Kentucky Fried Chicken

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La Kentucky Fried Chicken (letteralmente "pollo fritto del Kentucky"), sigla KFC, è una catena statunitense di fast food specializzata nel pollo fritto, preparato secondo una ricetta tenuta segreta sin dalla sua creazione, che in base a quanto dichiarato dalla società è costituita da 11 erbe e spezie. La sola cosa che viene indicata dal creatore della catena e della ricetta è l'aver utilizzato "una pala per scavare un tunnel nella farina ed avere precedentemente mescolato le erbe e gli aromi".
Venne acquistata negli anni settanta dalla Pepsi Cola e attualmente fa parte del gruppo Yum! come anche Pizza Hut e Taco Bell.
In Italia è presente da nord a sud Italia. L’ultimo punto vendita aperto è quello di via Orefici in zona Duomo a Milano. È presente a Milano Duomo, Bicocca, Arese, Assago, Bergamo Oriocenter, Cremona, Reggio Emilia, Verona, Roma Valmontone, Roma est, Torino, Pompei, Mestre, Brescia.

Storia

Nato e cresciuto subito fuori Henryville, in Indiana, il 9 settembre del 1890, Harland Sanders intraprese in gioventù diverse professioni: manovale in una fattoria, autista di tram, soldato dell'esercito a Cuba, aiutante di fabbro ferraio, assicuratore, avvocato e operatore di stazione di servizio per la Standard Oil.
Nel mezzo della Grande depressione, nel 1930, aprì il suo primo ristorante in una stazione di rifornimento Shell a Corbin, in Kentucky. Sanders era benzinaio, capo cuoco e cassiere e chiamò la zona pranzo “Sanders Court & Café”.
Questa ebbe un successo tale che nel 1936 il Governatore del Kentucky Ruby Laffoon concesse a Sanders il titolo di Colonnello del Kentucky come riconoscimento del suo contributo alla cucina dello Stato. L'anno seguente The Sanders Court & Café ampliò il ristorante fino a 142 posti a sedere e aggiunse un motel sulla strada. Nel 1939 la Sanders Court & Café appare per la prima volta nella rivista di cucina “Adventures in Good Eating” di Duncan Hines. Quell'anno un incendio distrusse la Sanders Court & Café, che fu immediatamente ricostruita e riaperta.
La prima ricetta di pollo fritto prevedeva una cottura di trenta minuti in una casseruola di ferro, operazione troppo lunga per un fast food. In seguito Sanders modificò il processo di cottura per il suo pollo utilizzando una frittura a pressione, riducendo sensibilmente il tempo di cottura. Nel 1940 Sanders elaborò quella che è conosciuta come la sua ricetta originale (il manoscritto originale è conservato presso la sede della KFC a Louisville, in Kentucky e sorvegliata strettamente). Nel 1949 Sanders sposò Claudia Price.
La Sanders Court & Café generalmente serviva viaggiatori, spesso quelli diretti in Florida, così quando negli anni cinquanta fu progettata la strada che sarebbe diventata la Interstate 75 aggirando Corbin, Sanders vendette le sue proprietà. Il giorno stesso ricevette il suo primo assegno di indennità di disoccupazione di $105. Dopo aver pagato i suoi debiti era virtualmente in bancarotta. Nel 1952 cominciò a viaggiare città per città lungo gli Stati Uniti a vendere il suo pollo ai proprietari di ristoranti. Il primo a stipulare un contratto franchise con il Colonnello fu nel 1952 Pete Barman a Salt Lake City, in Utah.
Il contratto prevedeva il pagamento di un nichelino (5 cents) a Sanders per ogni pollo venduto. Nel 1964 il Kentucky Fried Chicken era già stato venduto in oltre 600 punti di vendita franchising sia negli Stati Uniti sia in Canada, e nel primo ristorante oltremare in Inghilterra. Quell'anno Sanders vendette tutti i suoi interessi nella compagnia per due milioni di dollari a un gruppo di investitori capitanati da John Y. Brown Jr., futuro governatore del Kentucky. Il Colonnello rimase uno dei frontman della compagnia. Nel 1966 la Kentucky Fried Chicken Corporation diventò una public company e tre anni dopo fu inserita nelle liste della New York Stock Exchange. Più di 3500 franchise e ristoranti di proprietà fanno parte di un'operazione globale quando Heublein Inc. acquista la KFC Corporation nel 1971. Il 16 dicembre 1980 il Colonnello Harland Sanders, a cui sei mesi prima era stata diagnosticata la leucemia, muore di polmonite.
