoco e scrittore statunitense.

Biografia

Diplomato al Culinary Institute of America, ha lavorato in famosi ristoranti di New York e ha firmato numerosi articoli sui quotidiani New York Times, The Times, The Observer, Scotland on Sunday, The Face, Limb by Limb, Black Book e The Independent. Contribuisce inoltre al Food Arts Magazine. È stato capocuoco al Brasserie Les Halles di Manhattan. Dopo la separazione dalla ex moglie, è ora legato sentimentalmente all'attrice Italiana Asia Argento.

Libri

Nell'anno 2000 pubblica Kitchen Confidential. Avventure gastronomiche a New York, resoconto di ciò che può accadere nelle cucine di famosi ristoranti americani. Il suo articolo Don't Eat Before Reading This, pubblicato sul New Yorker nel 1999, ha attirato l'attenzione dei media statunitensi e inglesi e ha gettato le basi per la sua serie TV Anthony Bourdain: Viaggio di un cuoco, trasmesso in Italia sul canale Discovery Travel & Living e successivamente su RaiSat Gambero Rosso. La serie lo vede in viaggio alla ricerca di ricette in tutto il mondo. Partendo da questa trasmissione, nel 2001 ha scritto Il viaggio di un cuoco, vincitore nel 2002 del premio Guild of Food Writers Award for Food Book of the Year.
Bourdain è inoltre autore di due romanzi gialli: Bone in the Throat (1995), pubblicato in Italia nel 2007 per Marsilio, e Gone Bamboo, pubblicato nel 1997. Bourdain ha pubblicato nel 2004 Les Halles Cookbook, guida alla cucina classica da ristorante, con ricette da lui apprese nei suoi anni di lavoro come chef nei ristoranti di New York e nei numerosi viaggi. Del 2013 Avventure agrodolci per Feltrinelli.

Televisione

Bourdain è apparso in varie serie televisive: in Anthony Bourdain: Senza prenotazione (Anthony Bourdain: No Reservations), in Italia visibile dapprima su Sky, canale Discovery Travel & Living, dal 2011 sul digitale terrestre su Rai 5 e dal 2014 su La EFFE, è protagonista di viaggi in tutto il mondo, alle prese con la cucina locale, i costumi, la cultura del luogo. Maurizio Trombini e Giorgio Bonino gli prestano la voce nel doppiaggio per la versione italiana del programma. Un'altra serie è Tutto in 24 ore (The Layover) in cui descrive le attività che il turista può compiere in un determinato luogo in 24 ore. Nel 2013 ha condotto Anthony Bourdain: Cucine segrete (Anthony Bourdain: Parts Unknown), trasmessa in Italia su La EFFE.
È stato giudice nella trasmissione televisiva Top Chef.

Brodetto di cozze e vongole

0 commenti

Risultati immagini per Brodetto di cozze e vongole


Il brodetto di cozze e vongole (in dialetto "lu' brudette") è un piatto tipico delle coste abruzzesi.

Descrizione

Gli ingredienti principali sono i molluschi, cioè cozze e vongole, oltre a pomodori, olio d'oliva, aglio, peperoncino, sale, vino bianco secco, prezzemolo. Può anche costituire un piatto unico, al pari del brodetto di pesce, ma nei ristoranti abruzzesi viene generalmente servito come antipasto.

Varianti

Il brodetto marchigiano le cui ricette sono considerate più antiche, ha come variante principale l'essere servito accompagnato da bruschette.

Amuse-bouche

0 commenti

Risultati immagini per Amuse-bouche


L'amuse-bouche è una pietanza consumata all'inizio del pasto, precedendo gli antipasti.

Descrizione

L'amuse-bouche è in genere di piccole dimensioni e può essere consumato in un solo boccone. A differenza degli antipasti non viene di solito ordinato dal cliente ma è servito gratuitamente a discrezione dello chef. Il termine amuse-bouche o amuse-bouches è francese e, tradotto letteralmente, significa diverti-bocca.

 
  • 1437 International food © 2012 | Designed by Rumah Dijual, in collaboration with Web Hosting , Blogger Templates and WP Themes