Nel 1982 la Kentucky Fried Chicken divenne una sussidiaria della R.J. Reynolds Industries, Inc. (ora RJR Nabisco) quando la Heublein, Inc. fu acquisita da Reynolds. Nel 1986 la PepsiCo acquista KFC dalla RJR Nabisco. Nel 1997 la PepsiCo annuncia lo scorporo dei suoi ristoranti fast food – KFC, Taco Bell e Pizza Hut – nella Tricon Global Restaurants Inc., la più grande compagnia di ristoranti a livello mondiale, che nel 2002 cambia nome in Yum! Brands, Inc. (comprendente anche i marchi, poi ceduti A&W Restaurants e Long John Silver's). Oggi Yum! Brands con i suoi 3 marchi KFC, Taco Bell e Pizza Hut è la prima catena di ristorazione al mondo con oltre 40.000 ristoranti in oltre 130 paesi.
La catena KFC è una delle più grandi catene di fast food del mondo, diffusa in più di 115 paesi, in circa 18.000 ristoranti. Tra le catene che fanno del pollo il loro prodotto principale è di gran lunga la più grande del pianeta (staccando nettamente la Popeyes Louisiana Kitchen, seconda azienda mondiale del settore). Ogni giorno circa 8 milioni di persone mangiano in uno di questi ristoranti. In Svizzera non sono presenti ristoranti della catena. In Italia un ristorante era stato aperto negli anni settanta a Napoli, ma chiuse dopo poco tempo. Fino all'estate del 2014, a rappresentare KFC in Italia sono stati solo quello della Naval Air Station Sigonella in Sicilia e quello presso il US Navy Support Site di Gricignano in Campania, ma per lungo tempo sono stati accessibili solo ai militari e agli addetti ai lavori. In seguito questi due KFC italiani furono aperti anche al pubblico civile (sebbene fosse comunque necessario avere il permesso per l'entrata nella base), tuttavia alla fine del 2014 il ristorante KFC di Sigonella ha chiuso i battenti.
Sempre nel 2014, KFC lancia il suo sito internet italiano e annuncia il ritorno ufficiale della catena in Italia: le prime due aperture sono state nei due centri commerciali di Roma (RomaEst) il 21 novembre 2014 e Torino (8 Gallery) il 27 novembre 2014. Il terzo locale del colonnello Sanders ha aperto il 20 ottobre 2015 a Chieti, il quarto ha aperto il 1º dicembre 2015 a Genova, il quinto a Brescia il 23 marzo 2016, il sesto ad Arese il 14 aprile 2016, il settimo a Milano (Bicocca Village) il 28 luglio 2016 e l'ottavo a Reggio Emilia-Mancasale (Mapei Stadium) il 20 ottobre 2016. Il nono ha aperto il 24 novembre 2016 a Valmontone presso l'Outlet di via della Pace, mentre il decimo ha aperto ad Assago con il primo Drive in Italia. Il 6 dicembre, apre l'undicesimo ristorante presso il centro commerciale Cremona Due. Il 30 dicembre 2016 il fast-food di Genova ha chiuso. Un anno dopo, il 30 marzo 2017, l'undicesimo ristorante KFC ha aperto presso il Centro Commerciale Adigeo di Verona. Un mese più tardi, il 20 aprile 2017 è stato inaugurato a Pompei (Napoli) un altro ristorante presso il centro commerciale La Cartiera. Un mese più tardi, il 25 maggio 2017, è stato aperto un KFC presso il centro commerciale Oriocenter vicino l'aeroporto di Orio al Serio. Il 21 giugno 2017 è stato inaugurato a Marcon (Venezia) un altro ristorante presso il centro commerciale Valecenter. Il 23 agosto 2017 ha aperto il quindicesimo ristorante italiano a Viterbo nei pressi di Porta Romana ed è il primo KFC a non essere situato all'interno di centri commerciali.
Tutti i ristoranti della catena ricevono la miscela di erbe e spezie dalla McCormick & Company. Quest'ultima conosce solo la seconda metà della composizione della miscela, dato che riceve la prima metà degli aromi già miscelati dai Griffith Laboratories.

Critiche

Sin dagli inizi del 21° secolo, KFC è stata criticata da più enti ed istituzioni a seguito del trattamento cui sarebbero sottoposti i suoi polli e per alcune connessioni con l'obesità dei suoi clienti. Parte di queste critiche sono reperibili nel libro "Fast Food Nation" di Eric Schlosser, ma anche nel documentario "Super Size Me" (2004) di Morgan Spurlock.
Gruppi di difesa dei diritti degli animali hanno dichiarato guerra a KFC in molte parti del mondo, per le sospette crudeltà nel trattamento nei confronti dei polli prima della loro macellazione.
Alcune organizzazioni internazionali, tra le quali PETA, hanno sollevato richieste all'azienda affinché modifichi le modalità di allevamento e macellazione passando ad una politica di rispetto nei confronti del pollame. Un'eccezione positiva è però data da KFC Canada, che ha firmato l'impegno di acquistare i polli unicamente da fornitori "animal friendly".
Nel 2006, Greenpace ha accusato KFC Europe di acquistare la soia per il mangime dei suoi polli da Cargill, una famosa multinazionale statunitense che si rende responsabile del disboscamento della foresta Amazzonica per coltivare i propri raccolti.
Sempre Greenpeace ha nuovamente accusato KFC nel maggio del 2012 asserendo che l'azienda utilizzi, per il packaging dei propri prodotti, della carta proveniente da alberi dalla foresta pluviale indonesiana. Per avvalorare maggiormente la propria tesi, Greenpeace ha fatto analizzare ad una azienda indipendente numerosi packaging di KFC: i risultati dei test hanno mostrato come alcuni cestini e fogli da vassoio di KFC contengano circa il 50% di carta proveniente da legni della foresta pluviale indonesiana, trattata e commercializzata dalla multinazionale Asia Pulp & Paper (APP) con sede a Jakarta.
Anche la famosa attrice Pamela Anderson ha partecipato a questa campagna di sensibilizzazione realizzando uno spot.



Jirō Ono

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Jirō Ono (小野 二郎 Ono Jirō; 27 ottobre 1925) è un cuoco giapponese specializzato in sushi.
Il suo minuscolo ristorante Sukiyabashi Jirō (すきやばし次郎), situato nei sotterranei di un palazzo accanto alla stazione di Ginza a Chūō, Tokyo, è stato premiato nel 2008 con 3 stelle dalla Guida Michelin, facendo così entrare Ono nel Guinness dei Primati come cuoco più anziano insignito di tale onorificenza.

Biografia

All'età di 9 anni ha lasciato casa e iniziato a fare pratica nella preparazione del sushi, mestiere che da allora non ha mai abbandonato, insegnandolo innanzitutto al primo figlio Yoshikazu, che lavora nel ristorante del padre, e al più giovane Takashi, che gestisce un proprio locale a Roppongi Hills. La storia di Jirō Ono è raccontata anche nel documentario Jiro e l'arte del sushi (2011).
Nel 2012 si è classificato 2º nella lista dei locali in cui è più difficile prenotare un posto. Tale difficoltà, dovuta essenzialmente alle ridottissime dimensioni del locale, è data anche dalla reticenza dei gestori ad accettare clienti stranieri non accompagnati da guide o traduttori locali. Il ristorante non si serve di tradizionali menu a scelta, preferendo proporre, in base al sushi disponibile al momento, un tasting course di 20-21 assaggi, a partire da ¥30.000 (circa 250 euro). Considerando l'immediatezza con cui ogni pezzo viene preparato, servito e ingerito, e la limitata durata media del pasto (20 minuti), il costo al minuto si aggira sui 10-15 euro, prezzo pagabile solo in contanti e che comunque risulta, a detta di molti critici, ampiamente giustificato dalla qualità offerta.

Critica

Lo chef francese Joël Robuchon ha dichiarato che il Sukiyabashi Jirō è tra i suoi preferiti al mondo e gli ha insegnato che il sushi è arte. Un altro noto chef francese, Eric Ripert, ha dichiarato di non aver mai gustato un riso più buono di quello preparato da Jirō.
Nell'aprile 2014 il primo ministro giapponese Shinzō Abe e il presidente statunitense Barack Obama, in visita in Giappone, si sono recati al ristorante di Ono. Secondo un rapporto della Casa Bianca, Obama è rimasto piacevolmente colpito dal cibo servito nel locale.

Fukujinzuke

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Il fukujinzuke (福神漬) è un particolare tipo di tsukemono, sottaceto tipico della cucina giapponese. Il nome deriva originalmente dalle avventure delle Sette Divinità della Fortuna.

Preparazione

Vengono tagliati a piccoli pezzi alcuni vegetali come la melanzana, il fior di loto asiatico o cetrioli, viene utilizzato per il curry giapponese.

Bruscitti: Un Piatto Tradizionale della Cucina Lombarda

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I Bruscitti sono un piatto tradizionale della cucina lombarda, in particolare della zona di Busto Arsizio, nella provincia di Varese. Questo piatto, ricco di storia e di sapori, è un esempio eccellente della cucina rustica e genuina della Lombardia. Preparato con carne di manzo, spezie e vino rosso, i Bruscitti sono un comfort food che riscalda il cuore e soddisfa il palato. In questo articolo, esploreremo le origini, la preparazione e il modo migliore per gustare questo delizioso piatto.

Le origini dei Bruscitti risalgono a tempi antichi, quando la cucina contadina utilizzava ingredienti semplici e facilmente reperibili per creare piatti nutrienti e saporiti. Il nome "Bruscitti" deriva dal dialetto lombardo e si riferisce ai "bruschi", ossia i piccoli pezzi o le briciole di carne che caratterizzano il piatto.

Tradizionalmente, i Bruscitti erano preparati in occasione delle feste e delle ricorrenze familiari, rappresentando un momento di condivisione e convivialità. La ricetta si è tramandata di generazione in generazione, mantenendo intatti i sapori autentici e genuini della cucina lombarda.

Gli ingredienti per preparare i Bruscitti sono semplici, ma è fondamentale utilizzare materie prime di alta qualità per ottenere il miglior risultato. Ecco gli ingredienti principali:

Carne di Manzo: Preferibilmente la parte del collo o del petto, tagliata in piccoli pezzi.

Pancetta: Aggiunge sapore e ricchezza al piatto.

Semi di Finocchio: Conferiscono un aroma caratteristico e un leggero tocco di dolcezza.

Vino Rosso: Utilizzato per sfumare la carne e aggiungere profondità di sapore.

Aglio: Per un tocco di aromaticità.

Burro e Olio d'Oliva: Per la cottura.

Sale e Pepe: Per condire.

Brodo di Carne: Utilizzato per mantenere la carne umida durante la lunga cottura.


La preparazione dei Bruscitti richiede tempo e pazienza, ma il risultato finale ripaga ogni sforzo. Ecco una ricetta tradizionale per preparare questo piatto.

Preparazione degli Ingredienti

Inizia tagliando la carne di manzo a piccoli pezzi, simili a briciole. Trita finemente la pancetta e schiaccia leggermente i semi di finocchio per liberarne l'aroma. Trita anche l'aglio.

Rosolatura

In una casseruola grande, scalda un po' di burro e olio d'oliva. Aggiungi la pancetta e l'aglio, e lasciali rosolare a fuoco medio fino a quando diventano dorati e fragranti. Aggiungi quindi la carne di manzo e lasciala rosolare a fuoco alto fino a quando è ben dorata su tutti i lati.

Sfumatura

A questo punto, aggiungi i semi di finocchio e mescola bene. Sfumare con il vino rosso, lasciando evaporare l'alcol. Questo passaggio conferisce alla carne un sapore ricco e complesso.

Cottura Lenta

Abbassa il fuoco al minimo e aggiungi un mestolo di brodo di carne. Copri la casseruola con un coperchio e lascia cuocere a fuoco lento per almeno due ore. Durante la cottura, controlla di tanto in tanto e aggiungi altro brodo se necessario per evitare che la carne si asciughi.

Condimento

Verso la fine della cottura, aggiusta di sale e pepe a piacere. La carne deve risultare tenera e ben amalgamata con il condimento.


I Bruscitti sono tradizionalmente serviti con polenta, che rappresenta un abbinamento perfetto per assorbire il delizioso sugo della carne. Ecco alcuni modi per servire e gustare i Bruscitti:

Con Polenta

Prepara una polenta morbida seguendo la ricetta tradizionale. Servi i Bruscitti sopra una generosa porzione di polenta fumante. Questo piatto è ideale per una cena invernale, capace di riscaldare anche le giornate più fredde.

Con Patate

Un'alternativa alla polenta è servire i Bruscitti con patate bollite o purè di patate. La cremosità del purè si sposa perfettamente con la consistenza della carne.

Come Ripieno

I Bruscitti possono essere utilizzati anche come ripieno per panini o piadine, accompagnati da formaggi e verdure fresche per un pasto veloce e gustoso.


Sebbene la ricetta base dei Bruscitti rimanga abbastanza standard, esistono alcune varianti regionali e familiari. Alcuni aggiungono cipolla o carote per un tocco di dolcezza, mentre altri utilizzano diversi tipi di vino per sfumare la carne. Le spezie possono variare, con l'aggiunta di pepe nero in grani o altre erbe aromatiche a seconda delle preferenze.

I Bruscitti, essendo un piatto a base di carne, sono ricchi di proteine e forniscono energia duratura. La carne di manzo è una buona fonte di ferro, zinco e vitamine del gruppo B, essenziali per la salute del sangue e del sistema immunitario. Tuttavia, è importante consumare questo piatto con moderazione, soprattutto per chi deve controllare l'apporto di grassi e colesterolo.

I Bruscitti sono un esempio perfetto di come la cucina tradizionale possa trasformare ingredienti semplici in piatti straordinari. La loro preparazione lenta e amorevole, insieme ai sapori ricchi e profondi, fanno di questo piatto una vera e propria celebrazione della cucina lombarda. Che li serviate con polenta, patate o in un panino, i Bruscitti rappresentano un viaggio culinario nelle radici della gastronomia italiana, capace di soddisfare e sorprendere in ogni occasione.



Cucina trapper

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La cucina trapper (o trappeur) è un metodo di cucina essenziale e semplice utilizzato solitamente quando ci si trova all'aperto e non si hanno a disposizione né utensili da cucina né fornelli. Si basa sulla cottura del cibo sulla brace, sfruttando oltre al coltello solamente utensili ricavati da ciò che offre la natura: rami, pietre, fogliame, ecc.

Storia

Tale metodo di cucina prende il nome dai trapper, esploratori nordamericani del XVIII e XIX secolo, che dovendo viaggiare con bagagli leggeri non portavano con sé utensili da cucina, e dovevano quindi farne a meno per cucinare quello che si procuravano nella natura.
Oggi tale tecnica viene utilizzata dagli scout (principalmente nell'età del reparto) nelle loro uscite.

Fuoco

Per evitare di bruciare il cibo o di cuocerlo solo all'esterno, quest'ultimo va cotto non sulla fiamma bensì in mezzo alle braci (per le quali sarebbe opportuno utilizzare legna grossa, che si consuma più lentamente).
Il fuoco dev'essere chiuso da grosse pietre, che oltre a delimitarlo hanno la funzione di riflettere il calore e di poterci appoggiare ciò che viene usato per cucinare. Per tale scopo possono essere usati anche dei pezzi di legno posti intorno al fuoco.
La brace dev'essere a una temperatura né troppo alta che rischi di cuocere i cibi solo all'esterno né troppo bassa che rischi di non cuocere a sufficienza; per avere un'idea del calore della brace si può fare affidamento sull'esperienza, evitando metodi empirici inconcludenti.

Utensili naturali

  • Bastoncino: un ramo di legno verde (altrimenti potrebbe prendere fuoco), robusto e lungo abbastanza da permettere la sua gestione senza pericolo di scottature; va appuntito per poter infilzare al meglio il cibo e scorticato nella parte che sarà a contatto con la brace, mentre la corteccia può essere lasciata nell'impugnatura per una presa più salda.
  • Spiedo: più lungo e più robusto del bastoncino, lo si utilizza fondamentalmente per due scopi: la cottura di grossi pezzi di cibo infilzati in esso (in tal caso necessita quindi di essere appuntito) o per sostenere dei bastoncini uncinati. Va fissato su due forcelle (rami biforcati) in modo che stia a una certa distanza dalle braci.
  • Forcella: è utile come sostegno di bastoncini e spiedi, nonché per creare griglie o utensili più complessi.
  • Piastra: sottile pietra piatta, che può essere posta ad una distanza minima direttamente sulla fiamma viva.
Benché il suo uso sia molto diffuso, non è ovviamente un utensile naturale la carta alluminio. Le alte temperature o il contatto con alcuni alimenti particolarmente acidi o salati potrebbero portare ad un rilascio di alluminio, tossico per l'uomo, nel cibo.

Ricette

Gli ingredienti usati tipicamente per la cucina trapper sono patate, carne, uova, pane, pesce, frutta, verdura, formaggio. Le ricette più diffuse sono:
  • Carne: al formaggio, al pomodoro, hamburger, petto di pollo alle erbe, salsiccia e patate
  • Frutta: mela ripiena di zucchero, banana split (al cioccolato), macedonia cotta
  • Pane: spiedino
  • Patate: all'uovo, alla brace
  • Uova: allo spiedo, sotto la cenere, alla piastra
  • Verdure: cipolle e zucchine ripiene, melanzane alla brace, peperonata

Tempi di cottura

I tempi di cottura dipendono dalla temperatura; per una temperatura medio-alta sono approssimativamente i seguenti:
  • Frutta: 10 minuti
  • Carne, pesce e verdure: 20 minuti
  • Pollo e patate: 30 minuti

La Carne Salada del Trentino: Un Tesoro Gastronomico Italiano

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La carne salada del Trentino è una delle specialità gastronomiche più apprezzate e antiche della regione trentina, nel nord Italia. Questa prelibatezza, derivante da una tradizione secolare, è un esempio perfetto di come la conservazione degli alimenti abbia dato vita a prodotti di altissima qualità, che continuano a essere celebrati per il loro gusto unico e le loro proprietà nutritive. In questo articolo, esploreremo le origini, il processo di produzione, i metodi di consumo e i benefici nutrizionali della carne salada, offrendo un approfondimento su questo autentico gioiello della cucina trentina.

Le origini della carne salada risalgono a diversi secoli fa, quando la necessità di conservare la carne per lunghi periodi era cruciale, soprattutto in montagna, dove gli inverni rigidi rendevano difficile l'approvvigionamento di alimenti freschi. La salatura della carne era una delle tecniche di conservazione più efficaci e diffuse, utilizzata non solo per preservare il cibo ma anche per arricchirlo di sapore.

La carne salada trova le sue radici principalmente nella Val di Non e nella Val di Sole, due valli situate nella provincia autonoma di Trento. Qui, i contadini iniziarono a salare la carne di manzo utilizzando una miscela di sale, erbe aromatiche e spezie, seguendo ricette tramandate di generazione in generazione. Questo metodo di conservazione permetteva di avere a disposizione carne nutriente durante tutto l'anno, particolarmente durante i freddi mesi invernali.

Il processo di produzione della carne salada è rimasto pressoché invariato nel corso dei secoli, mantenendo intatte le tradizioni e i segreti della lavorazione. La carne utilizzata è solitamente il girello di manzo, una parte magra e tenera che si presta perfettamente a questo tipo di preparazione.

Selezione e Preparazione della Carne

La produzione della carne salada inizia con la selezione della carne di manzo, preferibilmente proveniente da animali allevati localmente. La carne viene poi pulita e privata del grasso in eccesso, tagliata in grossi pezzi pronti per la salatura.

Salatura

La salatura è il passaggio fondamentale nella preparazione della carne salada. La carne viene strofinata con una miscela di sale grosso, pepe, alloro, ginepro, aglio e altre erbe aromatiche, a seconda della ricetta specifica utilizzata dal produttore. Questa miscela non solo conserva la carne, ma le conferisce anche il suo caratteristico sapore.

Riposo e Maturazione

Dopo essere stata salata, la carne viene posta in contenitori, tradizionalmente di legno, dove viene lasciata a riposo per un periodo che varia da due a quattro settimane. Durante questo tempo, la carne viene girata e massaggiata regolarmente per assicurare una distribuzione uniforme del sale e delle spezie. Questo processo di maturazione è cruciale per sviluppare il sapore distintivo della carne salada.

Pronta per il Consumo

Al termine del periodo di maturazione, la carne salada è pronta per essere consumata. Può essere gustata cruda, tagliata a fette sottili come un carpaccio, oppure cotta in vari modi, spesso grigliata o utilizzata in zuppe e altri piatti tradizionali.


La carne salada è estremamente versatile e può essere consumata in diversi modi, ciascuno dei quali esalta le sue caratteristiche uniche.

Cruda

Una delle modalità più apprezzate per gustare la carne salada è cruda, affettata sottilmente. Questo metodo di consumo permette di apprezzare appieno la delicatezza e il sapore delle erbe aromatiche che permeano la carne. Viene spesso servita con un filo d'olio extravergine di oliva, pepe nero macinato fresco, scaglie di Parmigiano-Reggiano e rucola.

Cotta

La carne salada può essere anche cotta, solitamente alla griglia o in padella. La cottura esalta il sapore delle spezie e rende la carne più tenera. In Trentino, è tradizione accompagnarla con fagioli borlotti conditi con olio e cipolla, oppure con patate lesse o al forno.


Un altro metodo tradizionale di consumo è in zuppe o stufati. La carne salada può essere aggiunta a minestre di legumi o verdure, dove la sua sapidità arricchisce il sapore del piatto.

La carne salada non è solo deliziosa, ma offre anche numerosi benefici nutrizionali. Essendo preparata con tagli magri di manzo, è una buona fonte di proteine di alta qualità, essenziali per la costruzione e il mantenimento della massa muscolare. Inoltre, la carne salada è ricca di vitamine e minerali, tra cui ferro, zinco e vitamine del gruppo B, che supportano il metabolismo energetico e il sistema immunitario.

La presenza di sale nella carne salada, sebbene in quantità moderata rispetto ad altri salumi, significa che dovrebbe essere consumata con moderazione, specialmente da coloro che devono controllare l'assunzione di sodio. Tuttavia, se inserita in una dieta equilibrata, la carne salada può essere un'aggiunta gustosa e nutriente.

La carne salada del Trentino è un autentico tesoro della gastronomia italiana, rappresentando un perfetto connubio tra tradizione e qualità. La sua storia, il meticoloso processo di produzione e la versatilità nel consumo la rendono una specialità unica, capace di conquistare i palati di chiunque la provi. Se vi trovate in Trentino, non perdete l'occasione di assaporare questo straordinario prodotto, simbolo di una cultura culinaria che valorizza le risorse locali e le antiche tecniche di conservazione.

Cibo spazzatura

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Il termine cibo spazzatura è stato utilizzato per la prima volta nel 1951 da Michael F. Jacobson per indicare una tipologia di cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale e all'elevato contenuto di grassi o zuccheri.
Sono riconducibili a questa tipologia di alimenti: hamburger, wurstel, hot dog, patate fritte, bibite, dolci elaborati.
Le malattie più comuni verso cui conduce l'uso dei cibi spazzatura sono l'obesità, il diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro e la depressione.

Effetti sulla salute

Uno studio condotto da Paul Johnson e Paul Kenny dello Scripps Research Institute nel 2008 ha suggerito che il consumo di cibo spazzatura alteri l'attività cerebrale in modo simile a quello provocato dalle sostanze stupefacenti quali la cocaina o l'eroina.
Dopo molte settimane di uso abbondante di cibo spazzatura si è notato che la parte del cervello di ratto destinata alle stimolazioni del piacere è diventato insensibile richiedendo quantità sempre maggiori di cibo per ritornare sensibile. Nel 2000 il British Journal of Nutrition ha pubblicato uno studio secondo il quale le madri che mangiano cibo spazzatura durante la gravidanza aumentano la probabilità di malattie nei figli. Un articolo simile del 2008 suggerisce che le madri che mangiano cibo spazzatura durante la gravidanza o in allattamento hanno figli che sono più inclini all'obesità. I bambini sono anche più inclini a diabete, al colesterolo e problematiche riguardanti la circolazione.

Tassazione

Per ridurre il "cibo spazzatura", nel dicembre 2011 la Danimarca ha introdotto la prima tassa su questi cibi tassando quelli che hanno oltre il 2,3% di grassi saturi. Anche l'Ungheria ha messo una tassa sulle bevande non salutari che contengono oltre 20 mg di caffeina ogni 100 ml. Nell'agosto del 2012 il ministro della sanità del governo Monti Renato Balduzzi ha proposto per tre anni di tassare le bottigliette di aranciata, gassosa o altre bevande gassate e zuccherate da 33 cl.
In Svezia, Gran Bretagna e Corea del Sud è vietata la trasmissione televisiva di pubblicità di cibi spazzatura dannosi per la salute dei bambini.

 
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